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Intimo
- Inizia a presentarsi una netta distinzione tra i due sessi, i pizzi, le sete, il rosa viene riservato
alle donne, mentre il celeste per i ragazzi.
- Nel 1914 nasce il reggiseno negli Stati Uniti, da Mary Phelps Jacob (meglio conosciuta
come Caresse Crosby) che ne brevettò un modello composto da due fazzoletti e un
cinturino. Realizzato senza stecche per comprimere il seno e dare l’aspetto piatto tipico delle
donne di fine decennio. Da indossare sotto gli abiti da cocktail, in un tessuto leggero o semi
trasparente con scarpe a punta e tacco a rocchetto.
- Durante la guerra, la moda lanciata dall’Art Dèco, permette l’uso del pigiama in mussolina,
sia come capo da notte che deshabillé.
- Per i capi da camera la forma preferita è quella del trapezio rovesciato dei capi da giorno, le
fantasie hanno colori delicati e sono bordate con applicazioni minute e dorate.
Tessuti e filati
- la fibra di viscosa è ancora usata in Germania e America nella produzione di maglieria e
calze. Altra fibra che ottenne molto successo fu il Cellophane Celta. In seguito ad un
processo avvenuto per sbaglio in laboratorio quando una massa di viscosa si trasformò in
schiuma e la fibra così ottenuta, inizialmente ruvida come la lana, diventa leggera e permette
la produzione di una stoffa più morbida e calda come la lana. Il processo risultò troppo
costoso e nel 1924 venne sostituito dalla produzione di rayon. (Negli anni ’50 il processo
venne ripreso per la produzione di spugne).
Pelli e Pellicce
- le pellicce vanno sempre di più e i pellicciai allargano i loro orizzonti partecipando a fiere
estere per acquisire maggiore clientela. Molte erano presentate all’esposizione di Bruxelles
nel 1910 e quella di Torino nel 1911. Non esistendo allevamenti una pelliccia poteva costare
quanto un appartamento.
- Altri animali vengono aggiunti alla “lista” della pellicceria: il cigno e l’oca. La pelle veniva
lavorata fino a lasciarne solo una peluria calda, leggera e bella, utilizzata per boa e
guarnizioni da applicare sui cappotti di tessuto.
- Fino al 1920 la pelliccia vive il suo momento più creativo, stando al passo con la moda
corrente e esaltando la femminilità. Le nuove pellegrine con i davanti che scendono fino a
terra si accostano ai pizzi e merletti e per la sera si ornano di frange di codine. Molte sono le
rifiniture che risaltano i cappotti: le bordure in volpe sull’astrakan (pelliccia realizzata con la
pelle di una pecora nera dell’Asia Centrale); la scacchiera formata dai quadri di ermellino
alternati a lontra conferendo un motivo geometrico.
- Durante la guerra le uniche donne ad indossare le pellicce sono le attrici che vanno in
tournée nei paesi freddi. Da qui in poi anche la pelliccia viene confezionata su modello
come gli abiti, inizia una nuova moda. Anche le bambine indossano i stessi modelli di
pelliccia delle madre, con cappelli a colbacco, manicotti in agnellino che variano solo in
misura.
Copricapo e acconciature
- cappelli piccoli e piatti, senza fronzoli, a volte con una piccola falda girata sulla fronte. Per
le occasioni eleganti si indossano fasce per capelli o turbanti ornati di gioielli o aigrettes.
- Le chiome da ondulate diventano alla maschietta con la frangia. ( dal taglio dei capelli a 10
anni per i maschi inizia l’età adolescenziale).
Cosmesi
- Helena Rubisten (1870-1965) dopo aver abbandonato gli studi si trasferisce in Australia
dove viene assunta da una casa farmaceutica per la preparazione di cosmesi. Nel 1908 apre
il salone di bellezza a Londra e ottenne così tanto successo che ne aprì uno a Parigi e uno a
New York nel 1915. Il suo asso nella manica fu quello di dare un fondamento scientifico
alla cura della persona, inventando la crema idratante, il fondotinta, i prodotti solari e il
mascara resistente all’acqua. Nei saloni non venivano venduti solo prodotti estetici ma
contribuiva anche a curare certe imperfezioni. Non tutte le sue creazioni furono capite, così
come la cipria rosa, che impiegò del tempo per diffondersi dato che le donne erano abituate
ad incipriarsi di bianco. Per lanciare i suoi cosmetici, Helena, introdusse in America le
grandi firme Haute Couture proponendole abbinate alla sua linea di prodotti.
- Sua rivale Elisabeth Arden, nel 1911 apre il suo primo salone a NY, su Fifth Avenue e nel
1915 con un’azienda europea produsse una linea di trattamenti di bellezza.
- Entrambe gareggiarono con prodotti sempre nuovi, basati su una scientifica ricerca dei
prodotti per la cura della persona, che educarono le signore all’uso di trattamenti di pulizia a
base di vapore.
- Durante la guerra pubblicizzarono la Vaselina come unguento per far risaltare labbra e
palpebra e dare un trucco meno frivolo.
- Dopo la guerra il trucco cambia e gli occhi sono contornati di Kajal e le bocca si tinge di
rosso (torna il look da harem proposto da Poiret).
Gioielli
- gli ornamenti preferiti sono le spille di giaietto (tipo lignite) e per le occasioni girocollo di
perle e giaietto a uno o più fili.
