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Carosa è l'anagramma di due signore nobili, eleganti e dal gusto sobrio: Giovanna Caracciolo Ginetti e Barbara Rota Angelici

Desalles che nel 1947 aprono a Piazza di Spagna una Casa di alta moda. Nel 1951 parteciparono alla sfilata di Palazzo Pitti a

Firenze. Le due donne hanno una formazione francese che si percepisce attraverso le loro creazioni distinte e dalla tecnica

impeccabile, dai tessuti di gran pregio come broccati e laminati. I modelli sono molto semplici, sobri, equilibrati. Chiuderanno nel

1947.

Dior (Normandia 1905­1957)

la sua famiglia era composta da 5 figli e il padre era un ricco commerciante di concimi, la madre era una donna elegantissima e il

fruscio delle sue vesti, quando gli dava il bacio della buona notte, sarà un dolce ricordo per tutta la sua vita. Dior era delicato, tenero

e affettuoso. Era superstizioso e per le decisioni più importanti si affidava ad una veggente: madame Delahaye.

Studiò scienze politiche, nel 1939 partì per la guerra ma l'anno dopo venne congedato. Nel 1942 tornò a Parigi e fu assunto da

Lelong fino a quando insieme ad un fabbricante di stoffe, Marcel Boussac, fondò la sua maison al n 30 di Avenue Montaigne. La sua

Ligne Corolle, New Look

prima collezione del 12 Febbraio 1947 è rimasta storica, La venne soprannominata da Carmen Snow,

direttrice della rivista di moda americana Harper's Bazaar. Questa collezione prevedeva gonne che sbocciavano come fiori,

arricciate, a pieghe sciolte, con sottogonne di tulle, corpini steccati, vita stretta, lunghezza midi e ampi cappelli. Nello stesso anno

lanciò il profumo Miss Dior e la campagna pubblicitaria fu affidata al geniale illustratore Gruau che disegnò un'elegante mano

affusolata poggiata su una zampa di leopardo. Seguirono poi Diorama, Diorissimo. Nel 49 inventò il copyright dei suoi modelli Molti

Envol

suoi colleghi lo criticavano e la critica più feroce gli venne da Chanel :Dior? Non veste le donne, le imbottisce. La sfilata del

1948 aveva le ampiezze raccolte dietro, giacche morbide e colli alti. Nel 1949 la linea era affusolata con il cannello dietro, i corpetti

blusanti, gli abiti senza spalline e girocollo di perle. Nel 1950 la linea della giacca è a matita con il collo ad anello, spesso inseriva

Ligne Longue Ligne

maniche a tre quarti e stole. Nel 1951­1952 con princesse e giacchino corto a bolero. Nel 1952 ha successo la

Sinuese il completo è a tre pezzi gonna di crespo in tinte pastello, top sulla gonna e giacca con ampiezza dietro. Il '52­'53 ha la

ligne profilee. Ligne

La lunghezza delle gonne è di 5 cm sul ginocchio abbinate a giacche o soprabito di Ligne a Tulip. Nel 53­54 la

Vivante, La ligne Muguet del '54 presenta gonne a lama di coltello, maniche a tre quarti, ampi colli con scollature a v e grandi stole,

linea Fleche. sahariane o vareuse

lunghi abiti guaina completati da caftani; nel 56 La Nel 1957 produsse l'ultimo sfilata con

( specie di giaccone da marinaio abbottonato davanti lungo fino ai fianchi, con colletto piatto) color kaki con tasche a pattina fermate

da un bottone e cintura in vita. I suoi colori prediletti erano il nero, il bianco, il blu marina, le spille sul collo, sulle spalle o in vita erano

accessori irrinunciabili. Muore di infarto in un grande albergo di Montecatini dove si era recato per dimagrire il 23 /10 /1957. Dior è

stato il responsabile principale del ritorno di Parigi come capitale del mondo per la moda, dopo che aveva perso la sua importanza

durante la seconda guerra mondiale. Fu molto criticate dalle femministe che lo accusavano di aver riportato le donne ad un ruolo

decorativo o quasi subalterno, mentre i colleghi erano scioccati dall'uso di ornamenti e dal metraggio di tessuto, dato che a

quell'epoca il vestiario era ancora razionato.

