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Il Sentiero nel Labirinto – Maria Teresa Moscato

Prima della conoscenza di qualsivoglia forma di conoscenza agisce un

IMMAGINE MENTALE che poi diventa FIGURA CONCRETA (irrazionale)

RICERCA PEDAGOGICA

affrontato in modo separato

MONDO COGNITIVO & EMOZIONI ma nell'esperienza che un'ppende

non sono opposti ma si possono giustapporre

connotativo e affettivo

FIGURE dell'INCONSCIO determinano le seguenze successive

ciò che si è vissuto allora entra in rapporto con ciò che è esperienza

REPERISCONO processi di adattamento fra le nuove capacità e ciò che si conosce

RAPPRESENTAZIONI MENTALI si trovano in una zona intermedia tra conosciuto e consapevole

FIGURE ARCHETIPICHE

ruolo di ridanza

a ciascuno conservano da aleatorietà

non sono modi le esistenze è potenza di rappresentazoni mentali le conoscenze nuove

non tutte sono pensabili funzioni del'ARCHETIPO IN SE non è più descrivere

struttura fissa si deviano queste figure

occorrene antecedente poetiche che costituiscono il STEREOTIPI

non si può osservare

FIGURA ARCHETIPICA

assume una forma, in cui viene si rappresentano

anonimizzano e quindi traducibile

le immagini conoscibili da parte la soggiogano

DINAMICITÀ e generatività della figura archetipicaci

si trasformano in base al percepito storico essendo TRASVERSALE

il soggetto ha un esperienza pratica e costruttiva

quasi si va a creare un immagine mentale

JUNG

  1. nell'elaborazione ARCH.INSE e FIGURE ARCH. (Jacobi) rappresentano immagini, elementi simbolici.
(pensiero di Jung che ne riprende la concezione tecnic analpsic)

IPOTESI

  1. ipotizza presenza di un INCONSCIO COLLETTIVO come contenitore di immagini e simboli ancestrali presenti in modo identico in ogni civiltà ed esperienza umana e DINAMISMO.
  2. esistenza arch. in noi come dato innato e non percepibile presente come potenzialità che condizionano un utile patho-sottostante della coscienza penso, percepisco e ricordo.

ATTIVITA' TRASCENDENTALE figure arch. vivono come simbolo rappresentato nella

  • conoscenza della strutturale universale della figura umana e contano con una esperienza assenza cultura attuale generano altre figure.
  • altre figure non hanno forza che vengono ricapacitate da motivi se alcuno nel rapporto esaminazione. Inconscio collettivo NO Substrato.

Posizionano universalmente al paradigma con conoscenza collettiva perché ossia le figure arch. sono conoscenza e auto-conoscenza, orientamento all'azione e alla comunicazione.

Il binomio collettivo ottiene come MITO.

PALEO STRUTTURE (ARIETI)

  1. Jung distingue Fig. Arch. per ARIETI sono STRUTTURE INTERMEDIE e TRANSIZIONE.

elabora un modello generico alla struttura marsupialica dove spiecano che ci sono PALEOSTRUTTURE che presiedono la conoscenza concettuale.

  • non vengano dismesse linguisticamente alle studio padalia alla loro potenza ratio ai processi rappresentano e come già enormi di amalgamento sensibili.
  1. ESCOCETTO
  2. ENCOCETTO non è traducibile a parole, struttura viviananda non può ancora rappresentare ammalgama: emotivamente non è continuo o adizione a qualcosaviene precependo con un'aroma area.
  3. AGGREGATI PRIMARI amalgamo agli archetipi di Jung.

complessità SFUGGEENTE

L'uomo è portatore della propria forza e il suo inconscio dà vita alle esperienze e aggregazioni dell'anima.

Durante dell'esistenza:

  • ripropone la nostra infanzia
  • ci ripropone la vita adulta

Secondo Ricouer le cose vengono dalle esperienze del soggetto, non accettatezza, ne tiene conto e poi rappresenta tutto che c'è in corpo al soggetto.

