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AZIONI

eventi ricorrenti (Bruner)

- : intenzionalità e reciprocità; emergere prime parole; uso dei gesti referenziali

COMUNICAZIONE

Durante le interazioni tipiche della fase «faccia-a faccia» (2-5 mesi) Anche se B non emette

intenzionalmente comportamenti comunicativi , ossia non «controlla» il messaggio emesso, è

immerso nel flusso interattivo e condivide con il suo interlocutore uno stato d’animo

questo fenomeno della condivisione dello stato d’animo è stato definito da T. come una prima

forma di INTERSOGGETTIVITÀ

Dai 5 mesi:

emerge gradualmente durante la fase dello sviluppo interattivo della condivisione degli argomenti

ma è abilità che si struttura dai 7 mesi portando alla fase dell’intenzionalità e della reciprocità

Riassunto:

• Dai 2 mesi = compaiono con sempre maggior frequenza stati di INTERSOGGETTIVITÀ PRIMARIA

• Dai 7-8 mesi = compaiono con sempre maggior frequenza stati di INTERSOGGETTIVITÀ SECONDARIA

• Dai 9-10 mesi = compaiono con sempre maggior frequenza stati di INTERSOGGETTIVITÀ

COPERATIVA

Altri sistemi motivazionali:

- Comunicazione

- Prosocialità/altruismo

- Attacco-difesa

- Esplorazione

- Gioco

- Sperimentazione degli effetti delle azioni

Senso del sé e senso dell’altro.

Il nostro senso del sé dipende tantissimo dai feedback che ci danno gli altri, e da come noi vediamo

gli altri. Quindi il sé individuale si sviluppa attraverso processi che rinviano all’interazione e

confronto sociale con l’altro.

Il concetto di sé, anche se si cristallizzano delle basi, è continuamente elaborato e sviluppato nella

nostra quotidianità.

Vivere implica un processo di elaborazione attiva delle proprie esperienze; infatti il

comportamento è il risultato dei tentativi di comprendere cosa sta accadendo. Questa visione del

comportamento e del vivere riguarda in particolare ciò che avviene durante le interazioni sociali

con gli altri: per fare ciò i bambini costruiscono dei concetti sociali.

I concetti sociali sono degli strumenti che permettono di dare un senso alle esperienze di incontro

con gli altri. Comprendono:

- Concetto di Sé

- Delle persone con cui interagiamo

- Delle relazioni interpersonali

Quindi i modelli operativi interni, visti nella teoria dell'attaccamento, possono essere categorizzati

come concetti sociali che l’individuo si forma, rispetto al sé e alle persone con cui interagisce più

con una dimensione affettiva.

Diversi autori hanno dato definizioni diverse dietro il termine del sé. Tuttavia, il sé è ciò che

permette di adottare un particolare punto di vista da cui osservare il mondo.

Il sé media le esperienze sociali, determinando le modalità con cui ognuno di noi costruisce la

realtà.

Il sistema del sé (il termine di sistema rimanda all’idea della presenza di vari nuclei, componenti

del sé che interagiscono tra loro) è la teoria sfaccettata che nel corso dello sviluppo tutti noi

costruiamo riguardante a chi siamo e a come ci inseriamo nella società, teoria in cui la

consapevolezza di sé si fonda su un senso di identità permanente.

Quindi il sistema del sé è:

- Multidimensionale

- Le dimensioni che lo costituiscono non sono fattori separati ma interrelati

- Le dimensioni sono organizzate in una struttura gerarchica a più livelli

Non c’è un modello rispetto a questo sistema che sia accettato da tutti gli autori.

Aspetto fondamentale della costruzione del proprio senso di sé è la consapevolezza di sè stessi.

Parlare con gli altri, o riflettere aiuta la consapvolezza; ma il sè non si esaurisce solo a questa

componente, ma il nostro comportamento è legato a molte conoscenze che abbiamo acquisito in

modo implicito, quindi il senso di sé rinvia anche a processi automatici e inconsapevoli

nell’individuo.

La consapevolezza di sé (= rappresentazione mentale di sé stessi) è la presa di coscienza da

parte dell’individuo di costituire un essere separato dagli altri.

La consapevolezza di sé porta alla costituzione di un’immagine di sé, rappresentazione di Sé: la

specifica rappresentazione mentale che ciascuno di noi si forma di Sé stesso, per dare una risposta

all’interrogativo «chi sono io?».

L’identità sociale riguarda quanto ci sentiamo affini o diversi rispetto ad altri individui.

L'identità sociale riguarda il senso di appartenenza a particolari gruppi sociali e il senso di

differenziazione nei confronti dei membri di altri gruppi.

Esiste anche l’identità di genere, la quale implica il senso del proprio sesso biologico, incluse la

comprensione e l’accettazione di essere maschi o femmine.

Troviamo poi, l’identità etnica: la consapevolezza di essere membri di uno specifico gruppo etnico

unita al senso di appartenenza a quel gruppo.

Un aspetto importante della concettualizzazione del sé riguarda l'autostima = il valore che ciascuno

di noi attribuisce alle proprie abilità personali, rispondendo quindi alla domanda «quanto valgo?»:

questo concetto si riferisce pertanto al proprio senso di competenza e adeguatezza che l’individuo

prova in riferimento alle proprie caratteristiche personali.

