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TASSO NATURALE DI DISOCCUPAZIONE

Il tasso naturale di disoccupazione è il tasso che misura la disoccupazione naturale che si verifica nel lungo periodo. In altre parole, indica la percentuale di persone che, pur volendo trovare un impiego, non lo trovano a causa del tempo necessario da dedicare alla ricerca o per l'impossibilità di far incontrare istantaneamente la domanda e l'offerta di lavoro. Praticamente è il tasso in corrispondenza del quale il livello effettivo dei prezzi è uguale al livello atteso dei prezzi o il tasso di inflazione effettivo è uguale al tasso di inflazione atteso. Possiamo dire che i disoccupati sono coloro che non hanno un lavoro, ma lo stanno cercando. Gli occupati sono coloro che hanno un impiego, mentre i lavoratori scoraggiati sono coloro che non cercano un lavoro. La somma tra il numero di occupati e il numero di disoccupati costituisce la forza lavoro. Il tasso di disoccupazione indica la percentuale di forza lavoro non impiegata e è dato dal

Rapporto tra il numero di disoccupati e la forza lavoro. Possiamo distinguere:

  • Disoccupazione strutturale: è una forma di disoccupazione di lungo periodo e si verifica quando la domanda di lavoro da parte delle imprese è inferiore all'offerta di lavoro. Essa potrebbe essere causata dalla rigidità dei salari. Se i salari sono molto bassi i lavoratori magari non sono disposti ad accettare l'impiego. Se i salari sono molto alti, invece, le imprese potrebbero essere poco propense ad assumere lavoratori.
  • Disoccupazione frizionale: si tratta di una forma di disoccupazione temporanea, generata dalle imperfezioni del mercato del lavoro. È detta frizionale in quanto ha origine dal turnover dei lavoratori e dalla difficoltà della domanda di lavoro di incontrare in poco tempo l'offerta per via della scarsa mobilità dei lavoratori e delle scarse informazioni fornite.

Turnover dei lavoratori: flusso di persone assunte e dimesse, o licenziate.

19. OFFERTA DI MONETA ENDOGENA E ESOGENA

L'offerta di moneta esogena è determinata dalle decisioni dell'autorità monetaria del Paese, cioè la banca centrale. Invece, l'offerta di moneta endogena è determinata dall'andamento delle variabili nel sistema economico. In genere si pensa all'offerta di moneta come una variabile esogena e costante. Costante perché è insensibile alle variazioni del tasso di interesse. Possiamo distinguere anche tra offerta di moneta nominale e reale. Quella nominale indica la quantità di moneta che è stata emessa dalla banca centrale, mentre quella reale indica il rapporto tra l'offerta di moneta nominale e il livello dei prezzi.

20. CURVA DI PHILLIPS

La curva di Phillips mostra la relazione inversa che esiste tra il tasso d'inflazione ed il tasso di disoccupazione. Graficamente, il tasso di disoccupazione viene misurato sull'asse delle ascisse, mentre il tasso di inflazione viene misurato sull'asse delle ordinate.

Il tasso di inflazione viene misurato sull'asse delle ordinate. Quando il tasso di disoccupazione è basso (u), il tasso di inflazione è elevato. Viceversa, quando il tasso di disoccupazione è elevato il tasso di inflazione è basso. La curva è inclinata negativamente.

Comunque, i nuovi modelli di Phillips includono sia una curva di Phillips di breve periodo sia una curva di Phillips di lungo periodo. Ciò perché nel breve periodo generalmente esiste una relazione inversa tra inflazione e tasso di disoccupazione. Nel lungo periodo questa relazione si rompe e l'economia alla fine ritorna al tasso naturale di disoccupazione (o NAIRU) indipendentemente dal tasso di inflazione. Infatti, nel 1968 l'economista Milton Friedman dimostrò che non vi è alcuna relazione tra inflazione e disoccupazione nel lungo periodo in quanto la curva di Phillips è perfettamente verticale in corrispondenza del NAIRU.

Per distinguerla dalla

aperta, la curva di Phillips viene definita curva di Phillips modificata o corretta per le aspettative. Invece, la curva di Phillips a breve termine viene anche chiamata curva di Phillips basata sulle aspettative, in quanto essa cresce al crescere delle aspettative inflazionistiche.

Modello di Mundell-Fleming

Tale modello costituisce una estensione del modello IS-LM e serve a descrivere il funzionamento di un'economia aperta alle transazioni commerciali e finanziarie con l'estero.

Esattamente come in economia chiusa, anche in questo caso la curva IS è inclinata negativamente, solo che in economia aperta essa è più inclinata visto che il moltiplicatore risulta essere più piccolo. Ciò è dovuto al fatto che un aumento della domanda interna in parte è rivolta alle importazioni che generano, a loro volta, un aumento del reddito estero.

La curva LM invece non presenta alcuna modifica, è sempre uguale.