Lucien Lelong Parigi 1889­1958

Studiò economia a Parigi,ma non terminò gli studi e volle entrare nella ditta dei genitori come apprendista. Nel 1907 disegnò una

collezione per il padre e nel 1924 aprì una sua maison. Fu un buon affarista. Sposò la figlia del Granduca Paolo di Russia che fu la

sua modella preferita e ne promuoveva le creazioni, indossandole. Era un'eleganza discreta e lavorò anche lingerie e calze. Nel

La Editions,

1934 creò una collezione di Pret a porter nel 1939 le gonne ampie dalla vita segnata, anticiparono la futura linea Dior.

Dal 1936 al 1946 fu il presidente della Chambre Syndacale dell'Haute Couture. E durante l'occupazione tedesca dovette spendersi

tutto per non far trasferire la sede della moda da Parigi a Berlino. Questo permise a 92 maison di restare aperte. Le collezioni del

1942 vennero presentate a Lione, zona franca. Nel 1947 presentò una linea a fuso, con orli a pieghe, vita strizzata, scollature a coda

di rondine e spalle quadrate.

Jole Veneziani Taranto 1902­1988

Si trasferì a Milano nel 1937 come amministratrice di una ditta inglese di pellami. Nel 1943 aprì una sua pellicceria e nel 1946 una

Haute Couture per abbinare le pellicce agli abiti. Nel 1953 firma un accordo per confezionare abiti con i tessuti della Bemberg. Nella

seconda sfilata fiorentina presenta una collezione di abiti sportivi, un vero successo. Prese diverse licenze per la produzione di

borse, scarpe, cravatte e profumi e maglieria.

Alla Veneziani va il merito di aver reinventato la pelliccia che non è più solo uno status symbol ma un complemento dell'abito.

Renato Balestra Trieste 1930

Giovane studente di ingegneria, viene convinto dagli amici a disegnare un figurino di moda e a sua insaputa lo spediscono ad un

atelier di Milano. Collabora con Jole Veneziani, Schubert e le Sorelle Fontana e apre una maison nel 1960. Veste una donna che

ama le tradizioni, raffinata e romantica. Ottiene grande successo in America e in Oriente. Ha collaborato con Zeffirelli per la

realizzazione di costumi teatrali.

Roberto Capucci (Roma 1930 )

A 19 anni apre il suo atelier . A Villa Giorgini nel 1951 non potendo partecipare perchè troppo giovane, ha fatto indossare i suoi capi

alla moglie e alla figlia del padrone di casa. Fu notato dai buyers americani che acquistarono l'intera collezione. Nel 1953 è ufficiale

l'invito a partecipare alla sfilata fiorentina. Per Capucci la moda è travestimento, metamorfosi,realtà e apparenza. La sua ispirazione

è cubista e futurista, ama le forme geometriche, ha utilizzato il tessuto come si utilizza la creta o il marmo. La materia è la seta, i

colori sono le infinite nuances . L'abito non si deve vendere e neppure indossare...è un oggetto di design e quindi motivo di studio e

ricerca. E' definito il Michelangelo del tessuto. Ha aperto una maison a Parigi nel 1961 mantenendo l'attività a Roma grazie alla

sorella Marcella, ma nel 1969 ha abbandonato il ritmo frenetico delle collezioni semestrali ed ha scelto l'isolamento e la ricerca.

Tornato in italia, presenta le sue collezioni senza una data stabilita, quando si sente pronto e nei luoghi che più lo ispirano. Negli anni

'70 si rivolge verso materiali naturali e alternativi e inserisce nelle sue collezioni elementi poveri come giunchi, sassi e rafia. Dagli

anni '80 le sue apparizioni in pubblico, si fanno sempre più rade.

