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Parte seconda: L’insegnante di scuola primaria: competenze, funzioni e nuove prospettive
nell’organizzazione del lavoro
Capitolo3: L’architettura della scuola primaria dopo la riforma Gelmini: un’indagine
esplorativa sulla percezione del cambiamento e sull’organizzazione del lavoro degli
insegnanti (I parte)
Il profilo professionale dell’insegnante di scuola primaria è cambiato storicamente in base alle
diverse finalità che il legislatore ha assegnato alla scuola primaria. Da iniziali funzioni di loro
all’analfabetismo si è poi passati alla scuola asservita al regime fascista concepita come strumento
di propaganda e diffusione dell’ideologia nazionalista, alla scuola dell’attivismo pedagogico 10
centrata sulla partecipazione democratica e sull’operosità del bambino, per giungere alla scuola
dei saperi e degli apprendimenti di base e alla scuola dei traguardi di sviluppo delle competenze e
delle competenze chiave di cittadinanza. Il profilo professionale degli insegnanti è cambiato dalle
iniziali competenze di cura e “accudimento” dei piccoli alle competenze epistemologiche sui diversi
saperi disciplinari, competenze metodologico-didattiche connesse alla trasmissione delle
conoscenze e delle abilità di base, alle strategie relazionali e comunicative, alla progettazione
didattica, alla valutazione degli apprendimenti…. Oggi l’agire competente degli insegnanti primari
si esprime su molteplici fronti, perciò la conoscenza delle discipline e delle didattiche disciplinari
rappresenta solo una delle competenze che i docenti devono mettere in campo. Tali competenze
devono essere costantemente aggiornate e adattate alle molteplici situazioni che gli insegnanti si
trovano a fronteggiare nel corso dell’attività didattica e che richiedono una notevole capacità di
strutturazione dei problemi, ricerca di possibili soluzioni e valutazione dei comportamenti. Una
competenza che sta sopra a tutte le altre è la competenza riflessiva, cioè il saper riflettere sui
processi didattici, sulle dimensioni organizzative, sulle strategie relazionali e sugli “impliciti” che
muovono e orientano l’agire dei docenti. A partire dalla capacità riflessiva dell’insegnante prende
avvio la strutturazione della sua professionalità. Ciò può realizzarsi nella misura in cui il docente è
in grado di analizzare, selezionare, valutare e criticare la propria esperienza, nella misura in cui
essa si configura come la continua ricerca di soluzioni pertinenti in grado di generare cambiamento
e innovazione. L’esperienza didattica, grazie alla riflessività, si arricchisce di interrogativi,
problematicità, ipotesi e strategie risolutive da verificare sul campo permettendo di riconoscere
quali aspetti abbiano portato al successo e quali vadano invece modificati. In questo modo è
possibile arricchire costantemente la propria professionalità. Le competenze che oggi sono
richieste insegnante nell'esercizio della propria professione necessitano di essere correlate tra
loro, al fine di intervenire in modo mirato. Ad un insegnante oggi viene richiesto di padroneggiare:
competenze disciplinari, legate ai nuclei fondanti dei saperi;
• competenze psico-pedagogiche, relative alla costruzione di percorsi di apprendimento adeguati
• al grado evolutivo degli alunni, alla comunicazione con la famiglia, con i colleghi e con le
istituzioni;
competenze metodologico-didattiche, inerenti l’utilizzo consapevole di modelli e strumenti di
• progettazione didattica;
competenze organizzative, riconducibili alla gestione dei tempi e degli spazi e alla creazione di
• attività e laboratori;
competenze relazionali, finalizzate al confronto con i colleghi, con la dirigenza e con le famiglie;
• competenze necessarie allo sviluppo e al sostegno dell'autonomia delle istituzioni scolastiche,
• che interpretano i livelli di potenzialità e di responsabilità che caratterizzano le istituzioni
scolastiche;
competenze interculturali, connesse alla promozione, alla relazione e allo scambio tra culture
• diverse;
competenze legate all'inclusione degli alunni con bisogni educativi speciali;
• competenze linguistiche legate all'insegnamento delle lingue straniere;
• competenze digitali, che attengono alla capacità di utilizzo di semplici software multimediali e
• all’accesso a contenuti digitali;
competenze orientative, relative alla capacità di promuovere il valore orientativo delle discipline;
• competenze docimologiche, legate all'individuazione di criteri e parametri per la valutazione degli
• apprendimenti;
competenze di ricerca, riferite alla capacità di condurre indagini sulla didattica.
•
Le ricerche educative sulla professionalità docente possono nascere per rispondere a
molteplici interrogativi, in relazione alle diverse finalità che si intendono perseguire. In ogni caso è
importante impostare il processo di ricerca, individuando le finalità dell'indagine, l'ipotesi di
partenza, il disegno di ricerca e le modalità e gli strumenti di raccolta, elaborazione e
interpretazione dei dati. Il questionario come strumento di indagine contiene un certo numero di
domande organizzate in modo tale da ottenere informazioni in forma scritta, precise e confrontabili.
