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1.1 IERI E OGGI. VECCHI E NUOVI MEDIA

L’animazione, soprattutto quella per ragazzi, da decenni non vive da sola ma è a stretto

contatto con un complesso apparato commerciale che la promuove; accanto a questo

attraverso

apparato se ne inserisce un altro, che è quello dei media di massa. questo gli

assetti culturali della civiltà occidentale si sono incontrati con quelli della cultura orientale

(Per fare un esempio, prendiamo in considerazione i manga/anime che hanno influenzato

almeno 2 generazioni di ragazzi italiani)!

Tra il 1975 e il 1980 in Italia si sono utilizzate delle innovazioni tecnologiche e linguistiche nel

campo delle comunicazioni massa e le tecnologie dopo poco sono state affiancate da

innovative attrezzature ludiche (nascita di videogame).

GOLDRAKE è stato uno dei segnali dell’ingresso in una nuova fase delle comunicazioni di massa

ed ha dimostrato che è possibile pensare ad una televisione diversa e che si può godere di

prodotti provenienti da lontano mantenendo la propria identità culturale nazionale.

---Gli alleati mediali.

Il caso di Harry Potter è molto interessante perché è nato da un supporto tecnologicamente

più povero, la stampa, ma al contempo si è avvalso fin da subito di alleati mediali “forti”: infatti

nei più recenti cosmi ludico-narrativi spesso la parte commerciale, quella cioè relativa alla

questo

seduttività oggettuale nei confronti del fruitore, è tanto più sviluppata. è uno dei

dunque,

motivi principali del progressivo declino di molti personaggi classici il personaggio

sopravvive se sottostà alle dure regole del rinnovamento dei linguaggi e dei supporti mediali

che devono sostenerlo; e se invece i prodotti d’intrattenimento si rifiutano di stare al passo con

i tempi, sono destinati a soccombere, perché, non rinnovando i loro linguaggi, scompariranno

una volta esaurito il loro pubblico originario.

---Televisioni e televedenti.

Nel nostro paese le trasmissioni televisive iniziarono nel 1954; la televisione ebbe

un’importanza crescente in Italia fino alla metà degli anni ’70, quando il suo predominio nel

sistema dei media di massa si consolidò definitivamente ed esplose, con effetti determinanti,

sulle abitudini dei cittadini.

tra il 1975 e il 1976 fu varata la riforma del sistema radiotelevisivo: le conseguenze furono di

tipo politico, economico, ma anche di tipo culturale: infatti cambiò il rapporto tra il cittadino e

la televisione perché per es. gli spazi pubblicitari, morto Carosello nel 1977, si trasformano in

spot e vengono inseriti all’interno di programmi.

LE TRASMISSIONI, ANCHE SE RIMANGONO AGLI OCCHI DEL PUBBLICO SERVIZI DI SVAGO,

INFORMAZIONE E INTRATTENIMENTO, IN REALTA’ DIVENGONO ELEMENTI D’ATTRAZIONE CHE

FAVORISCONO L’AGGANCIO DELLO SPETTATORE ALLA VISIONE DEGLI SPOT PUBBLICITARI.

Si ha così questo rapporto incestuoso tra pubblico, merce e spettacolo: il pubblico, nella

convinzione di assistere genuinamente ad uno show, nel nutrirsi di pubblicità paga l’apparato

merce-spettacolo con il proprio tempo.

Figli della Tv a confronto.

I figli della TV è il titolo di un libro che parla di alcuni aspetti del rapporto tra la generazione dei

bambini degli anni ’70 e lo strumento televisivo con i suoi programmi; è comprensibile che le

prime due o tre generazioni nate con la TV già esistente nel sistema di vita della famiglia

italiana, siano state definite “figlie della TV”.

Dobbiamo però fare una differenza:

da una parte vediamo i primissimi figli della tv, che della tv sono piuttosto fratelli e sono i

nati a partire dagli anni ’50 e che hanno vissuto da testimoni elettivi la nascita della televisione e

l’evolversi del sistema televisivo. Sono anche coloro che hanno assorbito la televisione vecchio

stampo, con soli 2 canali e con uno spazio dedicato ai più piccoli molto limitato. Qui la tv non

era ancora invasiva e non produsse una variazione in senso cognitivo.

dall’altra parte, troviamo invece i figli della tv, cioè coloro i quali aprirono per la prima volta

gli occhi tra il 1970-’72 in concomitanza con la trasformazione della tv in sistema pluralista:

questa generazione ha avuto il privilegio vi vivere il passaggio da analogico a digitale.

Poi negli anni ’80 si è avuta la caduta verticale della qualità televisiva su tutti i fronti, dai

contenuti al lessico. Ed infine negli anni ’90 non si parla più di figli della tv, bensì di figli del web.

CAP.2 L’ANIMAZIONE

2.1 BREVI CENNI STORICI.

L’animazione nacque tra il 1888 e il 1892 grazie al francese Emile Reynaud, inventore di una

macchina chiamata teatro ottico, il primo strumento in grado di mostrare al suo pubblico

oggetti, forme e personaggi in movimento. L’invenzione di R. è alla base della stessa tecnologia

che permise sempre in quegli anni ai fratelli Lumiere di costruire a Parigi il loro cinematografo,

mostrato per la prima volta nel 1895.

È vero che l’animazione non può essere semplicemente inclusa nella definizione di cinema ma

la sua forma linguistica con cui si esprime è quella cinematografica, attraverso varie tecniche

che possono essere ridotte a 3: computer animation, disegno animato e l’animazione “a passo

uno”.

