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APPRENDIMENTO PASSIVO.

6. trasformare l'aula in un setting di esplorazione e scoperta: libri e i compiti non

sono utilizzati. Gli insegnati osservano l' interesse e la partecipazione spontanea

alle attività da parte degli studenti per determinare il percorso d’apprendimento.

Vengono utilizzati dei giochi per stimolare il pensiero matematico. L’interazione

tra studenti e giochi possono contribuire a far migliore il loro pensiero.

VALUTAZIONI SULLA TEORIA DI PIAGET - Piaget ha svolto un ruolo

fondamentale nell'ambito della psicologia dello sviluppo in quanto fondatore del

contemporaneo campo di ricerca dello sviluppo cognitivo del bambino.

• nel suo modo di osservare i bambini utilizzò il metodo clinico-critico che

consistente nel mettere insieme metodi diversi come l’osservazione, il metodo

clinico e il quasi – esperimento. Durante l'osservazione dei cambiamenti

cognitiv dei suoi 3 figli, introdusse delle variazioni idonee a provocare nei

bambini i comportamenti che stava cercando. Questo permette di valutare

con la pratica i cambiamenti cognitivi del bimbo attraverso compiti e prove

che sarebbero troppo difficili da esporre in termini verbali. bimbo di fronte a

problemi che sarebbero troppo difficili da porre in termini verbali

• Piaget scoprì come il cambiamento cognitivo avviene + facilmente se il

contesto è strutturato in modo da permettere un graduale movimento

al livello successivo + alto.

• • I concetti si sviluppano attraverso una serie di risultati parziali che

portano a una conoscenza sempre + comprensiva degli aspetti della

realtà.

CRITICHE - Nonostante l'importanza della teoria dello sviluppo cognitivo di

Piaget nell'ambito della psicologia dello sviluppo, non sono mancate delle critiche

e dei dubbi che sono progressivamente emersi.

stime delle competenze dei bambini: alcune capacità cognitive emergono prima

rispetto alla teoria di Paget (es: non tutti i bimbi di 2 anni sono egocentrici) inoltre

le capacità cognitive possono emergere anche + tardi di quanto Piaget aveva

calcolato es: molti adolescenti ancora pensano in modo operatorio concreto o

cominciano appena a gestire le operazioni formali.

stadi: Piaget pensava agli stadi come strutture unitarie di pensiero. La sua teoria

dà per scontato la sincronia dello sviluppo, cioè che vari aspetti di un unico

stadio dovrebbero emergere nello stesso momento. Gli

psicologi dello sviluppo concordano sul fatto che lo sviluppo cognitivo del bimbo

non è così chiaramente suddiviso in stadi.

effetti dell’addestramento: alcuni bimbi che si trovano ad uno stadio cognitivo

possono essere addestrati a ragionare ad uno stadio cognitivo + alto. Piaget

sosteneva che tale addestramento era solo superficiale e inefficace, a meno che

il bimbo non si trovi in un momento di transizione nella maturità tra stadi.

cultura ed educazione: cultura ed educazione esercitano influenze + forti sullo

sviluppo dei bimbi rispetto a quanto pensato da Piaget. Se ad esempio il

concetto di conservazione in una certa cultura non è praticato allora è difficile

che si sviluppi nei termini dettati da Piaget. Così un bravissimo insegnante e

un’educazione basata sulla logica possono promuovere un pensiero operatorio

concreto e formale.

prospettive alternative : i neo-piagetiani sono teorici dello sviluppo che partendo

dalla teoria di Piaget hanno sviluppato la convinzione che lo sviluppo cognitivo

dei bimbi è in molti casi + specifico di quanto proposto da Piaget. La

dimostrazione di conoscenze precoci nei bimbi ha contribuito a fondare e

incrementare l'idea secondo cui i bimbi posseggono teorie simili a quelle

elaborate dagli scienziati.

• qesto approccio comprende sia teorici, secondo i quali il bambino nasce

già con teorie rudimentali, sia coloro secondo i quali rimane importante il

ruolo dell’esperienza e osservazione.

• un altro approccio derivato dalle idee piagetiane alle quali è stata aggiunta

l’enfasi per l’interazione sociale e denominato del "conflitto socio-

cognitivo": si ritiene che lo sviluppo cognitivo dipenda anche

dall’interazione sociale a cui il bimbo partecipa e in alcune condizione pota

disequilibrio cognitivo che induce la ricerca di un’organizzazione mentale

di ordine superiore.

La teoria dello sviluppo cognitivo di Vygotskij

Così come Piaget, Lev Vygotskij sottolineò il fatto che i bimbi costruiscono

attivamente la loro conoscenza. Secondo lui, però, le funzioni mentali hanno

connessioni sociali e la vita mentale prende forma prima di tutto nell’interazione

con gli altri.

• L’evoluzione della mente avviene tramite l’acquisizione di strutture psichiche a

complessità crescente in quanto si passa da funzioni psiciche inferiori

(percezione, motricità, emozioni, attenzione spontanea, memoria non volontaria)

a funzioni psichiche superiori (attenzione volontaria, pensiero, calcolo, memoria

logica, ragionamento) tramite il linguaggio.

• grazie al linguaggio il bimbo si può allontanare dalla situazione concreta

e può decontestualizzare la sua conoscenza. Le funzioni psichiche

superiori implicano la modificazione strutturale dei processi cognitivi e la

relativa perdita del loro carattere immediato dipendente dalla realtà.

