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O
inconsapevole. Sono spesso presenti difficoltà nell ’apprendere e capire le regole sociali. La mimica facciale
può risultare deficitaria. Caratteristico è invece l’uso “strumentale” dell’altro, per esempio portate il braccio
dell’adulto, senza guardarlo negli occhi, verso un oggetto che il bambino da solo non riesce a prendere o
attivare. L’interazione, in questo caso, non è finalizzata a condividere bensì a richiedere.————————
—- Modulo 3 Area della comunicazione : Le atipie in quest’area sono sia di tipo qualitativo che di tipo
quantitativo. Si osservano importanti deficit a carico della comunicazione non verbale: essa è infatti
caratterizzata da assente o improprio utilizzo del canale corporeo, evidente soprattutto nella fase pre-
verbale di comunicazione. È presente uno scarso contatto di sguardo. Il deficit di produzione verbale risulta
nella maggior parte dei casi più evidente di quello di comprensione. I bambini con autismo non sempre
riescano a comprendere il significato di metafore, doppi sensi e nessi impliciti. Vi è anche un’atipia nella
comprensione delle caratteristiche prosodiche( intonazione). È inoltre deficitariala capacità di modulare
l’intonazione, adattandola a quelli che sono i diversi stati emotivi. nell’area della comunicazione, ci si può
trovare di fronte a quadri di diversa gravità: bambini con linguaggio totalmente, o quasi, assente (che mai è
comparso e mai comparirà), bambini con un linguaggio acquisito in ritardo oppure bambini con un
linguaggio articolato ma inadeguato dal punto di vista qualitativo. Quando presente il linguaggio si sviluppa,
comunque, in maniera particolare; caratteristica saliente del linguaggio è la presenza dell’colalia,ossia la
ripetizione, con la stessa intonazione, di parole o frasi sentite da qualcun’altro. Il linguaggio ecolalico si
ritrova anche in altri bambini con disturbi dello sviluppo, ad esempio nel Ritardo Mentale, ma anche in
alcune fasi dello sviluppo tipico. Vi è anche un’errato uso dei pronomi personali, l’uso di frasi bizzarre e di
stereotipie verbali. 8
Modulo 3 Area immaginativa e del gioco: Il gioco simbolico è scarso o assente e, in generale, il bambino
per molto tempo si concentra su parti di un oggetto o su una sua specifica caratteristica sensoriale, ossia
un’ attenzione riservata ai particolari e non alla globalità delle cose. I bambini autistici hanno una
particolare abilità prattognosica( come percepisce gli oggetti e il suo corpo), un’abilità nell’effettuare
incastri e puzzle.————————- Interessi ed attività ristrette e stereotipate: Possono essere presenti
manierismi motori e stereotipati, ma che si possono trovare anche in altri disturbi dello sviluppo. Gli
autistici possono avere interessi semplici è poco strutturati( per esempio guardarsi le mani o osservare
oggetti che rotolano) fino ad arrivare ad attività più complesse ed elaborate( per esempio sapere tutto sui
dinosauri).————————— Modulo 3 Sintomi precoci : l’autismo è una sindrome neurologicamente
determinata, che viene riconosciuta precocemente, a partire dai 2-3 anni. Ma già tra gli 8 ed i 18 mesi è
possibile rintracciare alcuni segni, relativi soprattutto alla compromissione dell’interazione sociale che
rappresenta un “campanello d’allarme”. In una minoranza di casi, fin dai primi mesi di vita del bambino i
genitori percepiscano come “diverso “ il bambino, notando uno sguardo sfuggente,mancanza di sorriso,un
certo disinteresse per l’altro o per l’oggetto o, al contrario, un’anomala e protratta attenzione per un
oggetto. Nel primo anno di vita i genitori notano, per esempio: mancanza dell’atteggiamento anticipatorio
del bambino nel tendere le braccia quando viene preso in braccio, difficoltà a catturare la sua attenzione su
un evento o oggetto interessante e scarsa capacità di imitazione.///——————————————————
- Modulo 3 Sindrome di Asperger: A differenza dell’autismo non vi sono ritardi o anomalie significative
nell’acquisizione del linguaggio, che appare spesso particolarmente ricco e forbito,soprattutto se
confrontato con i pari. I pazienti con SA vivono spesso una situazione di isolamento sociale,ma presentano
tentativi di interazione con gli altri, ma possono essere inappropriati e goffi. Hanno difficoltà di coinvolgere
gli altri e questo può causare un sentimento di forte frustrazione. Intraprendono spesso lunghe e
dettagliate conversazioni su argomenti di loro interesse, con eccessiva verbosità, che si esprime nel parlare
ininterrottamente di argomenti prescelti e senza arrivare mai “al dunque”. Quello che ne risulta è, quindi,
un discorso a senso unico. L’area del linguaggio non è colpita da ritardi nell’acquisizione della parola,
tuttavia essa si contraddistingue per diversi aspetti di interesse clinico (Klin, 1994). Gli aspetti prosodici del
discorso sono spesso inadeguati, con una scarsa gamma di variazioni nel tono e nell’inflessione. Il ritmo
dell’eloquio può apparire o troppo veloce o poco fluente ed il volume risulta scarsamente modulato.
