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Quando serve la terapia?

Dipende dal rischio globale del paziente. Rischio basso (<10%): terapia con LDL > 115 mg/dL; rischio intermedio (10-20%): terapia con LDL > 100mg/dL; rischio alto (>20% o con evento): terapia con LDL > 70 mg/dL. Quindi i livelli con cui iniziare la terapia non sono uguali per tutti ma dipendono dal rischio soggettivo.

4. IPERCOLESTEROLEMIA

Livelli eccessivi di colesterolo nel sangue. Parliamo di colesterolo LDL, non di colesterolo totale. Il target per la prevenzione è l'LDL. Trattamento: comprende modifica dello stile di vita, farmaci, nutraceutici. → I soggetti possono essere assorbitori o sintetizzatori, i primi hanno più rischio CV.

Farmaci:

- Statine: hanno tutte strutture molto simili tra loro. Meccanismo: inibiscono l'HMG CoA reduttasi, enzima fondamentale per la sintesi endogena dl colesterolo (converte HMG CoA in mevalonato). Il fegato però ha bisogno di colesterolo per sintetizzare acidi biliari e VLDL →

compensa sovraesprimendo i recettori per le LDL, in modo da captare le LDL circolanti, che quindi calano. Altra conseguenza: minor produzione di VLDL, perché per farle serve colesterolo e ce n'è poco, e di conseguenza minor produzione di LDL. Metabolizzate ad opera del CYP 3A4. Le statine in commercio sono varie, con diversi dosaggi (10mg-80mg/die) e l'effetto è dose dipendente; sono somministrate tutte per os. Fluvastatina meno potente (con 20 mg/die riduzione del 15%); rosuvastatina la più potente (stesso dosaggio, riduzione >50%). Ce ne sono diverse perché può servire ridurre tanto o poco il colesterolo. Hanno anche proprietà pleiotropiche: stabilizzano placca (con meno colesterolo la placca è meno instabile), antiinfiammatorie, inibiscono macrofagi. Limiti: una certa % di pazienti non risponde alle statine (quelli con ipercolesterolemia familiare hanno mutazione del gene del recettore LDL, che quindi compensa sovraesprimendo i recettori per le LDL, in modo da captare le LDL circolanti, che quindi calano. Altra conseguenza: minor produzione di VLDL, perché per farle serve colesterolo e ce n'è poco, e di conseguenza minor produzione di LDL. Metabolizzate ad opera del CYP 3A4. Le statine in commercio sono varie, con diversi dosaggi (10mg-80mg/die) e l'effetto è dose dipendente; sono somministrate tutte per os. Fluvastatina meno potente (con 20 mg/die riduzione del 15%); rosuvastatina la più potente (stesso dosaggio, riduzione >50%). Ce ne sono diverse perché può servire ridurre tanto o poco il colesterolo. Hanno anche proprietà pleiotropiche: stabilizzano placca (con meno colesterolo la placca è meno instabile), antiinfiammatorie, inibiscono macrofagi. Limiti: una certa % di pazienti non risponde alle statine (quelli con ipercolesterolemia familiare hanno mutazione del gene del recettore LDL, che quindi compensa sovraesprimendo i recettori per le LDL, in modo da captare le LDL circolanti, che quindi calano. Altra conseguenza: minor produzione di VLDL, perché per farle serve colesterolo e ce n'è poco, e di conseguenza minor produzione di LDL. Metabolizzate ad opera del CYP 3A4. Le statine in commercio sono varie, con diversi dosaggi (10mg-80mg/die) e l'effetto è dose dipendente; sono somministrate tutte per os. Fluvastatina meno potente (con 20 mg/die riduzione del 15%); rosuvastatina la più potente (stesso dosaggio, riduzione >50%). Ce ne sono diverse perché può servire ridurre tanto o poco il colesterolo. Hanno anche proprietà pleiotropiche: stabilizzano placca (con meno colesterolo la placca è meno instabile), antiinfiammatorie, inibiscono macrofagi. Limiti: una certa % di pazienti non risponde alle statine (quelli con ipercolesterolemia familiare hanno mutazione del gene del recettore LDL, che quindi compensa sovraesprimendo i recettori per le LDL, in modo da captare le LDL circolanti, che quindi calano. Altra conseguenza: minor produzione di VLDL, perché per farle serve colesterolo e ce n'è poco, e di conseguenza minor produzione di LDL. Metabolizzate ad opera del CYP 3A4. Le statine in commercio sono varie, con diversi dosaggi (10mg-80mg/die) e l'effetto è dose dipendente; sono somministrate tutte per os. Fluvastatina meno potente (con 20 mg/die riduzione del 15%); rosuvastatina la più potente (stesso dosaggio, riduzione >50%). Ce ne sono diverse perché può servire ridurre tanto o poco il colesterolo. Hanno anche proprietà pleiotropiche: stabilizzano placca (con meno colesterolo la placca è meno instabile), antiinfiammatorie, inibiscono macrofagi. Limiti: una certa % di pazienti non risponde alle statine (quelli con ipercolesterolemia familiare hanno mutazione del gene del recettore LDL, che quindi compensa sovraesprimendo i recettori per le LDL, in modo da captare le LDL circolanti, che quindi calano. Altra conseguenza: minor produzione di VLDL, perché per farle serve colesterolo e ce n'è poco, e di conseguenza minor produzione di LDL. Metabolizzate ad opera del CYP 3A4. Le statine in commercio sono varie, con diversi dosaggi (10mg-80mg/die) e l'effetto è dose dipendente; sono somministrate tutte per os. Fluvastatina meno potente (con 20 mg/die riduzione del 15%); rosuvastatina la più potente (stesso dosaggio, riduzione >50%). Ce ne sono diverse perché può servire ridurre tanto o poco il colesterolo. Hanno anche proprietà pleiotropiche: stabilizzano placca (con meno colesterolo la placca è meno instabile), antiinfiammatorie, inibiscono macrofagi. Limiti: una certa % di pazienti non risponde alle statine (quelli con ipercolesterolemia familiare hanno mutazione del gene del recettore LDL, che quindi compensa sovraesprimendo i recettori per le LDL, in modo da captare le LDL circolanti, che quindi calano. Altra conseguenza: minor produzione di VLDL, perché per farle serve colesterolo e ce n'è poco, e di conseguenza minor produzione di LDL. Metabolizzate ad opera del CYP 3A4. Le statine in commercio sono varie, con diversi dosaggi (10mg-80mg/die) e l'effetto è dose dipendente; sono somministrate tutte per os. Fluvastatina meno potente (con 20 mg/die riduzione del 15%); rosuvastatina la più potente (stesso dosaggio, riduzione >50%). Ce ne sono diverse perché può servire ridurre tanto o poco il colesterolo. Hanno anche proprietà pleiotropiche: stabilizzano placca (con meno colesterolo la placca è meno instabile), antiinfiammatorie, inibiscono macrofagi. Limiti: una certa % di pazienti non risponde alle statine (quelli con ipercolesterolemia familiare hanno mutazione del gene del recettore LDL, che quindi compensa sovraesprimendo i recettori per le LDL, in modo da captare le LDL circolanti, che quindi calano. Altra conseguenza: minor produzione di VLDL, perché per farle serve colesterolo e ce n'è poco, e di conseguenza minor produzione di LDL. Metabolizzate ad opera del CYP 3A4. Le statine in commercio sono varie, con diversi dosaggi (10mg-80mg/die) e l'effetto è dose dipendente; sono somministrate tutte per os. Fluvastatina meno potente (con 20 mg/die riduzione del 15%); rosuvastatina la più potente (stesso dosaggio, riduzione >50%). Ce ne sono diverse perché può servire ridurre tanto o poco il colesterolo. Hanno anche proprietà pleiotropiche: stabilizzano placca (con meno colesterolo la placca è meno instabile), antiinfiammatorie, inibiscono macrofagi. Limiti: una certa % di pazienti non risponde alle statine (quelli con ipercolesterolemia familiare hanno mutazione del gene del recettore LDL, che quindi compensa sovraesprimendo i recettori per le LDL, in modo da captare le LDL circolanti, che quindi calano. Altra conseguenza: minor produzione di VLDL, perché per farle serve colesterolo e ce n'è poco, e di conseguenza minor produzione di LDL. Metabolizzate ad opera del CYP 3A4. Le statine in commercio sono varie, con diversi dosaggi (10mg-80mg/die) e l'effetto è dose dipendente; sono somministrate tutte per os. Fluvastatina meno potente (con 20 mg/die riduzione del 15%); rosuvastatina la più potente (stesso dosaggio, riduzione >50%). Ce ne sono diverse perché può servire ridurre tanto o poco il colesterolo. Hanno anche proprietà pleiotropiche: stabilizzano placca (con meno colesterolo la placca è meno instabile), antiinfiammatorie, inibiscono macrofagi. 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Limiti: una certa % di pazienti non risponde alle statine (quelli con ipercolesterolemia familiare hanno mutazione del gene del recettore LDL, che quindi compensa sovraesprimendo i recettori per le LDL, in modo da captare le LDL circolanti, che quindi calano. Altra conseguenza: minor produzione di VLDL, perché per farle serve colesterolo e ce n'è poco, e di conseguenza minor produzione di LDL. Metabolizzate ad opera del CYP 3A4. Le statine in commercio sono varie, con diversi dosaggi (10mg-80mg/die) e l'effetto è dose dipendente; sono somministrate tutte per os. Fluvastatina meno potente (con 20 mg/die riduzione del 15%); rosuvastatina la più potente (stesso dosaggio, riduzione >50%). Ce ne sono diverse perché può servire ridurre tanto o poco il colesterolo. Hanno anche proprietà pleiotropiche: stabilizzano placca (con meno colesterolo la placca è meno instabile), antiinfiammatorie, inibiscono macrofagi. Limiti: una certa % di pazienti non risponde alle statine (quelli con ipercolesterolemia familiare hanno mutazione del gene del recettore LDL, che quindi compensa sovraesprimendo i recettori per le LDL, in modo da captare le LDL circolanti, che quindi calano. Altra conseguenza: minor produzione di VLDL, perché per farle serve colesterolo e ce n'è poco, e di conseguenza minor produzione di LDL. Metabolizzate ad opera del CYP 3A4. Le statine in commercio sono varie, con diversi dosaggi (10mg-80mg/die) e l'effetto è dose dipendente; sono somministrate tutte per os. Fluvastatina meno potente (con 20 mg/die riduzione del 15%); rosuvastatina la più potente (stesso dosaggio, riduzione >50%). Ce ne sono diverse perché può servire ridurre tanto o poco il colesterolo. Hanno anche proprietà pleiotropiche: stabilizzano placca (con meno colesterolo la placca è meno instabile), antiinfiammatorie, inibiscono macrofagi. 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Limiti: una certa % di pazienti non risponde alle statine (quelli con ipercolesterolemia familiare hanno mutazione del gene del recettore LDL, che quindi compensa sovraesprimendo i recettori per le LDL, in modo da captare le LDL circolanti, che quindi calano. Altra conseguenza: minor produzione di VLDL, perché per farle serve colesterolo e ce n'è poco, e di conseguenza minor produzione di LDL. Metabolizzate ad opera del CYP 3A4. Le statine in commercio sono varie, con diversi dosaggi (10mg-80mg/die) e l'effetto è dose dipendente; sono somministrate tutte per os. Fluvastatina meno potente (con 20 mg/die riduzione del 15%); rosuvastatina la più potente (stesso dosaggio, riduzione >50%). Ce ne sono diverse perché può servire ridurre tanto o poco il colesterolo. Hanno anche proprietà pleiotropiche: stabilizzano placca (con meno colesterolo la placca è meno instabile), antiinfiammatorie, inibiscono macrofagi. 