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Il ToU proposto da facebook è quindi da considerarsi come un tipo di contratto

immorale.

Un altro modo è quello di considerare l’azione di Facebook come una difesa degli

o interessi degli utenti (intesi come complesso). Gli utenti di Facebook utilizzano

spesso contenuti caricati da altri e li pubblicano o condividono come fosse un loro

contenuto (foto, musica, video ecc.). Tali utenti fanno affidamento sull’accettazione

della licenza degli altri, ma se questa scade ogni qualvolta che un utente disabilita il

proprio account, la capacità di accedere ad ogni contenuto (come indicato nella

licenza originaria) è seriamente compromessa. In questo senso, Facebook ha

protetto gli utenti che hanno fatto affidamento sul contenuto fornito da altri utenti

e da questa prospettiva il ToU di Facebook potrebbero essere visto come un valido

contratto sociale.

La ragione secondo cui i social media sono in grado di facilitare la creazione ci contratti

sociali, risiede nel fatto che la loro sopravvivenza dipende dal continuo coinvolgimento degli

utenti. Gli utenti non sono infatti semplici consumatori di contenuti prodotti da altri, ma sono

dei veri e propri produttori di contenuti originali. Senza il loro coinvolgimento creativo, i

social media vedrebbero scomparire il loro asset principale. Questa dipendenza dal

coinvolgimento attivo degli utenti obbliga i social media a essere particolarmente attenti ai

bisogni e agli interessi di una massa organizzata di individui che interagiscono e collaborano

attraverso una piattaforma.

Allo stesso tempo, il contratto sociale di una community (definito dal ToU nel caso di un social

network) incontra una serie di limiti:

Il primo limite deriva dalla natura dell’accordo tra utenti e social media: molti social media

• offrono un accesso gratuito e gli utenti “pagano” con una “valuta” speciale – una valuta

sociale (fa riferimento alla sfera personale dell’individuo come le interazioni,

coinvolgimento, creatività ecc.). Di conseguenza, questo accordo tra utenti e piattaforme fa

sorgere nuovi interessi che richiedono una speciale protezione legale.

Il secondo limite deriva dalla duplice natura dei social media. Da una parte, un social

• media genera una community di utenti e facilita la social production. Dall’altra, la

community viene considerata come un semplice asset aziendale che deve essere utilizzato

per massimizzare i profitti.

Un terzo insieme di problemi riguarda invece la tirannia della folla. La vicenda di Facebook

• dimostra che la massa di utenti agisce a volte in maniera non efficiente e potrebbe

ostacolare l’assunzione di scelte razionali per il benessere di tutti gli utenti.

Questi limiti mostrano che sono necessari degli interventi di regolazione all’interno di questi

sistemi privati di norme (come il ToU).

Come tutelare quindi i diritti degli individui e, allo stesso tempo, proteggere gli interessi della

community?

La risposta è attraverso politiche basate sul diritto pubblico; in particolare, un meccanismo

in grado di tutelare i diritti degli utenti è la voce (voice).

La voce richiede la trasparenza dei ToU, in modo che tutti gli utenti possano comprendere

chiaramente il tipo di regole applicate ai contenuti da loro generati e condivisi. Inoltre,

richiede che i partecipanti vengano opportunamente avvisati prima di ogni cambiamento

all’interno del ToU. La voce impone inoltre, un continuo miglioramento e modifica dei termini

da parte della community di utenti, i quali esprimono la loro opinione a proposito dei

cambiamenti proposti.

Un altro elemento importante è l’uscita. Gli utenti infatti devono essere in grado di

abbandonare la piattaforma, e deve essere tutelata la loro libera scelta di rimanere in un

particolare social media e partecipare in maniera volontaria.

Capitolo 4 – Il trust management nelle online communities

Per trust management si intende l’attività di sostegno dei partecipanti nei mercati e nelle

community online al fine di valutare la qualità e l’affidabilità dei servizi online e consentire

migliori decisioni circa con quali attori effettuare transazioni e quali servizi vengono

correttamente rappresentati. Il trust management consente inoltre ai fornitori di servizi di

qualità che assumono comportamenti corretti di etichettarsi come tali; in tal modo il trust

management fornisce benefici a entrambe le parti coinvolte in una relazione di fiducia.

Possiamo distinguere due effetti principali:

La combinazione tra incentivi a generare servizi di qualità e ad assumere

• comportamenti corretti e meccanismi finalizzati a sanzionare i servizi di scarsa qualità

e caratterizzati da comportamenti ingannevoli è il beneficio primario trasferito dal

trust management alle communities online.

Il secondo effetto è quello di stimolare la creazione di mercati e communities di qualità.

Trust concepts

La fiducia permette le persone di interagire spontaneamente e aiuta il sistema economico a

compiere i suoi cicli in maniera regolare. La mancanza di fiducia, al contrario, comporta un

enorme spreco di tempo e risorse al fine di proteggerci contro possibili truffe e danni, e

rallenta in modo considerevole la fluidità delle transazioni.

Tuttavia, bisogna precisare che la sfiducia può essere un positivo stato mentale, che consente

di evitare danni quando si è di fronte a sistemi inaffidabili o organizzazioni e persone

disoneste.

