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L’educazione alla cittadinanza consiste nello scoprire che ogni essere umano ricorrere un ruolo

sociale definito da norme giuridiche, consuetudini, legami affettivi, relazioni e comportamenti.

L’uomo è un cittadino e ha un riconoscimento pubblico da cui conseguono diritti e doveri. La

cittadinanza comprende dimensioni personali, sociali, temporali e spaziali strettamente collegate,

partendo dal riconoscimento del ruolo dei luoghi e dei territori nella vita sociale e personale.

Preparando i bambini al mondo in cui vivono, la geografia riguarda espressamente la

comprensione delle comunità umane, la relazione tra persone, lavoro e risorse, il ruolo e le

responsabilità dei cittadini come membri di una società democratica, i diritti e i doveri, le relazioni

sociali e politiche. Per lavorare sull’educazione alla cittadinanza, nella scuola primaria si studia

l’organizzazione dello Stato e della sua Costituzione, i cui articoli toccano molti temi geografici,

come il valore del territorio, del paesaggio e dei beni culturali. Le competenze alla cittadinanza

sono legate alla capacità di agire nel proprio spazio di vita, interagendo nei processi decisionali

anche a scale molto estese, considerando il proprio punto di vista insieme al bene comune, e

riguardano il pensiero critico, la capacità di prendere decisioni e di riflettere sulle conseguenze di

tali scelte. Tutti i temi geografici possono essere visti come momenti di educazione alla

cittadinanza perché richiedono una capacità di analisi critica delle relazioni tra società e ambiente

e l’applicazione di conoscenze, abilità e competenze alla risoluzione di problemi.

L’educazione geografica all’intercultura consiste nell’esplorare altre culture e nell’apprendere

codici che ci aprono alla comprensione dei paesaggi, dei luoghi e dei modi di vivere. Negoziando

culture negoziamo anche distanze percettive e sociali. A volte queste distanze comprendono una

misura geometrica e distinguono il nostro spazio di vita da luoghi lontani. Altre volte queste

distanze sono presenti nel luogo stesso, fanno parte dell’identità territoriale e ci aiutano ad essere

consapevoli della complessità e della purità culturale che possono caratterizzare lo spazio vissuto.

L’intercultura è una strategia di relazione, un modello di convivenza e di interazione che cerca di

costruire contatti fruttuosi tra persone di differenti culture che si trovano a convivere in uno stesso

contesto geografico multiculturale. Ragionare di culture ci porta al tema dei legami, alla necessità

sociale di costruire reti di relazioni che possono risultare reciprocamente vantaggiose, favorire

l’evoluzione e il cambiamento, le contaminazioni e l’innovazione. Il contributo dell’educazione

geografica all’intercultura può essere rilevante nel momento in cui educa a riconoscere e a

comprendere l’abbondanza di segni e valori culturali che possiamo incontrare nei luoghi,

scardinando la maggior parte degli stereotipi di tipo geografico, etnico e culturale e fornendo gli

strumenti concettuali e le competenze culturali per sviluppare il proprio sistema di atteggiamenti e

valori con un certo grado di apertura alla diversità e alla pluralità culturale dei territori e delle

società contemporanee. Conoscere i luoghi degli “altri”, scambiare informazioni e avere contatti

con culture diverse sono attività che possono contribuire a respingere le retoriche razziali e i

pregiudizi etnici e a migliorare la capacità di relazionarsi positivamente con gli altri attraverso le

differenze. 9

Un esempio concreto di educazione geografica al territorio è il laboratorio esperienziale Educare

alla montagna. L’idea ispiratrice è quella di lavorare alla costruzione di relazioni e legami conta

montagna partendo da una didattica di tipo esperienziale, che comprende l’immersione fisica nel

paesaggio e nel contesto geografico studiato. Nel laboratorio vengono proposte varie attività che

comprendono l’osservazione diretta, la raccolta e la trasformazione di materiali e il rapporto

percettivo ed emozionale con l’ambiente. Le attività sono strutturate in modo da presentare una

successione strutturata che può essere ricalibrata per classi e gruppi di diversi gradi di scuola,

adeguando semplicemente il livello di complessità richiesta. Durante l’osservazione diretta si

mettono in atto 5 percorsi di approfondimento della conoscenza geografica sulla montagna:

l’analisi critica delle rappresentazioni, in modo da far emergere stereotipi o luoghi comuni sulla

1. montagna e riconoscere il loro connotato culturale e la loro influenza sulla percezione attuale

della montagna;

la presentazione di studi sui nuovi abitanti delle Alpi e sulle nuove attività economiche che i

2. giovani imprenditori stanno sviluppando in territorio alpino;

la discussione sull’unità o pluralità della cultura alpina, costruita a partire dalle idee personali

3. per arrivare al riconoscimento delle diversità ambientali, politiche, economiche, sociali e

culturali che si possono localizzare sulle Alpi;

il rilevamento del paesaggio alpino abbinando l’osservazione diretta alla lettura delle carte

4. topografiche;

l’analisi critica dei materiali scolastici sulla montagna, evidenziando misconoscenze, errori

5. lessicali e concettuali, stereotipi, omissioni di dati e conoscenze di base.

