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Indice dei prezzi al consumo (IPC)

L'IPC è un rapporto che permette di confrontare le intensità di un fenomeno in situazioni temporali diverse. Si costruisce ponendo al denominatore un valore riferito all'anno base. Il deflatore del PIL (PIL nominale/PIL reale x 100) è un rapporto tra grandezze flusso ed è un numero indice (non ha unità di misura). Permette di calcolare il prezzo medio dei beni finali prodotti in un'economia. Il tasso di variazione del deflatore rappresenta il tasso di inflazione. Quando il deflatore non varia da anno in anno significa che non c'è stata una variazione nel livello dei prezzi.

L'IPC è l'indice dei prezzi al consumo ed è una misura del costo complessivo dei beni e servizi acquistati dal consumatore tipo, il paniere tipico di consumo delle famiglie. Misura il livello dei prezzi medi al consumo ed esprime il costo in termini monetari di un determinato paniere di consumo di un tipico consumatore.

L'indice dei prezzi all'ingrosso

è una misura del costo complessivo di un paniere di beni e servizi acquistati dalle imprese). Sono entrambi dei numeri indice.

Il tasso di variazione dell'IPC rappresenta il tasso di inflazione.

Indici dei prezzi al consumo utilizzati in Italia dall'ISTAT: Indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC) e Indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI).

L'IPC mantiene fisse le quantità. Viene usato per:

  • misurare il cambio del costo della vita delle famiglie;
  • indicizzare i contratti d'affitto/di lavoro e le pensioni all'inflazione;
  • calcolare i valori reali e confrontare i dati di anni diversi.

Metodologia per il calcolo dell'IPC:

  • determinazione del paniere, definire un paniere di beni e servizi acquistati dal consumatore tipo;
  • rilevazione del prezzo, rilevare il prezzo al quale ogni bene e servizio componente il paniere viene venduto in diversi

momenti;– calcolo del costo del paniere;– individuazione dell'anno base e calcolo dell'indice → (costo del paniere nel periodo in corso/costo del paniere nel periodo base) x 100– calcolo del tasso d'inflazione.

Problemi di misurazione:– problemi pratici di raccolta dei dati;– introduzione di nuovi beni;– variazioni qualitative;– distorsioni da sostituzione → sovrastimato l'aumento del costa della vita da un anno all'altro;– non considera l'effetto sostituzione;– MA è preferito al deflatore.

Differenze tra Deflatore del PIL e IPC– il deflatore si riferisce ai prezzi di tutti i beni e servizi prodotti e non solo quelli acquistati dal consumatore tipo:– l'IPC include i prezzi dei beni importati mentre il Deflatore li esclude;– l'IPC si basa sui prezzi di un paniere costante (quello dell'anno base), mentre il deflatore si basa sui prezzi della produzione

2004 x 100

2004 x 100➢ calcolare l'aumento % dei prezzi dal 2003 al 2004 → (Defl. PIL 2004 – Defl.PIL 2003 /Defl.PIL 2003) x 100➢ incremento % del PIL nominale dal 2003 al 2004 → (PIL nom.2004 – PIL nom.2003 / PILnom.2003) x 100➢ incremento % del PIL reale = incremento % della produzione➢ incremento % del Deflatore = incremento % del livello dei prezzi➢ IPC dell'anno Y = (costo del paniere nell'anno Y / costo del paniere nell'anno base) x 100➢ tasso d'inflazione con IPC anno 2005 → (IPC2005 – IPC 2004 / IPC 2004) x 100

Il sistema monetario

La moneta è l'insieme dei valori che sono utilizzati regolarmente in un'economia per acquistare beni e servizi. La moneta è lo stock di mezzi di pagamento presenti in un sistema economico utilizzabile per realizzare gli scambi.

Con il termine “regolarmente” fissiamo un confine, perché altrimenti qualsiasi bene potrebbe essere utilizzato come mezzo di pagamento.

Risolve il problema del baratto che implica coincidenza di volontà. Quando c'è inflazione significa che c'è troppa moneta. Una moneta svalutata viene utilizzata molto poco.

Funzioni della moneta:

  • intermediario degli scambi - è il mezzo di pagamento;
  • unità di conto - la moneta è misura e confronto dei valori;
  • riserva di valore - la moneta può essere accumulata nel tempo e costituire un fondo di ricchezza. Trasferisce il potere d'acquisto dal presente al futuro;
  • liquidità - permette di convertire un bene patrimoniale in un mezzo di scambio dell'economia.

La moneta può avere forma metallica, cartacea ed elettronica.

Misure della quantità di moneta in Italia:

La Banca d'Italia provvede alla rilevazione della quantità di moneta presente nel sistema economico italiano attraverso il calcolo economico degli aggregati monetari:

  • C (circolante):

banconote e monete metalliche;

M1: C + conti correnti bancari e postali, assegni circolari, vaglia cambiari e depositi in contocorrente presso il Tesoro;

M2: M1 + certificati di deposito bancari, depositi bancari a risparmio e in conto correntevincolanti, libretti postali;

M2 estesa: M2 + depositi presso filiali estere di banche italiane;

A1 (attività liquide): M2 + pronti contro termine, buoni postali fruttiferi, BOT e BTE, accettazioni bancarie.

