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La coerenza statistica dei sintomi e l'analisi della teoria di risposta all'item (IRT) di Rasch
Per dimostrare la coerenza statistica dei sintomi si usa l'ANALISI DELLA TEORIA DI RISPOSTA ALL'ITEM (IRT) di Rasch.
Proprietà dell'Item Response Theory
I modelli dell'IRT hanno l'obiettivo di calcolare la probabilità che un soggetto ha di rispondere correttamente a ciascun item del test somministrato, in funzione del livello di abilità posseduto dal soggetto stesso e dei parametri dell'item analizzato; i parametri variano anche in funzione del modello preso in considerazione; di conseguenza, il punteggio che un soggetto ottiene ad un determinato item dipende sia dal livello d'abilità posseduto dal soggetto, sia dalle caratteristiche dell'item stesso, oltre che dal modello utilizzato che determina quali parametri degli item includere nelle analisi stesse.
Feinstein afferma che vi è un problema psicosociale negli studiosi: questi, quando mettono a punto una scala di
Valutazione: non hanno solida esperienza clinica e sono affascinati dai coefficienti di correlazione che spesso hanno validità statistica e non clinica.
Scelta degli strumenti:
VALIDITÀ INCREMENTALE: contributo accrescitivo delle abilità predittive di un test. Effetto dovuto all'inclusione di uno specifico strumento di valutazione nel processo diagnostico clinico. (selezione di strumenti all'interno di una batteria psicometrica. Nel processo di costruzione di una scala di valutazione: inclusione di item ridondanti (per non trascurare nulla) esclusione di item considerati troppo divergenti (ma a volte sono fondamentali per discriminare cambiamenti di distress) violazione di validità incrementale e capacità discriminante.
LA CATEGORIZZAZIONE DIAGNOSTICA:
La clinimetria suggerisce un approccio longitudinale e non trasversale: molteplici osservazioni durante il decorso del disturbo.
MACROANALISI: si stabilisce relazione fra sindromi in
comprendere meglio il problema e a individuare il trattamento più appropriato. Il colloquio clinico può essere suddiviso in diverse fasi: 1. Anamnesi: raccolta di informazioni riguardanti la storia clinica del paziente, inclusi sintomi, eventi stressanti, storia familiare e trattamenti precedenti. 2. Esame obiettivo: valutazione fisica del paziente per escludere eventuali cause organiche dei sintomi. 3. Esame psichiatrico: valutazione dei sintomi psichiatrici attraverso l'uso di interviste strutturate o questionari. 4. Formulazione diagnostica: basata sui criteri diagnostici definiti, viene formulata una diagnosi preliminare. 5. Pianificazione del trattamento: in base alla diagnosi, viene pianificato un trattamento appropriato, che può includere terapia farmacologica, terapia psicologica o una combinazione di entrambe. Durante il colloquio clinico, è importante mantenere una comunicazione empatica e non giudicante con il paziente, al fine di creare un ambiente sicuro e favorevole alla condivisione delle informazioni.predire il decorso e a selezionare trattamento adeguato. Lettura dei segni e sintomi per diagnosi descrittiva. Si valuta: comportamento, modalità di coping, livello di adattamento, atteggiamento verso il disturbo, eventuali problemi psicosociali. Colloquio orientato all'insight: i conflitti profondi si traducono in agenti patogeni cronici, interferendo con le azioni, distorcendo percezioni e conducendo allo sviluppo di sintomi, comportamenti maladattivi e sofferenza mentale. SCOPO: portare alla luce questi conflitti e renderli consapevoli. Spesso però questo viene ostacolato dai meccanismi di difesa. NB: i due tipi di colloquio dovrebbero essere usati in maniera integrativa, in un approccio a due tempi. Le 4 componenti dell'intervista clinica come paziente e intervistatore entrano in rapporto. Il colloquio orientato all'insight è: - Relazione: basato su relazione di transfert e controtransfert; - Esplorazione: analisi dei contenuti latenti e manifesti; - Interpretazione: comprensione dei significati nascosti; - Elaborazione: lavorare sulle emozioni e sui conflitti. Il colloquio orientato al sintomo è basato su interazione che vaDa una conoscenza iniziale alla fiducia. Quello orientato all'insight usa tecniche per illuminare conflitti inconsci come:
- Tecniche di interpretazione
- Confrontazione
- Libera associazione
Mentre quello orientato al sintomo usa tecniche per valutazione di segni e sintomi.
Lo stato mentale del paziente mentre parla con il clinico:
- Orientato a insight: l'intervistatore si concentra sull'identificazione dei meccanismi di difesa e dei conflitti.
- Orientato al sintomo: l'intervistatore si concentra sul funzionamento, la parola, il pensiero, l'umore, la memoria, ecc.
Diagnosi:
- Orientato a insight: identifica conflitti e pattern di comportamento gestiti inconsciamente.
- Orientato al sintomo: identifica segni e sintomi che soddisfino i criteri diagnostici.
Le tre fasi dell'intervista clinica:
- Introduttiva: accoglienza, introduzione del problema, valutazione del problema.
- Centrale: follow up delle impressioni preliminari, storia psichiatrica.
- Conclusiva: diagnosi e restituzione, prognosi e contratto terapeutico.
Preparazione del paziente allaconclusione, ricapitola e da uno sguardo sul futuro.
Strategie per la relazione:
- Presentarsi: prima fase per sentirsi a proprio agio. Presentazione (nome e cognome), trattaretematiche poco impegnative per stabilire terreno comune. È possibile valutare l'atteggiamento.
- Raccogliere informazioni socio-demografiche del paziente: generale del paziente, la sua tendenza a rilassarsi etc...
