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Dal punto di vista metrico le prove tradizionali e quelle oggettive rappresentano i poli opposti dell’ampia
gamma di strumenti utilizzabili per l’accertamento delle conoscenze in ambito scolastico ed extra-scolastico.
Alla quasi totale destrutturazione delle prime, che ne accentua la dimensione soggettiva, corrisponde, nelle
seconde, la totale strutturazione dei quesiti e delle risposte, che facilita una valutazione tendenzialmente
oggettiva delle competenze rilevate.
Secondo la regola aurea docimologica, per ogni funzione valutativa è necessario utilizzare uno strumento di
accertamento delle competenze la cui struttura sia omologa a quella specifica funzione. Ogni tipo di prova,
qualunque sia la sua caratteristica distintiva, può rappresentare in determinati contesti lo strumento migliore
per assolvere una particolare funzione valutativa.
Tra i due poli opposti delle prove tradizionali e di quelle oggettive vi è un’estesa e articolata gamma di strumenti
utili per diversificare e rendere sempre adeguate e pertinenti le prove alle ragioni della verifica, la didattica alle
necessità individuali e agli obiettivi generali della formazione scolastica.
Tra questi strumenti rivestono particolare importanza le cosiddette prove semistrutturate, quelle prove
che hanno stimoli chiusi e risposte aperte, ma in un modo del tutto particolare. Sono generalmente costituite
da una serie articolata di quesiti che richiedono ai soggetti cui si somministrano di progettare e formulare
autonomamente il testo delle risposte, rispettando però alcuni vincoli prescrittivi capaci di renderlo
confrontabile con ben precisi criteri di correzione opportunamente predeterminati. Di solito, ma non sempre,
tali criteri sono dati dalle risposte stilate da chi elabora la prova al momento della sua costruzione.
La chiusura dello stimolo, che rende i quesiti ben specifici e/o delimitati, e la determinazione dei vincoli da
rispettare nella formulazione delle risposte permettono di predeterminare i livelli di accettabilità delle
prestazioni, la scala di misura e i punteggi da assegnare a seconda del livello di adeguatezza di ciascuna risposta
data con quella predefinita.
Quando non è possibile predeterminare tutte le risposte (come nel caso di saggi brevi o riassunti) è necessario
predefinire almeno i livelli di accettabilità delle risposte (cioè quali/quanti contenuti e/o requisiti devono
presentare per essere ritenute accettabili) che fungeranno da criterio con cui confrontare le risposte date.
Ovviamente il grado di esaustività di ciascuna risposta-criterio dovrà essere determinato in base al grado di
complessità e articolazione con cui la particolare questione è stata trattata durante il processo formativo o si
vuole che venga trattata durante la prova.
Con domande chiare e circoscritte e con risposte-criterio univocamente determinate si ridurranno di molto le
possibilità d’errore nel processo di interpretazione delle risposte degli allievi.
Le prove semistrutturate sono strumenti valutativi capaci di ovviare ai tanti difetti delle prove tradizionali e ai
seppur pochi limiti delle prove oggettive e, al tempo stesso, di possedere gli aspetti positivi di entrambe.
In analogia con le prove oggettive, le prove semistrutturate offrono stimoli chiusi e circoscritti, consentono una
predeterminazione dei criteri di misurazione e valutazione della prestazione e una relativa facilità di correzione
e di trattamento dei dati valutativi raccolti; in analogia con le prove tradizionali, richiedono agli allievi
un’autonoma ideazione ed elaborazione delle risposte agli stimoli offerti.
Diversamente dalle prove oggettive, le prove semistrutturate non privilegiano l’uso della memoria
riconoscitiva ma l’attivazione della più complessa memoria rievocativa, necessaria per la progettazione
delle risposte. Per tale ragione le prove semistrutturate, più di altri strumenti, facilitano la verifica dei
cosiddetti processi intellettuali superiori, cioè di quelle complesse capacità di porre in relazione ciò che
apparentemente non lo è, di impiegare diversi saperi per la soluzione di problemi anche in contesti nuovi.
Domande strutturate
Consistono in una serie di domande scritte, ciascuna articolata in sottodomande, su aree tematiche disciplinari
o interdisciplinari, a cui si chiede di rispondere per iscritto osservando dei vincoli formali.
È utile far precedere alla prova un’introduzione scritta corredata da grafici, tabelle o materiali multimediali.
Sono da evitare eccessive ridondanze o elementi informativi fuorvianti.
Le domande, seppur strettamente connesse tra loro, non devono presupporre risposte dalla cui esattezza o non
esattezza dipenda l’adeguatezza o non adeguatezza delle successive.
Per evitare errori interpretativi, le domande devono essere chiare, semplici, specifiche e univocamente
interpretabili così che gli allievi formulino risposte altrettanto essenziali, sintetiche e precise.
Ogni domanda deve sollecitare la manifestazione di abilità ben definite così che il ventaglio delle risposte
possibili sia ristretto e prevedibile e che ne risulti facilitata l’interpretazione in fase di correzione della prova.
Le domande strutturate consentono la rilevazione di abilità riproduttive o convergenti ma sono
particolarmente adatte nella verifica di abilità divergenti e di competenze originali potendo con esse, più che
con altre prove, simulare veri e propri scenari inusuali e problematici.