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Limiti: una certa % di pazienti non risponde alle statine (quelli con ipercolesterolemia familiare hanno mutazione del gene del recettore LDL, che quindi compensa sovraesprimendo i recettori per le LDL, in modo da captare le LDL circolanti, che quindi calano. Altra conseguenza: minor produzione di VLDL, perché per farle serve colesterolo e ce n'è poco, e di conseguenza minor produzione di LDL. Metabolizzate ad opera del CYP 3A4. Le statine in commercio sono varie, con diversi dosaggi (10mg-80mg/die) e l'effetto è dose dipendente; sono somministrate tutte per os. Fluvastatina meno potente (con 20 mg/die riduzione del 15%); rosuvastatina la più potente (stesso dosaggio, riduzione >50%). Ce ne sono diverse perché può servire ridurre tanto o poco il colesterolo. Hanno anche proprietà pleiotropiche: stabilizzano placca (con meno colesterolo la placca è meno instabile), antiinfiammatorie, inibiscono macrofagi. Limiti: una certa % di pazienti non risponde alle statine (quelli con ipercolesterolemia familiare hanno mutazione del gene del recettore LDL, che quindi compensa sovraesprimendo i recettori per le LDL, in modo da captare le LDL circolanti, che quindi calano. Altra conseguenza: minor produzione di VLDL, perché per farle serve colesterolo e ce n'è poco, e di conseguenza minor produzione di LDL. Metabolizzate ad opera del CYP 3A4. Le statine in commercio sono varie, con diversi dosaggi (10mg-80mg/die) e l'effetto è dose dipendente; sono somministrate tutte per os. Fluvastatina meno potente (con 20 mg/die riduzione del 15%); rosuvastatina la più potente (stesso dosaggio, riduzione >50%). Ce ne sono diverse perché può servire ridurre tanto o poco il colesterolo. Hanno anche proprietà pleiotropiche: stabilizzano placca (con meno colesterolo la placca è meno instabile), antiinfiammatorie, inibiscono macrofagi. Limiti: una certa % di pazienti non risponde alle statine (quelli con ipercolesterolemia familiare hanno mutazione del gene del recettore LDL, che quindi compensa sovraesprimendo i recettori per le LDL, in modo da captare le LDL circolanti, che quindi calano. Altra conseguenza: minor produzione di VLDL, perché per farle serve colesterolo e ce n'è poco, e di conseguenza minor produzione di LDL. Metabolizzate ad opera del CYP 3A4. Le statine in commercio sono varie, con diversi dosaggi (10mg-80mg/die) e l'effetto è dose dipendente; sono somministrate tutte per os. Fluvastatina meno potente (con 20 mg/die riduzione del 15%); rosuvastatina la più potente (stesso dosaggio, riduzione >50%). Ce ne sono diverse perché può servire ridurre tanto o poco il colesterolo. Hanno anche proprietà pleiotropiche: stabilizzano placca (con meno colesterolo la placca è meno instabile), antiinfiammatorie, inibiscono macrofagi. Limiti: una certa % di pazienti non risponde alle statine (quelli con ipercolesterolemia familiare hanno mutazione del gene del recettore LDL, che quindi compensa sovraesprimendo i recettori per le LDL, in modo da captare le LDL circolanti, che quindi calano. Altra conseguenza: minor produzione di VLDL, perché per farle serve colesterolo e ce n'è poco, e di conseguenza minor produzione di LDL. Metabolizzate ad opera del CYP 3A4. Le statine in commercio sono varie, con diversi dosaggi (10mg-80mg/die) e l'effetto è dose dipendente; sono somministrate tutte per os. Fluvastatina meno potente (con 20 mg/die riduzione del 15%); rosuvastatina la più potente (stesso dosaggio, riduzione >50%). Ce ne sono diverse perché può servire ridurre tanto o poco il colesterolo. Hanno anche proprietà pleiotropiche: stabilizzano placca (con meno colesterolo la placca è meno instabile), antiinfiammatorie, inibiscono macrofagi. Limiti: una certa % di pazienti non risponde alle statine (quelli con ipercolesterolemia familiare hanno mutazione del gene del recettore LDL, che quindi compensa sovraesprimendo i recettori per le LDL, in modo da captare le LDL circolanti, che quindi calano. Altra conseguenza: minor produzione di VLDL, perché per farle serve colesterolo e ce n'è poco, e di conseguenza minor produzione di LDL. Metabolizzate ad opera del CYP 3A4. Le statine in commercio sono varie, con diversi dosaggi (10mg-80mg/die) e l'effetto è dose dipendente; sono somministrate tutte per os. Fluvastatina meno potente (con 20 mg/die riduzione del 15%); rosuvastatina la più potente (stesso dosaggio, riduzione >50%). Ce ne sono diverse perché può servire ridurre tanto o poco il colesterolo. Hanno anche proprietà pleiotropiche: stabilizzano placca (con meno colesterolo la placca è meno instabile), antiinfiammatorie, inibiscono macrofagi. Limiti: una certa % di pazienti non risponde alle statine (quelli con ipercolesterolemia familiare hanno mutazione del gene del recettore LDL, che quindi compensa sovraesprimendo i recettori per le LDL, in modo da captare le LDL circolanti, che quindi calano. Altra conseguenza: minor produzione di VLDL, perché per farle serve colesterolo e ce n'è poco, e di conseguenza minor produzione di LDL. Metabolizzate ad opera del CYP 3A4. Le statine in commercio sono varie, con diversi dosaggi (10mg-80mg/die) e l'effetto è dose dipendente; sono somministrate tutte per os. Fluvastatina meno potente (con 20 mg/die riduzione del 15%); rosuvastatina la più potente (stesso dosaggio, riduzione >50%). Ce ne sono diverse perché può servire ridurre tanto o poco il colesterolo. Hanno anche proprietà pleiotropiche: stabilizzano placca (con meno colesterolo la placca è meno instabile), antiinfiammatorie, inibiscono macrofagi. Limiti: una certa % di pazienti non risponde alle statine (quelli con ipercolesterolemia familiare hanno mutazione del gene del recettore LDL, che quindi compensa sovraesprimendo i recettori per le LDL, in modo da captare le LDL circolanti, che quindi calano. Altra conseguenza: minor produzione di VLDL, perché per farle serve colesterolo e ce n'è poco, e di conseguenza minor produzione di LDL. Metabolizzate ad opera del CYP 3A4. Le statine in commercio sono varie, con diversi dosaggi (10mg-80mg/die) e l'effetto è dose dipendente; sono somministrate tutte per os. Fluvastatina meno potente (con 20 mg/die riduzione del 15%); rosuvastatina la più potente (stesso dosaggio, riduzione >50%). Ce ne sono diverse perché può servire ridurre tanto o poco il colesterolo. Hanno anche proprietà pleiotropiche: stabilizzano placca (con meno colesterolo la placca è meno instabile), antiinfiammatorie, inibiscono macrofagi. Limiti: una certa % di pazienti non risponde alle statine (quelli con ipercolesterolemia familiare hanno mutazione del gene del recettore LDL, che quindi compensa sovraesprimendo i recettori per le LDL, in modo da captare le LDL circolanti, che quindi calano. Altra conseguenza: minor produzione di VLDL, perché per farle serve colesterolo e ce n'è poco, e di conseguenza minor produzione di LDL. Metabolizzate ad opera del CYP 3A4. Le statine in commercio sono varie, con diversi dosaggi (10mg-80mg/die) e l'effetto è dose dipendente; sono somministrate tutte per os. Fluvastatina meno potente (con 20 mg/die riduzione del 15%); rosuvastatina la più potente (stesso dosaggio, riduzione >50%). Ce ne sono diverse perché può servire ridurre tanto o poco il colesterolo. Hanno anche proprietà pleiotropiche: stabilizzano placca (con meno colesterolo la placca è meno instabile), antiinfiammatorie, inibiscono macrofagi. Limiti: una certa % di pazienti non risponde alle statine (quelli con ipercolesterolemia familiare hanno mutazione del gene del recettore LDL, che quindi compensa sovraesprimendo i recettori per le LDL, in modo da captare le LDL circolanti, che quindi calano. Altra conseguenza: minor produzione di VLDL, perché per farle serve colesterolo e ce n'è poco, e di conseguenza minor produzione di LDL. Metabolizzate ad opera del CYP 3A4. Le statine in commercio sono varie, con diversi dosaggi (10mg-80mg/die) e l'effetto è dose dipendente; sono somministrate tutte per os. Fluvastatina meno potente (con 20 mg/die riduzione del 15%); rosuvastatina la più potente (stesso dosaggio, riduzione >50%). Ce ne sono diverse perché può servire ridurre tanto o poco il colesterolo. Hanno anche proprietà pleiotropiche: stabilizzano placca (con meno colesterolo la placca è meno instabile), antiinfiammatorie, inibiscono macrofagi. Limiti: una certa % di pazienti non risponde alle statine (quelli con ipercolesterolemia familiare hanno mutazione del gene del recettore LDL, che quindi compensa sovraesprimendo i recettori per le LDL, in modo da captare le LDL circolanti, che quindi calano. Altra conseguenza: minor produzione di VLDL, perché per farle serve colesterolo e ce n'è poco, e di conseguenza minor produzione di LDL. Metabolizzate ad opera del CYP 3A4. Le statine in commercio sono varie, con diversi dosaggi (10mg-80mg/die) e l'effetto è dose dipendente; sono somministrate tutte per os. Fluvastatina meno potente (con 20 mg/die riduzione del 15%); rosuvastatina la più potente (stesso dosaggio, riduzione >50%). Ce ne sono diverse perché può servire ridurre tanto o poco il colesterolo. Hanno anche proprietà pleiotropiche: stabilizzano placca (con meno colesterolo la placca è meno instabile), antiinfiammatorie, inibiscono macrofagi. Limiti: una certa % di pazienti non risponde alle statine (quelli con ipercolesterolemia familiare hanno mutazione del gene del recettore LDL, che quindi compensa sovraesprimendo i recettori per le LDL, in modo da captare le LDL circolanti, che quindi calano. Altra conseguenza: minor produzione di VLDL, perché per farle serve colesterolo e ce n'è poco, e di conseguenza minor produzione di LDL. Metabolizzate ad opera del CYP 3A4. Le statine in commercio sono varie, con diversi dosaggi (10mg-80mg/die) e l'effetto è dose dipendente; sono somministrate tutte per os. Fluvastatina meno potente (con 20 mg/die riduzione del 15%); rosuvastatina la più potente (stesso dosaggio, riduzione >50%). Ce ne sono diverse perché può servire ridurre tanto o poco il colesterolo. Hanno anche proprietà pleiotropiche: stabilizzano placca (con meno colesterolo la placca è meno instabile), antiinfiammatorie, inibiscono macrofagi. Limiti: una certa % di pazienti non risponde alle statine (quelli con ipercolesterolemia familiare hanno mutazione del gene del recettore LDL, che quindi compensa sovraesprimendo i recettori per le LDL, in modo da captare le LDL circolanti, che quindi calano. Altra conseguenza: minor produzione di VLDL, perché per farle serve colesterolo e ce n'è poco, e di conseguenza minor produzione di LDL. Metabolizzate ad opera del CYP 3A4. Le statine in commercio sono varie, con diversi dosaggi (10mg-80mg/die) e l'effetto è dose dipendente; sono somministrate tutte per os. Fluvastatina meno potente (con 20 mg/die riduzione del 15%); rosuvastatina