In economia aperta,

bilancia dei pagamenti rappresenta la variazione delle riserve internazionali di un paese. Se il saldo è positivo, significa che il paese ha accumulato riserve internazionali, mentre se è negativo indica una diminuzione delle riserve. In sintesi, il modello IS-LM-BP tiene conto delle esportazioni, delle importazioni e dei movimenti di capitale per analizzare l'equilibrio di un'economia aperta. Le decisioni di acquisto del resto del mondo, le importazioni, le esportazioni e gli investimenti influenzano la produzione, il reddito e il tasso di interesse di un paese.

movimenti di capitale costituisce il saldo della bilancia dei pagamenti (si indica BP). In condizioni di equilibrio, le due componenti sono uguali, per cui BP sarà nullo. Ma visto che le importazioni crescono al crescere del reddito e l'afflusso dei capitali cresce al crescere del tasso di interesse, è possibile rappresentare graficamente la retta BP come una retta crescente.

Secondo Mundell e Fleming l'efficacia della politica fiscale e di quella monetaria, dipende dalla mobilità internazionale dei capitali.

In particolare in regime di cambi fissi si ha che:

  • La politica monetaria è totalmente inefficace in quanto la banca centrale è vincolata al mantenimento del tasso di cambio.
  • La politica fiscale è tanto più efficace quanto più è elevata la mobilità dei capitali. Diciamo che è molto efficace se i movimenti di capitale sono decisamente sensibili a variazioni del tasso di interesse. È poco efficace

se i MC sono poco sensibili a variazioni del tasso di interesse. In regime di cambi flessibili si ha che:

  • La politica fiscale è tanto meno efficace quanto più è elevata la mobilità dei capitali. (es. se in un Paese la spesa pubblica cresce, a sua volta aumentano anche il reddito nazionale e il tasso di interesse). Se i tassi di interesse sono di molto elevati rispetto al resto del mondo, allora si avrà un afflusso dei capitali e una pressione sul tasso di cambio che porterà a un apprezzamento della moneta nazionale; ciò causerà però un crollo delle esportazioni e aumento delle importazioni. E quindi le esportazioni nette si ridurranno.
  • La politica monetaria ha una certa efficacia (es. una politica monetaria espansiva permette di svalutare il tasso di cambio così da far crescere le esportazioni e a sua volta la produzione).

22. MODELLO IS-LM ED ELEMENTI ESSENZIALI

Il modello IS-LM è uno strumento volto ad analizzare

Il ruolo della politica fiscale e della politica monetaria nella determinazione del reddito e del tasso di interesse in un sistema economico. Nel mercato di beni la relazione tra il reddito e il tasso di interesse è conosciuta come curva IS. Mentre nel mercato della moneta questa relazione è nota come curva LM. Graficamente, misuriamo il reddito sull'asse delle ascisse ed il tasso di interesse sull'asse delle ordinate. Il reddito e il tasso di interesse di equilibrio si trovano nel punto in cui le due curve si intersecano. Esso indica l'equilibrio tra il mercato dei beni e il mercato della moneta. La curva IS è inclinata negativamente sul piano ed è il luogo dei punti in cui la spesa totale, rappresentata dalla somma dei consumi, degli investimenti e della spesa pubblica, è uguale alla produzione totale realizzata da un'economia, ossia: Y = C+I+G. Dove il consumo è dato da: C = c + c (Y )0 1 D In altre parole: il consumo è

uguale al livello di consumo autonomo - la parte di consumo che non dipende dal reddito – più la propensione marginale al consumo – che misura di quanto varia il consumo al variare del reddito – che moltiplica il reddito disponibile cioè la differenza tra il reddito e le imposte. L'investimento è una funzione decrescente del tasso di interesse, in quanto se il tasso aumenta, l'investimento si riduce, se invece il tasso si riduce, l'investimento aumenta. Infine, G rappresenta la spesa pubblica cioè la spesa sostenuta dallo Stato per acquistare beni e servizi. Diversamente, la curva LM è rappresentata da una retta orizzontale che varia al variare del tasso di interesse. Se il tasso di interesse aumenta, la curva trasla verso l'alto. Se invece il tasso diminuisce, la curva trasla verso il basso. Come abbiamo detto, il modello IS-LM può essere utilizzato per analizzare gli effetti della politica fiscale e della

La politica monetaria nel sistema economico consiste nella gestione dell'offerta di moneta e del tasso di interesse. La politica fiscale, invece, si basa sulla variazione della spesa pubblica o delle imposte.

Un aumento della spesa pubblica sposta la curva IS verso destra, creando una nuova curva IS' e determinando un aumento del reddito di equilibrio da Y a Y'. Tuttavia, poiché l'aumento del reddito comporta un aumento della domanda di moneta, a parità di offerta di moneta, il tasso di interesse deve aumentare per ristabilire l'equilibrio sul mercato monetario. L'aumento del tasso di interesse, a sua volta, riduce gli investimenti, generando un effetto di spiazzamento.

La politica monetaria, invece, si traduce in variazioni dell'offerta di moneta e, di conseguenza, del tasso di interesse. Se il tasso di interesse si riduce da r a r', la curva LM si sposta verso il basso, creando una nuova curva LM', mentre il reddito aumenta da Y a Y'. Infatti, un basso tasso di interesse stimola gli investimenti e, di conseguenza, aumenta la domanda di beni e il reddito di equilibrio.

23. POLITICA

MONETARIA

Quando parliamo di politica monetaria facciamo riferimento all'insieme delle decisioni prese dalle banche centrali per controllare la quantità di denaro in circolazione e influenzare i tassi di interesse.

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
18 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/02 Politica economica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher msribellina di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Politica economica e finanziaria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Limosani Michele.