La fiducia può essere descritta come una relazione tra una relying party (la parte che

concede la fiducia) e una trusted party (la parte ricevente fiducia):

La relying party può essere definita come una “entità pensante” che ha l’abilità di valutare

• informazioni ed esperienze passate.

La trusted party può essere invece una persona, organizzazione, entità fisica o nozione

• astratta (informazione, chiave crittografica ecc.).

Il termine “fiducia” è utilizzato nella letteratura con una enorme varietà di significati;

nell’ambito della nostra trattazione faremo riferimento a due tipi di fiducia:

Fiducia intesa come valutazione soggettiva dell’affidabilità o qualità di qualcosa o

• qualcuno (es. la trusted party), che chiameremo evaluation trust.

Fiducia intesa come decisione a entrare in una situazione di dipendenza dalla trusted

• party, che chiameremo decision trust.

Al fine di illustrare la differenza tra evaluation trust a decision trust con un esempio pratico,

consideriamo un’esercitazione antincendio in cui ai partecipanti viene chiesto di scappare

dalla finestra di un terzo piano di una casa usando una corda di aspetto vecchio e deteriorato.

In tale situazione, i partecipanti valutano la probabilità che la corda sorregga il loro peso.

Colui che ritiene che la corda si rompa, non confiderà in essa e si rifiuterà di usarla; parte

sinistra della fig. 1.

Immaginiamo ora che la stessa

persona si trovi in mezzo a un reale incendio, e la sola via di fuga e calarsi dalla finestra del

terzo piano della casa usando la medesima vecchia corda.

In questa situazione, illustrata nella parte destra della fig. 1, è più probabile che la persona

confidi maggiormente nella corda sebbene pensi che possa rompersi.

Sebbene l’ evaluation trust della corda rimane la stessa in entrame le situazioni, la decision

trust cambia in funzione del differente valore associato ai diversi corsi di eventi che

potrebbero verificarsi nelle due situazioni.

Questa differenza mostra che la decision trust dipende da una serie di fattori, come illustrato

nella fig. 2. Se la posta in gioco (value at stake) è elevata, la relying party richiede una

maggiore evaluation trust prima di prendere la decisione di fidarsi. Al contrario, comprare un

biglietto della lotteria al costo di 1 euro (posta in gioco bassa – value at stake) non richiede

un’elevata evaluation trust.

I sistemi di fiducia e reputazione (TRS – trust and reputation systems) possiedono differenti

proprietà, ed è possibile distinguere quattro principali categorie, come illustrato nella tabella

1: La categoria 1 è costituita da sistemi di fiducia puri, caratterizzati da transitive trust

• a private scores,

mentre la categoria 4 è costituita da sistemi di reputazione puri caratterizzati da

• public scores e assenza di transitivity.

La categoria 2 riguarda invece quei sistemi che non sono né sistemi di fiducia puri né

• sistemi di reputazione puri. Si tratta di sistemi caratterizzati da public scores a dove la

transitivity rappresenta un fattore significativo, che possono essere chiamati sistemi

di fiducia pubblici (un esempio è l’algoritmo utilizzato da Google PageRank).

La categoria 3 è costituita da quei sistemi in cui le communities forniscono un

• complesso di ratings, i cui risultati vengono però calcolati privatamente. Questi sistemi

vengono chiamati sistemi di reputazione privati (analisi da parte di organizzazioni,

effettuate tra i consumatori al fine di ricevere feedback).

Il concetto di trust transitivity merita un’analisi piò approfondita:

Supponiamo che Alice

abbia bisogno di aggiustare la sua macchina, ma è appena arrivata in città e non conosce

nessun meccanico. Alice chiede consiglio al suo collega Bob, poiché ha notato che la macchina

di Bob è sempre ben tenuta. Alice mostra in tal modo una direct trust nei confronti di Bob in

merito alla manutenzione della macchina, ma non confida nel farsi aggiustare la macchina

direttamente da lui, in quanto si tratta solo di referral trust. Supponiamo, inoltre, che Bob

faccia aggiustare la macchina dal suo meccanico di fiducia Eric ed è molto soddisfatto dal suo

lavoro. In questo caso, Bob mostra sia direct trust sia functional trust dal momento in cui è

Eric a svolgere effettivamente il lavoro.

Supponiamo ora che Bob consigli a Alice di portare ad aggiustare la macchina da Eric. Alice

ripone quindi functional trust in Eric poiché si impegnerà ad aggiustare la macchina, ma si

tratta di indirect trust poiché Alice non ha mai avuto un’esperienza diretta con l’operato di

questo meccanico.

Tuttavia, una volta che Eric avrà aggiustato la macchina di Alice, quest’ultima avrà avuto

esperienza diretta cosicché la sua functional trust nei confronti di Eric sarà basata sia sul

suggerimento sia sull’esperienza diretta.

Gli studi mostrano come l’esperienza diretta rappresenti un peso maggiore del suggerimento

indiretto; all’aumentare della quantità di esperienza diretta, le raccomandazioni indirette

perdono incisività.

Possiamo fare due importanti osservazioni a riguardo di questo esempio:

La prima è che una transitive trust deve consistere in una o

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A.A. 2015-2016
20 pagine
17 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/05 Filosofia e teoria dei linguaggi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher 123prince123 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Strategie e linguaggi della comunicazione mediale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Fanchi Mariagrazia.