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L'addestramento manuale è ridotto ad una serie di movimenti ordinati, calcolati x
assicurare la padronanza di uno strumento dopo l'altro e l'abilità tecnica nei vari elementi
di costruzione. Si sostiene che gli allievi devono sapere come usare gli strumenti prima di
affrontare la fabbricazione vera e propria.
A parte il fatto che le occupazioni attive rappresentano cose da fare, il loro significato
educativo consiste nel potere tipizzare le situazioni sociali. Gli interessi comuni
fondamentali degli uomini sono concentrati nel cibo, nell'alloggio, abvigliamento e negli
strumenti collegati con la produzione, scambio e consumo. Poiché essi rappersentano sia
le necessità della vita , sia i loro adornamenti , essi si radicano negli istinti ad un livello
profondo e sono pieni di fatti e principi che hanno una qualità sociale. Significa non
capirne l'importanza il dichiarare che le varie attività del giardinaggio, tessitura,
costruzione in legno, manipolazione di metalli, cucina,... che inseriscono questi interessi
umani fondamentali nelle manifestazioni scolastiche, hanno solo un valore economico.
In un ambiente educativamente controllato le occupazioni attive offrono mezzi x lo studio
dei fatti riguardanti la crescemza la chimica del suolo, la funzione della luce, dell'aria,...
Lavoro e gioco
quello che è stato chiamato occupazione attiva include tanto il gioco quanto il lavoro. Nel
loro significato intrinseco, il gioco e il lavoro non sono così antitetici l'uno all'altro come si
suppone. Entrambi implicano coscientemente dei fini intrapresi e la selezione e
l'adattamento dei materiali e dei processi designati x effettuare i fini desiderati. La
differenza tra loro è di estensione temporale, che influenza l'immediatezza del rapporto tra
mezzi e fini. Nel gioco l'interesse è più diretto, il che è spesso indicato col dire che nel
gioco l'attività è fine a se stessa. Questa affermazione è gista ma presa in modo errato se
si suppone che significhi che lìattività del gioco è momentanea, priva di previsione e
finalità. Il gioco ha un fine nel senso di un'idea direttiva che motiva gli atti successivi; le
persone che giocano nons tanno solo facendo qualcosa : stanno cercando di fare o
effettuare qualcosa, un atteggiamento che implica delle previsioni che stimolano le loro
risposte attuali. Il risultato previsto è piuttosto un'azione susseguente che la produzione di
un cambiamento specifico delle cose; il gioco è quindi libero, plastico. Se un bambino sta
facendo una barchetta, deve attenersi ad un unico fine e dirigere un gran numero di atti
secondo quell'unica idea; se invece non fa che “giocare alla barca” può cambiare il
materiale che gli serve da barca e introdurre nuovi fattori secondo i suggerimenti della
fantasia.
Fin dall'età molto tenera non c'è distinzione tra periodi dediti esclisivamente allìattvità del
gioco e altri a quella del lavoro, ma solo periodo in cui si accetnua l'una o l'altra. Quando
risultati abbastanza remoti di carattere definito sono previsti e richiedono uno sforzo
persistente per il loro compimento, i gioco diventa lavoro. Esso significa attività finalistica e
non differisce dal gioco in quanto l'attività è subordinata a un risultato esterno, ma x il fatto
che un corso più lungo di attività è causato dall'idea di un risultato. La richiesta di
attenzione continua è maggiore e bisogna usare maggior eintelligenza x scegliere e
formare i mezzi. È opportuno domandare perchè sia così corrente lìidea che il lavoro
implichi subordiazione di un attività ad un risultato materiale ulteriore. La forma estrema di
questa subordinazione, cioè il lavoro di routine ne offre un indizio. L'attività perseguita in
condizioni di pressione esterna non è perseguita x un qualche risultato connesso
all'azione. Il corso dell'azione è un semplice mezzo x evitare una punizione o per ottenere
qualche compenso alla sua conclusione. Ciò che è repulsivo viene tollerato x potere
evitare qualcosa di ancora più repulsivo o x potersi assicurare un guadagno che vi è stato
annesso da altri. In condizioni economiche non libere questo stato di cose deve esistere x
forza. L'assenza della pressione economica nelle scuole rende possibile riprodurre
situazini proprie all'attività produttiva degli adulti in condizioni in cui l'occupazione può
essere perseguita x se stessa. Se in alcuni casi il riconoscimentp pecuniario è anche il
rsultato di un azione questo fatto potrebbe nem aumentare il significato dell'occupazione.
Dove esiste qualcosa che si avvicina al lavoro di routine o al bisogno di attendere a
compiti imposti dall'esterno, la richiesta x il gioco persiste, ma tende a essere pervertita. Il
corso dell'azione non riesce a dare uno stimolo adeguato allì'emozione e immaginazione.
Così nel periodo id riposo si chiede che esse vengano stimolate con ogni genere di mezzi;
si ricorre al gioco d'azzardo, alcool, ….o in casi meno estremi si ricorre a divertimenti futili,
a qualsiasi cosa che faccia passare il tempo con appagamento immediato. Se
l'educazione non fofre l'occasione ad una ricreazione sana e non allena le capacità di
cerclrla e trovarla, gli istinti soppressi trovano ogni genere di sfoghi illeciti, qualche volta
aperti, qualche volta confinati nell'indulgere all'immaginazione.
