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ORGANIZZATIVI: L'INTERPERSONAL POWER/INTERACTION MODEL
Alle 5 basi del potere descritte precedentemente, in una formulazione successiva French e
Raven aggiungono anche un'altra fonte, cioè il potere dell'informazione, che è basato sulla
capacità di presentare materiale in modo razionale e persuasivo.
Questo modello ha portato gli autori ad elaborare il modello definito "Interpersonal
Power/Interaction Model, basato sulla scala dell'Interpersonal Power Inventory (Raven,
Schwarzwald e Koslowsky) volta a misurare, sia nella prospettiva dell'agente che in quella
del target, il grado di accondiscendenza alle varie forme del potere. Questo modello prevede
che le varie forme di potere possano essere ulteriormente suddivise al loro interno:
il potere legittimo si suddivide in legittimità della posizione formalmente ricoperta,
legittimità della reciprocità degli scambi sociali (percezione di ricambiare favori ricevuti
in precedenza), legittimità dell'equità (per il quale si ritiene che l'accondiscendenza la
potere consenta di rimediare a problemi provocati in precedenza), legittimità della
dipendenza (basato sulla percezione che il proprio superiore ha bisogno del lavoro dei
suoi collaboratori per poter procedere)
il potere di ricompensa si suddivide in ricompensa impersonale (elementi di natura
tangibile come incentivi economici, promozioni, ecc...) e ricompensa personale (legata
alla promessa di approvazione)
il potere coercitivo si suddivide in forma impersonale (elementi di natura tangibile come
minacce di trasferimenti) e forma personale (legata alla disapprovazione sociale)
il potere esperto rimane unico
il potere di riferimento rimane unico
il potere dell'informazione rimane unico
Questo modello prevede anche la suddivisione delle varie forme di potere in due grandi
categorie:
forme hard del potere (coercizione personale e impersonale, ricompense impersonali,
legittimità della posizione, dell'equità e della reciprocità)
forme soft del potere (esperienza, informazione, potere di riferimento, legittimità della
dipendenza, ricompense personali)
Nelle ricerche presentate in questo capitolo, oltre alle varie fonti di potere, vengono
prese in considerazione l'orientamento all'assessment e l'orientamento alla locomozione.
L'orientamento alla locomozione produce un cambiamento della posizione, con
allontanamento dalla posizione iniziale, ma senza una destinazione particolare.
L'orientamento all'assessment, invece, è focalizzato alla stima della quantità, del valore o
dell'importanza di qualcosa, sia in relazione allo stato finale che a quello in atto.
Secondo le teorie classiche del controllo i due orientamenti sono interdipendenti.
Secondo, invece, la teoria dei moti regolatori di Kruglanski, i due orientamenti vengono
considerati come indipendenti, ossia ortogonali. Pierro e colleghi utilizzano questa seconda
prospettiva. Secondo alcune ricerche precedenti, l'orientamento alla locomozione è
connesso alla preferenza per sistemi decisionali di tipo gerarchico, nei quali la discussione è
minimizzata, mentre viene massimizzato l'orientamento immediato all'azione. Invece,
l'orientamento all'assessment sembra essere connesso a sistemi decisionali di tipo
partecipativo.
Gli obiettivi della ricerca sono:
controllare la struttura e la consistenza interna dell'Interpersonal Power Inventory
analizzare il grado di acquiescenza alle diverse basi del potere
controllare la relazione tra l'acquiescenza alle varie basi del potere e l'orientamento
alla locomozione e all'assessment
La ricerca è stata condotta su un campione costituito da 194 vigili urbani ed un campione
di 105 soggetti appartenenti al personale medico e paramedico.
I risultati mostrano che viene confermata la struttura e la consistenza interna
dell'Interpersonal Power Inventory. Le 11 basi del potere risultano correlate tra loro in modo
positivo e significativo. Vengono,inoltre, individuato 2 fattori di ordine superiore prefigurati
come forme di potere soft e hard.
In generale, i partecipanti sono più sensibili alle forme soft di potere. Il personale
paramedico sembra essere maggiormente acquiescente alle richieste dei superiori rispetto
alla maggior parte delle basi del potere, soprattutto alle formi hard.
Partecipanti caratterizzati da un elevato livello di assessment sono più sensibili alle forme
soft di potere; al contrario, partecipanti caratterizzati da un elevato livello di locomozione
sono più sensibili alle forme hard di potere.
MANIFESTAZIONI DEL POTERE NEI CONTESTI ORGANIZZATIVI:
TATTICHE DI INFLUENZA UTILIZZATE NEI CONFRONTI DI
SUPERIORI, COLLEGHI, SUBORDINATI
Secondo la tassonomia di Kipnis, Schmidt e Wilkinson, esistono vari tipi di influenza
interpersonale all'interno delle organizzazioni:
assertività, caratterizzata da modalità comunicative autoritarie e direttive
ingraziarsi, tattica volta a creare un'immagine favorevole di sé
scambio di benefici
formazione di coalizioni
appello ad autorità di ordine superiore
sanzioni
bloccare attraverso minacce
Tutte queste forme di influenza interpersonale possono essere dirette verso superiori,
colleghi o subordinati.
