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2. LA STORIA DELLA VITA E DELLA MALATTIA

Ellen a 9 mesi rifiutò il latte e fu nutrita con brodo di carne. Anche in seguito non tollerò mai più il latte.

Mangiava volentieri carne, molto meno certe verdure, assai malvolentieri certi dolci. Poiché più tardi dirà di

avere avuto fin da bambina una grande passione per i dolci, doveva trattarsi di un precoce atto di rifiuto. La

pazienza non ricorda quasi nulla dei primi dieci anni di vita. Ellen fu una bambina vivacissima, ma ostinata e

violenta. Spesso recalcitrava per ore a un ordine dei genitori e anche dopo si rifiutava di eseguirlo. Una volta le

fu mostrato un nido di uccelli, e lei dichiarò con decisione che non era un nido di uccelli e che nulla l’avrebbe

convinta al contrario. Sin da bambina trascorreva intere giornate in cui tutto le appariva vuoto e soffriva di

un’oppressione a lei stessa incomprensibile. Fu una buona allieva, andava volentieri a scuola, era molto

ambiziosa. Sino a 10 anni i suoi giochi ebbero un carattere mascolino. Fin da bambina si succhiava il pollice;

smise improvvisamente di farlo, e nel contempo interruppe i suoi giochi fanciulleschi, a 16 anni, in coincidenza

con un innamoramento.

Ellen nelle pagine del suo diario, esalta quanto di nuovo e di bello ha conosciuto durante un viaggio a Parigi

con i genitori. Un viaggio oltremare compiuto con i genitori a 19 anni vive nel suo ricordo come il tempo più

felice e più spensierato della sua vita. Ellen non può stare mai da sola, ossia lontana dai genitori; a 20 anni

Ellen è felice, colma di attese e di speranze. Compie un viaggio per assistere il fratello maggiore gravemente

ammalato. Mangia e beve con gusto. Questo è l’ultimo periodo in cui Ellen può mangiare senza problemi.

Risale a quest’epoca il fidanzamento con un romantico straniero, ma Ellen lo fa andare a monte poiché così

desidera il padre. Nel viaggio di ritorno si ferma in Sicilia: le prime settimane in Sicilia sono le ultime in cui sia

felice. Nel diario tornano a presentarsi le ombre del dubbio e dell’angoscia; Ellen si sente piccola e

abbandonata in un mondo che non può comprendere. Riaffiora anche l’angoscia di ingrassare. All’inizio del

soggiorno in Sicilia Ellen manifestava ancora un gagliardo appetito. Ed era talmente ingrassata che le amiche

presero a stuzzicarla. Subito comincia a mortificarsi digiunando e compiendo passeggiate estremamente

lunghe.

Ellen ha oramai 21 anni. Quando torna in Italia, d’estate, il suo stato d’animo è depressivo. Nell’autunno di

quell’anno Ellen esce poco a poco dalla stato depressivo. Per tutto l’inverno si dedica all’arredamento delle

stanze di lettura per bambini con energia e successo, aiutata da una società filantropica. Ma già dall’inizio

della primavera successiva questa attività non la soddisfa più. Brama l’amore e aspira a compiti più grandi.

Ellen comincia a prepararsi agli esami di maturità, con l’intenzione, in seguito, di studiare economia politica. Si

alza alle 5, va a cavallo, poi seguono le lezioni private e lo studio per tutto il pomeriggio e anche la sera.

Nella primavera successiva Ellen piomba in uno stato di malinconia. Nell’autunno, Ellen ha 23 anni, crolla. Vive

un’infelice storia d’amore con un maestro di equitazione. Continua ad angosciarsi per il proprio peso e non

appena minaccia di ingrassare riduce l’alimentazione. Alla paura di diventare grassa si accompagna un

accresciuto desiderio di mangiare, specialmente soldi, e questo sopratutto quando lo stare con altra persone

l’abbia stancata ed innervosita. In presenza di altre persone il cibo non le procura alcuna soddisfazione, ne

prova solo se mangia da sola. Soffre del dissidio tra l’angoscia di ingrassare e il desiderio di poter mangiare

spensieratamente.

Durante l’estate e durante il periodo invernale, quando ha già compiuto 24 anni, Ellen passa un periodo molto

felice, non riesce però a liberarsi della sua idea fissa. Evita cibi che la possano fare aumentare di peso, ma

poiché, nonostante questo, si sente ingrassare, col consenso del medico si sottopone ad una cura dimagrante.

Si fidanza con uno studente. I genitori esigono però una temporanea separazione tra i due giovani. Nella

primavera Ellen si reca in una località balneare dove torna a manifestare una depressione grave. Fa di tutto

per dimagrire. Un medico locale le diagnostica il “ morbo di Basedow”. Di li a poco il fidanzamento va a monte.

Trascorre il mese di maggio in un sanatorio, passa l’estate in una scuola di giardinaggio, in uno stato

depressivo, ma fisicamente è l’immagine della perfetta salute.

Sebbene la rottura del fidanzamento resti una ferita aperta, nasce una relazione amorosa con il cugino. l’idea

fissa non è scomparsa, ma non la domina più come in passato.

A 26 anni si desta in Ellen l’amore per la musica. I due fidanzati progettano di sposarsi. A 28 anni si sposa;

nonostante questo diviene triste quando si guarda allo specchio, odia il proprio corpo e spesso lo ripercuote e

pugni chiusi. Dopo le nozze spara di liberarsi dalla sua idea fissa, ma questo non accade. Quando si sposa

pesa 72 kg, ma durante il viaggio di nozze la sua dieta le consente di dimagrire in modo costante.

nell’estate successiva le mestruazioni si interrompono. Il conflitto tra il desiderio di mangiare spensieratamente

e l’angoscia di ingrassare la tormenta senza posa. nell’autunno, al cadere del suo 29° compleanno, durante

una gita col marito in una località isolata si manifesta una forte metrorragia; Ellen è costretta a camminare in

quelle condizioni ancora per molte ore. Il medico pratica un raschiamento e constata un aborto; indica in una

buona alimentazione il presupposto della possibilità di una nuova gravidanza.

