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Le competenze: il punto di vista dei documenti internazionali

Competenze= definite dall’OMS “life skills education in schools” , è la capacità di trasferire le abilità

acquisite nella vita quotidiana in contesti differenziati (è dinamica, mentre la conoscenza è statica)

Le competenze: evoluzione storica e definizioni

Competenze: è più della somma tra conoscenze e abilità, poiché consente al soggetto di risolvere

o situazioni complesse anche mobilizzando le risorse psicosociali (risorse interne

stabili)

mobilizzazione e orchestrazione di abilità, conoscenze e disposizioni interne stabili

o per risolvere un problema complesso

in realtà le competenze non esistono indipendentemente, esistono le persone che

o agiscono con competenza (agire con competenza è diverso da avere delle

competenze : non è detto che chi possiede abilità e conoscenze sappia agire con

competenza in situazioni problematiche)

l’agire competente è rilevabile solo “in contesto”

o

Le competenze: caratteristiche e dimensioni

-Riflessività= una competenza deve essere rivista e rivissuta dal soggetto

-Contestualizzazione= una competenza nasce in un contesto

-Trasferibilità= una competenza può essere ricontestualizzata in un ambiente diverso da quello in

cui è nata

-Transdisciplinarietà= una competenza coinvolge più discipline

-Attivazione= capacità di attivare quanto acquisito per affrontare problemi complessi

-Integrazione= capacità di integrare e trasferire gli apprendimenti

-Focalizzazione= capacità di visualizzare, scomporre e analizzare un problema

Una competenza va:

-Dal semplice al complesso= una competenza gestisce situazioni via via più complesse

-Dall’astratto al situato= una competenza non è generica ma si riferisce a compiti specifici

-Dall’esterno all’interno= una competenza passa dalla performance osservabile alle disposizioni

interne (quindi la competenza non ha solo a che fare con il saper fare, cioè con la performance,

ma il saper fare deve trasformarsi nel saper agire)

La competenza è variabile: si evidenzia quando una situazione viene resa più complessa da un

imprevisto, che la rende mutabile e imprevedibile

Metacompetenza = il soggetto riesce a osservarsi e a verificare ciò che ha e non ha a disposizione

per agire e affrontare la situazione

Le competenze chiave e le implicazioni didattiche

Dal 2006 in Europa le competenze che sono ritenute chiave per l’apprendimento sono:

comunicazione nella madrelingua, comunicazione nelle lingue straniere, competenza matematica

e competenze di base in scienza e tecnologie, competenza digitale, imparare a imparare,

competenze sociali e civiche, spirito di iniziativa e imprenditorialità, consapevolezza ed

espressione culturale → in Italia vengono prese come riferimento tali competenze chiave per

l’apprendimento permanente

Progettare competenze

La progettazione per competenze si pone come obiettivo superare l’opposizione tra gli aspetti

disciplinari e i trasversali → lo studente competente è colui che riesce ad applicare le abilità, le

conoscenze e le risorse interne stabili in situazioni variabili e in tempi brevi → senza le conoscenze

e le abilità le competenze non si possono sviluppare e, viceversa, le conoscenze e le abilità

rimangono sterili se non vengono mobilizzate in una situazione sfidante e complessa → è errato

pensare quindi che progettare per competenze significhi non far studiare.

In Italia ci viene riconosciuto il fatto di trasmettere conoscenze e abilità solide, ma di non

mobilizzare tali risorse in una situazione sfidante che le trasformi in competenze

Una scansione possibile

Una progettazione per competenze necessita di alcuni punti imprescindibili:

1. costruzione di una rubrica delle competenze

2. scelta degli obiettivi di apprendimento

3. strutturazione di una situazione problema-iniziale

4. evidenziazione e consolidamento delle conoscenze e delle abilità emerse nella prima

situazione problema

5. strutturazione di una situazione problema-complessa

6. trasferimento delle competenze in contesti diversificati

una progettazione di questo tipo è realizzabile in media nell’arco di tempo di 2-3 settimane. Non è

necessario progettare tutto l’anno per competenze, basta farlo in 4 fasi all’anno: in questo modo

l’insegnante riuscirà a interrogarsi su ciò che ha o non ha funzionato, cogliendo i feedback, per

gestire meglio la prossima progettazione → da iniziale sperimentazione, progettare per

competenze diverrà così uno stile didattico

Le competenze fra stabilità e variabilità

L’abilità è la capacità di saper fare in situazioni tendenzialmente ripetitive in cui si applicano

tecniche procedurali, la competenza è la capacità di saper agire in situazioni mutevoli e

problematiche → rapporto tra stabilità e variabilità

L’insegnante deve elaborare una progettazione: individuando una coppia di competenze a scelta

(una disciplinare, presa dalle indicazioni nazionale, e una trasversale, presa dalle competenze

chiave per l’apprendimento permanente), costruendo un ciclo di lezioni della durata sufficiente a

far sviluppare le competenze individuate (si consiglia un periodo di 2-3 settimane), descrivendo il

contesto (numero alunni, disabilità, spazi, strumenti…) e seguendo i passi imprescindibili di una

progettazione per competenze indicati sopra.