• linguaggio egocentrico (diverso da quello sociale perché non deve

essere necessariamente esplicito) e il linguaggio interiore guidano

l’elaborazione di piani per agire nella realtà pratica. Parlando il

bimbo accompagna le sue azioni, le guida, le riorganizza, le

pianifica svincolandole dalla realtà, in quanto mentre parla sono le

parole la realtà oggettiva di riferimento.

• la teoria di Vygotskij sostiene che le altre persone e il linguaggio

giochino un ruolo fondamentale nello sviluppo cognitivo del bambino.

Il passaggio da un'intelligenza pratica a un’intelligenza condivisa, perché astratta,

non avviene solo attraverso il linguaggio, ma anche attraverso i MEDIATORI

SIMBOLICI = che sono sistemi di segni (parole, numeri) appresi non per

imitazione o condizionamento, ma come il prodotto dello sviluppo storico

culturale, ecco perché sono anche chiamati MEDIATORI CULTURALI.

• a livello interpersonale regolano le attività sociali, interazioni e scambi,

a livello intrapersonale una volta interiorizzati, guidano il pensiero e il

comportamento del singolo.

LA ZONA DI SVILUPPO PROSSIMALE - Nella sua teoria sullo sviluppo cognitivo

Vygotskij parla di zona di sviluppo prossimale che indica la differenza fra il livello

di sviluppo effettivo del bambino e il suo livello di sviluppo potenziale

• sviluppo effettivo che si manifesta quando il bambino risolve da solo un

compito

• sviluppo potenziale che si potrebbe esprimere se il compito fosse risolto con

le indicazioni e i suggerimenti di un altro soggetto più competente.

• Questo soggetto può essere un genitore, un insegnante o un adulto che

promuove la trasformazione delle potenzialità in capacità esibite grazie

all’impiego di strumenti culturali come il linguaggio, la lettura, la scrittura.

Il limite + basso della ZPD è quello raggiunto dal bimbo che lavora solo, quello +

alto è quello che il bambino raggiunge grazie all'aiuto e alla guida di qualcun

altro. La ZPD fotografa le capacità cognitive del bimbo ancora nel processo di

maturazione e quelle che possono essere raggiunte solo in presenza della guida.

(es: bimbo e carrello della spesa, divisione della spesa grazie all’insegnante)

SCAFFOLDING - Dal concetto di ZPD deriva il concetto di scaffolding

• significa graduare il livello di supporto, modulandolo sul bambino e fa

riferimento al fatto che nelle interazioni sociali le differenze fra i partecipanti si

risolvono in un'azione reciproca, tale per cui uno dei due agisce come "può"

mentre l'altro fa "tutto il resto".

• il nodo centrale dell’attività di scaffolding è che l’aiuto dato è

FLESSIBILE(modulato sulle capacità del bimbo) e casuale all’interno di

interazioni collaborative bambino/adulto che possono essere interazioni

educative esplicite, ma anche informali (gioco o conversazione).

• le strategie di scaffolding possono essere le + diverse: dalla suddivisione

del compito complesso in parti più semplici e organizzate

gerarchicamente, alle tecniche per attirare l’attenzione sull’oggetto

dell’apprendimento; dal controllo della frustrazione con l’impiego di

incoraggiamenti alla valutazione del successo con lodi e rinforzi.

LINGUAGGIO E PENSIERO - Per Vygotskij linguaggio e pensiero all’inizio sono

indipendenti, la lallazione ne è un esempio, ma verso i 2 anni i bimbi capiscono

che le cose hanno un nome e usano le parole come forme simboliche del

pensiero. A 3 anni oltre al linguaggio interpersonale si ha un linguaggio privato

che serve da guida per il pensiero, che verso i 7-8 anni diventa LINGUAGGIO

INTERIORE

• Vygotskij sosteneva che i bimbi usano il linguaggio interiore per pianificare,

guidare e monitorare il loro stesso comportamento per un’ auto-regolazione. Il

linguaggio egocentrico è per lui uno strumento di pensiero importante nella prima

infanzia, connesso all’attività pratica: ecco perché può capitare di vedere un

bimbo che parla tra sé e sé per suggerirsi i passaggi necessari allo svolgimento

di un’azione.

• Pensiero e linguaggio si sviluppano indipendentemente l’uno dall’altro per

poi unificarsi questo periodo di passaggio avviene tra i 3 – 7 anni e

consiste nel parlare con sé stessi.

• dopo qualche tempo il parlare tra sé passa in secondo piano. Quando

questo avviene i bimbi hanno interiorizzato il loro linguaggio egocentrico

nella forma del LINGUAGGIO INTERIORE che diventa il loro modo di

pensare.

Secondo Piaget il parlare tra sè era segno di egocentrismo e immaturità, tuttavia

vari studi, hanno dimostrato che l’uso del linguaggio interiore da parte dei

bambini aumenta di fronte a compiti difficili, che comportano errori o quando

sono indecisi sul da farsi. Tali studi hanno rivelato che i bimbi che usano il

linguaggio interiore sono + attenti e tendono a migliorare maggiormente la loro

prestazione rispetto a bimbi che non ne fanno uso

STATEGIE DI INSEGNAMENTO - Così come quella di Piaget anche la teoria

sullo sviluppo cognitivo di Vygotskik è stata presa in considerazione nell'ambito

dell'insegnamento e dell'educazione e può essere utilizzata nel:

1. valutazione della ZPD del bimbo: la guida deve presentare al bimbo dei

compiti di varia difficoltà, determinando la zona

Dettagli
A.A. 2016-2017
47 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ilapan.nocchia di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dello sviluppo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Parma o del prof Carbone Roberta.