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CAP 3 LA MALATTIA E LA STORIA INDIVIDUALE

nell'evoluzione psicologica il passato da impulso al pesente e lo rende possibile; nella

storia psicologica il presente si stacca dal passato e gli conferisce un senso, rendendolo

intelleggibile. Nella psicologia analitica è sempre possibile distinguere tra ciò che pertiene

ad una psicologia dell'evoluzione e ciò che è di competenza di una psicologia della storia

individuale. Freud riporta un osservazione del suo saggio “introduzione alla psicoanalisi”:

una donna sulla 50ina sospetta che il marito la tradisca con la giovane che lavora x lui

come segretaria. Questa gelosia è stata provocata da una lettera anonima; il soggetto è al

corrente dell'ingisutizia dei rimproveri al marito, cio nonostante la sua gelosia non riesce a

placarsi: più i fatti attestano la fedeltà del marito, più aumentano i sospetti. Freud utilizza

l'esempio di una gelosia impulsiva che contesta in continuazione la propria fondatezza,

che tenta di negarsi e che è vissuta nella tonalità del rimorso: gelosia ossessiva. Con

l'analisi si scopre che questa donna è innamorata del genero; prova sensi di colpa cos forti

da non risucire a sopportare questo desiderio e perciò trasferisce sul marito la colpa di

amare una persona più giovane. Un ulteriore indagine rivela che questo attaccamento al

genero è ambivalente e nasconde un ostilità gelosa: oggetto della rivalità è la figlia della

malata. La regressione della paziente di Freud ha un senso ben preciso: deve sfuggire ad

un senso di colpa; sfugge dal rimorso per l'eccessivo amore nei confronti della figlia

costringendosi ad amare il genero e sfugge dalla colpa suscitata da questo attaccamento

trasferendo sul marito un amore parallelo al suo. La regressione non è una caduta nel

pasato ma una fuga intenzionale fuori del presente: si può sfuggire al presente solo

mettendo un'altra cosa al suo posto; e il passato che affiora nelle condotte patologiche non

è il suolo originario cui si fa ritorno, ma è il passato immaginario delle sostituzioni.

Nel lavoro di Freud e della psicoanalisi c'è quanto basta x spiegare questa irrealizzazione

del presente in termini diversi dalla pura e semplice ripetizione del passato. Freud ha

avuto l'accasione di analizzare un sintomo in formazione. Si trattava di un bimbo di 4 anni,

Hans, che aveva una paura fobica dei cavalli. Paura ambigua perchè cercava tutte le

occasioni x vederlo ma quando scorgeva il cavallo che era andato a vedere si metteva a

gridare, terrorizzato. Paura paradossale perchè temeva sia che il cavallo lo mordesse, sia

che l'animare cadendo si uccidesse. L'analisi presenta il bb dal punto nodale di tute le

situazioni edipiche: il padre si è dedicato a prevenire in lui una fissazione troppo forte alla

madre e questo attaccamento è diventato più violento dopo la nascita di una sorellina; il

padre è stato un ostacolo per il bambino tra lui e la madre. Nell'immaginare il cavallo vede

un sostituto del padre e nell'ambiguità dei timori del bambino nn è difficile riconoscere il

desiderio della morte del padre. Il sintomo morboso è soddisfazione di un desiderio; il

bambino vive la morte del padre che non è consapevole di desiderare. Questo

simbolismo non è solo espressione mitica e figurata della realtà ma gioca un ruolo

funzionale in rapporto alla realtà stessa. È vero che la paura di esser morso dal cavallo

espirme la paura di una castrazione; ma questa paura è raddoppiata dall'ossessione che il

cavallo potrebbe cadere, ferirsi e morire: come se il bb si difendesse dalla propria paura

attraverso il desiderio di vedere morire il padre. Il bambino si difende dal suol desiderio

dimorte e ne respinge la colpa, vivendolo come una paura equivalente a quella che prova

x sé; teme x il padre ciò che teme x sé. Si vede come il valore espressivo della sindorme

non sia immediato, ma si costruisca attraverso una serie di meccanismi di difesa. Due

meccanismi sono intervenuti in questo caso: il primo ha trasformato la paura x sé in

desiderio omicida contro colui che suscita paura; il secondo ha trasformato questo

desiderio in paura di vederlo realizzato.

Si può dunque dire che all'origine del vantaggio ricavato dal malato nell'irrealizzare il

proprio presente nella malattia c'è il bisogno di difendersi contro il presente.

Ora la psicoanalisi tende a dirigere sempre più la propria ricerca verso i meccanismi di

difesa ed ammettere che il soggetto riproduce la propria storia solo perchè risponde ad

una situazione presente. Anna Freud ha fatto un inventario di quesi meccanismi di difesa:

oltre alla sublimazione reperisce 9 processi attraverso cui il malato si difende e che

definiscono col loro combinarsi i tipi di nevrosi: rimozione, regressione, formazione

reattiva, isolamento, annullamento retroattivo, proiezione, introiezione, il volgersi contro la

propria persona, inversione nel contrario.

l'isterico ricorre soprattutto alla rimozione: sottrae al conscio tutte le

– rappresentazioni sessuali

l'ossessivo di difende con l'isolamento; separa il turbamento conflittuale dal suo

– contesto; attribuisce simboli ed espressioni che non risultano essere in rapporto col

suo contenuto reale e le forze in conflitto fanno insorgere condotte pulsionali rigide

e assurde.

delirante, perseguitato e persecutore, il paranoico attribuisce algi altri i propri

– desideri e i propri odi, ama ciò che vuole distruggere, si identifica con ciò che odia;

è caratterizzato soprattuto x i meccanismi di proiezione, introiezione, e del volgersi

contro di sé.