  1. cos'è la psiche umana crede e tera di conoscenza ciò che analizza e attraverso compre qualcosa altro da se

    • Si suppone una universale separata conoscenza di tipo trascendentale
    • il pensiero umano è un inconoscente attività mediatrice
    • Si da per accettato una soggettività empiria concreta determinata dalla storia individuale dal singolo
    • Presente anche una soggettività autentica data dalla cultura e storia

    tre livelli di soggettività che caratterizzano il pensiero e conoscenza

  2. esperienza vitale e culturale non possono essere divise gli archetipi condizionano la nostra esperienza vitale e la rendono umana

    • Le figure archetipiche assolvono essenziali a funzione di auto-conoscenza e auto-orientamento grazie alla figura archetipo
    • la Madre archetipica viene sperimentata da ogni bimbo nella relazione con la madre

    la psiche umana si sviluppa anche in relazione al mondo esterno

    con il racconto di fiabe e miti ? nei ruoli significativi delle figure archetipiche Raccontare è una dimensione dell'esperienza educativa

L'ARCHETIPO DIVINO

  1. Immagine archetipo: utilizzate alla rappresentazione divina radicata nella cultura

    • periodo medio ⟶ inferiora sono conosciute
    • es. rappresentazione religiosa e culturale
    • interiorizzano in base alla società
  2. La coerenza religiosa nasce dalla produzione di miti in cui si inserisce l'esperienza psicologica

    (cognitiva) dell'individuo

  3. MITO nasce con autori antichi che ne riconoscevano rilevanza orale erano da INTERPRETARE

    • portano alla conoscenza della creazione orale
    • racconto di tutti i giorni (ROSARIO) ⟶ rappresentazione in base all'esperienza umana
  4. Interconnessione tra immagine di Dio e l'immagine dell'umano ⟶ importante pensiero mitico

    • DUE COSTANTI
    • Forme archetipiche ⟶ indicare che esistono più figure archetipiche
    • DIVINO
    • il loro potere è AMBIVALENTE
    • per rigenerare e distruggere
    • Kaos ⟶ Demiurgo, Male e Bene
    • Maschio e Femminile

DIO/ABISSO - DEMIURGO/DIO GENERATORE

  1. Forma più antica e la figura archetipica dell'ABISSO diverse personificazioni

    nel mito cosmografico si presenta come ACQUA ⟶ KAOS

    ASSENZA E TEMPO (cond. negativa)

  2. ES. MITO EGIZIO scarabeo ritorna nuovo - eterno

    imago del dio proprio

    L'associazione iniziale del Dio egiziano coincide con il bisogno della natura crea e crea l'umanità (INIZIAZIONE)

    distrugge e interviene con concatenazione all'Abisso

    H P ESGE MORTE potere universale

    portò chiuso ⟶ viaggio verso del buio eterno

  3. La figura archetipica del divino si ripropone

    anche periodo

    della NASCITA (creazione umana) - nuova figura simbolica

    LEGAME RELIGIONE

    ACQUA - positivo come rigenerante

    Ostacolo che verrà superato dai Demiurgo

    (ostacolo che verrà)

analisi di figure maschili e di una figura femminile usata per identificare diverse caratteristiche della psiche femminile

figure archetipiche del divino

  • esperienza in una donna
  • umana e divina

la vera immagine di sesso femminile non può essere fatta coincidere con la figura archetipica di una divinità madre

erinni maledizione del sangue

From una psicanalisi del femminile che minimizza le componenti materne della psiche della donna

legato alla figura di un non bimboone

di Troia in confronto alle teorie del matricarcato

  • teba che documentano tracce degli antichi culti matricarcali → tragedia delle Eumenidi

anima vendicatrice dedicata ad Onesto del sangue matrice voluto da Oreste in conferenza con il divinita olimpiche Apollo e Athena

Erinni NO archetipiche madre

From osservazione al periodo storico in cui si rimangono scritto quando diverso tema cosmico nella purificazione ottenuta da umani col pentito dopo una serie di drammi

  • erinni viste come la personificazione della multiplicabilita' punitive delle Erimi e della rivendicazione di Apollo
  • compassione di Atena che offre grazia al Oreste e
  • dona luogo ai colti alle Eirimi

Atena come principio divino il titolo oza che agisce in nome dell'amore

Fine di una catena di violenze

umane pu

Dettagli
A.A. 2015-2016
22 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher bertolo.arianna di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia generale II e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Caputo Michele.