L'obiettivo della ricerca presentata in questo capitolo è quello di analizzare la frequenza
delle tattiche di influenza ed analizzare la relazione esistente tra tali tattiche e la
motivazione intrinseca ed estrinseca dell'agente di influenza.
La ricerca ha coinvolto un campione di 196 militari, un campione di 111 impiegati di
banca ed un campione di 113 impiegati nel settore dei servizi.
I risultati mostrano che le varie tattiche d'influenza correlano positivamente tra loro. In
particolar modo, l'ingraziarsi correla in modo consistente con lo scambio di benefici,
prefigurando un fattore latente di ordine superiore connesso all'uso di tattiche soft.
L'assertività, la formazione di coalizioni, l'appello ad autorità superiori, correlano
positivamente tra loro, delineando un fattore latente di ordine superiore connesso a tattiche
hard. La razionalità, invece, sembra essere indipendente, mentre gli altri fattori non sono
emersi in modo significativo. Questa struttura è relativamente invariante nei 3 campioni e si
ripresenta in relazione all'influenza verso i superiori, i colleghi ed i subordinati.
Il campione costituito dai militari mostra un maggiore grado di assertività in relazione
all'influenza verso i subordinati (rispetto ai colleghi e ai superiori). Analogamente, il ricorso
ad autorità di ordine superiore viene esercitato maggiormente quando il target dell'influenza
riguarda i subordinati piuttosto che i colleghi ed i superiori. Lo scambio di benefici, invece,
viene impiegato maggiormente verso i colleghi, piuttosto che verso i subordinati ed i
superiori.
Inoltre, i militari, rispetto agli impiegati di banca, sono più propensi ad usare,
nell'influenzare i loro superiori, le tattiche dell'appello all'autorità di ordine superiore e dello
scambio di benefici. Al contrario, gli impiegati di banca sono più orientati ad influenzare i
loro superiori attraverso la razionalità.
In generale, la tattica della razionalità è quella maggiormente preferita da tutti i
partecipanti delle diverse organizzazioni ed indipendentemente dal target di riferimento. La
tattica in generale meno scelta, invece, è quella dello scambio di benefici.
Infine, le tattiche dell'appello ad autorità di ordine superiore, dell'ingraziarsi e dello
scambio di benefici sono correlate positivamente alla motivazione estrinseca.
INTERRUZIONI E INFLUENZA NELLE DISCUSSIONI DI GRUPPO
Secondo Bales, un'asimmetria nella distribuzione del parlato fra i conversanti
genererebbe una struttura comunicativa gerarchizzata, nella quale l'influenza esercitata da
ogni parlante sugli altri sarebbe proporzionale alla quota di spazio conversazionale che
occupa.
Alcuni studi di Brooke e Ng, poi, hanno evidenziato come l'influenza in ambito
conversazionale sia positivamente correlata non tanto con la quantità di parlato prodotta, ma
con la quota di partecipazione attiva alla conversazione espressa dal numero di turni di
parola ottenuti.
Ricerche successive, poi, hanno messo in evidenza che l'influenza di ogni parlante
dipende soprattutto dalla capacità di interrompere gli altri parlanti sostituendosi ad essi nel
turno di parola e anche dalla capacità di bloccare, evitando che abbiano successo, le
interruzioni a suo danno tentate da altri.
L'obiettivo della ricerca è quello di analizzare come le interruzioni dei turni di
conversazione predicono l'influenza esercitata da ogni persona.
Il campione è costituito da 40 conversanti, studenti universitari.
I risultati mostrano che il numero di interruzioni riuscite è il predittore più efficace
dell'influenza esercitata verso gli altri, sia per come questa viene valutata dai membri dl
gruppo, sia per come viene valutata da osservatori esterni. Il numero di interruzioni fallite,
invece, ha un'influenza negativa con l'influenza esercitata, ma si tratta di una relazione poco
significativa. Quindi, interrompere molto con successo porta ad essere valutati come molto
influenti.
Se l'influenza viene analizzata dall'interno con auto-valutazioni, l'influenza di ogni
parlante è riferita soprattutto all'entità dello spazio conversazionale conquistato violando
con successo le regole di turnazione. Se, invece, l'influenza viene stimata dall'esterno,
l'influenza di ogni parlante dipende dall'entità complessiva dello spazio interattivo
conquistato, sia in modo "legittimo", che in modo "illegittimo".
VALORI INDIVIDUALI E ORGANZIZATIVI ASSOCIATI AGLI STILI DI
LEADERSHIP
La ricerca ha 2 obiettivi:
valutare l'importanza attribuita, all'interno delle organizzazioni, ai valori di
dominanza, amichevolezza ed orientamento al compito associati all'esercizio della
leadership
valutare eventuali discrepanze tra i valori associati alla leadership ideale e i valori
espressi dal comportamento effettivo del leader
In relazione al primo obiettivo, come quadro teorico di riferimento viene ripreso il
pensiero di Bales. Secondo Bales, a partire dai comportamenti espressi e valutabili
nell'interazione di gruppo, è possibile distinguere 2 tipologie di leader emergenti. Lo
specialista del compito (leadership strumentale), caratterizzato da comportamenti volti ad
organizzare le attività del gruppo e ad orientarle verso il raggiungimento di obiettivi
predefiniti e lo specialista socio-emoti