la più potente (stesso dosaggio, riduzione >50%). Ce ne sono diverse perché può servire ridurre tanto o poco il colesterolo. Hanno anche proprietà pleiotropiche: stabilizzano placca (con meno colesterolo la placca è meno instabile), antiinfiammatorie, inibiscono macrofagi. Limiti: una certa % di pazienti non risponde alle statine (quelli con ipercolesterolemia familiare hanno mutazione del gene del recettore LDL, che quindi compensa sovraesprimendo i recettori per le LDL, in modo da captare le LDL circolanti, che quindi calano. Altra conseguenza: minor produzione di VLDL, perché per farle serve colesterolo e ce n'è poco, e di conseguenza minor produzione di LDL. Metabolizzate ad opera del CYP 3A4. Le statine in commercio sono varie, con diversi dosaggi (10mg-80mg/die) e l'effetto è dose dipendente; sono somministrate tutte per os. Fluvastatina meno potente (con 20 mg/die riduzione del 15%); rosuvastatina la più potente (stesso dosaggio, riduzione >50%). Ce ne sono diverse perché può servire ridurre tanto o poco il colesterolo. Hanno anche proprietà pleiotropiche: stabilizzano placca (con meno colesterolo la placca è meno instabile), antiinfiammatorie, inibiscono macrofagi. Limiti: una certa % di pazienti non risponde alle statine (quelli con ipercolesterolemia familiare hanno mutazione del gene del recettore LDL, che quindi compensa sovraesprimendo i recettori per le LDL, in modo da captare le LDL circolanti, che quindi calano. Altra conseguenza: minor produzione di VLDL, perché per farle serve colesterolo e ce n'è poco, e di conseguenza minor produzione di LDL. Metabolizzate ad opera del CYP 3A4. Le statine in commercio sono varie, con diversi dosaggi (10mg-80mg/die) e l'effetto è dose dipendente; sono somministrate tutte per os. Fluvastatina meno potente (con 20 mg/die riduzione del 15%); rosuvastatina la più potente (stesso dosaggio, riduzione >50%). Ce ne sono diverse perché può servire ridurre tanto o poco il colesterolo. Hanno anche proprietà pleiotropiche: stabilizzano placca (con meno colesterolo la placca è meno instabile), antiinfiammatorie, inibiscono macrofagi. Limiti: una certa % di pazienti non risponde alle statine (quelli con ipercolesterolemia familiare hanno mutazione del gene del recettore LDL, che quindi compensa sovraesprimendo i recettori per le LDL, in modo da captare le LDL circolanti, che quindi calano. Altra conseguenza: minor produzione di VLDL, perché per farle serve colesterolo e ce n'è poco, e di conseguenza minor produzione di LDL. Metabolizzate ad opera del CYP 3A4. Le statine in commercio sono varie, con diversi dosaggi (10mg-80mg/die) e l'effetto è dose dipendente; sono somministrate tutte per os. Fluvastatina meno potente (con 20 mg/die riduzione del 15%); rosuvastatina la più potente (stesso dosaggio, riduzione >50%). Ce ne sono diverse perché può servire ridurre tanto o poco il colesterolo. Hanno anche proprietà pleiotropiche: stabilizzano placca (con meno colesterolo la placca è meno instabile), antiinfiammatorie, inibiscono macrofagi. Limiti: una certa % di pazienti non risponde alle statine (quelli con ipercolesterolemia familiare hanno mutazione del gene del recettore LDL, che quindi compensa sovraesprimendo i recettori per le LDL, in modo da captare le LDL circolanti, che quindi calano. Altra conseguenza: minor produzione di VLDL, perché per farle serve colesterolo e ce n'è poco, e di conseguenza minor produzione di LDL. Metabolizzate ad opera del CYP 3A4. Le statine in commercio sono varie, con diversi dosaggi (10mg-80mg/die) e l'effetto è dose dipendente; sono somministrate tutte per os. Fluvastatina meno potente (con 20 mg/die riduzione del 15%); rosuvastatina la più potente (stesso dosaggio, riduzione >50%). Ce ne sono diverse perché può servire ridurre tanto o poco il colesterolo. Hanno anche proprietà pleiotropiche: stabilizzano placca (con meno colesterolo la placca è meno instabile), antiinfiammatorie, inibiscono macrofagi. Limiti: una certa % di pazienti non risponde alle statine (quelli con ipercolesterolemia familiare hanno mutazione del gene del recettore LDL, che quindi compensa sovraesprimendo i recettori per le LDL, in modo da captare le LDL circolanti, che quindi calano. Altra conseguenza: minor produzione di VLDL, perché per farle serve colesterolo e ce n'è poco, e di conseguenza minor produzione di LDL. Metabolizzate ad opera del CYP 3A4. Le statine in commercio sono varie, con diversi dosaggi (10mg-80mg/die) e l'effetto è dose dipendente; sono somministrate tutte per os. Fluvastatina meno potente (con 20 mg/die riduzione del 15%); rosuvastatina la più potente (stesso dosaggio, riduzione >50%). Ce ne sono diverse perché può servire ridurre tanto o poco il colesterolo. Hanno anche proprietà pleiotropiche: stabilizzano placca (con meno colesterolo la placca è meno instabile), antiinfiammatorie, inibiscono macrofagi. Limiti: una certa % di pazienti non risponde alle statine (quelli con ipercolesterolemia familiare hanno mutazione del gene del recettore LDL, che quindi compensa sovraesprimendo i recettori per le LDL, in modo da captare le LDL circolanti, che quindi calano. Altra conseguenza: minor produzione di VLDL, perché per farle serve colesterolo e ce n'è poco, e di conseguenza minor produzione di LDL. Metabolizzate ad opera del CYP 3A4. Le statine in commercio sono varie, con diversi dosaggi (10mg-80mg/die) e l'effetto è dose dipendente; sono somministrate tutte per os. Fluvastatina meno potente (

