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STATO. Oggi lo stato è una specifica forma di ordinamento politico all’interno del quale un popolo si trova a vivere. In
passato lo stato, dal latino status, era la “condizione”: nel Principe di Machiavelli si indicano al sovrano gli strumenti per
conservare e accrescere lo “stato suo”, cioè la sua condizione. L’evoluzione del termine dal latino status all’attuale Stato fu
lenta e graduale e determinata dall’affermazione dei princìpi che oggi consideriamo costitutivi dello Stato (come la
territorialità e il comando politico) e che in passato gli Stati cinquecenteschi non avevano. Inoltre il processo di formazione
dello Stato non fu affatto lineare, cioè non si trattò di una crescita costante da una struttura imperfetta a forme sempre
meglio più definite e compiute.
Capitolo5: La Controriforma
All’interno della Chiesa cattolica si avvertiva il bisogno di una riforma dei costumi del clero e un diverso rapporto con le Sacre
Scritture. Il papa Clemente VII si era sempre opposto alla convocazione di un concilio perché aveva paura della
riproposizione delle tesi conciliariste, ma il suo successore Paolo III accettò la richiesta dell’imperatore di convocare un
concilio, che si svolse a Trento. Nel Concilio di Trento non si raggiunse comunque una riconciliazione dottrinaria tra
cattolici e luterani. I decreti dogmatici ribadirono le posizioni dottrinarie contestate dai riformati e i decreti disciplinari si
proposero di eliminare gli abusi degli ecclesiastici. Per facilitare l’insegnamento della dottrina cristiana fu elaborato un
catechismo.
La risposta cattolica alla riforma non si limitò al concilio di Trento. Libri e altre pubblicazioni furono posti sotto controllo
perché la stampa era un efficace strumento di diffusione delle dottrine riformate. Fu stilato un Indice dei libri proibiti e
venne creato un tribunale provvisorio per coordinare la lotta contro l’eresia. Negli Stati italiani fu introdotta l’Inquisizione
romana che si occupò di estirpare qualsiasi forma di dissenso dottrinale. Il dissenso religioso veniva comunque duramente
combattuto dappertutto, nei paesi cattolici e in quelli protestanti, anche perché si credeva che non ci poteva essere unione
politica senza unione di fede.
Nell’azione di riconquista, gli ordini religiosi si fecero carico di un intensa opera di evangelizzazione per quei paesi coloniali
conquistati e quindi fuori dal mondo cristiano. Il rigorismo degli ordini religiosi consentì una più stretta osservanza delle
regole. Nei monasteri femminili venne imposta un rigida disciplina monastica perché spesso le donne entravano in convento
non per sincera vocazione religiosa, ma perché non potevano sposarsi. Riguardo l’istruzione religiosa dei fanciulli, furono
fondate due istituzioni: una che si occupasse dell’istruzione delle fanciulle, l’altra che osservava i voti di castità, povertà,
obbedienza e obbedienza al papa. 11
I gesuiti si specializzarono nel settore dell’istruzione dei giovani e delle missioni popolari, che attiravano l’attenzione del
pubblico e lo coinvolgevano emotivamente. I gesuiti attribuirono grande importanza alle arti figurative e architettoniche,
capaci di spiccare nel contesto urbano.
Anche la filosofia, la scienza e il diritto furono sottoposte a censura dalla Chiesa. Gli ebrei furono condotti nei ghetti, cioè in
dei quartieri solo a loro riservati, chiusi e controllati, ma non furono espulsi. Si intensificarono i tentativi di proselitismo, cioè
i tentativi di far convertire gli ebrei al cristianesimo attraverso delle prediche.
Il cristianesimo tradizionale era stato una religione comunitaria, cioè che aveva come fine essenziale l’integrazione della
comunità dei fedeli. Questa interpretazione fu criticata dagli umanisti e venne sostituita da un’etica fondata sul rispetto
della legge di Dio e quindi sulla centralità dei dieci comandamenti. Il primato della carità o amore del prossimo cedeva il
passo alla dottrina dell’obbedienza.
Innocenti Margot Unifi Scienze della formazione primaria A.S. 20142015
Per lungo tempo la Chiesa ritenne che credere nelle streghe fosse pura superstizione e condannò chi lo faceva. Nel
Quattrocento questo atteggiamento cambi e venne data la caccia alle streghe che erano sottoposte a terribili pressioni fisiche e
psicologiche, per cui alla fine confessavano fatti di cui erano accusate ma che non avevano mai compiuto.
DIFFERENZE. Solo dal Settecento la società europea comincia a pensare sé stessa in termini di universalismo, cioè di
diritti di cittadinanza universale, non legati alle diverse qualità delle persone. Nell’Europa della prima età moderna la
partecipazione alla politica era fondata più sulla differenza che sull’uguaglianza. I diritti e i doveri di ogni persona si
definivano in base all’ordine a cui apparteneva (clero, nobiltà, Terzo stato), al genere maschile o femminile (le donne non
avevano gli stessi diritti degli uomini), all’appartenenza ad un determinato gruppo etnico o ad una specifica religione. La
legge riconosceva e alimentava le differenze distribuendo obblighi e benefici a determinate persone.