Saggi brevi
Composizioni prevalentemente ma non esclusivamente scritte in cui chi le redige esprime le conoscenze e le
competenze raggiunte in particolari ambiti disciplinari o sub-disciplinari.
Rispetto al tema, il saggio breve presenta un’accentuata chiusura degli stimoli e una delimitata apertura delle
risposte. Questo permette di superare i limiti del tema tradizionale e di sottoporre a controllo quegli obiettivi
che con esso si desidererebbe verificare ma che purtroppo risulta difficile cogliere in maniera affidabile.
Con il tema risulta estremamente difficile rilevare dati valutativi validi poiché ogni allievo è libero di
interpretare soggettivamente la traccia e i modi di espanderla e predefinire criteri univoci di correzione e di
compiere quindi misurazioni attendibili poiché ciascun correttore, in mancanza di vincoli formalizzati, non
può che impiegare criteri soggettivi di interpretazione.
La competenza in uno specifico campo si manifesta anzitutto con la capacità di impiegare adeguatamente le
conoscenze possedute in rapporto al contesto presentato, di saperle riorganizzare e finalizzare all’uso richiesto.
Il saggio comporta pertanto la capacità di individuare e collocare un dato problema in una più ampia area
problematica, di saperne cogliere gli elementi più rappresentativi, di conoscere almeno i più importanti
tentativi di risoluzione compiuti e i loro punti forti/deboli, di saper formulare ipotesi di soluzione, di saper
assumere coerentemente i dati più utili alla verifica della validità delle ipotesi avanzate, di saper argomentare
e giustificare le ragioni delle proprie opzioni.
Struttura del saggio:
La stesura di un saggio non può assolutamente venire improvvisata ma anzi deve possedere dei requisiti ben
definiti:
-il titolo, articolato in modo da specificare l’area problematica e il contesto di riferimento;
-il tipo di analisi o di indagine richiesta;
-il livello di approfondimento della questione;
-le finalità comunicative;
-il grado di estensione consentita dalla trattazione.
Tra i criteri valutativi, in rapporto agli obiettivi di verifica perseguiti, vi sono:
-proprietà di linguaggio;
-efficacia linguistica;
-focalizzazione del problema;
-qualità delle informazioni;
-rigore logico;
-impalcatura teorica;
-apparato critico;
-originalità della trattazione.
In funzione delle finalità valutative perseguite, in stretto rapporto con il valore attribuito a ciascuno dei criteri
sopra indicati, si determina una scala descrittiva dei punteggi in grado di far distinguere i diversi livelli di
possesso delle specifiche capacità e conoscenze verificate, nonché la competenza generale raggiunta. In tal
modo è possibile correggere la prova e attribuire punteggi sia a ciascuna delle componenti indicate dai
raggruppamenti dei criteri valutativi, sia alla prova nel suo complesso.
Rapporti di ricerca e relazioni di laboratorio
La principale differenza dal saggio breve sta in una più accentuata aderenza alle procedure seguite nello
svolgimento dell’indagine conoscitiva. Queste prove devono perciò presentare:
-lo stato della questione problematica;
-le condizioni che hanno portato alla formulazione dell’ipotesi di lavoro e della posizione assunta;
-le procedure seguite, i problemi incontrati, le soluzioni trovate o gli stratagemmi utilizzati per superarli;
-gli esiti cui si è pervenuti con la ricerca (conferma o modifica dell’ipotesi originaria);
-possibili o probabili connessioni con altri campi di ricerca e sviluppi auspicabili dell’indagine.
A seconda della finalità della prova, gli stimoli offerti presentano dei vincoli cui il testo deve sottostare.
Per ciascun obiettivo-criterio si definisce il punteggio complessivo.
Riassunti
Il riassunto ingloba due prove: quella di comprensione della lettura e quella di scrittura. Consiste infatti in una
riscrittura di un testo in forma condensata e secondo chiavi di lettura e vincoli di riscrittura indicati
esplicitamente e contestualmente alla richiesta della prestazione. Con questa prova si sollecitano e si misurano
indirettamente la capacità di lettura e direttamente l’abilità di scrittura. Il saper leggere rimanda soprattutto a
quelle attività complesse di manipolazione del testo, di discriminazione e riorganizzazione di informazioni utili
per dare organizzazione e coerenza al testo stesso e a quello che si scriverà. Il saper sintetizzare un testo per
iscritto rimanda alla capacità di esprimere brevemente ed efficacemente, con una propria forma linguistica, le
informazioni e i contenuti più importanti del brano letto, senza alterarne senso e significato e osservando i
criteri stabiliti dalla consegna. Si tratta di un’operazione molto complessa poiché implica (come nelle prove
logico-linguistiche) l’uso di un processo ricorsivo di analisi, generalizzazione, valutazione, sintesi e
riorganizzazione delle unità concettuali e informative delle singole parti e dell’intero testo.
Assieme al testo da riassumere vanno date, per iscritto, tutte le istruzioni circa le operazioni richieste, compresi
i vincoli cui le prestazioni dovranno sottostare; esse derivano in gran parte dagli obiettivi di verifica della prova
stessa che poi saranno tradotti in univoci criteri di correzione:
-genere e tipo di testo da leggere e sintetizzare;
-chiave di lettura e di riscrittura