Capitolo3: Il sapere geografico

Se la geografia è utile per trovare il proprio posto nel mondo e comprendere il posto degli altri

esseri umani in un sistema complesso di relazioni e connessioni, si capisce bene perché la

conoscenza del “posto” non può limitarsi alla dimensione della specie umana e dei suoi sistemi,

bensì deve comprendere le relazioni fra tutti gli altri esseri viventi e con l’intero insieme dei sistemi

ambientali con cui le attività della specie umana interagiscono. L’analisi di queste relazioni è al

centro dello studio e del sapere geografico. Come disciplina scientifica, la geografia possiede un

proprio linguaggio e un proprio nucleo di concetti base e comprende approcci, metodi, strumenti e

modi specifici di organizzare le conoscenze. Per questo, per insegnarla, occorre essere

consapevoli del suo sistema epistemologico e saperne utilizzare il linguaggio, i metodi e gli

strumenti in modo corretto.

La geografia studia le relazioni tra uomo, ambiente e società. Questa definizione distingue tra la

persona come individuo, con i suoi vissuti spaziali e la percezione dei luoghi, la natura come

alterità in relazione alla specie umana e la società come organizzazione complessa, differente a

seconda delle diverse regioni del pianeta, espressione della cultura e del suo incessante evolversi

nell’organizzazione del territorio e a seguito dello sfruttamento delle risorse naturali. Fra i campi di

studio della geografia compaiono la popolazione, l'ambiente, l'organizzazione politica, le risorse, le

attività economiche, le culture, le lingue e le religioni. Il sapere geografico è un sapere di tipo

connettivo, capace di evidenziare i nessi e delle connessioni fra cose apparentemente separate tra

loro. Lo scenario di tutte queste relazioni è sempre lo spazio geografico, nel quale il geografo

ricerca un ordine dato dal contesto in cui si trovano gli oggetti studiati.

La geografia condivide la maggior parte dei suoi metodi con le altre scienze sociali, ma il modo con

cui li applica presenta delle originalità e specificità legate alle competenze spaziali. Le

caratteristiche più distintive del metodo geografico sono:

- la geografia spazializzata. Ogni descrizione o analisi geografica parte dalla localizzazione dei

fenomeni nello spazio, dalla ricerca della loro distribuzione, dei loro confini e delle relazioni che

avvengono tra le diverse regioni o territori di volta in volta indagati. Il linguaggio e i sistemi di

rappresentazione della geografia sono un tentativo culturale di controllare lo spazio terrestre,

immaginandolo come un'estensione sulla quale possiamo orientarci, conoscendo il nostro posto

e ciò che possiamo trovare in ogni altro posto del pianeta;

- la geografia connette, mette in relazione. La geografia ha la capacità di collegare conoscenze e

studi settoriali anche di discipline diverse, che assumono diverse connotazioni e permettono di

produrre nuova conoscenza una volta connessi alla scala del territorio, dei luoghi e delle

questioni regionali; 10

- la geografia regionalizza. Nel tentare di dare un'ordine allo spazio geografico, i geografi hanno

elaborato il concetto di regione, che serve a segmentare la superficie del pianeta in tante

tessere diverse, a farci un'idea sulla varietà delle condizioni fisico-antropiche esistenti sulla Terra

e a intuire rapidamente quali sono, in ogni area, i soggetti fisici e antropici più rilevanti;

- la geografia opera confronti a scale diverse. La transcalarietà, cioè il passaggio di scala

nell'alternarsi e nella comparazione degli spazi geografici, serve a indagare meglio ogni spazio

geografico, perché esso è il risultato di continue relazioni e interazioni con luoghi diversi, anche

molto lontani e spesso le trasformazioni in atto in luogo dipendono da decisioni e trasformazioni

in atto in altri luoghi. Nel contesto della globalizzazione ogni territorio a scala locale deve

confrontarsi con territori a scale diverse, nazionali, sovranazionali e globali.

Gli strumenti della geografia tradizionali più utilizzati nella ricerca geografica sono l'osservazione

diretta, le interviste, le carte geografiche, i dati statistici e i documenti visuali. L'osservazione diretta

consiste nell'andare sul terreno e qui osservare, rilevare dati e confrontare informazioni. L'intervista

coglie i punti di vista sul territorio da parte di diversi attori sociali, politici ed economici che vi

proiettano le loro progettualità e le proprie visioni del futuro. Le carte geografiche sono

indispensabili per localizzare e orientarsi in senso geometrico nello spazio e vanno considerate

nell'ambito di una conoscenza critica delle rappresentazioni, insegnando agli studenti che non

sono strumenti “naturali” ma il prodotto di una visione del mondo legata alla società e al tempo in

cui sono state prodotte. Attraverso le carte geografiche possiamo visualizzare i dati statistici

attraverso i quali è più semplice ragionare spazialmente, osservando la distribuzione dei fenomeni

e la diversa densità, operare confronti e osservare le correlazioni spaziali. I documenti visuali sono

costituiti da immagini che servono a comprendere le strutture, i processi e i modelli culturali dei

luoghi. Le fonti della geografia sono tutte quelle forme di rappresentazione e narrazione dei

luoghi e delle relazioni tra persone e territori che fanno parte d

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Publisher
A.A. 2015-2016
20 pagine
6 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-GGR/01 Geografia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher likelikelike di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Geografia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Cassi Laura.