In ambito educativo, viene spesso utilizzato per riuscire a cogliere le opinioni su una determinata
questione oppure per rilevare dati dai soggetti interpellati i quali, spesso, sono gli unici degli
detentori delle informazioni necessarie alla ricerca. L’indagine mediante questionario rappresenta
una delle tecniche più utilizzate, in quanto ci permette di rilevare, quantificare e valutare 11
l'estensione e la diffusione di uno specifico fenomeno e di una o più caratteristiche ad esso riferite
nell’ambito di una determinata realtà. Questo prevede che il ricercatore possegga dati parziali che
devono essere completati o ampliati al fine di poter procedere ad una successiva interpretazione
su base quantitativa e qualitativa. In particolare, è indispensabile decidere come predisporre le
domande del questionario in merito agli aspetti da indagare e nel formato. La costruzione di un
questionario deve avvenire secondo precisi criteri metodologici, affinché le domande formulate e
le risposte ottenute risultino rilevanti per gli scopi della ricerca. La costruzione prevede:
la scelta delle domande nell'ottica di una reale funzionalità con il progetto di ricerca;
• la formulazione delle domande in modo che queste siano rispondenti alle esigenze della ricerca;
• la stesura delle istruzioni affinché i dati forniti attraverso le risposte non siano poi inutilizzabili.
•
Per scegliere le domande è fondamentale compiere uno studio preparatorio che permetta di
evidenziare gli aspetti maggiormente significativi, critici e meno indagati del tema che si intende
affrontare. Per formulare le domande il questionario può essere costituito da domande chiuse e/o
aperte che hanno caratteristiche diverse e che possono risultare più o meno funzionali a seconda
dell'oggetto da indagare. Tutte le domande che compongono un questionario devono essere
chiare, facilmente comprensibili e non ambigue, cioè interpretabili in modo univoco. Il questionario
non deve superare una certa lunghezza, in modo tale da non impegnare il compilatori per tempi
lunghissimi. Quando è possibile, è consigliabile applicare la tecnica dell’imbuto, che consiste nel
formulare prima domande generali e poi sempre più specifiche. La somministrazione di un
questionario può avvenire in modo individuale o collettivo, in assenza o in presenza del
ricercatore. Nella fase di somministrazione, il ricercatore deve essere chiaro ed esaustivo
nell'illustrare ai soggetti coinvolti gli scopi della ricerca e le modalità con le quali rispondere ai
quesiti. Per non ledere in alcun modo il diritto alla riservatezza dei soggetti partecipanti all’indagine
è buona norma garantire loro l’anonimato. I punti di forza nell'utilizzo del questionario sono
quelli di poter essere impiegati su un vasto campione di soggetti in un tempo limitato, consentendo
quindi la raccolta di una grande quantità di informazioni, con costi ridotti. I punti di debolezza
nell'utilizzo del questionario sono quelli della desiderabilità sociale delle risposte che porta con
sé il pericolo della scarsa sincerità dei soggetti interpellati.
Dopo la riforma Gelmini, un'indagine esplorativa presenta le prospettive di cambiamento della
scuola primaria e della funzione docente nel territorio pistoiese. Nell'indagare il modo con cui
le scuole primarie della provincia di Pistoia si sono rapportate con le prescrizioni previste dalla
normativa, l'approfondimento si riferisce a come le scuole hanno recepito le novità introdotte per
via legislativa e hanno riorganizzato il servizio scolastico alla luce delle trasformazioni definite al
livello ordinamentale. La prima necessità a cui si è voluto far fronte è stata quella di porre
attenzione agli aspetti organizzativi a come questi hanno inciso sul lavoro degli insegnanti, sulla
didattica e sulla gestione del personale docente. Per fare questo è stata effettuata una ricognizione
della gestione del tempo scolastico, dell'articolazione dei gruppi di apprendimento, della riduzione
delle contemporaneità, della ridefinizione della relazione educativa nel passaggio dal team docente
e dai moduli all'insegnante unico. In un secondo momento si è passati a rilevare il grado di
soddisfazione dei docenti verso le conseguenze legate al ritorno al maestro unico. La ricerca ha
previsto le seguenti finalità:
analizzare le scelte organizzative adottate dalle scuole del campione di riferimento
1. nell'affrontare i cambiamenti strutturali introdotti dal legislatore;
verificare in che modo tali cambiamenti sono stati percepiti dagli insegnanti in relazione alla
2. qualità e all'organizzazione del loro lavoro.
In relazione alle finalità della ricerca, il questionario è risultato essere lo strumento più idoneo per
raccogliere le informazioni di interesse per l’indagine, in quanto adatto a rilevare dati qualitativi e
quantitativi, comparabili tra loro, riferiti alle diverse istituzioni scolastiche della provincia di Pistoia.
Il questionario denominato Pri.Sc.O.Quest. (Primary School Organization Questionnaire) è stato in
seguito somministrato direttamente nelle scuole e riguarda l'organizzazione del lavoro docente
nella scuola primaria di oggi. Una volta raccolti i contributi emersi dalle attività oggetto della fase
preliminare alla costruzione del questionario, si è proceduto alla stesura, partendo dal p