non può captare le LDL in circolo. Omozigote più grave. Altri pazienti non rispondono anche non avendo mutazioni); secondo limite: dolore muscolare (in realtà è spesso condizionamento, solo in alcuni pazienti c'è effettivo aumento della CK che indica danneggiamento del muscolo). Terzo effetto collaterale: aumento transaminasi (rilasciate dall'epatocita quando è danneggiato). Risultati: gli eventi cardiovascolari sono ridotti del 27%; eventi cerebrovascolari ridotti del 18%; mortalità popolazione ridotta del 15%.

- Ezetimibe: inibisce l'assorbimento intestinale di colesterolo. Si somministra per os. Dosaggio 10 mg/die. Associazioni: Può essere usato da solo o soprattutto associato con statine (ezetimibe ben tollerato, riduco effetti collaterali statine). Meccanismo: inibisce la proteina NPC1-L1, responsabile dell'assorbimento del colesterolo nell'enterocita. Quindi i chilomicroni prodotti avranno meno

colesterolo in circolo vengono trasformati in → remnants dalla lipasi tornano al fegato con poco colesterolo. Anche in questo caso il → fegato ha bisogno di colesterolo, quindi ne aumenta la sintesi ideale lasomministrazione con le statine, che inibiscono la sintesi. A questo punto il fegato oproduce meno VLDL, o capta più LDL dall’esterno, abbassando la concentrazioneplasmatica.

