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La domanda aggregata

La domanda aggregata rappresenta la relazione che intercorre fra il livello dei prezzi ed il livello del reddito nazionale (ha pendenza negativa).

LEZIONE 12.

LA DOMANDA AGGREGATA IN UN'ECONOMIA APERTA:

L'estensione del modello IS-LM al caso di un'economia aperta → modello di Mundell-Fleming.

Si ipotizza che l'economia in questione sia relativamente piccola, e con perfetta mobilità dei capitali in entrata e in uscita.

In tale situazione il tasso di interesse è determinato dal tasso di interesse internazionale.

Nel mercato dei beni e servizi, rappresentato dalla curva IS, entra in gioco un quarto elemento, che sono le esportazioni nette (la differenza fra esportazioni ed importazioni).

Non bisogna dimenticare che il modello IS-LM spiega le fluttuazioni di breve periodo in cui tutti i prezzi, sia quelli interni che quelli esteri, sono fissi.

-Quando il tasso di cambio nominale aumenta (si apprezza), aumenta anche quello reale, ed i beni

esteri diventano più convenienti rispetto a quellinazionali. Di conseguenza le esportazioni diminuiscono e le importazioni aumentano, facendo diminuire le esportazioni nette. La curva IS in un'economia aperta rappresenta le combinazioni di tasso di cambio e reddito che garantiscono l'equilibrio in un mercato (aperto) di beni e servizi. L'offerta di moneta è esogenamente determinata dalla banca centrale, ed i prezzi sono rigidi. In regime di tassi di cambio fluttuanti è permesso al tasso di cambio di fluttuare liberamente in risposta al variare delle condizioni economiche.

Nell'economia chiusa una politica fiscale espansiva → determina un aumento del reddito, che a sua volta genera un effetto di spiazzamento sugli investimenti. In un'economia aperta → l'aumento di reddito determina una pressione al rialzo sul tasso di interesse (sul mercato della moneta), affluiscono capitali esteri in grado di controbilanciare la contrazione.

dell'offerta di fondi mutuabili, e quindi mantenendo il tasso di interesse al livello internazionale. Il flusso di capitali fa aumentare la domanda di valuta nazionale sul mercato dei cambi, aumentandone il valore → il tasso di cambio si apprezza, rendendo i beni esteri più convenienti di quelli interni. L'afflusso di capitale nei mercati esteri → fa aumentare l'offerta di valuta nazionale sul mercato dei cambi, riducendone il valore. Quando il tasso di cambio si deprezza, i beni nazionali diventano più convenienti rispetto a quelli esteri, e inducono un aumento delle esportazioni nette. La spesa programmata aumenta, ed aumenta il reddito di equilibrio di breve periodo. Le esportazioni nette diminuiscono, controbilanciando l'effetto espansivo della politica fiscale. EFFETTI DELLA POLITICA COMMERCIALE: Il governo può infatti decidere di ridurre la domanda di beni importati → imponendo dei dazi doganali. Questa misura alimenta le esportazioni nette,Determinando un spostamento della spesa programmata. L'unico effetto che si ottiene è l'apprezzamento del tasso di cambio, lasciando invariato il livello di reddito prodotto. In un regime a cambi fissi, i diversi paesi stabiliscono i tassi di cambio a livelli predeterminati. Le banche centrali sono disposte ad acquistare e vendere valuta nazionale in cambio di quella estera al tasso concordato. L'obiettivo della banca centrale è mantenere invariato il tasso di cambio, vincolando la propria politica monetaria. IL MODELLO MUNDELL-FLEMING: Il modello di Mundell-Fleming si regge sull'idea che il tasso di interesse sia uguale in tutto il mondo. Ovviamente nella realtà non è così per almeno due motivi: 1) Rischio paese: indebitarsi negli USA è diverso da indebitarsi in Argentina... Il paese cui è associato un rischio maggiore deve corrispondere un tasso di interesse più elevato per attrarre gli investitori. 2)

Aspettative sul cambio: se una valuta ha valore costantemente inferiore rispetto ad un'altra, il tasso di interesse dei prestiti contratti in valuta deprezzata deve essere più elevato, per controbilanciare il differenziale di cambio.

Un elevato rischio paese determina un aumento del tasso di interesse interno, generando due conseguenze:

  1. Una contrazione degli investimenti interni ed una contrazione della quantità di moneta domandata → l'effetto è un deprezzamento del tasso di cambio ed un aumento del reddito.
  2. L'aspettativa di deprezzamento dei tassi di cambio nel futuro determina il deprezzamento nel presente.

L'aspettativa spingerà al rialzo i tassi di interessi interni, generando:

  1. contrazione degli investimenti e spostamento verso sinistra della curva IS;
  2. contrazione della domanda di moneta e spostamento verso destra della curva LM.

Può sorprendere che l'effetto di un più elevato rischio paese sia un

aumento del reddito. Questo è dovuto allo spostamento verso destra della curva LM*. Tuttavia ci sono almeno tre meccanismi che ostacolano tale movimento:

  1. banca centrale che reagisce contraendo l'offerta di moneta;
  2. aumento inaspettato dei prezzi dei beni importati;
  3. i timori legati al rischio paese faccia aumentare il desiderio di detenere moneta in forma liquida, piuttosto che rischiare di tenerle in banca.

Un aumento del rischio paese ha quindi effetti deleteri. Induce:

  1. deprezzamento dei tassi di cambio;
  2. una caduta del reddito aggregato;
  3. nel lungo periodo riduce l'accumulazione di capitale e la crescita economica.

