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SPAZIO, SPAZIO GEOGRAFICO E SPAZIALITÀ

Il concetto di spazio non è solo geografico. Si parla di spazio in fisica, anche per indicare misure infinitesimali di particelle subatomiche; in astronomia, per arrivare a indicare le aree più distanti dell'universo; in geometria, con molte connessioni con i modelli delle rappresentazioni cartografiche.

Per questo si aggiunge l'aggettivo geografico per specificare di quale grandezza spaziale e di quale campo di ricerca si parla in geografia. Lo spazio geografico, oggetto di studio della geografia, è la superficie terrestre, o meglio l'area del pianeta che comprende anche una parte aerea e una parte di sottosuolo, sulla quale si svolge la vita umana e che fa quindi da base alle relazioni tra sistemi ambientali e sistemi umani.

Lo spazio per la geografia non è solo un'estensione materiale, geometrica, misurabile e definita in modo oggettivo, ma anche una rete di interazioni e di fenomeni.

Distinguerelo spazio assoluto dallo spazio come rete di relazioni si usa allora il concetto di spazio relativo, che sottolinea come questo spazio sia definito non come "contenitore ma come insieme di "contenuti", non come estensione geometrica ma come rete soggettiva, espressione di un punto di vista sociale, variabile nel corso del tempo o in base alle idee dei gruppi sociali che lo riconoscono, delle loro relazioni e interazioni.

Per definire in modo specifico le relazioni e i legami emozionali e percettivi dei singoli individui con i luoghi del loro spazio di vita si usa il concetto di spazio vissuto, particolarmente importante per le geografie dei bambini e delle bambine. Con questo concetto arriviamo a definire un elemento fondamentale dell'educazione geografica: l'idea che lo spazio di vita sia insieme sociale, culturale e relazionale, oltre che materiale, integrando l'aspetto esperienziale con quello della rappresentazione, dei valori e dei simboli.

TERRITORIO

Il concetto di territorio è da tempo al centro della riflessione dei grafi e degli altri scienziati sociali. Il Dictionnaire de la Géographie di Lévy e Lussault (2003) propone di considerarlo come la combinazione di risorse materiali e simboliche capaci di strutturare le condizioni per la vita di individui e società e di essere base per l'identità individuale e collettiva. Il territorio è quindi una porzione di spazio geografico trasformata, controllata e governata da parte della comunità umana, ed è inteso anche come area a cui fanno riferimento date culture ed etnie, uno spazio con un valore simbolico e identitario. Il territorio può quindi avere un forte connotato politico (il territorio dello Stato italiano) ma anche un connotato più sfumato, con confini meno netti o variabili (il territorio delle comunità locali, il territorio delle sub regioni italiane). Il concetto di sistema territoriale,con la territorialità animale (che indica il comportamento degli animali nel difendere e marcare il proprio territorio). Il concetto di territorialità umana è strettamente legato alla geografia, che studia le relazioni tra gli esseri umani e il territorio in cui vivono. La geografia analizza come le comunità umane hanno trasformato l'ambiente fisico per adattarlo alle proprie esigenze e come hanno stabilito complessi rapporti di connessione e interdipendenza con esso. Nel contesto delle Indicazioni nazionali 2013, si sottolinea l'importanza di considerare il territorio come un sistema, ovvero come una rete di relazioni coevolutive tra l'ambiente naturale e l'organizzazione umana. La geografia ha il compito di indagare in che modo le comunità umane hanno utilizzato e trasformato l'ambiente fisico per i propri scopi, nonché di analizzare i complessi rapporti di connessione e interdipendenza che si sono stabiliti tra di loro. La territorialità umana implica la capacità degli esseri umani di organizzare, trasformare e controllare lo spazio geografico attraverso costruzioni materiali e simboliche. Questo implica l'attribuzione di nomi, la definizione di strutture, la delimitazione di confini, il controllo politico e un senso di appartenenza al luogo. È importante sottolineare che il concetto di territorio non va confuso con quello di terreno. Il terreno si riferisce alla fisicità della superficie terrestre, mentre il territorio riguarda l'organizzazione e la gestione dello spazio geografico da parte delle comunità umane. Inoltre, la territorialità umana non va confusa con quella animale, che si riferisce al comportamento degli animali nel difendere e marcare il proprio territorio.con quella animale di cui si parla in altre scienze come l'etologia.