Inoltre, vi è una certa goffaggine motoria-prassica e scarsa coordinazione, vi può essere presente un ritardo
nell’acquisizione delle abilità motorie più complesse. Vi è un grande interesse per lettere e numeri con
conseguente precocità nell’apprendimento della letto scrittura (anche in età prescolare).————————
——— Modulo 3 Disturbi Pervasivi dello Sviluppo non Altrimenti Specificati (DPS-NAS): Gli individui con
DPS NAS meritano una particolare attenzione perché sono la categoria con una maggiore prevalenza
all’interno dei DPS e perché vengono riconosciuti per diagnosi di esclusione, individuando “ció che essi non
possono essere”, anche se vengono stimati il 37,1/10.000 casi. Nella maggior parte dei casi, l’esordio è
precoce e può essere contemporaneamente presente un disturbo a carico della comunicazione, del
comportamento, della regolazione delle emozioni e dello sviluppo cognitivo. I bambini con DPS-NAS
mostrano un funzionamento generale migliore di quelli con autismo, comunque le difficoltà e atipie a
carico dell’interazione sociale, persiste per tutto l’arco della vita, pur andando incontro a modificazioni in
base alle diverse tappe evolutive.
Modulo 3 NOSOGRAFIA DEI DISTURBI DEI ASD : I primi tentativi per definire dal punto di vista nosografico
questi disturbi iniziarono negli anni 70, ed emersa una certa difficoltà nel descriverli. Il primo tentativo per
individuare i criteri diagnostici dell’autismo vennero fatte da Rutter, nel 1978. Egli rintracciò, sulla base
dello studio iniziale di Kanner, quattro criteri per definire l’autismo: • insorgenza precoce intorno ai due
anni e mezzo, • sviluppo sociale compromesso e peculiare, • comunicazione compromessa e peculiare, •
comportamenti insoliti. La definizione di Rutter venne presa come modello di riferimento per i sistemi
nosografici ufficiali. Nel 1980, con l’uscita del DSM III (APA, 1980) l’autismo venne inserito all’interno di una
nuova classe di disturbi definiti Disturbi Pervasivi dello Sviluppo (DPS), di cui fa parte ancora oggi. Nel DSM-
III-R il concetto di autismo andò incontro a modificazioni, le aree dello sviluppo coinvolte permanevano
immutate, e si prestò attenzione alle modificazioni cliniche dell’autismo in relazione all’età e al livello di
sviluppo. Con la comparsa del DSM-IV (APA, 1994) si raggiunse finalmente l’uniformità tra i criteri
diagnostici del DSM. Nel DSM IV-TR (APA, 2000), sistema attuale di riferimento, l’autismo continua ad 9
essere compreso nei DPS. La diagnosi prevede la presenza di un minimo di sei criteri, di cui almeno due
devono appartenere al gruppo delle anomalie sociali, uno al gruppo della compromissione della
comunicazione e uno all’area degli interessi ed attività ristrette e stereotipate. L’esordio del disturbo deve
essersi verificato prima dei tre anni e la condizione non deve essere riconducibile alla diagnosi di Disturbo
di Rett o di Disturbo disintegrativo dell’infanzia. La diagnosi di SA prevede la presenza di un minimo di due
criteri nell’area delle anomalie sociali e almeno uno deve appartenere al gruppo dell’area degli interessi ed
attività ristrette e stereotipate. Non deve essere presente un ritardo significativo del linguaggio e un deficit
cognitivo. La categoria dei DPS-NAS appare come un sottogruppo che non è definito da criteri di inclusione
ed è caratterizzato dal comprendere un insieme variegato di situazioni unite dall’essere “sottosoglia”,
spesso dai confini incerti.———————— Modulo 3 Disturbi Dello Spettro Autistico e Dsm-V: Nella
quinta edizione del “Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders-V (DSM-V)”, vengono compresi:
Autismo, Sindrome di Asperger, Disturbo Disintegrativo dell’infanzia e DPS-NAS (con eliminazione della
Sindrome di Rett).La Sindrome di Asperger è stata assimilata nei ASD, anche se molto difficile differenziare
chiaramente la Sindrome di Asperger dall’Autismo. La nuova versione del DSM prevede la riduzione delle
aree compromesse da tre a due, in quanto aree verbale e non verbale vengono riconosciute come parti
integranti dello stesso dominio.——————————— Modulo 3 COMORBIDITÀ NEI ASD :Ritardo
mentale ed epilessia rappresentano le comorbidità più importanti nell’autismo. Il ritardo mentale si ritrova
associato nel 75% dei casi. L’epilessia si verifica in percentuali che vanno dal 3% al 38% dei casi, con un
picco di comparsa prima dei 5 anni ed un altro in adolescenza dopo i 10 anni. Il fenomeno della comorbidità
è particolarmente frequente nei DPS-NAS. Generalmente vi è una co-presenza di disregolazioni del
comportamento, con i disturbi della comunicazione e con i deficit di funzionamento cognitivo.——————
—— Modulo 3 PROGNOSI: I Disturbi dello Spettro Autistico accompagnano la persona per tutto l’arco di
vita,evolvendosi nel tempo. L’evoluzione di questi quadri clinici dipende fortemente dal livello cognitivo. La
comparsa di linguaggio nei primi cinque anni di vita è sintomo di prognosi favorevoli, infatti individui con
linguaggio sono quelli con un funzionamento cognitivo migliore. La qua