Le due forme di animazione e l’animazione d’autore.

Esistono due tipi di animazione, sostanziati da differenti scopi: da un lato un’animazione volta

alla sperimentazione plastica, formale e dall’altro un’animazione che assume più le

questi

caratteristiche del mezzo espressivo che non del fine artistico. due tipi di animazione

hanno quasi sempre seguito percorsi paralleli, ed è stato raro che si siano incrociati: ciò è

avvenuto nei primi decenni del XXI sec e ancora avviene!

Per quanto riguarda l’animazione d’autore, vanno menzionati alcuni personaggi: l’argentino

Quirino Cristiani, l’americano McLaren, il giapponese Osamu Tezuka, il polacco Jen Lenica e

l’italiano Bruno Bozzetto, considerato oggi il miglior animatore italiano vivente.

Al giorno d’oggi, il destino dell’animazione d’autore non corre rischi di sopravvivenza ma

affronta rischi sul versante della visibilità; ad ogni modo, per quanto riguarda l’animazione, il

clima sta lentamente migliorando e forse è vero che certi cambiamenti possono avvenire solo

nel lungo termine.

L’animazione commerciale.

Parallelamente ai percorsi dell’animazione sperimentale, si è sviluppata nel corso dei decenni

quella che il pubblico generico conosce di più, ovvero l’ “animazione commerciale”, che oggi

viaggia anche sui nuovi supporti come il videogioco o il cd-rom e che si è configurata come

forma d’intrattenimento negli Stati Uniti, grazie a Winsor McCay, autore di alcuni dei primissimi

disegni animati statunitensi, diretti e disegnati da lui stesso, come Little Nemo, The story of a

mosquito, e Gertie the dinosaur.

in questo periodo molti studi si affidarono alla popolarità di personaggi del fumetto, per

riscuotere successo con i loro cartoon e dal 1937 nacque anche il lungometraggio, che andò ad

affiancare il cortometraggio.

In questo periodo, accanto alla Disney e alla Warner emerse anche la Mgm, con Hanna e

Barbera che crearono TOM & JERRY.

Terminata la guerra, ci fu un grande rinnovamento nell’intera cultura nord-americana: per

quanto riguarda il cinema, il grande calo di presenze nelle sale cinematografiche e il

contemporaneo avvento della televisione produssero una profonda trasformazione

nell’ambiente dell’animazione e così sempre più difficilmente il corto d’animazione trovava una

sua collocazione all’interno dei programmi di sala!

Così molte case produttrici di cartoon chiusero per mancanza di lavoro, altre eliminarono molti

dei loro uffici dedicati ai cortometraggi e alcuni animatori crearono la UPA e con essa un nuovo

personaggio chiamato Mister Magoo che diede vita a un nuovo tipo di comicità.

Poi dagli anni ’60 l’animazione cinematografica fu scalzata dalla crescente attenzione per il

lungometraggio, e tra quelli più famosi troviamo infatti: La carica dei 101 e il libro della giungla.

La rinascitaComunque, dopo questo periodo oscuro, fra la prima metà degli anni ’70 e la

seconda metà degli ’80, la Disney è riemersa dal torpore grazie ad un rinnovato contatto con i

gusti del pubblico, mediante film come “La sirenetta” del 1989, anno della vera e propria

rinascita qualitativa.

Ed inoltre si fece strada ben presto la “TV d’animazione”, cioè i cartoon espressamente creati

per il nuovo mezzo: qui hanno un grande ruolo Hanna e Barbera, che con la loro nuova casa di

produzione, crearono diversi cartoon.

Parallelamente, in Giappone esplode la produzione nipponica negli anni ’60 grazie a due

percorsi paralleli: da un lato attraverso film cinematografici sempre più curati, e dall’altro, con

una grande quantità di serie televisive, che arrivarono in Italia, mettendo da parte la

produzione italiana.

L’animazione oggi e le nuove tecnologie.

Con l’avvento delle nuove tecnologie, l’animazione ha visto aggiungersi una tecnica nuova a

quelle della sua tradizione, la cosiddetta animazione digitale, che sintetizza oggetti e forme

con l’ausilio dell’elaboratore elettronico.

Tuttavia è dall’invenzione del micro-processore, negli anni ’70, che è stato possibile costruire

sequenze animate di una certa consistenza.

Anche l’animazione giapponese utilizza il computer, anche se tradizionalmente ha sempre

privilegiato il disegno animato classico, utilizzando la computer animation solo come

occasionale ausilio in alcune scene, per raggiungere determinati effetti visivi.

L’animazione nelle tv italiane.

In passato l’animazione della tv italiana era molto selvaggia, con serie americane e giapponesi

di basse qualità, mentre dalla seconda metà degli anni ’90 si è posta più attenzione ai target e

alla varietà delle aree di provenienza dei cartoon, con una netta crescita della produzione

tuttavia

europea. esistono ancora dei canali come MTV e Italia 1 che trasmettono soprattutto

serie nippocentriche, per età prescolare, scolare e adolescenziale!

Quello che però non è migliorato nemmeno per le serie europee è la qualità, ed il problema è

che c’è una crisi degli autori e delle idee!

RETI LOCALI: trasmettono per lo più cartoon ormai diventati dei “classici”, di non eccelsa

fattura tecnica, soprattutto giapponesi, di buon live

Dettagli
A.A. 2013-2014
19 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher FranciFirenze92 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del cinema e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Tognolotti Chiara.