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CAPITOLO 6: LE LINGUE DEL MONDO

Le lingue presenti nel mondo non sono un numero ben definito ma grazie ad una

ricerca del MIT si suppone circa 6900

In Italia, oltre all’italiano, bisogna considerare le lingue delle minoranze (tedesco,

ladino dolomitico, neogreco, serbo-croato, provenzale, ecc). In secondo luogo bisogna

anche considerare lo statuto dubbio dei vari dialetti che possono essere considerati

autonomi rispetto all’italiano. Questi vanno a comporre circa trenta lingue indigene

Il principale metodo per raggruppare le lingue è quello di raggrupparle in famiglie

secondo criteri di parentela genealogica. Per riconoscere la parentela linguistica

bisogna comparare il lessico fondamentale, ovvero circa 200 termini, da considerare

non esposti ad interferenza tra le lingue. Se troviamo lo stesso o simile significante,

esse probabilmente avranno un antenato comune.

Il livello della famiglia rappresenta il più alto livello di parentela ed è la categoria

fondamentale della classificazione delle lingue su base genetica

All’interno di una famiglia si possono riconoscere dei rami, che a loro volta si possono

dividere in gruppi e sottogruppi

Italiano:

1. Famiglia, Lingue indoeuropee

2. Ramo, Neolatino

3. Gruppo, Occidentale

4. Sottogruppo, Italo-Romanzo

La linguistica comparativa riconosce un massimo di diciotto famiglie linguistiche, più

quattro o cinque lingue isolate di cui non si è trovata la parentela con altre lingue

A queste andrebbero aggiunte alcune decine di lingue pidgin o lingue creole, nate

dall’incontro in situazioni particolari di lingue distanti tra loro. Inoltre esse si sono

sviluppate con tratti peculiari ed indipendenti, perciò difficili da collocare (Giamaicano,

WAPE-West African Pidgin English)

Delle migliaia di lingue che troviamo nel mondo, soltanto alcune decine possono

essere considerate grandi lingue. Infatti soltanto 64 lingue hanno più di 10 milioni di

parlanti

Molte lingue si stanno estinguendo. Infatti all’inizio del secondo millennio, circa il 20%

delle lingue era in via d’estinzione

I criteri per riconoscere l’importanza delle lingue sono in quanti paesi essa è ufficiale o

parlata, la tradizione letteraria, l’impiego nei rapporti internazionali, l’importanza

politica, ecc.

Nel 2003 la lingua più parlata è il cinese-mandarino, seguita dall’hindi-urdu e

dall’inglese

L’85% delle lingue è parlato da meno di 10000 persone. La frammentazione

linguistica è ben rappresentata dalla Papua Nuova Guinea in cui sono presenti circa

860 lingue

In Europa sono parlate lingue di cinque famiglie differenti, indoeuropea (Danese,

Svedese, Norvegese e tutte le altre, Italiano, Francese, Tedesco, Britannico), uraliche

del ramo ugrofinnico (Ungherese, Finlandese, Estone, Lappone), altaiche (Turco,

Tataro), caucasiche (Ceceno, Georgiano), semitiche (Maltese) ed una isolata, il

basco

Tipologia Linguistica:

Esso si occupa di individuare che cosa c’è di uguale e cosa di differente

La tipologia è collegata con lo studio degli universali linguistici, proprietà ricorrenti

nella struttura delle lingue. Un universale, per essere tale, non deve essere presente in

tutte le lingue ma è sufficiente che non sia contraddetto da una di queste

Un tipo linguistico si può definire come un insieme di tratti strutturali ed equivale

all’incirca ad un raggruppamento di sistemi linguistici aventi molti caratteri comuni

Alcuni esempi di universali linguistici, lista completa a pag. 239-240:

Universali assoluti:

1. Tutte le lingue hanno V e C

2. Tutte le lingue hanno V orali

3. Tutte le lingue hanno fonemi vocalici composti almeno da /i/, /a/, /u/

4. Tutte le lingue hanno sillabe con struttura C + V

5. Tutte le lingue hanno parole, sintagmi e frasi

6. Tutte le lingue hanno costruzione negativa

Universali implicazionali:

1. Se una lingua ha vocale nasale allora avrà anche vocale orale

2. Se una lingua ha flessione allora avrà anche derivazione

Gerarchie implicazionale:

1. Singolare>Plurale>Duale>Triale>Paucale

2. Verbo>Nome>Aggettivo>Avverbio

Tipologia Morfologica:

Un primo modo di individuare tipi linguistici diversi è quello basato sulla morfologia o

meglio sulla struttura della parola. Si possono distinguere infatti cinque tipi morfologici

differenti e fondamentali:

1. Isolante, E’ una lingua la cui struttura di parola è la più semplice, un morfema

da una parola. L’indice di sintesi (dato da morfemi:parole) è circa 1:1 e si

ottiene dividendo il numero dei morfemi per le parole in un testo. Più è basso,

più la lingua è analitica, più è alto, più la lingua è sintetica. Queste lingue non

hanno Morfologia Flessionale e poca Derivazionale (Cinese)

Anche l’inglese presenta tratti di lingua isolante, infatti è una lingua analitica