Pierre Cardin ( Treviso 1922)

Nato da genitori francesi, ha lavorato a Vichi a soli 17 anni presso un sarto dove realizzava tailleur da donna. Nel 1945 si trasferisce

a Parigi e trova occupazione presso Paquin e Schiaparelli e nel 1947 ha realizzato i costumi per la bella e la bestia. Dal 1949 si è

dedicato alla creazione di costumi teatrali. La sua collezione femminile è del 1957 e nel 1961 anticipa la moda della minigonna

portando l'orlo un palmo sopra il ginocchio, coprendo le gambe con lunghi stivali di calza in tessuto o pelle, da allacciare alla

giarrettiera. Nel 1963 sfila col pronto moda. Nel 1964 ha disegnato capi dalle forme geometriche accentuate, oblò in abiti tubolari

corti, spesso abbinati a maglioni neri a collo alto. Prediligeva il bianco e nero. Viene associato a body, tutine di maglia,foseaux di

pelle, profonde scollature davanti e dietro, taglio a sbieco. Sua modella Jean Moreau

Jacques Fath ( Francia 1912­1954)

Era un broker alla borsa di Parigi e da autodidatta studiò storia del costume. Aprì una maison nel 1937 e acquistò notorietà nel 1939,

quando anticipò la moda del new look. Disegnò una linea di pret a porter per gli Stati Uniti.

Le sorelle Fontana

Tre sorelle nate vicino a Parma, si trasferirono a Roma alla fine degli anni '30. Zoe ( 1911­1976) fu la prima nel 1936. Dopo pochi anni

venne raggiunta da Micol (1913­ 2015), da Giovanna ( 1915­2004) e dalla mamma Amabile e insieme aprirono una casa di mode a

Piazza di Spagna. Nel 1951 parteciparono alla prima sfilata di Giorgini a Villa Torregiani di Firenze per la nascita del Made in Italy .

La notorietà arriverà con il matrimonio tra Tyron Power e Linda Christian. La loro grande abilità sartoriale, la minuziosa attenzione per

le rifiniture, l'ispirazione ottocentesca e la perfezione e la ricchezza dei ricami le rende richiestissime dai personaggi del jet set

internazionale. Il loro atelier diventa set per il film Le ragazze di Piazza di Spagna. Nel 1955 un altro evento le portò all'attenzione del

grande pubblico, dovranno preparare i costumi per l'incoronazione per la figlia del Presidente della Repubblica dominicana,

proclamata reginetta ideale della Pace del Progresso e della Civiltà. Il suo abito aveva uno strascico di 9 metri bordato di ermellino.

Fu una pubblicità a livello mondiale. Nel 1955­56 nasce la linea Cardinale di chiara ispirazione ecclesiastica. Renato Balestra, allora

giovane disegnatore, progetta il famoso pretino di linea redingote, colore nero, profilatura e bottoncini rossi il tutto completato da

grande cappello da prete. Sarà utilizzato da Anita Ekberg ne La dolce vita di Fellini. Le sorelle si recarono in Vaticano per chiedere il

permesso di usarlo. Il vestito veniva adattato alla cliente durante le prove, tanto da renderlo un capo unico. Nel 1994 si è costituita

un'associazione no profit per la tutela del patrimonio storico dell'Alta Moda italiana: la Fondazione Micol Fontana che si occupa di

organizzare seminari di moda. L'archivio possiede circa 2000 figurini finiti e preparatori dal 1940 ad oggi. La Biblioteca 1950 volumi,

le tesi sull'Atelier e le annate dei giornali di settore, rilegati in volume dal 1940 al 1980.

Fernanda Gattinoni1909 ­2001

Giovanissima, si reca a Londra per lavorare presso l'atelier di Molyneux e alla fine degli ani '20 l'attrice Claire la invita a Parigi per

farsi mostrare i modelli della collezione di Molyneux e qui incontra Chanel che le propone di trasferirsi per collaborare con il suo

atelier. Nel 1930 rientra a Roma e collabora con la sartoria Ventura di Milano, assumendo in poco tempo, la direzione creativa. Nel

1954 riesce ad aprire un suo atelier. Il primo abito è un tailleur di velluto verde per la

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Publisher
A.A. 2015-2016
16 pagine
2 download
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/13 Disegno industriale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher cborzi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sistemi, tecniche e stili della moda e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Florenzi Anna.