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RIFORMULAZIONE PROGETTO NUOVA LEZIONE NUOVA OSSERVAZIONE
Il punto di partenza è la videoregistrazione di brevi lezioni di 5-10 minuti realizzata tenendo in
considerazione alcune abilità (skills) didattiche precedentemente identificate. Questa tecnica
implica una taylorizzazione delle procedure insegnative, tuttavia permette di liberarle da intenti
modellatori intenti modellatori e riorientarle verso un livello più elevato di consapevolezza. Lo
scopo è la maturazione di capacità autoregolative nei docenti, accentrando l'attenzione sui
meccanismi di lettura critica delle lezioni filmate mediante autoscopia e eteroscopia. Con la prima
è l'insegnante medesimo a svolgere l'analisi diventando così consapevole dei propri
comportamenti. La seconda, invece, presuppone la presenza di un "supervisore pedagogico" in
grado di approfondire il livello di penetrazione dell'indagine. L'eteroscopia favorisce l'ampliamento
dell'orizzonte investigativo dell'interazione verbale e non verbale, in direzione di aspetti come
l'organizzazione e l'utilizzazione degli spazi.
2.1.3.2 La "narrrative inquiry"
Dar conto delle differenti modalità nelle quali si estrinseca il rapporto didattico è utile per consentire
una prima presa di coscienza circa l'efficacia e le valenze pedagogiche degli atti docenti, ma
insufficienti per provocare cambiamenti profondi.
La narrative inquiry indica vari sistemi d'indagine volti ad analizzare i racconti di esperienze e le
biografie personali seguendo strategie a impatto narratologico. Essa si presta quale risposta
educativa contemporanea, recuperando una dimensione umanistica senza perdere il rigore
scientifico. La narrative inquiry muove dal presupposto che gli uomini siano organismi story telling,
intenti a strutturare i propri vissuti sotto forma di storie. Essa vuole cogliere le ragioni del
comportamento dei docenti, mettendo alla scoperta il retroterra mentale e culturale che li ha
prodotti. La scoperta delle conoscenze implicite degli insegnanti deve tradursi in una
ristrutturazione delle stesse attraverso il procedimento ermeneutico (interpretazione) consentito
dalla forma narrativa. Ciò implica un'interpretazione collettiva: tra colui che racconta e il
ricercatore. Altri esponenti di questo indirizzo rimarcano la necessità di liberare il linguaggio
solitamente accademico degli insegnanti in modo da poterlo scorgere nella sua realtà.
Elbaz sostiene la necessità di restituire la voce agli insegnanti, evitando ogni filtraggio da parte del
ricercatore perché occorre sottrarlo dall'ordinario per condurlo nello straordinario. Per esempio in
qualsiasi classe, prima o poi, qualcosa interromperà la normale sequenza delle azioni: un
apprezzamento, un momento di collera … ed è da siffatte reazioni che si evidenziano i valori e le
credenze sociali in cui si radica ogni pratica didattica. Per tale via si evidenzierà la conoscenza
implicita e nascosta degli insegnanti. L'utilizzo di metafore evidenzia il carattere polisemico e non
definitivo della vita scolastica. Esse, infatti, lasciano trasparire un mondo dove risiedono parecchi
significati e, in effetti, questo modo di procedere non è lineare. Grazie ad esse è possibile superare
le contraddizioni agglomerandole in un'unica immagine e sono un modo per ridescrivere la realtà .
Alla base di tale impostazione, però, emergono i preconcetti e le precognizioni del retroterra
culturale del docente e quindi la loro interpretazione potrebbe risultare un fattore di rilievo anche
per la messa a nudo dei codici educativi impiegati in classe. 16
2.2 problematiche dell'apprendimento
Per ideare un piano di studi efficacie bisogna chiedersi quali peculiarità si riscontrano in una
determinata fase evolutiva; in che modo graduare le difficoltà; come sollecitare gli interessi; come
occorra agire per consentire loro di padroneggiare l'insieme dei sistemi simbolici disponibili; quali
strategie di pensiero favoriscono il progresso di autonomia di ciascuno.
2.2.1 Teorie psicologiche dell'apprendimento: Skinner, Piaget, Vygoskij, e il primo Bruner
Teorie Behaviouristiche: Skinner
- Il comportamento si modella attraverso il processo stimolo-risposta.
- La diversa efficacia della reazione allo stimolo ricevuto, il rinforzo positivo o negativo, accresce o
inibisce la possibilità di ripetizione di un determinato agire, condizionando il comportamento
futuro.questo appare influenzabile ricorrendo alla distribuzione delle ricompense e delle punizioni:
si svilupperà un condizionamento operante in grado di indirizzare l'apprendimento verso altri esiti
- fornisce una visione deterministica dello sviluppo umano nasce l'idea la concezione
dell'insegnamento come tecnologia volta a modellare la condotta umana
Ricerca piagettiana:
Piaget sostiene che l'intelligenza si origini dall'attività senso-motoria del neonato e inizialmente è
guidata da schemi riflessi.
L'interazione con l'ambiente avviene tramite due movimenti: assimilazione e accomodamento.
L'assimilazione è l'adeguamento degli oggetti esterni ai propri schemi (es. un bambino di pochi
mesi che afferra un oggetto nuovo per batterlo sul pavimento: siccome le sue azioni di afferrare e
battere sono già acquisite, ora per lui è importante sperimentarle col nuovo oggetto) mentre
l'accomodamento corrisponde al loro accordo con la realtà effettiva (es. se il bambino precedente
si accorge che l'oggetto da battere per terra è difficile da maneggiare, cercherà di coordinare
meglio la presa dell'oggetto).