REGIONE

Il concetto di regione è un ordinatore logico, un classificatore spaziale che ci permette di raggruppare i luoghi in base a caratteristiche comuni. La presenza di una o più regolarità diffuse nello spazio è l'elemento che ci permette di definire una regione (tutti i luoghi adiacenti in cui l'elemento comune si trova) e i suoi confini (a partire dal punto in cui l'elemento che definisce la regione non è più presente).

CONFINE

Il significato più noto del concetto di confine è quello di linea che segna la divisione tra il territorio su cui uno Stato esercita la propria sovranità e giurisdizione e quello degli Stati confinanti. Non va confuso con il concetto di frontiera, che indica tutte le regioni che si sviluppano accanto alla linea di confine e dal cui ruolo geopolitico sono influenzate. Andando oltre la linea dei confini di Stato, spesso

molto più rilevante sulle carte geografiche che sul terreno, il concetto di confine serve a delimitare gli spazi geografici dei diversi gruppi umani, e non si usa solo per gli Stati ma per ogni contesto in cui un territorio può essere delimitato, sia in senso politico (ad esempio, confini regionali, provinciali, comunali) sia in senso culturale, sociale ed economico. In campo culturale, possiamo così parlare di confini fra aree di diffusione delle lingue o delle religioni, di gruppi etnici, oppure dei confini di un determinato paesaggio culturale.

SCALA E TRANSCALARITÀ (LOCALE-GLOBALE)

Partendo dalla cartografia, dove si fa riferimento alla scala per indicare la proporzione di riduzione dalla grandezza reale a quella della rappresentazione cartografica, in geografia si parla di scala per indicare l'ampiezza del luogo o territorio studiato. Il concetto di scala è fondamentale per l'analisi geografica, che si sviluppa comparando luoghi e regioni a scale diverse.

Vale a dire secondo grandezze spaziali diverse. In questo caso, si parla di transcalarità, vale a dire di analisi e confronto a scale spaziali diverse.

Le scale oggi più utilizzate sono quella locale e quella globale. Col concetto di locale si intendono sia territori e regioni molto piccole (ad esempio, una città o una vallata) sia aree più estese, la cui influenza e il cui ruolo sono comunque limitati a una certa area del pianeta. Col concetto di globale si fa riferimento alla visione su scala mondiale di fatti e problemi, cioè a situazioni la cui risonanza è estesa all'intero pianeta, alla totalità dello spazio geografico. Lo spazio globale è costituito da infiniti spazi locali e le relazioni tra queste due scale sono quindi inevitabili e continue: da qui nasce il concetto di glocale, per indicare le questioni e i conflitti che contrappongono le due scale.

LUOGO E SENSO DEL LUOGO

Il concetto di luogo definisce porzioni di spazio

geografico uniche, contraddistinte da specifiche caratteristiche fisiche, culturali e sociali. I luoghi hanno un nome, un sito, un'ubicazione, una dimensione e una struttura fisica. Ma la loro unicità è data anche dalle caratteristiche sociali, culturali ed economiche delle popolazioni che li abitano o che li frequentano. Il luogo va dunque inteso come costruzione sociale, e quindi come entità modificabile e in continua trasformazione: <>.

SITO

Il concetto di sito viene utilizzato per indicare le caratteristiche fisiche di un luogo: la forma del terreno, l'altitudine, l'idrografia, il clima, la vegetazione. Il sito su cui si trova Torino, ad esempio, è un lembo di verso est, di alta Pianura Padana. Questo concetto

è utile,didatticamente, per far emergere ponenti naturali di un territorio, anche moltoantropizzato, individuando il loro ruolo rispetto alla presenza e alle attività umane.