Resta un problema: da che cosa si difende il malato quando, ancora bambino, instaura

quelle forme di protezione che si ripresentano nelle ripetizioni nevrotiche della vita adulta?

L'analisi di un sintomo può essere un filo conduttore. Una bambina di 10 anni circa

commette un piccolo furto: si impadronisce di una barra di cioccolato sotto gli occhi della

negoziante che la rimprovera minacciandola di raccontare la storia alla madre. La storia

del soggetto mostra che il sintomo si situa al punto di convergenza di due condotte: da

una parte il desiderio di riconquistare l'affetto materno che le è negato e dall'altra l'insieme

delle reazioni di colpa che seguono lo sforzo aggressivo x captare l'affetto materno. Il

sintomo si presenta così come un compromesso: la bambina darà libero sfogo ai suoi

bisogni di affetto commettendo il furto ma libererà le sue tendenze alla colpa

commettendolo in maniera tale da essere scoperta. Quando un bambino ruba x

recuperare un affetto perduto e riduce gli scrupoli x farsi soprendere, è chiaro che il

risultato del suo gesto, provocando la punizione desiderata, gli sottrarrà ancora di più

l'affetto di cui ha mancanza, aumenterà in lui i desideri e, dopo la soddisfazione di un

istante, farà aumentare i sensi di colpa. Esperienza di frustazione e senso di colpa sono

collegati, ma non come due forme divergenti che dividono il comprtamento, bensì come

l'unità contraddittoria che definisce la doppia polarità di una sola condotta.

Con l'angoscia entriamo nel cuore dei significati patologici; sotto tutti i meccanismi di

protezione che rendono singolare la malattia si rileva l'angoscia, e ogni tipo di malattia

definisce un modo di reagirvi:l'isterico rimuove la porpria angoscia e la oblitera

incarcandola in un sintomo corporei; l'ossessivo ritualizza intorno ad un simbolo quelle

condotte che gli permettono di soddisfare i due lati della sua ambivalenza; il paranoico si

giustifica miticamente attribuendo agli altri gli elementi della sua ambivalenza e maschera

l'angoscia sotto le forme dell'aggressività. Si può dire che attraverso l'angocia l'evoluzione

psicologica si trasforma in storia individuale; l'angoscia unendo il passato e presente li

situa l'uno in rapproto all'altro, dotandoli di una comunanza di senso. La malattia procede

secondo un circolo vizioso: il malato si protegge con gli attuali meccanismi di difesa da un

passato la cui presenza segreta fa insorgere l'angoscia; ma d'altro canto contro

l'eventualità di un angoscia attuale, il soggetto si difende ricorrendo a protezioni da tempo

instauratesi nel corso di situazioni analoghe. Una persona è mlata nella msiura in cui il

legame tra presente e passato non è costruito secondo la modalità di un integrazioen

progressiva; è vero che ogni individuo ha provato l'angoscia e ha allestito delle condotte di

difesa, ma il malato vive la porpria angoscia e i propri meccanismi di difesa all'interno di

una circolarità che lo porta a difendersi dall'angoscia x mezzo di meccanismi che sono

collegati ad essa storicamente; per questo motivo la amplificano e costituiscono la

costante minaccia di una sua ricomparsa. Nella storia dell'individuo normale questa

circolarità rappresenta il tratto della storia patologica.

Perchè in una data situazione un determinato individuo si mbatte in un conflitto superabile,

mentre un altro incotnra una contraddizione nella quale si blocca in maniera patologica?

Perchè la stessa ambiguità edipica verrà superata dall'uno mentre nell'altro innescherà la

lunga serie di meccanismi patologici? Si tratta di una forma di necessità che la storia

individuale manifesta come problema senza essere in grado di giustificare. Affinchè una

contraddizione sia vissuta nei termini ansiosi dell'ambivalenza, affinchè in occasione di un

conflitto un soggetto si blocchi all'interno della circolarità dei meccanismi patologici di

difesa, è necessario che l'angoscia sia già presente e abbia trasformato l'ambiguità di una

situazione in ambivalenza di reazioni.

L'analisi dell'evoluzione concepiva la malattia come virtualità; la storia individuale permette

di configurarla come un fatto del divenire psicologico.

CAP 4 LA MALATTIA E L'ESISTENZA

per comprendere l'angoscia come cuore della malattia è necessario adottare un nuovo

stile di analisi: in quanto forma di esperienza che eccede le proprie manifestazioni,

l'angoscia non può mai essere ridotta all'interno di un analisi di tipo naturalistico; radicata

com'è nel cuore della storia individuale non può esaurisci nemmeno attraverso un analisi

di tipo storico. È necessario situarsi al centro di questa esperienza, solo comprendendola

sarà possibile collocare adeguatamente nell'universo morboso le strutture naturali

costruite dall'evolzione e i meccanismi individuali cristallizzati dalla storia psi

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
12 pagine
6 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/03 Filosofia morale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sara92p di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filosofia morale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia o del prof Chitussi Barbara.