Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
ERSPECTIVE TAKING
È l’abilità di vedere secondo il punto di vista degli altri. È importante perché insegna ai bambini a comunicare
con efficacia. In un esperimento è stata valutata la perspective taking in bambini di scuola materna e 1°, 3° e
5° elementare.
Si chiedeva ai bambini di istruire verbalmente un compagno posto dietro uno schermo, su come impilare una
serie di cubi. Il compagno era seduto dietro lo schermo con dei cubi uguali all’altro bambino. I bambini della
scuola materna commettevano numerosi errori nel dare i suggerimenti, i bambini più grandi, specialmente di
5° elementare, erano molto più efficaci nel comunicare le istruzioni. Inoltre i bambini della scuola elementare
erano più in grado di comprendere messaggi complessi, perciò le abilità di ascolto del compagno
probabilmente aiutavano la comunicazione.
C :
APACITÀ DI ELABORARE LE INFORMAZIONI SOCIALI
Il ricercatore Kenneth Dodge sostiene che i bambini passano attraverso 5 fasi nell’elaborare l’informazione
che riguarda il loro mondo sociale:
1. Decodifica degli stimoli sociali;
2. Interpretazione;
3. Ricerca di una risposta;
4. Selezione della risposta ottimale;
5. Messa in atto della risposta.
Secondo Dodge, i bambini aggressivi tendono a interpretare le azioni di un altro bambino, come ostili quando
queste sono ambigue.
13.1.5 G :
LI STATUS TRA PARI
Lo status sociometrico descrive il grado attraverso cui un bambino piace al gruppo dei pari. Generalmente si
valuta chiedendo ai bambini di stimare quanto gradiscono e non gradiscono ogni loro compagno di classe.
Possiamo distinguere 5 categorie di bambini:
1) Bambini popolari: nominati spesso come migliori amici e raramente non piacciono ai compagni.
Forniscono rinforzi, ascoltano con attenzione, mantengono delle linee di comunicazioni aperte con i
pari, sono felici, controllano le loro emozioni negative, mostrano entusiasmo e preoccupazione per gli
altri e sono sicuri di sé senza però essere presuntuosi;
2) Bambini medi: ricevono un numero medio simile di nomine positive e negative da parte dei compagni;
3) Bambini trascurati: raramente nominati come migliori amici, ma non sono antipatici ai compagni.
Spesso sono timidi;
4) Bambini rifiutati: raramente nominati come migliore amico di qualcuno e non sono antipatici ai loro
compagni. Hanno quasi sempre dei problemi di adattamento più seri dei bambini trascurati;
5) Bambini controversi: spesso sono nominati sia in qualità di migliori amici di qualcuno, sia in qualità di
bambini antipatici.
L’aggressività potrebbe essere un motivo per il quale i bambini vengono rifiutati. Abilità genitoriali scarse
sono alla radice del perché i bambini vengono rifiutati dai loro compagni. Un monitoraggio inadeguato e
punizioni severe sono in alcuni casi, causa di un temperamento difficile del bambino e producono in questo:
-‐ Aggressività;
-‐ Tendenze antisociali.
13.1.6 I :
L BULLISMO
Il bullismo è un comportamento verbale o fisico, intenzionato a disturbare qualcuno con meno potere. Nel
bullismo, una persona più forte si avvale della propria superiorità per recare danno a una più debole senza
una provocazione. Possiamo descrivere il fenomeno del bullismo con questi criteri:
Intenzionalità le azioni devono essere compiute di proposito con lo scopo di danneggiare l’altro;
• Persistenza l’interazione bullo-‐vittima deve ripetersi nel tempo e non limitarsi a un singolo episodio
• di prepotenza;
Asimmetria di forza fisica e psicologica a vantaggio del bullo il bullo si trova in una condizione di
• superiorità rispetto alla vittima che non riesce a difendersi.
Le prepotenze messe in atto da un bullo, possono essere:
-‐ Dirette comportamenti di prevaricazione espliciti e visibili che possono essere di tipo fisico o
verbale. Queste vengono usate più che altro dai maschi che sono più propensi alle violenze di tipo
fisico;
-‐ Indirette la vittima può essere esclusa dal gruppo, diffamata e portata lentamente all’isolamento.
Queste prepotenze, mirano a danneggiare le relazioni sociali della vittima, il suo status e l’immagine
che ha di sé stessa, ostacolando la possibilità di costruire amicizie. Queste vengono usate più dalle
femmine, che tendono a manifestarsi in maniera nascosta, attraverso la manipolazione sociale.
Queste violenze possono essere sollecitate dalla tecnologia, che consente il cyberbullying,
consistente nell’inviare messaggi di minaccia alla vittima e diffondere calunnie sul suo conto.
Le figure coinvolte sono:
Il bullo (tendono ad avere voti bassi, a bere e a fumare);
La vittima (bambini spesso introversi, ansiosi e con difficoltà a farsi degli amici);
L’aiutante del bullo (seguace del bullo);
Il sostenitore del bullo (rinforza il comportamento del bullo anche semplicemente ridendo o stando a
guardare);
Il difensore della vitti (prende le parti della vittima e la consola);
L’esterno (di tiene in disparte e non vuole essere coinvolto).
Profilo psicologico del bullo:
Aggressivo