- Lomitapide: solo per i familiari omozigoti; inibisce l’assemblaggio delle VLDL nel fegato daparte della MTP (assembra trigliceridi con ApoB100).

- PCSK9 mAbs: usati nei familiari eterozigoti. Annullano l’attività della proteina PCSK9, chedegrada i recettori delle LDL nel fegato. Costano molto e sono somministrati per viaparenterale (reazione al sito di iniezione).

Nutraceutici:

- Riso rosso fermentato: contiene monacolina K (dalla fermentazione da parte di un fungo),che è praticamente una statina (struttura identica alla lovastatina di sintesi). Meccanismo: → come

le statine, compete strutturalmente con HMG CoA, inibendo HMG CoA reduttasi, blocca la sintesi endogena di colesterolo fegato sovraesprime recettori LDL meno LDL in circolo. Il contenuto delle capsule è molto variabile, da 0,1 a 20 g. Il dosaggio consigliato (1,5 – 4 mg/die) è molto inferiore alle statine, perché in questa forma è più biodisponibile. Come le statine, metabolizzato dal CYP 3A4 (può esserci interazione con pompelmo). Chiara Pizzamiglio Limiti: effetto collaterale classico delle statine, la mialgia. Inoltre può esserci contaminazione, soprattutto da citrinina, tossica. Rabdomiolisi (distruzione fibre lisce) in 1/40 milioni. Risultati: stessi effetti, stessa efficacia e stessi effetti collaterali delle statine (riduzione LDL 20%). Ha il claim salutistico dell'EFSA "10mg contribuiscono al mantenimento di livelli normali di colesterolo" (non è un farmaco quindi non gli si può attribuire).

valore terapeutico). Associazioni: fitosteroli, ezetimibe, berberina (NON constatine perchè hanno lo stesso principio attivo!).

- Proteine vegetai della soia: le più efficaci per il colesterolo (oppure anche leguminose).

Meccanismo: simile alla berberina, con sovra-regolazione del recettore LDL. La parteattiva è la 7S globulina. Con 30g/die per 3 mesi ho una riduzione 12%.

- Berberina: alcaloide di origine vegetale. Meccanismo: stimola l’espressione del recettoreepatico per le LDL in maniera dose-dipendente (quindi non cambia la produzioneendogena, ma la captazione). Risultati: 1g/die riduce LDL del 25%. Anche la berberina èmetabolizzata dal citocromo CYP 3A4. Associazioni: usata con statine raggiungo 30% diriduzione.

- Fitosteroli: svolgono la stessa funzione del colesterolo, ma nelle membrane vegetali. Sitrovano in frutta e verdura, legumi, semi, olio di mais. Ne assumiamo in media 400mg/diema sono difficili da assorbire, quindi ne assorbiamo pochi.

(bassa biodisponibilità). Meccanismo: 1. Competono con il colesterolo per l'incorporazione nelle micelle (grazie alla proteina → NPC1-L1 come ezetimibe). 2. Nel lume formano con il colesterolo esogeno complessi insolubili che precipitano e vengono eliminati (feci). Risultati: Il dosaggio è di 1,5g, riduce le LDL del 9%. Abbassano anche la proteina C reattiva (marker infiammatorio). Associazioni: siccome diminuiscono il colesterolo esogeno, verrà aumentata la sua sintesi endogena vanno usati con un inibitore della sintesi, come statine e monacolina K (come ezetimibe). I fitosteroli diminuiscono l'assorbimento di vitamine liposolubili, quindi vanno assunti insieme a frutta e verdura. Chiara Pizzamiglio 5. IPERTRIGLICERIDEMIA L'ipertrigliceridemia consiste in un aumento dei trigliceridi plasmatici. Il valore desiderabile è <150mg/dL. Solitamente sono dosati a digiuno, ma sarebbe meglio in condizione non-fasting perché dopo il pasto vedo.

