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Estratto del documento

V= PY/M.

In termini di tassi di variazione % si ha: m + v = p + y dove p= è il deflatore implicito (Y = C + I + G). Ipotizzando che la velocità di

circolazione sia costante (v=0), o comunque prevedibile, e che il reddito monetario sia a livello di piena occupazione (y=0), allora

il tasso di inflazione è uguale alla crescita della moneta: m3 = p. Di conseguenza, in presenza di output gap negativo la crescita

dell’offerta di moneta da parte della BCE è superiore rispetto alle transazioni del PIL effettivo (come suggerito dalla regola di

Taylor).

Banca Centrale Europea

L’ obiettivo di una banca centrale è la stabilità dei prezzi; due politiche principali:

Inflation targeting: banca centrale persegue direttamente un dato obiettivo di inflazione. Si tratta di portare l’inflazione

 futura al livello d’inflazione obiettivo, e quindi si basa molto sull’abilità che la banca centrale ha di fare previsioni. Lo

svantaggio è che l’inflazione risponde solo con ritardo alle scelte di politica monetaria e di conseguenza è facile che la

banca centrale commetta un errore nel raggiungimento dell’obiettivo.

Monetary targeting: la banca centrale persegue un obietti o intermedio vincolante, ad esempio M3, da cui dipende

 l’obiettivo finale del tasso di inflazione. Ha il vantaggio di essere più trasparente e certa, essendo gli aggregati monetari

una informazione obiettiva disponibile pubblicamente in tempi rapidi; è più facile infatti verificare se l’andamento

dell’aggregato è in linea con l’obiettivo dichiarato dalla banca centrale. In concreto con questa politica la banca centrale

si impegna a non superare un determinato tasso di crescita di moneta e, se ciò dovesse avvenire, si impegna a riportare

il tasso entro il limite stabilito.

Obiettivo BCE: stabilità dei prezzi, definiti come un tasso d’inflazione vicino al 2% dell’indice armonizzato. La BCE ha adottato un

approccio intermedio definito come strategia dei due pilastri:

1. Primo pilastro: dato dall’annuncio di un valore di riferimento per la crescita della moneta, definita come aggregato M3,

coerente con l’obiettivo di stabilità dei prezzi, così come stabilito nel trattato di Maastricht. Il consiglio direttivo della

BCE ha determinato l’indice armonizzato dei prezzi al consumo nell’area euro inferiore al 2% ma non negativo.

2. Secondo pilastro: consiste nell’analisi di un’ampia gamma di indicatori economici che include molte variabili con

proprietà che anticipano rispetto all’andamento futuro dei prezzi: i salari, i tassi di cambio, la curva di rendimento a

termine, i prezzi dei titoli, gli indicatori di politica fiscale e gli indici dei prezzi.

DOMANDA: Tassi di riferimento della BCE (effettivi da Settembre 2014)

Tasso di interesse delle operazioni di rifinanziamento principale (main refinancing operations: 0,05%)

 Tasso d’interesse per i depositi presso la banca centrale (deposit facility: -0,20%)

 Tasso d’interesse per le operazioni di rifinanziamento marginale (marginal lending facility: 0,30%)

La “regola” di Taylor per il tasso di riferimento: è un esempio di regola di feedback, cioè una regola che prevede un intervento

del policy-maker al verificarsi di un determinato evento, sulla base dell’esperienza passata. E’ seguita da alcune banche centrali,

tra cui quella USA (FED): stabilisce una semplice relazione fra il tasso di interesse di riferimento della Banca centrale, l’output gap,

il divario rispetto al target d’inflazione, il tasso d’inflazione corrente e il tasso di interesse reale. Cioè: i = p + 0,5*(output gap) +

0,5*(p – 2) + 2 ovvero anche:

i = p + 0,5*(output gap) + 0,5*(inflation gap) + 2 e quindi:

i = p + 0,5*(output gap) + 1,5*p dove: i = tasso d’interesse nominale a breve della Banca Centrale (federal fund rate); Output gap

= (Pil effettivo-Pil potenziale) / Pil potenziale; p = tasso d’inflazione rispetto al trimestre dell’anno precedente; 2 = tasso

d’interesse reale di equilibrio=tasso di crescita di lungo periodo del Pil.

ES. Se il tasso d’inflazione è pari al 2% il tasso nominale d’equilibrio, in assenza di gap produttivi e d’inflazione, è perciò pari al

4%. Se l’output gap è del -5%, l’inflation gap è del -2,5% e l’inflazione è del +0,5%:

i = 0,5% + 0,5*(-5%) + 0,5*(-1,5%) + 2 = 0,5% – 2,5% - 0,75% + 2= -0,75%

→Non è possibile applicare tassi economici nominali negativi, per questo si passò cosi ad utilizzare strumenti non convenzionali.

Questa formula include la misura dell’inflation gap (p-2) e dell’output gap, in accordo con la linea di politica economica adottata

dalla FED: vi sono contenuti i due obiettivi di inflazione e di livello di occupazione. Questa ultima ha avuto u ruolo centrale

nell’operato della FED.

