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Essi aggiungono anche il principio dell’astrazione ( ogni oggetto può essere
contato) e il principio dell’ irrilevanza dell’ ordine ( non importa la posizione
nell’ insieme posso partire a contare da sx, dx …)
Secondo la Lucangeli ci sono fasi di conteggio: 1) il bambino pronuncia le
parole numero come sequenza ma non corrispondono all’ ordine e alla
quantità. 2) pronuncia bene ma solo in ordine crescente. 3) individua ciò che
viene prima e ciò che viene dopo. 4) viene acquisita la corrispondenza parola
numero ad una quantità e consente al bambino di riconoscere maggiore di…
minore di. 5) il bambino giunge alla competenza di numerare in avanti e
indietro. I processi alla base della cognizione del numero attengono alla
semantica (la definizione della quantità), al lessico ovvero la traduzione della
quantità in cifra e in parola e la sintassi che definisce le regole di
composizione delle cifre e permette di comprendere il valore posizionale.
<---- Il triplo codice ( quantità, cifra araba/parola, valore posizionale).
Un altro aspetto indagato nel calcolo riguarda la risoluzione: i segni delle
operazioni (+ - ..), le procedure ( calcolo a mente e calcolo
scritto=incolonnamento, inizio dalle unita, riporto, prestito) e i fatti numerici
(tabelline).
LE DISLESSIE: Il DSA interessa la lettura, è un disturbo che riguarda l’ abilità
strumentale della lettura, la fluidità e la correttezza. Si ha difficoltà nello
scorrimento della lettura ( da sx a dx e nel cambio della riga) e nelle capacità
di decodifica che derivano da un disturbo della componente fonologica del
linguaggio, si ha una compromissione nel processo fonologico della parola e
poi in quello richiesto dalla lettura. Il profilo del dislessico: difficoltà a
riconoscere e analizzare i segni alfabetici di una parola; disorientamento
difronte ai segni orientati nello spazio (d-b p-q p-d) e a segni alfabetici
corrispondenti a suoni simili (f-v t-d p-b); omissione di grafemi ( palestra/
paleta) e di sillabe ( pipistrello/ pistrello); omissione di parole sul rigo che
devono leggere; inversioni di grafemi (il- li) e di sillabe (tartaruga/ tartagura);
aggiunta o ripetizione di sillabe (rocococò); difficoltà nell’ orientarsi sul rigo da
leggere e perdita del rigo nell’ andare a capo; invenzione di parole tendina-
tela; scarsa fluidità di lettura, difficoltà nel recuperare parole o frasi, nel capire
il discorso o la lettura, la grammatica, i numeri, le direzioni, nell’ organizzare i
compiti da eseguire; si ha anche una tendenza a stancarsi facilmente, bassa
autostima. 7
Segnali critici sono familiarità per il disturbo, ritardi nel linguaggio, difficoltà di
pronuncia, di organizzazione di un discorso, difficoltà motorie-prassiche e
visuo-spaziali.
LE DISGRAFIE E DISORTOGRAFIE: La disgrafia designa l’ alterazione della
grafia, l’ incapacità di copiare o di mettere in sequenza le lettere per formare
le parole, il disturbo consiste quando la scrittura è sotto il livello atteso x l’ età,
l’ intelligenza e la scolarità. Tale disturbo riguarda la parte motoria, quindi la
componente esecutiva in termini di leggibilità, fluidità e accuratezza. Secondo
Lofiego le disgrafie si possono classificare come: 1) ideomotoria= difficoltà
nel progettare e organizzare movimenti x scrivere. Essa presenta anche
cadute ed inciampi. 2) ideografica= che è specifica per la grafia, il bambino
dimentica immagini grafiche e ha difficoltà a scrivere le lettere. Si ha mancata
coordinazione dei movimenti, presenza di cancellature, alterazione nella
direzione delle lettere, errori nelle proporzioni delle lettere, scrittura
speculare e rovesciata di lettere e numeri 6-9, un tratto lieve e debole,
difficoltà a copiare dalla lavagna al quaderno ( piano orizzontale e verticale),
presa trigitale.
Caratteristiche con cui si manifesta la digrafia: scorretta impugnatura della
matita o penna; alterazione della grandezza della scrittura; variazione
pressione sul foglio (o debole o eccessiva); scarsa organizzazione nello
spazio del foglio; linea di scrittura con andamento irregolare; tendenza ad
attaccare le parole; parole riprese o ritoccate; accavallare tratti grafici o
lasciare aperte forme chiuse come la O; il tracciato della scrittura è irregolare
nella forma e nella dimensione; la scrittura è illeggibile e incomprensibile; l’
esecuzione è lenta e a fatica; alternanza carattere scrittura ( mpo maiuscolo
mpo minuscolo).
Quando l’ aspetto compromesso non riguarda la grafia quanto la correttezza
in termini di regole ortografiche e sintattiche, si parla di disortografia. L’ APA
(american psychiatric association) definisce la disortografia come un
alterazione della pianificazione della lingua scritta che causa disturbi nell’
apprendimento dell’ ortografia, della grammatica, indipendentemente dal
funzionamento intellettivo e dalla scolarità dell’ individuo in base all’ età. Gli
alunni con disortografia presentano errori come sostituzioni, omissioni,
inversioni di grafemi, alterazioni nelle parole, sostituzione di lettere,
imprecisioni nella conversione lettera suono, alterazione dell’ ordine delle
sillabe e lentezza nella percezione visiva. Spesso si presenta associata ad un
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quadro di dislessia. Maggiori dimostrazioni disortografiche: tralasciare le
doppie, gli accenti, omissione della consonante intermedia o della vocale
intermedia, confusione tra suoni simili, inversione di coppie di fonemi opposti
( babbo- pappo).