Capitolo6: Il Rinascimento maturo: le arti, le lettere, le scienze
In Italia, il Rinascimento ospitò tante corti italiane principesche ed un’intensa vita artistica e culturale. La presenza di
un principe implicava quello di una corte, formata da dame e cavalieri, legittimata dal lavoro di intellettuali e artisti. Una
delle opere più tradotte e più lette in tutta Europa fu Il libro del cortigiano di Castiglione in cui venne elaborato il modello di
gentiluomo di corte. In Italia, le condizioni favorevoli ad una fioritura artistica e letteraria erano date dall’accumulazione di
ricchezze dovute alle attività mercantili e dalla riscoperta dei classici. Infatti gli umanisti andavano a riscoprire autori
classici e li riportavano in vita grazie ad un intenso lavoro di confronto e studio. L’invenzione della stampa permise agli
umanisti di riprodurre un testo in centinaia di copie e raggiungere l’intera comunità dei letterati, mentre i manoscritti
restavano costosissimi ed unici. La cultura era chiamata a uscire dal chiuso delle università e delle Chiese e ad assumere un
ruolo sempre più importante nella vita urbana. L’astrattezza di ciò che si imparava a scuola non poteva fornire gli
strumenti necessari alla concretezza della vita civile. Inoltre nelle università veniva insegnata molta logica, che consisteva nel
dimostrare qualcosa. Ma nel mondo di allora dominavano principi e definizioni certe e immutabili, cioè gli assiomi. La
sapienza di cui si avvertiva il bisogno era una sapienza del persuadere, piuttosto che del dimostrare. I maestri dell’arte di
costruire discorsi convincenti furono individuati in Cicerone e Quintiliano. La costruzione del discorso, oltre al suo
contenuto, diventava una disciplina da studiare e da apprendere.
La riscoperta dell’antico riguardò anche la pittura: infatti riaffiorò l’ordine classico che rivoluzionò l’architettura e le arti
figurative.
Durante il Rinascimento si diffusero nuovi modelli di consumo : cambiarono gli edifici e i modelli di abitazione. Le corti
esprimevano una domanda di novità e di crescente raffinatezza e i mercanti e gli artigiani offrivano beni provenienti da terre
lontane o prodotti dal loro ingegno. Dall’Oriente vennero importate porcellane e tappeti, l’Europa produsse arazzi. Gli
oggetti del mondo classico diventarono decorativi e incoraggiavano la competizione con quelli nuovi.
La Biblioteca Vaticana prese vita grazie ad una folla di letterati che, a servizio del papa, raccolsero e copiarono una
moltitudine di manoscritti. Al tempo, pittori, scultori e architetti erano assunti da un signore e da lui stipendiati per
realizzare ciò che veniva richiesto. Una cattedrale o un palazzo erano strumenti per rendere visibile agli occhi di tutti il
potere dei nobili.
Grazie alla traduzione dei testi greci in latino e della rapida messa in circolazione di questi attraverso la stampa, furono
riscoperti alcuni filosofi dimenticati come Euclide o Archimede. La r iscoperta di questi f ilosofi insegnò che gli antichi
avevano coltivato un sapere in cui c’era spazio per una pluralità di dottrine, ammettendo il confronto tra posizioni diverse e
incoraggiando la valutazione critica.
La civiltà del Rinascimento è identificabile con una nuova cultura materiale fatta di cose, oltre che di idee, di attrezzi
artigianali prodotti dalle stesse mani di artigiani e meccanici. Inoltre i viaggi e le scoperte geografiche permisero di integrare
nuove scoperte con le vecchie concezioni del reale. La molteplicità che gli uomini del Cinquecento andavano scoprendo mise in
crisi l’idea di una morale unica e universalmente valida, arrivando alla conclusione che tutte le credenze umane nascevano
dalle abitudini e dalle forme di vita. L’uomo è padrone di sé stesso, cioè un soggetto individuale, ed è quindi svincolato dai
legami con la comunità a cui appartiene. Il problema con cui si confrontava l’uomo era quello del contenimento della violenza
13
dal quale si scaturivano le guerre. Fu messo in discussione anche il problema della sovranità, secondo cui il sovrano deteneva
l’assoluto potere di fare e disfare le leggi, cioè di cambiare le regole a suo piacimento, senza essere vincolato né dalle sue norme
né da quelle dei suoi predecessori. Questo gli conferiva un potere che lo metteva al di sopra delle leggi e per questo si parla di
assolutismo. Gli autori elaborarono una soluzione: un patto tra sovrano e ordini della nazione fondato sul principio della
condivisione del potere.
Capitolo7: Vittorie e sconf itte delle monarchie europee
Il calvinismo si diffuse rapidamente anche in Francia, tanto che la corona abbandonò l’atteggiamento di tolleranza, stilando
un elenco di libri proibiti e perseguitando i calvinisti con le guerre di religione.
Innocenti Margot Unifi Scienze della formazione primaria A.S. 20142015
La regina Caterina de’ Medici si trovò a governare la Francia in un momento di debolezza, dove vennero fuori i protestanti
che si chiamavano ugonotti. La debolezza della corona aveva reso possibile qualsiasi richiesta e i grandi casati nobiliari
approfittavano della situazione per assumere le redini della politica. Era insolito e strano il fatto che fosse una donna a
governare la Francia.
Caterina fu abile nel sedare i conflitti tra ugonotti e casati nobiliari.
Siccome la diffusione del calvinismo creava tensioni sempre più forti, Caterina scelse di far incontrare cattolici e protestanti in
un colloquio di religione, nel quale entrambe le parti avrebbero potuto esprimersi ed ascoltarsi. Ma, siccome le posizioni
dottrinarie erano troppo distinti, il colloquio fallì. Caterina diede a