QUANTITATIVE EASING (QE)

Parlando di Quantitative Easing ci si riferisce, in genere, ad un’operazione che rientra nel complesso delle politiche monetarie

adottate da una banca centrale. La traduzione letterale è "alleggerimento quantitativo", viene chiamato in italiano anche

"allentamento monetario" o QE (acronimo di Quantitative Easing). Attuando un piano di allentamento monetario, le banche

centrali si pongono quali acquirenti di beni (generalmente si tratta di azioni o titoli di stato) con denaro creato "ex-novo" e al fine

di incentivare la crescita economica (per questo il QE viene anche chiamato "stimolo"). Il nuovo denaro, utilizzato dalla banca

centrale per iniettare liquidità nel proprio sistema economico non viene necessariamente stampato, ma in forma equivalente

può essere creato per via elettronica, finendo comunque sui bilanci della banca centrale stessa. Principalmente, al quantitative

easing si associano due effetti:

L’aumento dell’attività economica: promosso dalla maggiore circolazione di liquidità.

L’abbassamento del costo dei prestiti: l’acquisto da parte della banca dovrebbe far aumentare la domanda dei titoli e, allo

stesso tempo, ridurne i costi. Teoricamente, l’allentamento monetario dovrebbe avere l’effetto di facilitare l’accesso al credito e,

per conseguenza, stimolare la crescita economica. Sebbene l’allentamento monetario possa funzionare in maniera differente in

base alle decisioni della banca centrale, in ogni caso rimane nella sostanza un’operazione mediante la quale la banca si pone

come investitore sulla propria economia.

Alcuni importanti esempi di quantitative easing provengono rispettivamente dalla:

Federal Reserve (banca centrale degli Stati Uniti): che ha disposto l’acquisto di titoli per un totale di 40 miliardi di dollari

al mese fino a data da destinarsi (ovvero fino a quando la crescita economica USA possa dirsi "sostenibile"). I programmi

sono stati: QE 1 (2008-2009), QE 2 (2010) e attualmente il QE 3 (2012).

Bank of England (banca centrale del Regno Unito): che ha disposto un programma di acquisti per 375 miliardi di

Sterline.

"In un regime QE puro, al centro della politica è la quantità di riserve bancarie, che sono passività della banca centrale; la

composizione dei crediti e dei titoli sul lato dell'attivo del bilancio della banca centrale è secondario "

Credity Easing: Le politiche di allentamento di credito hanno lo scopo di ridurre i tassi di interesse specifici / ripristinare la

funzione del mercato, mentre QE descrive una politica che aumenta insolitamente la grandezza di passività delle banche

centrali. Aumento della massa monetaria attraverso l'acquisto di attività del settore privato.

QE => sulla quantità, Credit => più specifico

Vi sono stati diversi QE:

1. QE1 nel 2008 in cui vi sono stati acquisti da parte della FED del 80% dei beni per quanto riguarda mutui (debiti legati

alla crisi mobiliare)

2. QE2 nel 2010 gli acquisti si sono estesi per includere altre liquidità e titoli questo "per favorire una più forte ripresa

economica e per contribuire a garantire che l'inflazione, nel corso del tempo, sia a livelli coerenti con il suo mandato."

3. QE3 nel 2012 Come è stato ampiamente previsto, il 13 settembre 2012, il FOMC ha annunciato un terzo round di

quantitative easing. La Fed è impegnata ad acquistare titoli garantiti per 40 miliardi dollari ogni mese e continuare gli

acquisti fino a quando "le prospettive per il mercato del lavoro non migliorano sostanzialmente ... in un contesto di

stabilità dei prezzi".

DOMANDA: Canali di trasmissione in UK: la Bank of England crea nuovo denaro per comprare titoli dal settore privato.

Da un lato l’acquisto di titoli finanziari aumenta il loro prezzo poiché aumenta la domanda e il mercato del credito alle aziende si

sblocca. Di conseguenza la ricchezza complessiva sale quando l'aumento di prezzo dei titoli finanziari favorisce l'incremento di

ricchezza sia da parte dei loro detentori direttamente sia, per esempio, attraverso i fondi pensionistici; inoltre Il costo del credito

si riduce in quanto l'aumento del valore dei beni si traduce in tassi di rendimento sui prestiti più bassi sia per le famiglie sia per le

aziende, rendendo così più economico il finanziamento delle loro necessità di spesa. Dall’altro lato più denaro immesso

nell’economia significa che il settore privato riceve liquidità che può spendere in beni, servizi o altri titoli finanziari. Vengono

effettuati così più depositi e le banche si trovano con più riserve. Di conseguenza esse possono aumentare i prestiti alle famiglie

e alle imprese rendendo così più facile il finanziamento delle loro necessità di spesa. Tutto ciò si traduce in un aumento della

spesa e del reddito: con migliori condizioni finanziarie, le famiglie e le imprese dovrebbero essere più disposte a spendere,

migliorare le prospettive di occupazione e aumentare gli introiti. Così un aumento della spesa e di occupazione dovrebbe aiutare

a mantenere il tasso di inflazione al target del 2%.

DOMANDA: QE e disuguaglianza, c’è legame? La Banca ha affrontato l'accusa che il QE ha aggravato la disuguaglianza, in parte

aiutando banche consegnando loro grosse somme di denaro, mentre si fa poco per sostenere le piccole imprese e famiglie. La

Banca replica che le famiglie benestanti sono state le maggiori beneficiarie del QE, grazie al conseguente aumento del valore

delle azioni e obbligazioni. Ma ha anche sostenuto che tutti hanno beneficiato grazie alla spinta per l'economia globale e quindi

anche di posti di lavoro.

Quantitative Easing della BCE

Facendo seguito alle decisioni del 22 gennaio 2015, dal il 9 marzo 2015 inizierà l'acquisto di titoli pubblici denominati in euro sul

mercato secondario. Continuer&agr

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Publisher
A.A. 2018-2019
41 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/02 Politica economica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Stikazzi94 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Politica economica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Campiglio Luigi.