L'offerta della moneta

L'offerta della moneta a corso legale è controllata dalla Banca Centrale (operazioni di mercato aperto) e dall'esistenza e dalle scelte del sistema bancario.

La domanda della moneta

È risultante da tre motivazioni:

domanda transazionale → è legata alla necessità di avere una certa liquidità per completare le normali transizioni quotidiane. È direttamente proporzionale al reddito;

domanda precauzionale → è

legata agli acquisti eccezionali che potrebbero sorgere all'improvviso. È legata in maniera diretta al reddito;

domanda speculativa → è legata alla necessità di detenere sempre in portafoglio una certa somma, da utilizzare qualora diventi appetibile acquistare un titolo particolarmente fruttifero d'interessi. È inversamente proporzionale rispetto al tasso d'interesse. Maggiore è il tasso d'interesse, maggiore sarà l'acquisto speculativo di titoli e di conseguenza minore sarà la liquidità tenuta in tasca.

La domanda dipende anche dal tasso d'interesse dei titoli di credito e dai prezzi medi, cioè dal valore della moneta.

Funzioni della Banca Centrale

  • Controllare l'operato delle banche e il rispetto della normative e delle pratiche di prudenza.
  • Agiscono come "banca delle banche".
  • Gestiscono la politica monetaria controllando l'offerta di moneta.
detenere come riserva aumenta l'offerta di moneta.– Tasso di sconto → il tasso di interesse al quale la banca centrale presta denaro alle banchecommerciali. Se la banca centrale aumenta il tasso di sconto, le banche commerciali sarannomeno propense a chiedere prestiti e quindi l'offerta di moneta diminuirà. Se la banca centrale diminuisce il tasso di sconto, le banche commerciali saranno più propense a chiedere prestiti e quindi l'offerta di moneta aumenterà.– Controlli diretti → la banca centrale può imporre limiti sulle attività di prestito delle banchecommerciali, ad esempio stabilendo un tetto massimo per i prestiti o imponendo requisiti di capitale più stringenti. Questi controlli diretti possono influenzare l'offerta di moneta limitando la capacità delle banche commerciali di creare credito attraverso prestiti.– Politica dei tassi di interesse → la banca centrale può influenzare l'offerta di moneta modificando i tassi di interesse di riferimento. Se la banca centrale aumenta i tassi di interesse, sarà meno conveniente per le persone e le imprese prendere in prestito denaro e quindi l'offerta di moneta diminuirà. Se la banca centrale diminuisce i tassi di interesse, sarà più conveniente per le persone e le imprese prendere in prestito denaro e quindi l'offerta di moneta aumenterà.

detenere come riserva aumenta l'offerta di moneta. - Tasso di sconto → tasso d'interesse applicato ai prestiti. Tasso alto = tutela il consumatore ma non le banche. Tasso basso = spinge le banche a concedere denaro sul mercato. Un aumento del tasso di sconto diminuisce l'offerta di moneta. Una diminuzione del tasso di sconto aumenta l'offerta di moneta. Problemi nel controllo dell'offerta di moneta - la Banca centrale non controlla la quantità di moneta che le famiglie decidono di tenere sotto forma di depositi; - non controlla la quantità di moneta che le banche decidono di impiegare sotto forma di prestito; - se gli operatori perdono improvvisamente fiducia nel sistema e ritirano i depositi, le banche falliscono. Se saltano le banche, salta l'economia.

Moltiplicatore monetario Misura la capacità del sistema bancario di creare moneta. È pari al reciproco del tasso di riserva obbligatorio ( R ) : 1/R Con il 10% di

La riserva del moltiplicatore è 10 (1/0,10). Con il 20% di riserva il moltiplicatore è 5 (1/0,20).

L'inflazione

Con inflazione si intende l'aumento generale del livello dei prezzi. Il tasso d'inflazione è la percentuale di aumento annuo del livello generale dei prezzi. Si misura con il Deflatore e con l'IPC. (Con stagflazione si intende la compresenza di un elevata disoccupazione e una persistente inflazione).

Tre tipi di inflazione:

  • moderata: i prezzi aumentano lentamente e in modo prevedibile;
  • galoppante: inflazione a due cifre. Se si consolida (Italia anni 80) vi sono distorsioni economiche, la moneta perde valore, aumentano gli investimenti immobiliari...ecc.
  • iperinflazione: aumenti dei prezzi a tassi molto elevati. Le cause sono quando la banca centrale stampa troppa moneta e tutti cercano di liberarsene il più velocemente possibile.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
9 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher framicro di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di principi di economia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Massaglia Stefano.