Una riduzione del prezzo determina un aumento dei saldi monetari reali, mentre un aumento del prezzo determina una riduzione dei saldi monetari reali.

TRANSIZIONE DAL BREVE AL LUNGO PERIODO:

La velocità di tale transizione dipenderà dalla velocità di aggiustamento dei prezzi. Se l'equilibrio di lungo periodo è su un

redditi provoca un aumento dei costi per le imprese, che si traduce in un aumento dei prezzi dei beni e dei servizi offerti sul mercato. Di conseguenza, la domanda diminuisce e si verifica una contrazione dell'economia. 2) Il modello delle aspettative razionali → sostiene che le persone hanno aspettative razionali riguardo all'andamento futuro dell'economia. Queste aspettative influenzano le decisioni di consumo e di investimento, determinando la forma della curva di offerta aggregata. 3) Il modello dell'offerta aggregata di lungo periodo → considera l'offerta aggregata come una funzione del capitale, del lavoro e della tecnologia disponibili nell'economia. In questo modello, la curva di offerta aggregata è verticale a lungo termine, indicando che l'economia può raggiungere il pieno impiego delle risorse senza generare inflazione. 4) Il modello dell'offerta aggregata di breve periodo → tiene conto dei fattori che influenzano l'offerta a breve termine, come i salari nominali rigidi e i prezzi dei beni e dei servizi. In questo modello, la curva di offerta aggregata è pendente positivamente, indicando che un aumento della domanda aggregata può portare a un aumento della produzione e dell'occupazione, ma anche a un aumento dell'inflazione. In conclusione, l'analisi dell'offerta aggregata è fondamentale per comprendere le dinamiche dell'economia e per valutare gli effetti delle politiche economiche sul livello di produzione, occupazione e inflazione.

prezzi fraabbassare il salario reale. Una riduzione del salario reale determina un aumento della domanda di lavoro da parte delle imprese. Un maggiore impiego di lavoro determina un aumento della produzione. Sulla base del livello atteso dei prezzi, il salario nominale viene fissato avendo in mente un salario reale obiettivo.

Il livello di occupazione non viene definito ex-ante, ma sulla base del salario reale effettivo → i lavoratori sono disposti a fornire tutto il lavoro domandato per quel livello di salario reale. Un prezzo superiore rispetto a quello atteso, fa aumentare il livello di produzione e viceversa.

2) Il modello del vizio di percezione dei lavoratori → ammette che i salari si aggiustano liberamente e rapidamente per equilibrare domanda ed offerta di lavoro. L’ipotesi di base è che i lavoratori confondono almeno temporaneamente salari nominali e reali. I lavoratori credono che il livello dei prezzi sia inferiore a quello reale, e sono indotti ad offrire più

lavoro di quanto previsto dal salario reale di equilibrio. In sintesi una variazione del livello dei prezzi da quello atteso determina una variazione dell'offerta di lavoro, e di conseguenza una variazione della produzione. 3) Il modello dell'informazione imperfetta → ipotizza che i mercati siano in equilibrio, e che le differenze fra la curva di offerta aggregata di breve e lungo periodo siano dovute ad un'erronea percezione dei prezzi. Il modello ipotizza che ogni attore economico produca un solo bene e ne consumi una molteplicità. Data la molteplicità di beni, i consumatori non riescono a tenere sotto controllo i prezzi di tutti i beni, ma solo di quelli che producono, tendono quindi a confondere cambiamenti nel livello dei prezzi relativi con cambiamenti nel livello generale dei prezzi. Tale confusione → influenza le decisioni sulle quantità di beni e servizi nel breve periodo, generando una correlazione tra livello dei prezzi e prodotto.comportamento microeconomico di un produttore è influenzato dall'livello dei prezzi → all'aumentare del prezzo il produttore deciderà di lavorare di più ed offrire una maggiore quantità di prodotto. Quindi, una volta aumentato il livello generalizzato dei prezzi, il produttore osserva solo il prezzo del bene che egli stesso produce. In sintesi, il modello dell'informazione perfetta afferma che scostamenti dell'livello di produzione da quello naturale sono dovuti a scostamenti tra il livello di prezzi atteso ed il livello dei prezzi effettivo. Quando il prezzo effettivo è maggiore di quello atteso, si genera uno stimolo generalizzato all'aumento della produzione, poiché l'aumento generalizzato viene interpretato come aumento del prezzo relativo. 4) Il modello dei prezzi vischiosi → enfatizza il fatto che le imprese non adeguano immediatamente i prezzi dei propri prodotti alle variazioni delladomanda. Per comprendere questo

modello bisogna abbandonare l'ipotesi di concorrenza, ed affermare che le imprese abbiano un seppur minimo controllo monopolistico sul prezzo da praticare (concorrenza monopolistica).

Il prezzo che l'impresa desidera praticare → dipende da due fattori:

  1. il livello generale dei prezzi
  2. il livello generale di reddito

Se aumenta il livello dei prezzi, l'impresa si aspetterà anche un aumento del costo dei fattori e delle materie prime, per cui aumenterà anch'essa il proprio prezzo.

IN SINTESI I QUATTRO MODELLI di offerta aggregata di breve periodo, pur partendo da considerazioni differenti, hanno implicazioni analoghe.

Il prodotto si discosta dal suo livello naturale a fronte di scostamenti dei prezzi dal loro livello atteso.

Dettagli
A.A. 2019-2020
26 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Giorgiavaretto di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia digitale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Quatraro Francesco.