DISCALCULIA: La diagnosi di discalculia non avviene prima del terzo anno
di scuola primaria. La CC classifica due quadri di discalculia: il primo di tipo
profondo, il secondo procedurale. Nella profonda sono compromesse le parti
numeriche, si possono osservare errori nel riconoscimento immediato di
piccole quantità, nella scomposizione e ricomposizione di quantità, nella
seriazione (mettere in ordine) e comparazione. La discalculia procedurale si
manifesta attraverso errori nella lettura e scrittura di numeri, nel valore di
posizione delle cifre, nell’ incolonnamento, nella discriminazione del segno
dell’ operazione, nelle procedure del calcolo scritto, nel calcolo a mente, nel
prestito e nel riporto, nelle tabelline.
COMPRENSIONE DEL TESTO: Sanchez distingue le principali difficoltà di
comprensione: ignorare il significato di una parola, perdere la continuità e la
riflessione tra le idee, non capire ciò che il testo vuol dire, non percepire il
testo come un tutto, non comprendere e riconoscere ciò che sa dell’
argomento e connetterlo alla tematica sviluppata nel testo, presentare
incertezze nella comprensione. I lettori più abili sono competenti nelle
inferenze ( deduzioni) e nella comprensione. Circa un bambino su 10 ha
problemi di comprensione della lettura per questo è necessario valutare il
soggetto che ha difficoltà di comprensione della lettura attraverso programmi
specifici (SCHEDA 9 x comprendere il testo: biennio delle scuole superiori.
Prove MT. consiste nella lettura di due brani e somministrazione di 10 (20)
domande a risposta multipla x capire il livello di comprensione. Brani di tipo
informativo ( informazioni in ordine logico e consequenziale, con lessico
specialistico, struttura semplice, uso del presente, divisione in paragrafi) e
narrativo ( più complesso e viene indagato con 10 domande di comprensione
a scelta multipla). L’ insegnante ha brani con domande di comprensione. Un
punto ogni risposta, massimo 20 x i due brani.)
VALUTAZIONE E INTERVENTO, LINEE PROCEDURALI: per identificare
gruppi a rischio di DSA ci sono protocolli di osservazione e procedure di
valutazione per la diagnosi. Le prove di valutazione di 1° livello si hanno
quando gli strumenti permettono di effettuare una prima azione di
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identificazione e di ottenere un inziale quadro di insieme. Queste prove le
fanno gli insegnanti formati, sono una prima identificazione delle difficoltà.
Anche lo screening ovvero l’ individuazione precoce del gruppo di bambini a
rischio DSA, si basa su procedure validate a livello nazionale.
Valutazione di primo livello dell’ abilità di lettura SCHEDE 3-8. SCHEDA 3:
valutazione competenze metafonologiche CMF: per individuare
precocemente bambini a rischio DSA. Nell’ ultimo anno materne e primo anno
elementari. È una procedura di valutazione di primo livello. Sono prove
raccolte in fascicoli. A rischio le prestazioni inferiori al 5° percentile e
richiedono una particolare attenzione quelle comprese tra il 6° e il 10°
percentile. 1 punto a risposta corretta, 0 errata o mancata. È chiesto di
pronunciare correttamente le sillabe costituenti una parola, individuare le
rime, lupo senza PO diventa? Oppure x la prima sillaba. Si guarda la
fonologia del linguaggio. SCHEDA 8: prove di lettura MT: valutare le abilità di
lettura di brano e comprensione del testo scritto. Sia x elementari che medie
ma anche x il triennio delle superiori. Si basano sulla lettura di brani. Difficoltà
in base all’ anno e classe. Scheda x il bambino che legge e anche per l’
osservatore x annotare errori ( con punteggio x la velocità). Cronometro x i
tempi. Dura dai 5 agli 8 minuti. Il brano è seguito da domande a risposta
multipla. È possibile capire l’ accuratezza, la rapidità di lettura e la
comprensione.
Valutazione di primo livello di scrittura SCHEDA 6-7. SCHEDA 6: valutazione
scrittura e competenza ortografica: dalla prima elementare alla terza media.
Realizzata per valutare la componente grafica, ortografica e quella della
produzione del testo scritto (da un immagine inventare una storia). Prevede
prove di dettato, copiatura di un brano, scrittura spontanea e prove di
velocità. Critico sotto al 10° percentile. SCHEDA 7: valutazione delle dislessia
e della disortografia: si consiglia per approfondire eventuali aree di difficoltà
nel processo di letto-scrittura. Per alunni dai 7 ai 14 anni. Valuta il livello di
abilità acquisita sia nella lettura che nella scrittura nel rispetto di accuratezza
e rapidità. Si poggia sul modello a doppio percorso. Vengono valutate:
capacità di corrispondere il giusto fonema al giusto grafema, l’ accessibilità
alla parola, alla non parola e il recupero del significato della frase. Per la
scrittura: dettato parole, non parole e frasi con parole omofone ( l’ ago/lago).
Le prove danno il livello di sviluppo della via fonologica e lessicale. Fascicoli x
l’ alunno e protocolli di registrazione per il somministratore x annotare tempo
e errori. La scrittura è valutata con i dettati. Si valutano rapidità e
10
accurat