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Teorema del campionamento
Si consideri il segnale definito nel dominio continuo del tempo ed esista la sua trasformata di Fourier:
( )
Analogamente può essere definita la trasformata inversa di Fourier secondo la seguente espressione:
che restituisce il segnale funzione del tempo dalla sua rappresentazione in frequenza.
Si considerino quindi i campioni del segnale spaziati uniformemente ad intervalli temporali pari a :
( ) ⁄
Il reciproco del periodo di campionamento è definito come frequenza di campionamento: .
= 1
Se il segnale ha una banda limitata e la massima frequenza contenuta nel suo spettro ( ) è minore di
( ) =
metà della frequenza di campionamento la trasformata di Fourier del segnale è nulla al di fuori dell’intervallo
(− cioè:
/2, /2), ( )
Si consideri la serie dei campioni prelevati nel dominio discreto del tempo ed esista la sua trasformata di
Fourier:
Analogamente può essere definita la trasformata inversa di Fourier secondo la seguente espressione:
Dalla definizione della trasformata di Fourier a tempo discreto si può notare che l’espressione al secondo membro è
( )
periodica di periodo (ovvero la trasformata di Fourier della serie dei campioni prelevati si ripete
periodicamente con frequenza ), infatti:
( ),
Perché la sequenza con intero, contenga tutta l’informazione contenuta in ovvero affinché non venga
( ),
persa informazione a causa del campionamento, il segnale deve essere a banda limitata e la massima frequenza
( )
contenuta nel suo spettro ( ) deve essere minore di metà della frequenza di campionamento.
=
In questo caso il teorema del campionamento garantisce la possibilità di
ricostruire in modo univoco il segnale dai suoi valori campionati
( )
( ) grazie ad un filtro di ricostruzione, ovvero il segnale
= ( )
ricostruito ha la seguente espressione nel dominio della frequenza:
( )= ( ) ( )∙ ( )
( ) ∙ ℎ =
e nel dominio del tempo:
dove la funzione è la risposta in frequenza del filtro di ricostruzione (cioè un filtro che elimina tutte le repliche
( )
spettrali tranne quella in banda base), mentre è la sua risposta impulsiva nel tempo, la quale ha dei passaggi
ℎ ( )
per lo zero per con intero diverso da zero, mentre per (ovvero per ha il suo massimo
= = 0 = 0)
assoluto pari a Si può inoltre notare che:
1.
Tuttavia il teorema di campionamento presenta alcune limitazioni: è richiesto un numero infinito di campioni che
non sono disponibili (lunghezza finita della registrazione) e un segnale a banda limitata non ha durata finita. Si ha
che non è possibile ricostruire esattamente il segnale.
Aliasing
Lo spettro del segnale campionato può essere espresso in funzione dello spettro del segnale definito nel
dominio temporale continuo come segue:
Il termine presente per è proporzionale alla trasformata del segnale continuo, i termini per sono detti
= 0 ≠ 0
termini di aliasing.
Si possono presentare tre possibili casi: segnale a banda limitata e frequenza di campionamento superiore del
doppio della massima frequenza del segnale; segnale a banda limitata e frequenza di campionamento inferiore al
doppio della massima frequenza del segnale; segnale a banda non limitata.
Se il segnale continuo è a banda limitata con frequenza massima minore di metà della frequenza di campionamento
( )
i termini di alias non portano alcun contributo nella determinazione di e vale:
Se il segnale continuo non è a banda limitata o comunque la sua frequenza massima è maggiore di metà della
( )
frequenza di campionamento i termini di alias portano ad una differenza tra e lo spettro del segnale continuo
diviso per .
Sulla base delle precedenti considerazioni si può giustificare la definizione della trasformata di Fourier a tempo
discreto all’interno dell’intervallo (− poiché in questo modo rappresenta ancora, a meno di un fattore
/2, /2)
moltiplicativo, l’energia del segnale continuo.
( )
La trasformata inversa di scritta in funzione della trasformata di Fourier del segnale continuo si può
( )
ricavare nel modo seguente. Si consideri ottenuto dalla sua trasformata di Fourier:
( )
Spezzando l’integrale in una serie di integrali estesi ad un intervallo finito di ampiezza , si ottiene:
( )=
valutando l’espressione di in si ottiene la sequenza dei valori campionati
( ) = ( ):
Misuratori digitali di impedenza
Questi misuratori permettono di determinare i parametri induttanza, capacità e resistenza, fattore di merito e
coefficiente di perdita di induttori, condensatori e resistori in accordo con prefissati schemi equivalenti degli oggetti
sotto analisi.
Prestazioni
Questi strumenti permettono ampi intervalli di misura dell’impedenza analizzata, come esempio:
capacità: da 1 pF a 1 F
induttanza: da 10 nH a 100 kH
resistenza: da 1 mΩ a 100 MΩ.
La misurazione può essere realizzata con frequenza variabile a passi o con continuità, su un campo che può andare, ad esempio, da 10 Hz fino
anche a 100 MHz e oltre.