- Riconoscere e rispondere ai SEGNI (linguaggio verbale o non verbale):
- NON VERBALI: locomozione (segno territoriale, come il paziente si muove nello spazio. Si capisce già al suo ingresso nella stanza), psicomotricità (segno comportamentale, conforme a quello locomotorio.), espressività (segno emotivo: movimenti del corpo, sorride o no, tensione, evita lo sguardo etc...).
- VERBALI: uditivo, cinestetico, visivo, astratto, scelta delle parole (soprattutto se metafore). Se clinico acquisisce il linguaggio del paziente si avvicina molto a lui.
Instaurazione della fiducia.
ESEMPIO DI RISPOSTA AL SEGNO: inizialmente si può decidere di osservarli e basta. La risposta deve rispecchiare il segno, deve far sì che il paziente si senta compreso e ascoltato. Es: se il paziente evita di avvicinarsi, stare fermi o muoversi lentamente.
-Identificare il problema ed esprimere comprensione: VALUTARE LA SOFFERENZA: descrizione della sofferenza, paziente parla liberamente: valutazione di affettività e umore, mostrare interesse per i suoi sentimenti. RISPONDERE CON EMPATIA: Comunicargli comprensione e interesse. Farlo in modo spontaneo, genuino, naturale. I pazienti sono infastiditi dai manierismi e dall'uso di linguaggio specifico.
L'insight: COMPLETO O PARZIALE (riconoscono il problema ma attribuiscono le cause a circostanze esterne), ASSENTE (in genere arriva accompagnato, non riconosce di avere problemi, rifiuta colloquio. Rispondere con empatia).
RIVOLGERSI ALLA PARTE SANA DEL PAZIENTE: in caso di insight parziale
è difficile trovare l'osservatore sano nel paziente. Bisogna cercarlo accettando la sua realtà. In caso di insight assente non c'è osservatore sano ma solo una parte spaventata e preoccupata. DEFINIRE GLI OBIETTIVI TERAPEUTICI: sono di due tipi: uno condiviso con il paziente e uno di cui si occupa il terapeuta. In caso di Insight completo possono coincidere. Più i due obiettivi differiscono tra loro, più il paziente avrà bisogno del nostro supporto. Competenza: 1) VEDERE PROBLEMA DA PROSPETTIVA PIÙ AMPIA (non è il solo a mostrare di soffrire di questo disturbo) 2) MOSTRARE COMPETENZA PROFESSIONALE, FAMILIARITÀ CON PROBLEMA, FUGARE DUBBI SU COMPETENZA. 3) CREARE SPERANZA. -Assumere la leadership: capacità di fare da guida. Intervistatori autoritari a volte non si rendono conto della mancanza di empatia (di solito sono soggetti insicuri che usano autorità per celare i loro dubbi). Ruolo autoritario talvolta.viene dato dal paziente, mettono intervistatore su piedistallo: dopoprotestano, hanno timore e ci considerano come idolo da imitare e ammirare. Equilibrare i ruoli: RUOLI DEL CLINICO: 1) ascoltatore empatico: mette il paziente a proprio agio. Attenzione a non estremizzare, porre sempre dei confini. 2) esperto: manifestazione di empatia è perdita di tempo. Paziente ha bisogno di capacità pratica. 3) conduttore (autorità): intervistatore che sin dall'inizio mantiene posizione di comando a cui il paziente si deve adeguare. RUOLI DEL PAZIENTE: 1) portatore di malattia: si considera solo temporaneamente indebolito. Vede la causa in qualcosa di specifico e vuole essere aiutato. Rapporto facilitato. 2) sofferente: i suoi problemi invadono tutta la sua vita. Tende a esagerare, porre richieste insostenibili, affranto. Si aspetta compassione piuttosto che il consiglio di un esperto. 3) V.I.P.: si reputa privilegiato, si aspetta trattamento preferenziale e attenzione.continua.Tecniche per ottenere informazioni nel colloquio Il paziente collaborante: solitamente è in grado di parlare di ciò che lo ha spinto a chiedere aiuto. Si aspetta una diagnosi e una proposta di trattamento. Tecniche di apertura: condurre il soggetto a raccontare la propria storia per ottenere informazioni necessarie alla formulazione della diagnosi. Iniziare con domande più ampie, poi andando via via sempre più nello specifico. Tecniche di chiarificazione delle risposte: - Specificare: se le domande aperte non portano informazioni chiare, passare a domande chiuse o al racconto di un episodio recente. - Generalizzare: se il paziente tende a partire da un evento specifico, bisogna indagare per giungere a un problema complessivo dei sintomi. - Verificare se il paziente si rispecchia nelle informazioni fornite. - Domande guida: suggeriscono una risposta specifica. Se si vogliono ottenere informazioni valide, occorre evitarle.Identificare la logica sottostante il pensiero del paziente. Si usa se c'è un sospetto di:
- Sondare: delirio.
- Correlazioni: approfondire le connessioni illogiche.
- Riassumere: utile per soggetti che danno risposte vaghe o circostanziate, che mostrano deboli associazioni o fuga di idee. I riassunti indirizzano l'attenzione del paziente e danno un'idea di come la pensa l'intervistatore.
Tecniche di conduzione del colloquio:
- Continuazione: incoraggia il paziente a proseguire il racconto e indica che la strada è quella giusta. Nessun suggerimento.
- Enfatizzare: ripetere la parte di risposta che si vuole che il paziente elabori. Invito ad approfondire.
- Ridirezionare: sottolinea necessità di non divagare. Invito a tornare sui binari del discorso iniziale.
- Transizione: portare il paziente su argomenti diversi. Graduale: si passa facilmente da un argomento all'altro tramite relazioni causa/effetto o relazione temporale. Accentuata: accantonare argomento.
a favore di un altro. Improvvisa: introduzione di un nuovo argomento senza preavviso.