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Il modello di finanziamento delle Aziende sanitarie locali e ospedaliere

Ciascuna regione, infatti, gode di una certa libertà nell'adozione di un modello di assegnazione delle risorse alle Aziende sanitarie locali e alle ospedaliere secondo le modalità che la stessa ritiene più opportune e strumentali al perseguimento dei propri obiettivi, seppur nel rispetto delle leggi nazionali in materia. In conclusione, la logica di finanziamento, non più basata sulla spesa storica, ora è fondata sui bisogni di assistenza effettivi e sui volumi di prestazioni erogate oggettivamente. Infatti, con riferimento alla connessione fra finanziamento e bisogni effettivi di assistenza, si è introdotto il sistema di finanziamento basato sul principio capitario (semplice o ponderato), mentre il collegamento tra finanziamento e volumi di attività erogato si è realizzato tramite il sistema tariffario per prestazione. Il modello della quota capitaria Il meccanismo della quota capitaria rappresenta il criterio utilizzato perriparto sia delle risorse finanziarie fissate dal livello sovraordinato statale alle regioni del Paese, sia di quelle stabilite dal livello sovraordinato regionale alle Asl di ciascuna regione. L'assegnazione delle risorse su base capitaria è correlata al bisogno di assistenza. Quest'ultimo è innanzi tutto misurato dalla dimensione complessiva della popolazione residente nel territorio di riferimento della regione o dell'Asl oggetto di assegnazione del finanziamento (quota capitaria semplice o pura). Tuttavia, poiché il bisogno di assistenza si differenzia in relazione alle caratteristiche socio-demografiche della popolazione, è necessario correggere il criterio capitario semplice mediante opportuni sistemi di ponderazione (quota capitaria ponderata). In altre parole, la quota capitaria ponderata considera la popolazione in relazione a specifici "pesi" (caratteristiche epidemiologiche, demografiche e sociali) indicativi del relativo livello di.bisogno sanitarioe, quindi della potenziale domanda di assistenza.Infatti, tipici parametri di ponderazione sono, ad esempio: la composizione della popolazione per età e sesso (più frequente); la frequenza dei consumi sanitari per classi di età; la mobilità sanitaria attiva e passiva; i tassi di mortalità della popolazione; gli indicatori epidemiologici che indicano le patologie presenti in una popolazione. In letteratura, si è generalmente concordi sull'utilizzo di sistemi di ponderazione della quota capitaria, come indicato dal D.Lgs. N 229/1999, per il finanziamento delle Asl, in quanto in grado di attuare una ripartizione più equa delle risorse. Inoltre, la scelta dei criteri di ponderazione è fondamentale, ai fini dell'equità allocativa delle risorse finanziarie, per ridurre le distorsioni nella distribuzione dei fondi, soprattutto per quanto riguarda la ripartizione finanziaria fra le regioni. Nel modellonazionale una serie di servizi sanitari fondamentali. Ogni regione attribuisce a ciascuna Asl un finanziamento determinato sulla base della popolazione, utilizzando un modello di centralità Asl. Tuttavia, il criterio di finanziamento varia da regione a regione, poiché ogni regione sceglie i parametri per "pesare" la popolazione. Questo significa che il valore pro capite della quota capitaria può essere diverso da regione a regione. L'obiettivo della quota capitaria è garantire che ogni Asl abbia le risorse necessarie per fornire una serie di servizi sanitari che corrispondano ai livelli assistenziali fondamentali definiti a livello nazionale attraverso il Piano sanitario nazionale. La quota capitaria rappresenta il valore pro capite medio nazionale necessario per coprire il fabbisogno finanziario dei Livelli essenziali di assistenza (Lea), che sono gli standard per garantire assistenza sanitaria a tutta la popolazione.nazionale l'omogeneità di diritti sullasalute. Alla base del meccanismo della quota capitaria, dunque, vi è la necessità di garantire l'equità nell'accesso ai servizi sanitari e di tenere sotto controllo la dinamica della spesa sanitaria. Pertanto, la quota capitaria rappresenta l'unità di misura mediante cui è determinato il fabbisogno finanziario del servizio sanitario pubblico. Le aziende sanitarie locali utilizzeranno questi fondi assegnati loro per provvedere alla soddisfazione del bisogno assistenziale sia attraverso la produzione delle prestazioni, sia mediante l'acquisto di servizi sanitari da altre aziende sanitarie, pubbliche e private accreditate. In conclusione, possiamo dire che ogni Asl riceve un finanziamento per assicurare i livelli di assistenza essenziali tramite: - le proprie strutture (ospedaliere, distrettuali, di prevenzione) - le altre aziende sanitarie pubbliche e private del Ssn con le quali stipula accordi.

accordi contrattuali e convenzionali definendo, inoltre, perle prestazioni di cui intende avvalersi le tipologie, i volumi e letariffe.