La sollecitazione dell’oggetto in prova avviene a tensioni e correnti basse con forme d’onda sinusoidali. Il livello del segnale di test può essere
variato dall’operatore da qualche mV (es.20 mV) a 1 V efficaci, quando si lavora a tensione impressa, e da 1 mA a 10 mA efficaci, se lo
strumento lavora a corrente impressa.
Sovrapposta alla tensione alternata è possibile applicare una tensione continua, questa può essere utilizzata nell’analisi di componenti che
richiedono una polarizzazione quali, ad esempio, i condensatori elettrolitici o nella determinazione dei parametri di componenti in uno
specifico punto di lavoro, ad esempio la capacità di un diodo. Il valore della massima tensione continua applicabile è dell’ordine di qualche
volt.
Il tempo necessario per ottenere il valore numerico dei parametri relativi all’oggetto in prova è pari alla somma del tempo di misura vero e
proprio più un tempo impiegato dallo strumento per scegliere la portata più opportuna (auto ranging), questo tempo può essere per esempio
30 ms.
L’incertezza di base può essere dall’1% allo 0,1% del valore misurato, nelle condizioni di utilizzo migliori. Essa
dipende dalla frequenza e dal tipo e valore di impedenza misurato. In particolare ad alta frequenza, un cambio delle
condizioni operative dello strumento, come temperatura ambientale, umidità, frequenza impostata, hanno un
grande effetto sull’incertezza di misura.
Principio di funzionamento
Si consideri l’esempio in cui l’impedenza incognita è rappresentata con un modello parallelo composto da una
capacità ed una resistenza. Si consideri quindi l’oggetto descritto da una ammettenza: .
= +
Il metodo utilizzato per determinare
sia che è di tipo volt-
amperometrico: conduttanza e
capacità sono determinate eseguendo
il rapporto tra la componente della
corrente, rispettivamente resisitiva o
reattiva, e la tensione applicata
all’oggetto in prova.
All’oggetto sotto analisi è applicata una tensione sinusoidale fornita da un generatore caratterizzato da una
impedenza interna . Lo strumento analizza la tensione applicata all’impedenza incognita e la corrente che lo
attraversa. Per potere analizzare la corrente attraverso l’oggetto in analisi è utilizzato il convertitore corrente
tensione: la corrente attraversa la resistenza posta in retroazione di un amplificatore operazionale. Supponendo
l'amplificatore ideale, il suo guadagno in continua è effettivamente elevato e si può ipotizzare che i suoi due
morsetti d'ingresso si trovino allo stesso potenziale, che, come si vede in figura, è il potenziale di riferimento. Se il
morsetto positivo dell'amplificatore è a potenziale nullo, la tensione di uscita dell'amplificatore è proporzionale
alla corrente che circola attraverso l’oggetto sotto analisi, ed il coefficiente di proporzionalità è il valore della
resistenza .
Facendo sì che i due morsetti d'ingresso dell'amplificatore operazionale si trovino allo stesso potenziale di massa
virtuale si ottiene che la tensione applicata all’impedenza analizzata è effettivamente la tensione . Con questo
circuito si ottengono contemporaneamente due risultati: il sistema di misura subisce un carico estremamente
ridotto, inoltre la resistenza può avere valori sufficientemente elevati da avere un buon segnale di tensione.
La tensione ai capi dell’impedenza incognita e la tensione proporzionale alla corrente possono essere poste in
ingresso ad un convertitore a doppia rampa. La porzione temporale di tali tensioni che è effettivamente applicata a
tale convertitore è definita da una porta (gate) comandata da una delle due onde quadre di uscite di un oscillatore:
una in fase con , l’altra in quadratura.
La corrente che attraversa l’impedenza incognita all’interno di un periodo può essere suddivisa nelle due
componenti resistiva e reattiva, indicate con e , la prima in fase con , la seconda in quadratura.
Da questa si può notare che l’integrale della corrente totale esteso al primo semiperiodo della tensione di
alimentazione, ovvero per le fasi all’interno dell’intervallo [0°, 180°], è pari all’integrale della sola componente
resistiva esteso allo stesso intervallo, il quale è quindi proporzionale al valore medio, ed anche al valore efficacie
della sola componente resistiva della corrente.
° ° °
= + = ∝
° ° °
Lo stesso ragionamento rispetto alla componente capacitiva della corrente può essere fatto se si considera
l’integrale esteso al primo semiperiodo della tensione di alimentazione, ovvero per le fasi all’interno dell’intervallo
[90°, 270°].
° ° °
= + = ∝
° ° °
La scelta dell’intervallo di integrazione, in fase o in quadratura con la tensione di alimentazione, può permettere di
evidenziare la sola componente resistiva o la sola componente reattiva della corrente che circola attraverso
l’oggetto sotto analisi. Per considerare la componente resistiva della corrente il gate sarà comandato dall’uscita
dell’oscillatore in fase con la tensione di alimentazione , e lascerà transitare la tensione , in uscita dal
convertitore corrente tensione, solo durante la semionda positiva della tensione . Analogamente, dovendo
analizzare la componente reattiva della corrente, il gate sarà comandato dall’uscita dell’oscillatore in quadratura con
, e lascerà transitare la tensione , in uscita dal convertitore corrente t