Erté 1892-1990
Artista russo considerata una delle personalità più influenti del XX secolo nel campo della moda. La
sua prima creazione, un abito da sera, venne ideata a soli sei anni per la madre. Avrebbe dovuto
seguire le orme del padre e seguire lo Stato ma fu attratto dall’arte e dopo essersi diplomato a
Kronstadt nel 1912 andò a Parigi e lavorò come disegnatore fino a che non venne assunto da Paul
Poiret. Per diciotto mesi gli fece da assistente e collaborò nella creazione dei suoi costumi. Allo
scoppio della guerra decide di lavorare per una rivista e disegna la copertina di Harper’s Bazaar,
inizia così la collaborazione che durò venticinque anni. Curò nel 1920 le scenografie e i costumi di
balletti; divenne famoso per le creazioni dei sipari viventi, vestiva le ballerine dal collo in su e dalle
caviglie in giù, con piume e gioielli e costumi collettivi (condivisi cioè da un gruppo di attori che
lasciavano gli spettatori a bocca aperta). Gli venne offerto un incarico a Hollywood da un ebreo
russo capo della Metro-Goldwyn-Mayer; lavorò ai costumi di film famosi e collaborò con lo
scenografo Gibbons (disegnatore della statuetta degli Oscar). Torna a Parigi anche se continua a
lavorare alle commedie americane e i tableaux (prospetti) per le edizioni annuali di Scandals. Creò
per Mata Hari (danzatrice olandese) l’esotico pigiama tunica con i fili in metallo. Compose un
alfabeto raffigurante lettere metà donna e metà strascico o acconciatura; le litografie (tecnica di
produzione meccanica di immagini su pietra) dei numeri dallo 0 al 9; le serigrafie (tecnica di stampa
che usa come matrice un tessuto teso su un riquadro in legno o metallo definito come telaio
serigrafico) delle pietre come smeraldo, zaffiro, diamante e rubino; sculture in bronzo; gioielli come
spille, anelli, ciondoli, orecchini, considerati da lui opere d’arte.
Stile influenzato dai motivi geometrici e floreali, linee eleganti, stilizzate e delicate; l’uso di
argento, rame e oro che ricordano le collezioni turche viste all’Hermitage da giovane mentre
l’equilibrio dei segni e la loro simmetria riportano alle illustrazioni dei vasi greci.
Edward Molyneux 1891-1974
Dopo aver studiato arte si dedica ai disegni di annunci pubblicitari per riviste. Vinse un premio e
lavorò per il salone londinese di Lucille viaggiando tra NY e Chicago. Va in guerra e al suo ritorno
apre una maison e divenne famoso con il solo incarico della principessa Marina di Grecia, la quale
gli commissionò un abito da sposa e tutto il corredo per le nozze con il duca Kent. La nobiltà si
innamorò del suo stile impero e di quelli da giorno dal taglio perfetto. Considerati di sua invenzione
gli ensambles da giorno ai quali abbinava un soprabito a tre quarti. Produsse anche biancheria,
cappelli e profumi. Aprì filiali nel sud della Francia e a Londra. Nel 1950 su trasferì in Germania e
nel 1965 andò negli USA dove presentò una collezione di pret-à-porter, non ottenendo il successo
desiderato si ritira definitivamente.
Jean Patou 1880-1936
Inizia a lavorare nella sua azienda, il padre è conciatore e lo zio commerciante di tessuti. Nel 1912 a
Parigi apre la sua Maison Parry e vendette la sua collezione del 1914 ad un buyer americano. Nel
1919 apre un’altra maison presentando abiti a vita alta e orli scampanati ma il suo successo deriva
dal colore beige usato sempre come base ai colori vivaci e al suo monogramma che dal 1924
caratterizza le sue collezioni. Sua cliente speciale è la tennista Suzanne Lenglen per la quale
realizzava completi sportivi con gonne a pieghe e cardigan. Da qui viene considerato il primo
stilista di abbigliamento sportivo. Ottiene successo con maglie d’ispirazione cubista e costumi da
bagno. Ricerca continuamente stoffe adatte ai suoi capi e nel 1929 presentò la linea princesse.
Gli anni folli e ruggenti 1920-30
- Nasce la Società delle nazioni, fondata dal presidente degli Stati Uniti, Wilson, per
garantire la pace dopo la guerra.
- A Berlino Walter Gropius fonda, nel 1919, la Bauhaus, scuola d’arte e disegno che viene
chiusa dai nazisti nel 1933. Gli artisti puntavano a produrre con un risultato quantitativo a
livello industriale e un pregio qualitativo artigianale. Si studiavano mobili e arredamento,
tanto che nel 1926 Marcel Breuer, uno dei maggiori disegnatori, realizza la sedia in tubo
metallico cromato e strisce di stoffa (la sedia da regista).
- Il tutto è mosso da una voglia di vivere, ballare e divertirsi. Si diffonde il Charleston, è il
tempo dei miti della velocità, il boom dei mezzi di comunicazione e la radio in bachelite che
diventa il fulcro della vita domestica, notiziari, sceneggiati a puntate e spettacoli con ospiti
celebri. Si studia la possibilità di sincronizzare immagini e suoni per aumentare il realismo
nel cinema e esce il primo film sonoro “Il cantante di jazz” del 1927.
- Si impazzisce per le parole crociate, i balli in maschera, i bocchini di sigaretta, i porta
sigarette d’oro e le donne amano i lunghi abiti da sera.
- In America le donne hanno finalmente ottenuto il voto e sono state ammesse alle università.
- La storia vive diverse fasi: muore Lenin e gli succede Stalin, Mussolini governa l’Italia e
Hitler si affaccia in una Germania critica. La situazione tessile in Italia inizialmente è grave
a causa delle scorte che si accumulano nei magazzini data la sovrapproduzione, l’instabilità
dei prezzi delle materie prime e le agitazioni delle operaie; grazie allo spirito di adattamento
degli italiani l’industria tessile conosce un rilancio che durò fino al ’27 per merito
dell’incremento di produzione delle fibre tessili artificiali e dello sforzo finanziario ed
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