Anche i chilomicroni e i remnants. Però è un problema perché non è standardizzato. I trigliceridi sono contenuti in chilomicroni (origine esogena, formati nell'enterocita con ApoB48, in circolo convertiti in remnants dalle lipasi) e VLDL (origine endogena, fatte nel fegato). Il problema per le CVD non sono i trigliceridi in sé, ma se ci sono molti trigliceridi ci saranno molti chilomicroni, che verranno convertiti in remnants, che saranno a loro volta arricchiti di colesterolo e potranno depositarsi nella placca (infatti soggetti con difetti di lipasi possono avere ipertrigliceridemia ma senza eventi, perché hanno tanti trigliceridi ma non si possono formare i remnants). Spesso l'ipertrigliceridemia si presenta in comorbidità con obesità, sindrome metabolica, insulino-resistenza, ipertensione.

Farmaci:

  • Fibrati: in Italia si usa il fenofibrato. Meccanismo: agiscono da ligando sul recettore nucleare PPARalfa, che nel nucleo:
stimola l'espressione dei geni per la beta-ossidazione degli acidi grassi (quindi ci sarà meno sintesi di trigliceridi e quindi meno VLDL in circolo); aumenta l'espressione di lipasi (con aumento del catabolismo dei lipidi). Possono aumentare HDL (PPAR agisce anche sui geni di ApoI e II, responsabili dell'impacchettamento delle HDL). Risultati: con 160mg/die i trigliceridi plasmatici diminuiscono fino 50-55%. Non hanno molto effetto sugli eventi CV. Associazioni: non con statine perché metabolizzati da CYP 3A4! Limiti: mialgia, dolore gastrointestinale, incremento effetto anticoagulanti orali. Nutraceutici: - Berberina: alcaloide vegetale, agisce sul sistema AMPk riducendo i trigliceridi del 35%. → Riduce anche il colesterolo (aumentando i recettori per le LDL) e la glicemia ideale per la Sindrome Metabolica. - Polifenoli - Acidi grassi omega3: si trovano negli alimenti (assunzione raccomandata di pesce 2/3 volte a settimana) o come supplementi. 1g/capsula, EPA (20,5) o

DHA (20,6). Sitrovano in commercio come acidi grassi liberi (assorbiti senza essere idrolizzati,Chiara Pizzamigliobiodisponibilità non dipende dai grassi nella dieta) o come esteri (devono essereidrolizzati, più disponibili in caso di dieta ricca di grassi). Meccanismo: sono ligandiendogeni del PPARalfa (come i fibrati)(ne esistono 3, alfa beta e gamma): stimolano i→ →geni per l’ossidazione degli acidi grassi diminuzione trigliceridi diminuzioneVLDL. Stimola anche la lipasi che degrada i trigliceridi. Risultati: 3-4g/die portano unariduzione dei trg del 20%. Altre proprietà: antiaggregante, antitrombotica, sullapressione… gli omega3 sono borderline tra farmaci e nutraceutici, sopra i 2g/die sonoconsiderati farmaci.

6. SINDROME METABOLICAInsieme di condizioni dismetaboliche che aumentano il rischio CV. 3 dei seguenti:- Aumentati TG (> 150 mg/dL): determinano il rischio residuo.- Ridotte HDL (<40 nei maschi e <50 mg/dL nelle femmine):

Le HDL hanno funzione protettiva sulle malattie cardiovascolari.

Aumentata FPG (>100 mg/dL): l'elevato glucosio nel sangue è in grado di glicare le proteine, tra cui LDL. LDL glicate sono più suscettibili all'ossidazione. LDL ossidate sono più facilmente fagocitate dagli scavenger. Più LDL nella placca.

Ipertensione (sistolica > 130 o diastolica > 85mmHg)

Circonferenza vita (>80cm nelle femmine e >94cm nei maschi): gli adipociti a livello addominale diventano ipertrofici, causando zone di necrosi e quindi richiamo di linfociti che rilasciano citochine infiammatorie (TNFalfa e IL-6). L'adiposità addominale è strettamente correlata con il grasso epicardico (attorno al cuore). Il tessuto adiposo bianco rilascia citochine infiammatorie che possono aumentare il rischio a livello vascolare.

La sindrome metabolica presenta un rischio doppio.

Dettagli
A.A. 2019-2020
11 pagine
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SSD Scienze biologiche BIO/14 Farmacologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher chiara.pizzamiglio96 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Nutraceutici e farmaci nella prevenzione cardiovascolare e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Calabresi Laura.