PAESAGGIO

Non c'è forse concetto più usato da discipline diverse (dalla storia dell'arte allapianificazione territoriale), nonché più polisemico e difficile da definire in modo condiviso,di quello di paesaggio. La Convenzione europea del paesaggio, documento che ha tentatodi sviluppare un approccio interdisciplinare, lo descrive, partendo dalla percezionecollettiva, come << una determinata parte di territorio, così come è percepita dallepopolazioni, il cui carattere deriva dall'azione di fattori naturali e/o umani e dalle lorointerrelazioni».

Dobbiamo però considerare il fatto che la riflessione sul concetto di paesaggio in geografiaè di lunga durata e significativa, tanto che nel corso del congresso

geografico internazionale del 1938 si propose di considerare il paesaggio come esclusivo oggetto di studio della disciplina. Altrettanto importante è ricordare che il concetto di paesaggio è usato dai geografi di tutto il mondo, quindi anche al di fuori del contesto regionale di applicazione della Convenzione europea. La geografia del passato ha dedicato una serie di studi alla definizione delle sue tipologie, elaborate soprattutto in base alle caratteristiche ambientali, per poi osservare le modalità con cui le società umane si sono adattate e diversificate sul pianeta utilizzando le risorse dei diversi ambienti. Nella scuola primaria si conserva traccia didattica di questo percorso nella consuetudine di trattare gli "ambienti" (di montagna, collina, pianura, marittimi) come paesaggi, come scenari di diversi adattamenti alle condizioni fisiche del territorio da parte delle società umane. Nelle Indicazioni nazionali 2013 si parla del paesaggio.come diun <<contenitore di tutte le memorie materiali e immateriali, anche nella loro proiezionefutura», ed è uno dei quattro ordinatori degli obiettivi di apprendimento della geografia. Molto importanti sono oggi gli studi sul paesaggio culturale, in cui si cerca di individuarenella trasformazione del paesaggio i segni visibili sia dell'impronta culturale di gruppisociali, etnie, religioni, modi di produzione, processi storici e visioni del mondo, sia delrapporto fra società umane e natura. Didatticamente, il concetto di paesaggio è unimportante mediatore tra la realtà visibile e la sua percezione, un concetto che ci spinge ariconoscere i luoghi nella loro globalità sistemica, a individuare le relazioni tra natura esocietà. LOCALIZZAZIONE, UBICAZIONE Localizzazione e ubicazione indicano la posizione geografica dei luoghi. Tale posizione èidentificabile in modo oggettivo mediante il reticolato geografico con le coordinate.azione precisa di un punto sulla superficie terrestre. Le coordinate geografiche sono espresse in gradi e possono essere suddivise in due componenti principali: la latitudine e la longitudine. La latitudine indica la distanza di un punto rispetto all'equatore ed è misurata in gradi nord o sud. L'equatore ha una latitudine di 0 gradi, mentre i poli nord e sud hanno una latitudine di 90 gradi. La longitudine indica la distanza di un punto rispetto al meridiano di Greenwich, che è considerato il punto di riferimento per la misurazione delle longitudini. La longitudine può essere misurata in gradi est o ovest, con il meridiano di Greenwich che ha una longitudine di 0 gradi. Quando si specifica una localizzazione utilizzando le coordinate geografiche, si indica prima la latitudine e poi la longitudine. Ad esempio, la città di Roma si trova a una latitudine di circa 41 gradi nord e a una longitudine di circa 12 gradi est. Le coordinate geografiche sono fondamentali per la navigazione, la cartografia e la geolocalizzazione. Consentono di individuare con precisione un punto sulla superficie terrestre e sono utilizzate in molti contesti, come ad esempio nella navigazione marittima, nell'individuazione di luoghi su una mappa o nella determinazione della posizione di un dispositivo GPS.
Dettagli
A.A. 2022-2023
78 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-GGR/01 Geografia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Chiarapollastri di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Geografia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Piastra Stefano.