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L'idea di "regione" è un ordinatore logico, un classificazione spaziale che consente di

raggruppare i luoghi in base alle caratteristiche comuni. In particolare, si parla di

"regione formale" per indicare le regioni definite da caratteristiche

fisiche,politiche,culturali, e di regione "funzionale" per definire regioni identificate in base

al sistema e alle reti di relazioni interne. Si parla anche di regione "percettiva" per

indicare quella riconoscibile mediante la percezione di elementi culturali locali (es. un

dialetto preciso).

Per confine si intende la linea che segna la divisione tra territorio su cui uno Stato

esercita la propria giurisdizione e quello degli Stati confinanti. Andando oltre i confini di

Stato, il concetto di confine delimita gli spazi geografici dei diversi gruppi umani.

Quando si parla di cartografia, ci si imbatte nel concetto di "scala" e di "transcalarità",

ovvero un'analisi e confronto a scale spaziali diverse. Le scale oggi più usate sono

quella locale e quella globale: la scala locale intende regioni e territori molto piccoli,

mentre quella globale si riferisce alla visione su scala mondiale di fatti e problemi. Infine

con il termine "glocale" si intendono le questioni e i conflitti che contrappongono le due

scale.

Il luogo è una costruzione sociale e quindi è una entità modificabile e in continua

trasformazione. Il "senso del luogo" indica i valori simbolici e il legame emozionale che

le persone stabiliscono, anche come forma di identità e di memoria collettica, con i

luoghi. Il "sito", poi, indica le caratteristiche fisiche di un luogo (la forma del terreno,

l'altitudine,ecc).

La Convenzione europea del paesaggio lo descrive come una precisa parte di territorio,

così come è percepita dalla popolazione, il cui carattere deriva dall'azione di fattori

naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni.

I paesaggi sono scenari di diversi adattamenti alle condizioni fisiche del territorio da

parte delle società umane.

Localizzazione ed ubicazione indicano la posizione geografica dei luoghi. La

localizzazione sfrutta le coordinate di longitudine e latitudine, mentre le coordinate

geografiche forniscono l'ubicazione. Il concetto di ubicazione può riferirsi alla posizione

di un luogo in confronto ad altri luoghi; in tal caso si parla di ubicazione relativa.

La distanza può essere assoluta (geometrica), relativa (in base ad un sistema di

riferimento) oppure culturale e psicologica, quindi soggettiva.

Per diffusione si intende il movimento nello spazio e nel tempo di un fenomeno. Per

distribuzione spaziale, invece, si indica la disposizione dei fenomeni nello spazio

geografico e come sono ripartiti; a tale concetto si lega quello di densità (es. densità di

popolazione). La correlazione spaziale riguarda il modo o la quantità con cui due o più

fenomeni hanno una distribuzione spaziale simile. Il movimento, invece, riguarda

soprattutto le persone e soprattutto il fenomeno delle migrazioni, ma anche tutti gli

spostamenti e i flussi che riguardano risorse, materiali, energia,ecc.

Con il termine "interazione" si parla della relazione fra due o più soggetti che influenza

reciprocamente le loro condizioni. L'interazione porta a riconoscere la presenza di

processi di trasformazione, che consistono nella modifica reciproca dei soggetti o degli

oggetti che sono in relazione.

Il metodo geografico si è interessato allo studio regionale. Il ruolo della geogradia

regionale nelle scuole è lo scopo di condividere una tassonomia generale delle regioni

del mondo, fondamentale per elaborare un codice comune con cui localizzare temi,

problemi, fatti e relazioni. Più dello studio dettagliato di Stati e continenti, bisogna

concentrarsi sulle aggregazioni regionali del mondo, almeno quelle di tipo fisico, politico

e culturale. Una mappa mentale del mondo, basata su categorie regionali, è

indispensabile per collocare spazialmente fatti, notizie, luoghi, per imparare e pensare

operando confronti, per ragionare in modo multiscalare. L'approccio geografico per temi

e problemi, considera la localizzazione solo se essa contribuisce alla comprensione dei

fenomeni, ponendola in relazione ai fatti e ai processi indagati. Ogni tema/problema può

essere trattato a scale diverse, e il suo sviluppo permette di comprendere le connessioni

fra lo spazio vissuto e le scale spaziali più ampie. L'approccio dei problemi è anche utile

perchè fornisce chiavi interpretative, inoltre sviluppa nuovi punti di vista, aiuta a

comprendere l'importanza dei comportamenti individuali e delle scelte collettive rispetto

alla gestione del territorio e all'uso delle risorse. La geografia regionale è indispensabile

per localizzare e comparare i tasselli del mosaico geografico, mentre la geografia per

problemi e temi è fondamentale per sviluppare il pensiero geografico ed acquisire le

competenze educative che fanno della geografia uno strumento strategico per affrontare

la complessità del mondo contemporaneo.

Il modello di ricerca-apprendimento basato sui problemi segue varie tappe:

-definizione del problema e degli oiettivi della ricerca (il campo di ricerca deve essere

ben definito)

-ricerca della bibliografia

-il metodo della ricerca (definire il problema elaborando domande a cui dare risposte

adeguate, quindi si scelgono gli approcci considerati più adatti alla ricerca).

