Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
4) IL PATTO DI STABILITA’ E DI CRESCITA
Il patto di stabilità e di crescita, PSC, fu raggiunto nel consiglio europeo di Dublino
(dicembre 1996) e tradotto in due risoluzioni del consiglio europeo (giugno 1997) e
in due regolamenti del consiglio (luglio 1997).
- Il primo concerneva il rafforzamento della sorveglianza sulle posizioni di bilancio
e il coordinamento delle politiche economiche
- Il secondo riguardava l’accelerazione e i chiarimenti per l’applicazione della
procedura sui deficit eccessivi
Il patto prevede che:
- Nel medio termine, gli stati membri dell’unione monetaria si impegnano a
rispettare un deficit pubblico vicino al pareggio o in surplus
- Nel breve termine, gli stati si impegnano a non superare il limite del 3% del
rapporto deficit/PIL, un deficit maggiore è considerato eccessivo
- Il deficit deve essere considerato eccezionale in presenza di un declino annuo
del PIL pari al 2%, affinché non si configuri una situazione di deficit eccessivo è
necessario che esso sia vicino al valore di riferimento
- I paesi partecipanti all’UEM devono inviare i programmi di stabilità, gli altri paesi
inviano programmi di convergenza, che coprono un arco temporale triennale e
sono aggiornati di anno in anno. Illustrano le modalità che i governi intendono
seguire per la realizzazione degli obiettivi a medio termine
- Qualora dalla relazione della commissione si evince che esiste il rischio di deficit
eccessivo, il consiglio apre la procedura di deficit eccessivo composto da più
fasi
- Qualora il paese non rientri entro la soglia del 3%, il consiglio impone sanzioni
pecuniarie.
Il trattato e il PSC sono intervenuti sull’esercizio dei poteri, in campo di finanza
pubblica, attraverso un sistema di divieti e vincoli e la creazione di un meccanismo
procedurale finalizzato a garantirne l’osservanza. Il risultato è la compressione
dell’autonomia politica dello stato nella determinazione degli indirizzi di politica
fiscale.
Il trattato di Lisbona ha introdotto un apposito capo dedicato ai paesi
dell’eurozona e formalizzato la costituzione dell’eurogruppo; il consiglio può
deliberare l’adozione di specifiche misure per rafforzare il coordinamento e la
sorveglianza della disciplina di bilancio e per elaborare orientamenti di politica
economica.
Un’attenuazione della rigidità del meccanismo c’è stata con la riforma del PSC
(2005), il problema principale era come rendere possibile l’adozione di una politica
fiscale anticiclica capace di combattere efficacemente le recessioni e stimolare
l’economia.
Dopo lo scoppio della bolla azionaria dei titoli della new economy nel 2000 e
l’attacco terroristico dell’11 settembre, i tassi di crescita dei paesi dell’eurozona
hanno cominciato a diminuire drasticamente; la riforma del patto è stata un
dibattito in cui si fronteggiavano due posizioni:
- chi voleva irrigidire ulteriormente i vincoli finanziari per il funzionamento del
meccanismo che si basava sulla politica monetaria per la stabilità dei prezzi e le
finanza pubbliche senza deficit
- Che sostenga l’insostituibilità di una politica fiscale anticiclica per far fronte alla
crisi economica
Si manifestava la tensione tra stabilità finanziarie e crescita economica e la
difficoltà di un loro componimento in una cornice istituzionale coerente.
Il PSC perdeva la sua rigidità con l’introduzione di una maggiore tolleranza per i
paesi impregnati in spese temporanee. Gli obiettivi restavano immutati come gli
strumenti, mentre si introduceva una flessibilità nell’applicazione dei vincoli e dei
divieti.
5) SQUILIBRI TRA LE ECONOMIE DEGLI STATI E INSUFFICIENZA ISTITUZIONALI
DELL’UEM
- La convergenza aveva riguardato il mercato finanziario, determinando una
riduzione della differenza tra il livello di interesse pagato per i titoli del debito
pubblico.
- Lo spread, differenza nel livello degli interessi tra bond decennali, era crollato
prossimo allo zero.
- I tassi di interesse esprimono la preceione che si ha del rischio di insolvenza di
uno stato e i grandi operatori del mercato globale ritenevano che i paesi europei
avessero lo stesso livello di rischio.
La crisi finanziaria del 2008 ha stravolto il quadro, facendo arrivare il differenziale a
oltre i 3.000 punti base.
Restavano squilibri all’interno degli stati e tra diverse aree economiche nell’ambito
dell’UEM; gli stati europei divergevano sulle loro bilance commerciali.
Lo squilibrio era il segno di un divario tra il livello di competitività dei diversi paesi,
che dipende dalla redditività di un paese per gli investimenti produttivi e i prezzi
relativi dei suoi prodotti esportati.
Riforme strutturali: cambiamenti di natura istituzionale e politiche che consentono
di superare un insoddisfacente equilibrio occupazionale e possano rilanciare la
crescita economica.
La crisi scoppiata negli USA nel 2007 ha determinato perdite per le banche a
causa dell’insolvenza dei titolari di mutui subprime e il deprezzamento di portafogli
con titoli tossici; l’apice della crisi si manifestò nel 2008 con il fallimento della
Lehman Brothers e una serie di salvataggi pubblici di banche sistemiche too big to
fail.
