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Risconto e Rateo

Risconto attivo = porzione di costo che ha già avuto la sua manifestazione finanziaria, ma ancora non quella economica. Pago prima → devo godere del servizio.

Risconto passivo = porzione di ricavo di cui ho già avuto manifestazione finanziaria e di cui devo garantire parte di quella economica. Do il servizio, mi pagano prima → devo garantire il servizio.

Il risconto può esserci solo se c'è già stata la manifestazione finanziaria.

Rateo passivo = porzione di costo che ha avuto manifestazione economica, ma non ancora quella finanziaria. Uso un servizio senza pagare prima → devo pagare dopo.

Rateo attivo = parte di ricavo che ha già avuto manifestazione economica, ma ancora non finanziaria. Do un servizio senza venire pagato prima → ho il diritto ad essere pagato dopo.

Capitolo 13

Le valenze quantitative del patrimonio e il suo 'valore netto'. Il sistema delle risorse destinato all'esercizio.

dell'attività aziendale deve risultare da una configurazione attenta e razionale. È necessario che tutte le unità di misura usate siano convertite in un unico criterio per misurare le masse patrimoniali, e a tal fine serve lo strumento monetario. L'analisi qualitativa e quantitativa serve per avere informazioni sulla base di cui si potranno prendere decisioni tattiche o strategiche. Va tenuto di conto il principio della prudenza: quando si fanno delle analisi si devono imputare tutte le perdite, anche quelle previste, e gli utili solo effettivi. L'espressione in termini quantitativi consente di comparare nel tempo oppure tra due aziende. Configurazione qualitativa: Impieghi = Debiti – Mezzi propri I = D + MP MP = I - D Patrimonio lordo disponibile (PL) è il complesso degli impieghi in termini monetari PL = D + PN PN = PL - D Patrimonio netto (PN) corrisponde ai Mezzi propri/debiti verso il proprietario PN = A – P Il PN è un valore residuale.

Non può essere determinato in prima battuta, è 'valore contabile del patrimonio'. Una grandezza derivata ed è detto anche Aspetto qualitativo Aspetto quantitativo Impieghi Attività Fonti: Passività: - debiti - passività esigibili (debiti) - mezzi propri - passività non esigibili (PN) Valore contabile del patrimonio aziendale (PN) = Beni materiali (BM) + Diritti al godimento di servizi (DS) + Crediti finanziari (CF) + Denaro disponibile (DD) - Obblighi economici (OE) - Debiti finanziari esigibili (DFE) PN = BM + CF + DD – (OE + DFE) I singoli elementi perdono la loro validità per costruire parte di un sistema unitario il cui valore emerge quando viene trattata l'azienda nella sua Valore economico interezza da parte di essa, ed è chiamato (VE). Esso evidenzia la capacità dell'azienda di generare valore economico. VE = VC (valore contabile) + AV (valore avviamento) Si possono fare due tipi di analisi: per stock o per

flussi.Sullo S/P si possono fare solo analisi per stock, che si caratterizzano per la differenza del valore di uno o più cespiti in due momenti diversi. Si può fare anche paragonando il valore di due cespiti diversi nello stesso momento. Quest'analisi dà informazioni sul segno e quantum della variazione, ma non sul motivo. Con questa analisi posso anche indicare quali sono le partizioni del mio patrimonio che sono variate, confrontando la parte attiva e passiva economica, così da capire anche se è variata la parte economica o finanziaria. Se varia la prima, l'azienda sta diventando più o meno pesa; se varia la seconda, l'azienda sta diventando più o meno liquida. Se PNi = Ai - Pi e se PNF = Af - Pf allora PNf ≠ PNi. Se PNf > PNi -> utile. Se PNf < PNi -> perdita. Se A < P si verifica un deficit patrimoniale: l'azienda ha distrutto completamente il proprio valore e le attività di cui può

disporre sono coperteinteramente con risorse finanziarie attinte al credito: l'azienda dipende soloda terzi, il suo valore contabile è zero.

Cap. 14

Passività fittizie

Definire e comunicare la situazione del patrimonio comprende anchel'attribuzione al documento contabile di 'poste' che si inseriscono nellepassività, che prendono il nome di 'passività fittizie'.

Esse sono debiti verso nessuno, ma la loro generazione si manifesta a seguitodi un atteggiamento prudenziale o per la manifestazione ovvia che il tempoinvecchia e deteriora le risorse.

Le passività fittizie si registrano solo alla fine dell'esercizio, nella fase discrittura di assestamento (esempio: fondo TFR).

fondi di ammortamento

Si possono avere due sub-aggregati contabili: i e ifondi di accantonamento per rischi e spese future.

Fondi di ammortamento

Sono orientati al passato e evidenziano il fatto che i beni a fecondità ripetutasono sottoposti ad

un esaurimento del loro valore. Questo consumo si ha a causa di:

  • Graduale usura del bene man mano meno adatto al servizio
  • A seguito di fenomeni naturali
  • Cambiamento di destinazione di uno qualunque degli elementi del patrimonio strutturale

L'ammortamento è la spalmatura del costo di un'immobilizzazione su tutti gli esercizi nei quali verrà usata.