Una progettazione plurale

Non esiste un unico modello di progettazione: le modalità apprenditive sono molteplici e gli

insegnanti devono attuare una progettazione plurale dove sono previste diverse tipologie di lezioni

e azioni diversificate nel corso della lezione→ è una progettazione che varia e avvicina molteplici

apprendimenti e situazioni eterogenee → l’insegnante deve scegliere la tipologia di lezione più

adatta alle variabili contestuali e all’obiettivo di apprendimento che vuole raggiungere → non

esistono metodi migliori, esistono progettazioni efficaci, coerenti ed adatte al contesto

La progettazione della lezione può avere andamento sinusoidale perché la lezione può integrare

momenti di discussione critica e problematica a momenti in cui si persegue un obiettivo tecnico o si

ricevono informazioni fino a giungere al momento delle situazioni problema complesse → le

situazioni sono eterogenee

L’insegnante abile nel progettare in maniera plurale ha expertise didattica (=la capacità di

prospettare soluzioni articolate, criticamente argomentate e rendicontabili nei risultati, in tutti quei

contesti in cui si affrontino problematiche connesse all’apprendimento umano)

Un insegnamento basato solo su competenze disciplinari non prende in esame collegamenti con

altri campi e fa assottigliare le conoscenze; un insegnamento basato solo su competenze

trasversali è troppo astratto e non fa sperimentare situazioni reali → l’insegnante deve lavorare su

entrambe in quanto la disciplina è la sostanza, la “carne”, ma la trasversalità è lo “scheletro”→ le

competenze disciplinari sono più visibili e facilmente valutabili rispetto alle trasversali perciò sta

all’insegnante rendere evidente il legame tra le due

Programmazione e progettazione nelle scuole dell’infanzia

Programmazione annuale= predispone il tema di sfondo dell’anno, organizza i progetti, gli orari, le

routine, gli obiettivi generali dell’anno per sezione e per bambino

Progettazione educativa= si occupa dei traguardi di sviluppo associati ai campi di esperienza e

crea le attività per svilupparli, avvalendosi del riferimento della programmazione

Progettare i campi di esperienza

Il sé e l’altro

Il corpo e il movimento

Immagini, suoni, colori

I discorsi e le parole

La conoscenza del mondo

Progettare il quotidiano

La progettazione deve essere flessibile in quanto l’insegnante deve riuscire a rispondere agli

imprevisti attuando delle modifiche in itinere alla progettazione → la progettazione non deve

essere fatta a “tavolino”, ma deve legarsi al quotidiano cogliendo gli input dei bambini

Progettare gli snodi

La giornata nella scuola dell’infanzia deve essere regolata da una serie di routine, che

contribuiscono a generare fiducia e serenità nei bambini. La routine viene progettata in quanto la

progettazione coinvolge anche il tempo, lo spazio, l’ambientamento e la continuità → sono proprio

gli snodi, le situazioni di passaggio, le routine, i momenti nei quali i bambini hanno bisogno di una

figura capace di infondere loro sicurezza sapendo “dove andare” e “perché”

Lo spazio e il tempo

Per progettare gli spazi e i temi della scuola bisogna avere uno sguardo “differente” che osservi la

propria aula, i bambini della propria classe, le insegnanti di sezione, ma anche tutti gli spazi della

scuola, tutti i bambini della scuola, gli altri insegnanti.

Le Indicazioni Nazionali stabiliscono che:

- lo spazio deve essere accogliente, caldo, ben curato, espressione della pedagogia e delle scelte

educative della scuola. Deve essere orientato ai bisogni di espressione, di movimento, di intimità

e di socialità dei bambini

-il tempo deve essere disteso e permettere al bambino di vivere la giornata con serenità, giocando,

esplorando, parlando, capendo.

L’ambientamento

La fase di ambientamento all’inizio dell’anno è molto delicata e va programmata e progettata:

spesso i progetti di ambientamento iniziano già l’anno precedente con iniziative che coinvolgono

l’anno precedente i nidi d’infanzia → primo esempio di continuità

La continuità con la scuola primaria

Tutti gli ordini di scuola hanno diversi modi di progettare attività, ma tutti gli ordini devono

progettarle: il linguaggio comune perciò è proprio la progettazione

Progettare e…

…documentare

Processo che produce tracce, memoria e riflessione per rendere visibili i percorsi di formazione

collettivi e individuali e i progressi. La documentazione deve essere progettata e non “casuale”:

occorre decidere cosa si vuole documentare, come documentarla, perché documentarla, per chi,

selezionare le informazioni, realizzare la documentazione, divulgarla, valutarla

…osservare

L’osservazione sostiene il progettare perché raccoglie dati e informazioni utili alla progettazione →

è uno strumento fondamentale di conoscenza

…valutare

La valutazione all’infanzia riconosce, accompagna, descrive e documenta i

Dettagli
A.A. 2016-2017
32 pagine
9 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lorenza.talocchi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Progettazione e valutazione scolastica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Parmigiani Davide.