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CONFRONTI CON LA TEORIA DI PIAGET
Secondo Piaget, i bambini costruiscono attivamente la loro conoscenza
del mondo . Lo sviluppo del bambino si sviluppa in diversi stadi e ad
ogni stadio il bambino sviluppa diversi tipi di strutture mentali
qualitativamente diverse tra loro che gli permettono di pensare il
mondo con nuovi modi.
Anche alcune teorie dell’elaborazione delle informazioni vedono il
bambino come guida del suo stesso sviluppo ed individuano
analogamente a Piaget delle limitazioni e delle capacità cognitive nei
vari momenti dello sviluppo.
Contrariamente a Piaget però gli psicologi dell’elaborazione delle
informazioni, non vedono lo sviluppo come un evento improvviso che
avviene in diversi stadi con brevi periodi transitori; al contrario essi
vedono l’individuo sviluppare gradualmente con maggiore capacità di
elaborazione delle informazioni e abilità sempre più complesse.
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Si pensa che all’interno della cognizione, confluiscano abilità
circoscritte e finalizzate ad elaborare informazioni di tipo diverso
( pensiero contrario a piaget che vede lo sviluppo come un insieme di
meccanismi ).
L’ATTENZIONE
E’ la messa a fuoco di risorse mentali. Migliora l’elaborazione cognitiva
di molti compiti. Sia adulti che bambini possono prestare attenzione
solo ad un numero limitato di informazioni. Essi distribuiscono la loro
attenzione in modi differenti.
I metodi attraverso i quali si può distribuire l’attenzione sono stati
denominati dagli psicologi :
1) Attenzione selettiva
Consiste nel focalizzarsi su un aspetto specifico dell’esperienza
considerato rilevante piuttosto che su altri considerati irrilevanti .
Esempio di attenzione selettiva: Concentrarsi su una sola voce di
quelle che affollano un ristorante.
2) Attenzione divisa
Implica il concentrarsi su più di un’attività contemporaneamente
3) L’attenzione sostenuta
Abilità nel mantenere l’attenzione sullo stimolo selezionato per
un prolungato periodo di tempo.
4) Attenzione esecutiva
Implica l’azione di pianificare , distribuire l’attenzione ai diversi
obiettivi, monitorare i progressi sui compiti , trattare circostanze
nuove o difficili.
PRIMA INFANZIA
I neonati possono identificare e fissare il contorno di uno stimolo,
possono prestare attenzione ad esso. Bambini più grandi possono
esaminare oggetti più minuziosamente.
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PROCESSO DI ORIENTAMENTO ATTENTIVO
L’attenzione nel primo anno di vita è dominata da un processo di
orientamento cioè dirigere attenzione e localizzazioni importanti
nell’ambiente, oggetti e loro caratteristiche , colori , forme. Dai 3 ai 9
mesi i bambini possono dispiegare la loro attenzione più flessibilmente
e rapidamente.
ABITUAZIONE E DISABITUAZIONE
Hanno legami stretti con l’attenzione.
Abituazione: Presentare al bambino uno stimolo diverse volte di
seguito causa una diminuzione di attenzione da parte del bambino,
che si sta annoiando allo stimolo.
Disabituazione: Recupero di una risposta abituata dopo un
cambiamento di stimolo.
ATTENZIONE CONGIUNTA
Qui individui focalizzano l’attenzione sullo stesso oggetto o evento.
L’attenzione congiunta richiede :
-Un’abilità ad identificare la traiettoria del comportamento dell’altra
persona.
-Una persona che diriga l’attenzione di un’altra persona
-Un’interazione reciproca
Nell’infanzia precoce, richiede la presenza di un caregiver che emette
un gesto di puntamento o usa parole per dirigere l’attenzione del
bambino.
Forme emergenti di attenzione congiunta si sviluppano tra i 7-8 mesi.
A partire dall’anno, i bambini riescono anche a dirigere lo sguardo
dell’adulto verso oggetti che catturano il loro interesse.
Attenzione condivisa è importante per lo sviluppo del bambino
soprattutto per lo sviluppo del linguaggio.
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SECONDA INFANZIA
I cambiamenti più importanti dell’attenzione avvengono durante la
seconda infanzia. I bambini diventano più capaci di concentrarsi su
un compito , pianificare la ricerca delle informazioni che li aiuteranno
a raggiungere uno scopo e focalizzarsi sull’informazione pertinente.
In questo periodo secondo alcuni studi i bambini passano molto tempo
davanti alla televisione quindi vi è maggiore attenzione visiva.
In questo periodo i bambini fanno progressi davanti a due aspetti
dell’attenzione : Attenzione esecutiva e attenzione sostenuta.
Con l’aumento dell’attenzione esecutiva, si ha un incremento nella
capacità di controllare impegno e sforzo sul compito.
Alcune strutture neuronali, subiscono variazioni fino alla pubertà e
questo spiega i cambiamenti nella durata attentiva nel corso della
seconda infanzia e come mai i bambini piccoli abbiano tempi brevi di
attenzione.
Con gli anni, aumenta anche l’attenzione visiva.
In età prescolare, il bambino è catturato dalle caratteristiche salienti
dell’ambiente. Dopo i 6-7 anni, i bambini prestano maggiore
attenzione agli aspetti rilevanti per svolgere un compito o risolvere un
problema, quindi i bambini agiscono in maniera più riflessiva e meno
impulsiva => Passaggio a controllo cognitivo.