Il processo di ammortamento dà origine alla quota di ammortamento (nel Conto economico) e al fondo di ammortamento (nelle passività dello S/P).

Il fondo di ammortamento è la somma delle quote di ammortamento dall'inizio dell'uso dell'immobilizzazione, fino al momento del calcolo.

Il totale finale dovrà essere uguale al costo del prodotto, la politica di bilancio perciò è a somma zero.

C'è poi l'ammortamento accelerato che consente di incrementare la percentuale di ammortamento fino a 2 volte e mezzo, per avere a disposizione più utile.

Per calcolare

L'ammortamento si deve usare sempre lo stesso criterio da un esercizio all'altro, che può essere il deterioramento fisico (uso) o il criterio di obsolescenza (legato alla tecnologia: perdita di valore di efficienza del bene a seguito della comparsa sul mercato di un bene più perfezionato).

Fondi di valutazione di spese e rischi futuri

Guarda al futuro perché, adottando sempre la stessa metodologia, faccio previsioni riguardanti l'accantonamento di fondi per spese future senza sapere cosa accadrà effettivamente.

Questi fondi implicano la costituzione di riserve di valore destinato a possibili situazioni future.

Le possibili motivazioni sono:

  • Rettifica dei valori relativi ad elementi delle attività
  • Vincolare la piena disponibilità dell'attivo
  • Generare autofinanziamento -> impedisce che le risorse finanziarie escano dall'azienda, il valore economico non diventa denaro.

Si possono avere spese che portano alla creazione di un

fondo svalutazionecrediti, fondo per le spese future (spesso legato all'idea di investire inimmobilizzazioni) o il fondo per il deperimento delle merci.

Cap 15

Autofinanziamento

E' una tra le possibili fonti da cui l'azienda può attingere le risorse dadestinare all'attività economica.

Con l'autofinanziamento si identifica il processo con cui il risparmio cheun'azienda è riuscita ad accumulare viene destinato all'attività produttiva oviene reinvestito.

E' una grandezza patrimoniale, misurabile contabilmente.

E' una grandezza economica, non finanziaria.

Si distinguono:

Autofinanziamento patrimoniale potenziamento strutturale),(o di dove la parte del valore creato dall'azienda rimane nel suo ambito aincremento della consistenza patrimoniale. Non impatta sull'attività produttiva.

Autofinanziamento corrente mantenimento operativo),(o di dove con i ricavi conseguiti vengono reintegrati i costi

correnti sostenuti dall'azienda per alimentare i processi di creazione del valore. L'autofinanziamento si produce solo generando risultati economici positivi, così da non dover ricorrere a mezzi di terzi che dovrò poi restituire. Il valore riconosciuto dall'ambiente può essere usato nell'autofinanziamento corrente o costituire l'utile di periodo, il quale può essere indirizzato ai soci (utile erogato in denaro) o all'autofinanziamento patrimoniale. L'autofinanziamento necessita di apposite politiche gestionali ed è strumento di arricchimento o accrescimento:
  • Autofinanziamento di mantenimento (di recupero): cerca di mantenere costante la struttura del patrimonio. Ne fanno parte le passività fittizie e i TFR del personale.
  • Autofinanziamento di accrescimento: sono tutte le riserve utili. Sono di accrescimento perché dell'utile che avanza tengo una parte senza doverla dare al

patrimonio/soci.

L'autofinanziamento patrimoniale si divide in:

  • Riserve avanti bilancio (autofinanziamento di mantenimento)
  • Fondi di ammortamento
  • Fondi di accantonamento
  • Riserve dopo bilancio (autofinanziamento di accrescimento)
  • Riserve di utili (legali, statutarie, volontarie)

Le riserve avanti bilancio sono tali perché vengono accantonate prima della determinazione del risultato economico di periodo, quelle dopo bilancio sono quelle successive al bilancio, e posso decidere quanto distribuire ai soci.

Si può distinguere anche:

AUL = autofinanziamento lordo = riserve dopo bilancio + riserve avanti bilancio

AUN = autofinanziamento netto = riserve dopo bilancio

Autofinanziamento annuo (AUA): è dato solo dalla sommatoria dei differenziali. Si calcola con due valori annui consecutivi.

AUA = AULf - AULi

Per sapere le cause della variazione:

AUA = ΔRAB + ΔRDB

Autofinanziamento complessivo: è dato dalla sommatoria dei valori assoluti in un anno. Basta il

valore di 1 anno, così vedo quanto è cresciuto nel suo corso. Per calcolare l'autofinanziamento si usano SOLO le poste del S/P. Cash flow: grandezza finanziaria, non economica. Si intende il 'flusso di cassa'. Talvolta tende a individuare una grandezza capace di sintetizzare, in relazione a diversi obiettivi conoscitivi, le dinamiche finanziarie che interessano o interesseranno una data azienda. A volte assume lo stesso significato di autofinanziamento, ma in questo caso risulta sempre composto in modo diverso, comprendendo sempre riserve da utili lordi e netti.

Capitolo 16

Margini patrimoniali

Rientrano tra le analisi di bilancio e sono correlazioni tra comparti

Dettagli
A.A. 2019-2020
33 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher eleonorabaluganti di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Siena o del prof Ruggiero Pasquale.