Per tutto l’anno successivo Ellen è divisa tra il desiderio di avere un bambino e l’angoscia di ingrassare.

l’angoscia mantiene il sopravvento. Le mestruazioni, prima regolari, si arrestano. Ma nel complesso Ellen si

trova ora in uno stato d’animo migliore, pur vivendo ogni volta nella speranza, sempre delusa, di restare di

nuovo incinta. Ma quando si accorge di essere aumentata di 2 kg in una settimana, scoppia in lacrime.

Quando un altro ginecologo le dice che una buona nutrizione non è il presupposto di una gravidanza,

ricomincia subito a prendere forti purganti.

A 30 anni Ellen intensifica il proprio impegno sociale. Riduce ulteriormente l’alimentazione, ma

metodicamente, e a poco a poco diventa vegetariana. Aumenta l’uso dei purganti a tal punto che ogni notte è

assalita dal vomito. Quando constata che il suo peso diminuisce in modo costante, prova una profonda

soddisfazione.

Nell’inverno del suo 31° compleanno accusa una repentina diminuzione di forze. Aumenta ancora la dose di

lassativi. Appare invecchiata e deperita. Ma poiché crede di avere trovato nei purganti un rimedio contro il

pericolo di ingrassare, non è depressa.

Trasforma la sua attività gratuita presso l’associazione assistenziale in un impegno remunerato che la impegna

in un lavoro d’ufficio per 7 ore al giorno: in giungo crolla sotto questo peso. Nel frattempo non ha mai smesso

di peggiorare la propria alimentazione, il suo peso scende fino a 46kg.

Pretende che quanti la circondano mangino bene e abbondantemente, mentre a se stessa nega il cibo.

Diviene abile nell’ingannarli: non mangia quasi nulla, pur riempiendosi il piatto come tutti gli altri, e fa sparire in

tasca la maggior parte delle pietanze. Mangia con avidità e furia tutti quei cibi che ritiene non ingrassanti.

Spesso mangia per strada cose che ha comprato per il pranzo familiare, poi se ne rimprovera. Ellen frequenta

una clinica per malattie del ricambio: in un primo momento asseconda le prescrizioni del medico, ma dopo la

partenza del marito inganna il sanitario facendo sparire il cibo in tasca e alterando il responso della bilancia

con pesi che nasconde su di sè.

all’inizio del suo 32° compleanno le sue condizioni fisiche peggiorano. Aumenta in modo smisurato l’uso dei

purganti e di lassativo vegetale. Non mangia più, è ridotta ad uno scheletro. I suoi istinti sono più forti della sua

ragione, perché p venuto meno ogni sviluppo interiore, ogni vita reale, e perché è completamente dominata

dalla sua idea.

A 32 anni e mezzo si sottopone ad una terapia psicoanalitica affidandosi a un giovane analista. Ellen sente

che la tesi dello psicoanalista, secondo cui il suo scopo sarebbe soggiogare tutte le altre persone, è vera. A lei

però le basta domandarsi: “ Ellen puoi mangiare un buon piatto di legumi o una frittella senza poi prendere

alcuna medicina?”, ed è colta subito da un vero e proprio panico e al solo pensarci le corrono lungo il corpo

brividi di paura. “continuo a non volere diventare grassa, in termini psicoanalitici: continuo a non volere

rinunciare al mio ideale”. Tuttavia non vuole più morire, ama la vita, brama la salute, tende al lavoro, al marito,

ma di fatto non vuol pagarne il prezzo.

Nel periodo in cui si sottopone all’analisi, Ellen riduce sempre più il cibo, i sentimenti di angoscia si fanno

sempre più presenti e compare ora la molesta coazione a dover pensare continuamente al cibo.

La carne e i grassi la ripugnano al punto di farla star male al solo pensarci. d’altra parte ora ha sì la volontà di

ingrassare, ma non il desiderio. Si tratta di una lotta tra dovere e inclinazione in senso kantiniano. Ma

l’imperativo categorico “tu devi”, viene dall’esterno e non può nulla contro la tenacia dell’impulso morboso che

la domina.

Da quando Ellen sa che il marito ha informato i suoi genitori della situazione in cui versa la moglie, sente una

grande nostalgia di loro.

nell’agosto, dopo il suo 36° compleanno, l’analisi, iniziata in febbraio, viene da lei interrotta per cause esteriori.

Il marito, al suo ritorno, la trova in un grave stato di angoscia e agitazione. L'alimentazione si fa irregolare,

Ellen salta interi pasti per gettarsi poi con maggiore voracità su qualsiasi cibo le cada sottomano. Consuma

ogni giorni kg di pomodori e arance. Per intere giornate Ellen non fa che piangere e non riesce a liberarsi

dall'angoscia e dall'agitazione, cammina in lacrime per la città, soffre la fame, ma quello che più l'angoscia è

doversi mettere a tavola con gli altri, che mangiano normalmente.

Si sottopone per la seconda volta ad un trattamento psicoanalitico.

Ellen è all'inizio del 30° anno d'età. In ottobre il marito, sebbene contrario, la lascia temporaneamente si

consiglio dello psicoanalista. Ellen aveva già manifestato in passato propositi suicidi, e ad ottobre tenta di

uccidersi ingerendo pastiglie, che però riget

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Publisher
A.A. 2016-2017
13 pagine
3 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/03 Filosofia morale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sara92p di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filosofia morale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia o del prof Chitussi Barbara.