Il modello tariffario per prestazione

Il meccanismo tariffario per prestazione si fonda sul sistema diremunerazione delle prestazioni, attraverso tariffe predeterminate, cherealizza il collegamento del finanziamento alle attività prodotte dalleaziende e ciò trova una più estesa applicazione quando si parla diaziende ospedaliere, IRCCS, AOU ed altre collegate alla Sanità regionale(sia private che pubbliche). L’utilizzo del modello tariffario (criterio diripartizione delle risorse tra le varie aziende) dipende dal numero e dalledimensioni dei produttori di prestazioni ospedaliere. Esso è statointrodotto in Italia a partire dalla seconda metà del 900 ed applicabileper le prestazioni riguardanti le “prestazioni specialisticheambulatoriale” e “ricoveri ospedalieri” ed ognuna è

La prestazione specialistica ambulatoriale è stata classificata e associata ad una tariffa di remunerazione. Le prime fanno riferimento a tariffe fissate a livello regionale in base alla branca della specializzazione e ogni specializzazione ha una tariffa.

I ricoveri, invece, sono stati associati a tariffe specifiche basate sui Rod (raggruppamenti omogenei di diagnosi) o Drg basato sul consumo delle risorse finanziarie utilizzate per ogni intervento clinico. Quindi, si tratta di una tariffa forfettaria. Ogni ricovero è collegato al ROD a cui è attribuita una tariffa.

Quest'ultima rappresenta la remunerazione del complesso delle prestazioni sanitarie erogate durante la degenza ospedaliera per le patologie rientranti in quella classificazione e ciascuna tariffa è fissata dal Ministero della sanità/regione e tende a finanziare il costo per ogni singolo e specifico ROD a prescindere dalla durata del ricovero. Ciò comporta che il finanziamento è uguale per tutte le prestazioni.

delle convenzioni stipulate con le strutture ospedaliere esterne. La mobilità sanitaria consente quindi una maggiore libertà di scelta per i pazienti, ma può comportare anche dei costi aggiuntivi per il sistema sanitario. Le tariffe prestabilite sono un elemento fondamentale per garantire una certa equità nel sistema sanitario, evitando che le aziende ospedaliere possano fissare tariffe troppo alte o troppo basse a loro discrezione. In questo modo, si cerca di contenere i costi senza compromettere la qualità delle prestazioni offerte. Tuttavia, la regione ha la possibilità di differenziare le tariffe in base alla qualità delle aziende ospedaliere. Ad esempio, si potrebbe riconoscere una tariffa più alta a un'azienda ospedaliera che svolge attività di ricerca o che ha dimensioni maggiori. Questo meccanismo permette di incentivare la qualità delle prestazioni offerte dalle aziende ospedaliere. La mobilità sanitaria consente agli utenti di scegliere liberamente le strutture ospedaliere, sia all'interno che all'esterno della propria regione e della propria ASL di residenza. Questo comporta dei proventi o degli oneri a carico delle ASL e della regione, a seconda delle convenzioni stipulate con le strutture ospedaliere esterne.che si tratti di mobilità attiva o passiva. Si ha: Mobilità passiva extra-regionale: gli utenti residenti in una regione ricevono prestazioni da una struttura fuori regione; Mobilità attiva extra-regionale: gli utenti residenti fuori regione ricevono prestazioni presso una struttura ubicata in regione; Mobilità passiva intra-regionale: un utente residente nel territorio di una ASL riceve prestazioni da una struttura di una ASL differente; Mobilità attiva intra-regionale: un utente residente nel territorio di una ASL diversa da quella in oggetto ma all'interno della stessa regione riceve prestazioni presso strutture della ASL in oggetto. Ciò comporta quindi una mobilità infraregionale o interregionale: mobilità passiva genera dei costi mentre l'attiva genera dei proventi ed è necessario quindi che un sistema di compensazione evidenzi il numero e la tipologia di prestazioni nonché il valore dei proventi.edegli oneri da mobilità e saldi economici. Anche tale compensazione avviene attraverso un meccanismo tariffario: quello regionale. L'ASL di provenienza dell'utente trasferisce risorse finanziarie alla struttura che presta l'assistenza mediante il rimborso della tariffa relativa allaprestazione erogata. Ciò non comporta altra che uno stimolo all'azienda sanitaria attivando un meccanismo competitivo riguardando la qualità delle prestazioni al fine di scongiurare l'emigrazione sanitaria verso altre strutture. Infatti le Asl e le regioni che subiscono mobilità passiva registrano una riduzione delle risorse a disposizione sebbene continuano a sostenere i costi fissi delle strutture che risultano sottoutilizzate. Viceversa le ASL e le regioni che ospitano fenomeni di mobilità attiva riportano un aumento dei flussi finanziari in entrata con conseguenze vantaggiose sui bilanci regionali e delle aziende. Piano di rientro dal disavanzo per ilrecupero dell'equilibrio economico-finanziario. Il sistema sanitario nazionale presenta delle regioni che si trovano in equilibrio economico-finanziario ed altre che sono sottoposte a "piano di rientro". Il mancato rispetto del vincolo di bilancio a livello regionale (su cui incidono i risultati delle singole aziende sanitarie regionali) ha reso necessario il ricorso al ripristino dell'equilibrio economico-finanziario. Il piano di rientro riguarda specifici programmi operativi di riorganizzazione, riqualificazione o potenziamento del servizio sanitario regionale: la sottomissione al piano di rientro implica importanti conseguenze sulla governance regionale sanitaria e delle aziende con forti ripercussioni sulla politica del personale, sulla capacità di spesa e sulla liquidità complessiva. Si tratta dunque di uno strumento di risanamento per le aziende sanitarie finalizzato alla
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Publisher
A.A. 2015-2016
13 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher OLEGNA89 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Programmazione e controllo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi del Molise o del prof Scienze economiche Prof.