Possiamo quindi definire l’autostima come una valutazione generale del sé che influenza sia

l’umore che il comportamento, esercitando un potente effetto su una gamma di comportamenti

sociali.

Il concetto di autoefficacia è strettamente legato a quello di autostima, ma è legato alla credenze

dell’individuo di poter eseguire una prestazione adeguata in una data situazione.

I giudizi di autoefficacia influenzano i livelli di sforzo e la durata della persistenza nell’affrontare le

difficoltà in un’ampia gamma di situazioni di vita. Concetto teorizzato da Bandura.

E’ un concetto legato alla motivazione, perché determina quanto noi crediamo di poter raggiungere

determinati obiettivi, quindi la persistenza a raggiungerli e poi cosa proviamo rispetto al

fallimento.

Classificazione del sé.

1. James ha teorizzato la prima visione del «sistema del sé», della sua articolazione e delle

relazioni tra le sue componenti condivisa come punto di partenza di studi di teorici recenti.

Sono stati anche la base degli studi svolti da Lewis. James ha concettualizzato, in base all'auto

osservazione, due elementi che compongono il sé:

IO = il Sé che apprende, che organizza ed interpreta l’esperienza in maniera puramente

soggettiva – continuo nel tempo.

ME = il Sé come conosciuto, l’oggetto della nostra percezione quando contempliamo noi

stessi – emerge dal nostro sforzo di autoconsapevolezza – include tutte le categorie

utilizzate per definire noi stessi (età, sesso, razza, caratteristiche psicologiche).

Le componenti del sé, per James, sono differenziate:

Ci sono sè attuali (quelli che si esplicano sè reale) e quelli potenziali (quegli aspetti identitari

che l’individuo può strutturare→ sé ideale)

Per quanto riguarda i sé reali, distingue:

- Sé materiale: proprietà personali e legami affettivi personali (cose, famiglia, amici)

- Sé spirituale: aspetti personali, non sol legata al senso di esistenza e aspetti religiosi, ma anche

per quanto riguarda credenze più interne relative al bene sociale

- Sè sociali: vari e legati anche ai ruoli sociali

- Sé possibili: ciò che si aspira a divenire

Secondo James, esistono diversi sentimenti (che nascono da discrepanze fra sé reale e sé ideale)

che proviamo verso il sé, e sono di due tipologie opposte:

• Danno valore al sè: Autocompiacimento, orgoglio, vanità, arroganza, autostima;

• Tolgono valore al sè: Vergogna, umiltà, mortificazione, modestia.

L’autostima (self-regard) può essere considerata come una sorta di tonalità media dei sentimenti

che una persona nutre nei propri confronti, deriva dal rapporto tra successi e aspirazioni.

In termini moderni noi parliamo di io riferendoci alla consapevolezza di sé; e di me relativamente

alla concezione di sé.

L’io è definito come l’agente, ciò non si limita alla sfera del pensiero (cartesio) ma si estende a tutto

ciò che facciamo come camminare, guardare..

Il me viene definito come oggetto della riflessione su di sè come se ci si ponesse da osservatori

esterni.

2. Lewis, in termini molto più moderni distingue tra:

IO = SE’ ESISTENZIALE permette di sentirsi una persona distinta da tutte le altre e dotata

di una propria continuità nel tempo

ME = SE’ CATEGORICO permette di concepire sé stessi attraverso l’appartenenza o meno a

certe categorie – collegato al concetto di identità personale e sociale

Ma vediamo ora come il sé si sviluppa nel corso della crescita del soggetto. Per alcuni autori (Case,

1991) il sé in forma implicita ed emerge già nei primi mesi di vita ed emerge dal senso delle proprie

azioni su oggetti materiali e sulle persone, perché il bambino inizia a sentirsi progressivamente

come agente di cambiamenti. Anche un “me” primitivo inizierebbe a svilupparsi dall’osservazione

di parti del proprio corpo (mani) in movimento. Si costituisce così la base della rappresentazione

del sé corporeo. Il sé corporeo diventa la principale base di identificazione del sé nel tempo.

Quindi la costituzione di un me primitivo dipende dall’interazione con l’altro e la capacità di

regolare queste interazioni.

Ricerche recenti hanno effettivamente dimostrato che intorno ai 3 mesi si possa già considerare

esistente un nucleo di sé esistenziale primitivo nel bambino. Potrebbe anche formarsi prima, ma

noi abbiamo prove dai 3 mesi.

I neonati, si suppone, non possiedono alcuna consapevolezza di sé: tuttavia provano un senso di

effetto dell’azione e osservano-sperimentano il proprio corpo. Secondo alcuni autori sono dotati di

un «sé presimbolico»: sede dell’esperienza percettiva ed emotiva e dei processi autoregolatori

con cui l’organismo reagisce alle influenze ambientali in senso lato (anche partner sociali).

Successivamente emerge il sé esistenziale: permette di sentirsi una persona distinta dagli altri,

dotata di una propria continuità nel tempo

- intorno ai 3 mesi: primitivo senso di distinzione.

- 3-4 mesi: formazione di un sé basato sull’a

Dettagli
A.A. 2022-2023
140 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giulia.sambito di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dello sviluppo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Caprin Claudia.