16. il significato della geografia e della storia
l'estensione del significato delle attività primarie
C'è una differenza tra un attività nel suo aspetto meramente fisico e la ricchezza di
significati che può assumere la stessa attività: da un punto di vista fisico ciò che l'uomo ha
compiuto su questa terra nel suo progresso dallo stato selvaggio in poi non è che un
graffio sulla superficie di essa, e non è percepibile ad una distanza che è minima in
confronto al raggio del sistema solare. Eppure per ciò che concerne il significato ciò che è
stato compiuto segna proprio la differenza tra la civiltà e lo stato selvaggio.
I significati con cui viene caricata l'atttività riguardano la natura e l'uomo. Tradotto in
equivalenti educativi significa che la geografia e la storia forniscono il materiale che dà lo
sfondo e la prospettiva intellettuale a ciò che altrimenti potrebbero essere ristrette azioni
personali o semplici forme di abilità tecnica. Con ogni aumento di abilità a porre le nostre
proprie azioni nelle looro connessioni di tempo e luogo, queste aumentano di contenuto
significato. Noi ci rendiamo conto di essere cittadini di una ben nobile città quando
scopriamo nell'ambito dello spazio la scena in cui abitiamo e nell'ambito del tempo la
ininterrotta manifestazione degli sforzi di cui siamo eredi e continuatori.
Naturalmente se queste discipline vengono insegnate come nozioni già fatte, che un
individuo studia solo perchè è stato mandato a scuola, può succedere che egli impari un
gran numero di affermazioni su cose remote estranee all'esperienza quotidiana.
Imparare la geografia significa aumentare la facoltà di percepire lo spaziale, il naturale, le
connessioni di un atto ordnario; imparare la storia significa aumentare la facoltà di
riconoscere le sue connessioni umane. Infatti ciò che si chiama geografia come studio
formulato è quel corpo di fatti e principi che sono stati scoperti nell'esperienza di altri
uomini circa l'ambiente naturale nel quale viviano e in connessione con il quale hanno una
spiegazione gli atti della nostra vita; così la storia come studio formulato non è che il
complesso dei fatti noti circa l'attività e le sofferenze dei gruppi sociali che le nostre vite
continuano e che valgono ad illuminare i nostri costumi e istituzioni.
La natura complementare della storia e della geografia
queste discipline sono nelel scuole gli studi di infromazione x eccellenza. L'esame dei
materiali e il metodo del loro uso renderanno chiaro che la differenza tra la penetrazione di
questa informazione nell'esperienza viva e il suo semplice accumularsi in mucchi isolati
dipende dall'osseervanza o meno dell'interdipendenza tra uomo e natura la quale fornisce
a questi studi la loro giustificazione. È alto il pericolo che la materia di studio venga
accettata come materiale educativo appropriato soltanto perchè è diventato usuale di
insegnarla e impararla. Le parole storia e georigrafia suggeriscono la materia che è stata
sanzionata nelle scuole; la massa e la varietà di questa materia scoraggiano il tentativo di
vedere che cosa rappresenta realmente, e come può essere insegnata in modo da
compiere la sua missione in rapporto all'esperienza degli allievi.
La funzione del materiale storico e geografico è stata chiarita e consiste nell'arricchire e
liberare i contatti più diretti e personali della vita, fornendo loro il contesto, lo sfondo, la
prospettiva mentre la geografia accentua il lato fisico e la storia quello sociale; queste non
sono che accentuazioni in un argomento comune cioè la vita associata degli uomini che si
svolge sulla terra. Questo scenario della natura rientra nella costituzione stessa degli
avvenimenti sociali che formano la storia; la natura è l'ambiente deegli avvenimenti sociali.
Offre gli stimoli originali, fornisce gli ostacoli e le risosrse. La civiltà è la dominazione
progressiva delle sue varie energie. Quando si ignora questa interdipendenza tra lo studio
della storia che mette in risalto l'aspetto umano e lo studio della geografia che mette in
risalto quello naturale, la storia si riduce ad un elenco di date con annesso un inventario di
avvenimenti; oppure diventa una fanstasia letteraria poiché nella storia letteraria
l'ambiente naturale è lo scenario teatrale.
Sembrerebbe forzato di includere lo studio della natura nella geografia ma nell'idea
educativa non vi è che una realtà. Natura e terra dovrebbero essere due termini
equivalenti e cosi dovrebbe esserlo il loro studio.
La storia e la vita sociale attuale
la segregazione che uccide la vitalità della storia è la separazione dai modi e dagli
interessi attuali della vita sociale. Il passato non ci riguada più ma la conoscenza del
passato è la chiave x capire i presente; la storia indaga il passato che è a sua volta la
storia del presente. Il metodo genetico è stato la principale conquista scientifica dell'ultima
metà del XVIII secolo. Il suo principio è che il modo di penetrare qualsiasi prodotto
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