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Dinteresse (M =€YL(i))
La condizione di equilibrio è l'uguaglianza tra domande e offertaS D(M =M , curva LM). La Banca Centrale aumenta o diminuisce l'offertacomprando o vendendo titoli, e di conseguenza va a ridurre oaumentare il tasso di interesse (operazioni di mercato aperto,espansive o restrittive)
La trappola della liquidità: quando il tasso di interesse è prossimo allo zero (zero lower bound) la BC non può ridurlo ulteriormente, e quindi risulta indifferente tenere liquidi o titoli. Nel dubbio gli agenti economici tengono liquidi date le loro aspettative negative nel futuro (nessuno si aspetta interessi ulteriormente ribassati)
In tutto ciò le banche agiscono da intermediari finanziari, ma necessitano di riserve per operare, e le traggono dall'acquisto dei titoli dalla BC. La domanda di moneta emessa è composta dalla somma di domanda di circolante (=cM) e di riserve (=θD, =θ(1-c)M)
- D SPonendo l'equilibrio tra domanda e offerta emesse (H =H ,DM =[1/c+θ(1-c)]H) vediamo che dato un aumento della domandaemessa dalla BC, l'aumento della domanda aggregata sarà più cheproporzionale a causa del moltiplicatore della moneta, che assicura leriserve (serie geometrica)
- Lezione 5: Il modello IS-LM
- Poniamo l'investimento endogeno, quindi in funzione di Y e i(I=I(Y,i)=I +d Y-d i). Nella nuova condizione di equilibrio la produzione al variare del tasso di interesse è rappresentata con la curva IS (se diminuisce l'equilibrio si sposta verso sinistra)
- Nei mercati finanziari invece occorre porre l'equilibrio fra domanda eofferta di moneta reali (dividendo per i prezzi, M/P=YL(i)=f Y-f i), e la relazione tra la produzione e il tasso di interesse è rappresentata dallacurva LM (se diminuisce l'equilibrio si sposta verso il basso)
- Se uniamo le due curve otteniamo l'equilibrio dei
mercati dei beni e finanziari. Di solito le BC decidono il tasso di interesse costante, quindi la curva LM diventa una retta orizzontale.
Misure di politica fiscale (stati, tasse, consumo) spostano la IS ma non la LM, misure di politica monetaria (BC, tasso di interesse, investimento) invece spostano la LM ma non la IS. Il mix delle due è il mix di politica economica, espansiva o restrittiva.
Lezione 6: Il modello IS-LM esteso.
Differenza tra tasso di interesse nominale (quanto varrà un euro oggi nel futuro) e reale (quanto varrà un bene oggi nel futuro).
Partendo dalla formula dell'aspettativa di inflazione come tasso di variazione dei prezzi, possiamo semplificare il rapporto tra tasso di interesse reale e nominale e inflazione attesa in un'unica equazione: r = i - π.
I titoli sono anche caratterizzati da un rischio, parametrato in termini di probabilità e premio: i = r + x.
In tutto ciò è importante capire il
ruolo delle banche, le quali, attraverso i finanziamenti indiretti, devono sempre tenere sotto controllo il loro capitale e il loro leverage ratio (capacità di acquistare attività, ma con rischio di insolvenze)
Nell'IS-LM esteso quindi è incluso anche il rischio nel tasso di interesse, e quindi uno shock (aumento di rischio) si può combattere solo aumentando le aspettative di inflazione (come nel caso dello zero lower bound). In questa maniera si riuscirebbe a diminuire il tasso di interesse reale nonostante l'aumento di rischio
La crisi del 2008: l'alta domanda di case causava l'aumento di prestiti ad alto rischio (mutui subprime, alto leverage ratio), e per bilanciare ciò le banche iniziarono a liquidare le case a basso prezzo. Questo fece precipitare i loro prezzi, causando una crisi immobiliare, e le banche rimasero con pochi attivi, causando una crisi finanziaria. I tassi di interesse aumentarono (rischio) e le
aspettative diminuirono, e così diventò una crisi economica, che poi si diffuse nel mondo attraverso le banche, i commerci e i tassi di interesse Lezione 7: Il mercato del lavoro • Nel breve periodo i prezzi sono rigidi e la domanda determina la produzione, nel medio si aggiustano e modificano domanda e offerta (tende a uno standard), nel lungo cambia anche lo standard dell'offerta • La spiegazione nel cambiamento dell'offerta risiede nel mercato del lavoro, finora non considerato nel modello IS-LM esteso, poiché la produzione varia occupazione, salari e prezzi. Il tutto è caratterizzato da flussi di lavoratori tra occupati, forza lavoro e inattivi • I salari sono caratterizzati da un salario di riserva (quando si è indifferenti tra lavorare o meno), la forza contrattuale (comprende il costo della sostituzione e la difficoltà nel trovare lavoro) e la teoria dei salari di efficienza (si paga di più per una)produttività maggiore). Tutti questi fattori dipendono dalla natura del lavoro e dalle condizioni del mercato
Equazione dei salari: l'interesse di lavoratori e imprese è nei confronti dei salari reali, ma quelli nominali vengono decisi prima del livello dei prezzi (W=P F(u,z))