Gli schemi divengono sempre più articolati, si coordina e si integrano formando strutture sempre
più complesse. Dunque per Piaget l'apprendimento è un processo dinamico nel quale il bambino
riveste un ruolo attivo.
Piaget profila lo sviluppo dell'intelligenza come il susseguirsi di una serie di fasi che non possono
essere saltate. I periodi fondamentali dello sviluppo del bambino sono quattro:
a) stadio senso-motorio (primi due anni di vita): il bambino diviene capace di azioni intenzionali
volte a ricercare un effetto sull'ambiente circostante. In questo periodo le sue azioni sono ancora
guidate da schemi di natura pratica. 17
b)stadio pre-operatorio (2-7 anni): mediante l'interiorizzazione di schemi senso-motori, il bambino
giunge alla rappresentazione cognitiva e alla conquista del linguaggio. In questo periodo si
manifesta il pensiero egocentrico, in cui il bambino non riesce a decentrare il proprio punto di vista;
oltre al penisero egocentrico è presente anche l'animismo (il bambino attribuisce la vita anche a
cose inanimate), artificialismo (tutto è prodotto umano), realismo (ciò che è pensato esiste
effettivamente).
c) stadio delle operazioni concrete (7-11) il bambino acquisisce progressivamente la capacità di
eseguire operazioni logiche quali la classificazione, la seriazione (suddivisione) temporale, la
compensazione, la reversibilità. Tuttavia in questa fase questa forma di intelligenza rimane
ancorata all'azione.
d) stadio delle operazioni formali (dopo 11 anni): verso il termine della fanciullezza si assiste a un
distacco del pensiero dall'osservazione concreta. È ora possibile formulare ragionamenti ipotetico-
deduttivi.
Vygotskij
Si incentra su degli aspetti non trattati da Piaget quali sull'influenza esercitata dalla cultura e sul
ruolo svolto dal linguaggio durante la crescita. Egli sostiene che il linguaggio, nato da bisogni
comunicativi, si evolva parallelamente tanto verso una sempre maggiore socializzazione, quanto in
direzione di una sua progressiva interiorizzazione. Il linguaggio assume la veste di mediatore tra
pensiero e cultura. Secondo Vygotskij esiste una zona di sviluppo prossimale definita come la
distanza tra il livello di sviluppo attuale e il livello di sviluppo potenziale, che può essere raggiunto
con l'aiuto di altre persone, che siano adulti o dei pari con un livello di competenza maggiore.
Infatti, a differenza dell'approccio Piagetiano, Vygotskij non riteneva che il bambino passasse
attraverso diversi stadi e dunque "fosse pronto" ad apprendere nuove conoscenze che prima non
era in grado di ritenere, ma sostiene che il bambino impara da coloro che si trovano ad un livello di
conoscenza superiore.
Bruner
Le situazioni problematiche inducono a ricercare soluzioni adeguate e la logica di cui si avvalgono
è un andamento pragmatico poiché si elaborano ipotesi empiricamente plausibili (problem solving).
In tale dinamica la tendenza alla categorizzazione, cioè a raggruppare gli oggetti e gli eventi
secondo alcuni tratti peculiari, appare l'aspetto centrale. Le relazioni stabilite sono una costruzione
provvisoria dell'attività inventiva dell'uomo in quanto le strategie utilizzate si sostengono tanto su
elementi oggettivi quanto su considerazioni soggettive. I modelli culturali svolgono un ruolo
basilare nella formazione di categorie concettuali tramite cui la mente lavora e, dunque, il
progresso della mente dipende dal venire in possesso delle tecniche di pensiero disponibili in ogni
determinato tempo e luogo. L'agire umano, infatti, è guidato dalle rappresentazioni, che sono di tre
diverse modalità:
- attiva, tipica della primissima infanzia, in cui la realtà è colta in termini di schemi di azione
- iconica, formazione di immagini riassuntive e elaborazione di modelli visualizzabili; 18
-simbolica, caratterizzata dall'uso di linguaggi capaci di condurre a costrutti ipotetici di crescente
astrazione.
Lo sviluppo intellettuale consiste nella progressiva conquista di questi tre sistemi di
rappresentazione, nei quali l'ultimo scoglie l'individuo dai vincoli dell'esperienza concreta.
2.2.1.1 L'approccio cognitivista: schemi e sceneggiature della mente
Molte ricerche d'impostazione cognitivista si sono poste il problema di come l'intelletto costruisca le
raffigurazioni del mondo. Alcuni studiosi hanno profilato un'immagine della mente quale centro
elaboratore di informazioni codificate mediante il ricorso a modelli dell'esperienza. La mente
effettua i suoi interscambi con la realtà servendosi di un apparato di schemi che le consente di
organizzare le differenti informazioni in una rete di significati che vengono definiti script
(sceneggiatura). Esse si strutturano come successione stereotipata di eventi che descrivono
situazioni ricorrenti (es andare al ristorante). In sostanza, tali sceneggiature sono insieme basi
fondamentali per la determinazione di scopi, prototipi d'azione e di comportamento, strumenti per
la memorizzazione e il recupero delle informazioni. Esse permettono di operare sul mondo con una
certa sicurezza e ampliano le nostre capacità di interpretazione degli even