-comunicazione dei risultati (vagliare, ordinare e correlare i dati rispondendo ai problemi

iniziali). A questo punto occorre fare ricorso alle proprie capacità comunicative e di

argomentazione, sfruttando un lessico appropriato e sviluppando un ragionamento

razionale.

La ricerca in educazione geografica può orientarsi verso temi e problemi specificamente

legati all'educazione e alla didattica, come il rapporto tra ricerca e insegnamento, lo

sviluppo di abilità geografiche, il ruolo dell'educazione geografica nella formazione

umana, lo sviluppo di nuovi temi o il loro aggiornamento. Un problema meritevole di

attenzione è il rapporto tra bambini e spazio geografico, quindi il senso del luogo e la

percezione degli spazi dei bambini, le geografie di genere, il suolo sulla vita dei bambini

delle politiche istituzionali e dell'organizzazione territoriale e il comportamento dei

bambini nei vari spazi.

Capitolo IV

La didattica della geografia non è la semplificazione di concetti complessi o lo sviluppo

di esercizi preparatori per acquisire conoscenze e sviluppare competenze disciplinari. La

didattica della geografia è una riflessione teorica e metodologica che porta alla

rielaborazione dei saperi disciplinari e mira ad indagare il rapporto tra sapere geografico

elaborato dai geografi e quello da insegnare. L'insegnante, quindi, deve conoscere

l'intero orizzonte della geografia.

La geografia forma una competenza complessa e permette di prendere decisioni

(conoscendo le relazioni del proprio spazio di vita alle diverse scale), sviluppare progetti

e azioni che interagiscono con i luoghi, culture ed economie anche spazialmente

distanti. Per insegnare, però, non serve solo conoscere ma anche capacità comunicative

e relazionali.

La didattica disciplinare ha il compito di operare una mediazione culturale complessa,

dove i saperi tendono a dar eall'uomo gli strumenti per prendere consapevolezza di sè e

del mondo. Capire che nello spazio geografico tutto è connesso fa capire anche che le

condizioni di vita delle comunità non è frutto di un moto casuale ma della capacità della

specie umana di interagire con le risorse del pianeta.

Ha preso piede il concetto di "lifelong learning" ovvero l'idea di una formazione continua,

distinguendo però tra apprendimento formale (scolastico) e non formale e informale.

Alla base di tutte le competenze geografiche vi è l'abilità nel localizzare. Tuttavia ogni

competenza è legata alle altre e viene richiesto un lavoro interdisciplinare.

La geografia si presta all'insegnamento per competenze per vari motivi:

-valorizza la capacità della geografia di affrontare problemi reali del mondo

contemporaneo

-educa al pensiero critico e a valutare il territorio

-sviluppa la creatività e l'immaginazione geografica

La didattica per problemi,e maggiormente la metodologia dell'apprendimento per

problemi, oggi sono sistemi didattici considerati efficaci per praticare

l'insegnamento/apprendimento della geografia per competenze.

La geografia serve a sviluppare un linguaggio condiviso per parlare di luoghi;dà anche

voce alle emozioni e ai vissuti personali, permettendo di rielaborare ed condividere con

gli altri una parte del proprio vissuto.

13 contengono le competenze schiave per

Le indicazioni nazionali 20

l'apprendimento permanente definite dal Parlamento e dal Consiglio europeo,

l'introduzione di un profilo delle competenze dello studente alla fine del primo

ciclo, il riferimento incisivo all'azione educativa e l'assenza di aree disciplinari

predefinite in favore di approcci ed aggregazioni interdisciplinari. Tuttavia le

Indicazioni trascurano l'educazione alla consapevolezza delle funzioni, dei limiti,

delle risorse, delle diversità e dei condizionamenti che si hanno nello spazio di

vita in cui si è inseriti. Tale lacuna si spiega con la poca diffusione in ambito

pedagogico dell'importanza della funzione dei luoghi e del territorio nella

formazione e nella cultura.

L'ambito della geografia nella scuola primaria prevede traguardi per lo sviluppo

delle competenze alla fine dei cinque anni, e obiettivi di apprendimento alla fine

della classe terza della scuola primaria. Tra i traguardi troviamo l'orientamento, il

linguaggio geografico, la lettura ed interpretazione di fonti geografiche e dei

paesaggi. Tra gli obiettivi, oltre all'orientamento e al lignuaggio della geo-graficità,

troviamo anche l'idea di regione e sistema territoriale, in cui vi è l'idea del rispetto

e cura dei luoghi.

Le Indicazioni, riguardo l'organizzazione del curricolo, affermano che l'attività

didattica è volta alla qualità dell'apprendimento di ciascun alunno e non ad una

sequenza lineare di contenuti disciplinari. Bisogna considerare che ogni sapere

disciplinare sviluppa altre discipline (es. la competenza linguistica permette la

descrizione di un paesaggio) e si integra con le conoscenze di altre discipline. Si

pensi che la geografia, ad esempio, ha dei forti legami con la matematica per

quanto riguarda la statistica e la geometria.

La metodologia "problem based learning" è un metodo di ricerca-azione che

prevede varie fasi:

-la preparazione del problema

-

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
16 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-GGR/01 Geografia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Morgana393 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Geografia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Piastra Stefano.