2. Agglutinante, E’ una lingua in cui le parole hanno una struttura complessa,

formate da giustapposizione di più morfemi. Esse hanno alto indice di sintesi,

pari a 3:1. All’interno delle parole sono frequenti i casi di allomorfia ed

omonimia di morfemi ma sono ben individuabili Un caso di lingua sintetica

è il Turco, le cui parole sono formate da radice lessicale, morfema di

numero e morfema di caso

3. Flessive, E’ una lingua che presenta parole internamente abbastanza

complesse, costituite da radice lessicale o derivata ed uno o più affissi

flessionali che veicolano più valori grammaticali. Rispetto alle precedenti hanno

indice di sintesi minore e le parole sono meno complesse. Tuttavia sono molti

i fenomeni di allomorfia e fusione infatti amalgamano spesso i singoli

morfemi e li rendono non bene individuabili. Per questa ragione sono anche

chiamate fusive. In genere le lingue indoeuropee sono di questo tipo. Tutta via

il francese ha un indice di sintesi pari a 2, l’inglese pari ad 1,5. L’Italiano è una

lingua flessiva, Buono/Buon-ità = Bontà

4. Introflessive, E’ una lingua caratterizzata dal fatto che i fenomeni di flessione

avvengono anche dentro la radice lessicale. I morfemi derivazionali e flessionali

che la compongono sono dei transfissi (cap.3). Un esempio di lingua

introflessiva è l’arabo

5. Polisintetica, E’ una lingua con parole dalla struttura più complessa. Infatti la

parola è formata da più morfemi uniti insieme ed in una stessa parola possano

comparire due o più radici. Le parole parole che in altre lingue sarebbero delle

frasi, qua sono semplicemente delle parole. L’indice di sintesi è ovviamente

molto elevato e vicino a 4 o superiore. Sono anche chiamate lingue

incorporanti, come il Groenlandese. In Tupinanbà, lingua dell’america

meridionale, vi sono dei processi di infissazione e di circonfissazione con

morfemi che sono radici lessicali

L’Italiano, come già detto, è una lingua flessiva (o fusiva) ma si possono trovare anche

tratti isolanti come in “auto civetta” e agglutinanti come “probabilisticamente”

Tipologia Sintattica:

Un secondo criterio fondamentale è basato sulla sintassi e precisamente sull’ordine

basico dei costituenti principali della frase

Nella classificazione tipologica i costituenti sintattici fondamentali sono S, O e V

SOV è l’ordine più frequente, SVO è poco meno attestato ed è il secondo per

frequenza, VSO è il terzo per frequenza (11%-15% delle lingue), VOS è il quarto (5%-

10% delle lingue)

I due terzi delle lingue hanno il soggetto in prima posizione ed i quattro quinti hanno il

soggetto prima dell’oggetto. OVS ha frequenza bassa (1%-5%) e OSV è rarissimo

L’Italiano, come tutte le lingue romanze, l’Inglese, le lingue germaniche, quelle slave

ecc è una lingua SVO. Tuttavia il tedesco può essere considerato sia SVO o SOV

Lingue SOV sono il Turco, il Giapponese, il Coreano, l’Ungherese e VSO sono l’Arabo,

l’Ebraico Classico, il Gaelico ed il Gallese

Il Latino può essere considerato sia una lingua SOV sia una lingua ad ordine libero

“Perché gli ordini SOV ed SVO sono di gran lunga predominanti, seguiti da

VSO?”

Una prima spiegazione è quella che il soggetto corrisponde con il tema ed esso sta in

prima posizione. Inoltre tendono ad agire due altri principi:

1. Principio di precedenza, Il soggetto deve precedere l’oggetto (Principio più forte)

2. Principio di adiacenza, Verbo ed Oggetto devono essere contigui poiché il

secondo dipende dal primo (Principio più debole)

Su queste basi sono stati formulati degli universali implicazionali, che collegano tra

loro le posizioni di diversi elementi nella frase e nei sintagmi:

1. SOV < (AN < GN) = Una lingua SOV e se in essa l’Agg precede N allora il Gen

precede N

2. VSO > (NA > NG) = Una lingua VSO e se in essa N precede Agg allora N

precede il Gen

Una lingua OV è il Turco, a destra invece costruisce il Gaelico anche nella variante

Scozzese

Queste correlazioni sono solo tendenze statistiche ed ogni lingua possiede un certo

ammontare di incoerenza tipologica

Un ulteriore parametro che coinvolge morfologia, sintassi e semantica è l’ergalità,

ovvero delle lingue che assegnano una marcatura diversa di caso al soggetto a

seconda che esso sia soggetto di un verbo intransitivo o transitivo.

Queste lingue contrappongono un sistema assolutivo-ergativo ad uno nominativo-

accusativo

Lingue simili sono il Basco, l’Avaro, il Tongano

Un altro parametro è dato dal fatto che certe lingue strutturano la frase in base alle

funzioni sintattiche, altre in base alla struttura informativa:

1. Subject-Prominent, sono le lingue Indoeuropee, Turco ed Arabo

2. Topic-Prominent, è il Cinese che non costruisce le frasi secondo lo schema S-V

ma Topic-Comment

3. Entrambe, come il Giapponese (Nihongo) che marca un costituente come O

oppure S con particelle

CAPITOLO 7: MUTAMENTO E VARIAZIONE NELLE LINGUE

Una lingua non è un blocco uniforme ma si presenta sottoforme diverse. Tale

differenziazione è innanzitutto visibile lungo l’asse del tempo, nella diacronia

Le strutture ed i paradigmi si modificano, nascono nuove parole e costrutti

All’insieme di questi mutamenti si da il nome di mutamento linguistico ed il settore

che se ne occupa è la lingustica storica

Diacronia non è soltanto l’evoluzione della lingua nella storia, ma anche i rapporti con

lingua e società

Il mutamento linguistico è più lento dei mutamenti socio-culturali e perciò noi parlanti

abbiamo sotto i nostri occhi abbiamo un processo che è difficile da cogliere

Cambia

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
38 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher jacopovolpato di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguistica generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pavia o del prof Roma Elisa.