ADOLESCENZA
Gli adolescenti hanno abilità attentive maggiori rispetto ai bambini in
quanto viene chiesto loro di impegnarsi in compiti più ampi e con
complessità sempre maggiore. Un fattore critico è rappresentato dalle
loro abilità a sostenere l’attenzione in modo da riuscire con efficacia.
Un incremento nell’attenzione esecutiva, supporta rapido incremento
di autocontrollo rispetto allo sforzo.
Gli adolescenti si impegnano generalmente in più compiti:
multitasking. Il multitasking è costituito dalla capacità di un
adolescente di fare più cose contemporaneamente,
studiare, usare il cellulare, i media ecc..
LA MEMORIA
E’ la ritenuta di informazioni nel tempo.
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Codificare, immagazzinare e recuperare, sono i tre processi
fondamentali legati alla memoria.
L’esame del processo di immagazzinamento, ha portato gli psicologi a
classificare i ricordi sulla base della loro permanenza:
Si parla di memoria a breve termine (MBT) quando ci si riferisce ad
un sistema di memoria con una limitata capacità di ritenzione di
informazioni ( durata di 15-30 secondi).
La memoria a lungo termine (MLT) è un sistema di memoria
permanente e illimitato.
La memoria a breve termine, è una memoria di pronto impiego che
può mantenere solo un numero limitato di chunk ( pezzi alla volta ).
Working memory : è un banco di lavoro mentale dove gli individui
manipolano ed assemblano le informazioni mentre prendono decisioni,
risolvono problemi e comprendono il linguaggio scritto ed orale.
Nel modello di Baddley , possiamo trovare due contenitori a breve
termine uno per il linguaggio e l’altro per le informazioni visivo-
spaziali, accanto all’esecutivo centrale. La memoria visuospaziale,
serve a trattenere le informazioni ricevute per mezzo del canale
visivo mentre la memoria fonologica è specializzata nelle informazioni
raccolte per mezzo del canale uditivo.
E’ compito dell’esecutivo centrale, mettere in relazione le informazioni
della mbt con quelle della mlt.
LA COSTRUZIONE DEI RICORDI
In base al tipo di ricordo possiamo distinguere tra:
– Memoria episodica sistema della memoria a lungo termine in cui i
ricordi sono connessi allo specifico contesto spazio-temporale in cui
sono avvenuti gli eventi a cui si riferiscono.
– Memoria semantica sistema della memoria a lungo termine che
contiene la rappresentazione dei concetti e delle loro relazioni, cioè
tutte le conoscenze che si formano con l’aiuto dei processi di
astrazione. 68
– Memoria autobiografica: sottosistema della memoria episodica in cui
sono contenute le esperienze personali significative che hanno il focus
sul sé, sul soggetto che ricorda.
Teoria degli schemi: le persone modellano le memorie in modo che
queste calzino con le informazioni che già esistono nelle loro menti; il
processo è guidato da schemi, strutture mentali che organizzano
concetti e informazioni. I nostri schemi sono influenzati dalla cultura di
appartenenza; le esperienze culturali determinano ciò che è rilevante.
Inoltre la cultura, attraverso la formazione scolastica sembra
influenzare le strategie usate per ricordare.
Teoria della traccia debole: quando le persone codificano le
informazioni creano una traccia verbatim memory, composta da
dettagli precisi e una traccia fuzzy, che è l’idea centrale
dell’informazione. I bambini più piccoli di solito usano più tracce
verbatim che solitamente permangono meno. Già in età scolare
aumenta l’uso di tracce di sostanza.
QUANTO SONO AFFIDABILI I RICORDI
Le memorie dei bambini, come quelle degli adulti, sono costruttive e
ricostruttive.
• Gli schemi dei bambini influenzano il modo in cui essi codificano,
immagazzinano e recuperano i ricordi.
• La ricostruzione e la distorsione sono evidenti nei casi di testimoni
oculari nei processi. I bambini più piccoli sono più suggestionabili
anche se non tutti in egual misura. Le tecniche di colloquio che
possono determinare ingenti distorsioni nei ricordi dei bambini
rispetto ad eventi importanti. 69
EXPERTISE
Ha a che fare con la costruzione di una conoscenza particolarmente
estesa e approfondita relativamente a uno specifico argomento o
dominio.
Gli esperti sono migliori dei novizi a: rilevare caratteri e forme di
significato nelle informazioni; accumulare più contenuti di conoscenza
e organizzarli efficientemente; recuperare aspetti importanti di
conoscenza con poco sforzo. Bambini più piccoli ma esperti ricordano
più dei grandi inesperti in un particolare dominio. Generalmente
crescendo aumentano i campi di cui si è esperti.
MEMORIA E SVILUPPO Prima Infanzia
Inizialmente si pensava che gli infanti non ricordassero fino a quando
non sviluppavano iI linguaggio. Oggi si ritiene che I bambini possano
ricordare ma si tratti almeno inizialmente di una memoria implicita. La
maggioranza degli adulti non ricorda esperienze sotto i tre anni di vita.
E’ possibile che vi sia un’immaturità cerebrale o che le informazioni
siano codificate in un modo che è difficile ricodificare.
Seconda infanzia
I bambini possono ricordare molte informazioni se vengono dotati di
cues (stimoli) e sollecitazioni adeguati, ma ricordano meno degli
adulti, perché essi sono meno esperti in molti campi. Risult