Equazione dei prezzi: dipendono dai salari e dal markup (parte di prezzo di vendita per generare profitto e coprire i costi generali, aumenta con il potere di mercato), P=(1+m)W
Assumendo previsioni corrette, possiamo eguagliare i salari reali (W/P) nell'equazione di equilibrio 1/(1+m)=F(u,z), e il tasso di disoccupazione che garantisce ciò si definisce tasso naturale di disoccupazione (strutturale, dipende da m e z che sono fattori strutturali)
Lezione 8: Curva di Phillips, tasso naturale di disoccupazione e inflazione
Curva di Phillips: relazione negativa tra disoccupazione e inflazione, la prima formulazione (π=π +(m+z)-αu) si basa, partendo
dall'equilibrio tra prezzi e salari con P diverso da P e applicando la proprietà dei logaritmi, sull'idea che l'inflazione fluttui attorno ad un valore (π*=eπ). Questo generò l'ipotesi che un'alta inflazione riducesse la disoccupazione (trade-off). L'alta persistenza dell'inflazione (ora dipende anche dall'inflazione dell'anno precedente) ruppe il meccanismo, a causa degli effetti sulle aspettative, e così si arriva alla PC modificata (retta, π=(1-θ)π*+θπt t-+(m+z)-αu)1 t. Il tasso naturale di disoccupazione è quello in cui l'inflazione attesa è uguale a quella attuale (se π=π, u=m+z/α) e di conseguenza otteniamo la seconda formulazione della PC (π-π=-α(u-u))t t-1 t, attraverso la quale capiamo che è il tasso di disoccupazione che influenza l'inflazione, e non viceversa. L'indicizzazione.dei salari li adegua all'inflazione (π -π =-(α/1-λ)(u -t t-1 tu )): effetto spirale, un aumento dell'uno aumenta l'altro che aumenta il primo e così via
Lezione 9: Il modello IS-LM-PC
- Unisce le 3 curve (la PC riscritta in termini di produzione, u -u =(Y-n tY )/L) e il breve e medio periodo
- Produzione naturale: quando u, N e Y sono al loro livello naturale. La differenza tra Y e il suo livello naturale è l'output gap. Se esso è positivo l'inflazione sale, viceversa scende. La BC reagirà a questo aumentando i, per far tornare la produzione al suo livello naturale e l'inflazione costante, e il nuovo i è detto tasso di interesse naturale
- Se la BC non intervenisse avremmo un output gap sempre maggiore?
No, perché tutti dovrebbero sbagliare le previsioni (l'inflazione necessariamente sale, ma occorrono aspettative di inflazione uguali all'inflazione dell'anno
precedente per assicurare un output gappositivo). Ciò è impossibile, perché gli agenti economici non fanno errori sistematici (aspettative razionali) o comunque nel tempo si adattano (adaptive learning)
• Se le aspettative sono di un valore fisso si definiscono ancorate, dunque la BC deve intervenire su i per evitare alta inflazione che comporterebbe costi economici
• Il ciclo economico dunque è caratterizzato da fluttuazioni della produzione attorno al suo livello naturale: nel breve periodo ci sono spostamenti (shocks), nel medio si propagano e nel lungo la crescita fa cambiare il livello naturale (trend)
Lezione 10: La crescita
• Con crescita si intende il costante aumento del PIL pro capite nell lungo periodo, e grazie a ciò si confronta il tenore di vita dei vari stati (contando i tassi di cambio, i prezzi, il consumo pro capite, la produttività e la felicità)
• Storia della crescita: fino al 1500 nulla (trappola
malthusiana, l'aumento di popolazione divorava l'aumento di produzione), dal 1500 al 1700 positiva, dal 1700 al 1950 aumentata e dal 1950 forte. Questo generò un aumento del reddito pro capite a causa dell'interesse composto (un piccolo tasso di crescita con il tempo diventa grande, come i risparmi) e una convergenza dei livelli di produzione pro capite anche per gli stati più arretrati (crescita più veloce, non per tutti). • Il modello di Solow descrive la produzione aggregata in funzione del capitale e del lavoro (Y=F(K,N)), e dipende dallo stato di tecnologia. Al suo interno gli aumenti di K/N ad alti livelli generano aumenti di Y/N sempre minori. • Un caso esplicito della funzione di produzione è la funzione di Cobb-Douglas (Y=K^αN^β), espressa anche in termini di produzione per lavoratore (Y/N=(K/N)^α). Se α o β o α più β sono maggiori, minori o uguali a uno abbiamo rendimenti o rendimenti discalarispettivamente crescenti, decrescenti o costanti• Per garantire un aumento di Y/N e quindi una crescita duratura,occorre il progresso tecnologico (sposta la curva verso l'alto)9 Lezione 11: Risparmio, accumulazione di capitale eproduzione• Nel lungo periodo K determina Y, che determina I e S, i quali a lorovolta determinano variazioni di K• Partendo dall'ipotesi dei rendimenti di scala costanti (incrementi di Ke N aumentano Y), con N costante e senza progresso tecnologico,assumendo un'economia chiusa, senza risparmio pubblico e con ilrisparmio privato proporzionale al reddito, arriviamo alla relazione travariazione di K, investimento (=sY /N) e deprezzamento (=δK /N)t t• Quando l'