La crisi ha messo in risalto i difetti dell’architettura istituzionale dell’eurosistema e
ha reso evidente come la scissione tra politica monetarie (BCE) e fiscale (Paesi)
abbia reso possibile l’indisciplina fiscale in due modi:
- adozione di espedienti contabili e statistici per occultare lo stato reale delle
finanze pubbliche
- Assenza di efficaci mezzi atti a impedire l’adozione di politiche procicliche.
Si evidenziò come la disciplina di bilancio sia insufficiente nell’evitare squilibri e
come mancassero gli strumenti per seguire le politiche anticicliche.
6) CRISI DEI DEBITI SOVRANI E RISCHIO DI CONTAGIO
Nel 2008 alcuni paesi rischiavano l’insolvenza, no poter rimborsare il debito
pubblico emesso; ci sono solo alcuni modi per risolvere la crisi del debito pubblico
e il più importante è l’inflazione, che riduce il valore del debito e aumenta le entrate
fiscali. L’UEM impedisce agli stati di ricorrere a simili vie d’uscita dalla crisi del
debito pubblico aumentando i rischi di contagio di una crisi finanziaria.
L’avvio di una crisi del debito sovrano dipende dalla perdita di fiducia dei mercati.
7) MECCANISMI DI SOLIDARIETA’ FINANZIARIA TRA STATI E BCE
Nel 2008 i capi di stato o governo hanno approvato un pacchetto di misure per
affrontare la crisi finanziaria della Grecia:
- accordo di finanziamento tra la Grecia e gli stati dell’eurozona, una linea di
credito (stati e fondo monetario internazionale) un accordo tra gli stati creditori
- Memorandum of understanding (MOU) sottoscritto dalla Grecia e dalla
commissione che definiva impegni della Grecia
Gli stati hanno introdotto il meccanismo di solidarietà finanziaria (MESF) e il
consiglio ha adottato una decisione che impegnava gli stati a rendere disponibili
risorse finanziarie mediante il fondo europeo per la stabilità finanziaria (FESF).
Il 25 marzo 2011 il consiglio europeo ha deciso di avviare la modifica che permette
agli stati dell’eurozona di istituire un meccanismo di stabilità per salvaguardare la
stabilità dell’eurozona.
Nel 2012 ha costituito il meccanismo europeo di stabilità (MES) che sostituisce
MESF e FESF.
La ratio di questa disposizione è garantire la stabilità dell’eurozona.
Il problema principale che ha posto il MES è la sia capacità di raggiungere
l’obiettivo della stabilizzazione finanziaria; realizzatasi poi, assieme al sostegno
degli stati, grazie agli interventi della BCE. La BCE non può operare come
prestatore di ultima istanza, le dimensioni della crisi e il rischio di contagio però
hanno indotto il consiglio della BCE ad adottare il Security Market Program (SMP),
un piano di acquisti sul mercato secondario di titoli di debito pubblico.
L’SMP poneva il problema giuridico della sua compatibilità con il ruolo della BCE e
il divieto di finanziamenti diretti agli stati.
Di fronte all’aggravarsi della crisi dei debiti sovrani nel luglio 2012 il presidente
della BCE dichiarava l’impegno della BCE a fare tutto il necessario per preservare
l’euro; il consiglio direttivo della BCE ha deciso di sostituire l’SMP con l’OMP
(operazioni definite monetarie, outright monetary transactions) che consente
acquisti illimitati nei mercati secondari di titoli del debito pubblico e degli stati
dell’eurozona.
8) SIX PACK E FISCAL COMPACT
Due punti controversi degli strumenti introdotti:
- il sostegno finanziario a favore degli stati in difficoltà può premiare politiche di
bilancio indisciplinate, favorendo forme di moral hazard
- Lasciano insoluto il problema di come promuovere la crescita economica
Sono stati quindi elaborati dal consiglio europeo e dalla commissione nuovi
orientamenti diretti a coordinare le politiche economiche e di bilancio degli stati,
orientamenti tradotti nel SIX PACK
SIX PACK
Pacchetto, di cinque regolamenti e una direttiva, volto a realizzare un maggior
coordinamento delle politiche economiche degli stati membri. Ha previsto
un’integrazione della disciplina della sorveglianza multilaterale e di quella sul
disavanzo eccessivo e ha introdotto un meccanismo di sorveglianza sugli squilibri
macroeconomici.
Il sistema è stato completato nel 2013 con l’adozione del Two Pack
TWO PACK
Pacchetto, formato da due regolamenti del parlamento europeo e del consiglio UE,
che impone agli stati dell’eurozona di sottoporre il progetto di bilancio per l’anno
successivo.
FISCAL COMPACT
Dopo l’adozione del six pack i paesi dell’eurozona hanno concluso un trattato
internazionale che riprende le regole del six pack, ovvero il Trattato sulla stabilità, il
coordinamento e la governance economica e monetaria (FISCAL COMPACT),
definito il 30 gennaio 2012 e sottoscritto il 2 marzo 2012 da 25 stati UE.
Gli stati contraenti si sono impegnati ad applicare il Fiscal Compact nella Misra in
cui le sue norme siano compatibili con il diritto dell’Unione e non interferiscano con
le competenze dell’UEM.
Regole importanti:
1. Il bilancio dello stato deve essere in pareggio o in attivo, il saldo strutturale è il
saldo annuale corretto per il ciclo economico e al netto delle misure
temporanee e una tantum.
2. Gli stati contraenti possono deviare dall’obiettivo di medio termine in presenza
di circostanze eccezionali.
3. Gli stati membri devono introdurre nel proprio ordinamento un meccanismo di
correzione automatica in caso di deviazion