Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Andreotti, anche se lodato per la moltiplicazione delle sale parrocchiali, di ampie
agevolazioni fiscali: sostengono che la prima preoccupazione del ministero
sacerdotale sia quella dell’apostolato cinematografico, e che quindi bisogni
porre rimedio alle limitazioni cui sono soggette le sale parrocchiali, ovvero che i
sacerdoti non possono gestirle-difficoltà di creare nuove sale per il regime
fiscale sfavorevole-ricavo minore delle sale industriali la richiesta di de-
regolamentazione è avanzata con una politica di propaganda anti-comunista
che aveva sostenuto la DC nelle sue elezioni, chiedendo di poter tornare alla
condizione precedente in cui i parroci potevano fondare autonomamente le
proprie sale= la politica di Andreotti si conforma alle richieste di Pio XII creando
una condizione di favore per le sale parrocchiali e di sfavore per quelle
industriali: dimostrazione è il fatto che nel 06/52 convochi mons. Dell’Acqua,
Sostituto presso la Segreteria di Stato Vaticana, per chiedergli di far richiedere a
Vescovado (Pisa) una sala parrocchiale al prelato per non concederla alla
Camera del lavoro e portare al controllo sul territorio in ottica della formazione
delle nuove generazioni
Il progetto del Neorealismo Cattolico : Andreotti comprende che per vincere
il neorealismo deve presentare delle alternative ad esso; dimostra questa sua
intenzione nel discorso di apertura dell’anno accademico alla Pro Deo del
20/11/48 sostenendo come il compito del cattolico non sia porre il limite illecito
alla produzione ma attuare coattivamente prevenzione e repressione: la
moralità infatti non va esercitata con espressioni negatrici, ma con azioni di
educazione positiva, che portino la creazione di una cinematografia
italianamente e spiritualmente ispirata basandosi sulle basi del neorealismo che
aveva fatto sviluppare il cinema italiano anche nella crisi economica Andreotti
si lega con Morlion in quest’idea dato che il domenicano sulla rivista del
Sottosegretario “Centro Sperimentale” aveva pubblicato un articolo in cui
voleva congiungere le basi filosofiche del neorealismo al cristianesimo=
Andreotti presenta la sua idea in Parlamento il 27/11, sostenendo come lo stato
non debba limitare un fenomeno di tal fama internazionale, ma sfruttarlo
epurandolo dalla sua verve critica creando una produzione sana e moralistica;
nell’XI Mostra del Cinema di Venezia paiono aver raggiunto il loro scopo di
unione della vera ottica cristiana con il neorealismo attraverso la presentazione
di Stromboli e Francesco Giullare di Dio
Per affrontar il problema del Neorealismo si crea una legge sul cinema e in
modo indiretto si premiano solo film disimpegnati portando alla cristianizzazione
della cinematografia con il progetto del Neorealismo cattolico: l’attività di
Andreotti dagli anni 40 alla metà degli anni 50 viene lodata nella lettera di fine
incarico del 1960 di Galletto, che dichiara di averlo avuto accanto negli anni
della formazione dell’ACEC e gli riconosce di aver dato ai cattolici la possibilità
di influenzare persone ed enti l’azione di Andreotti fondata sull’esercizio (sale
cinematografiche-ACEC) e produzione (vigilanza sugli spettacoli e sostegno
produzioni spiritualmente ispirate) trova una sua enunciazione completa nella
lettera di risposta alle lamentele del Cardinal Montini del 21/10/48: il cardinale
lamentava il fatto che nelle pellicole i sacerdoti fossero rappresentati come
creduloni-avari-sciocchi-goffi che non avevano il carattere sacro confacente alla
loro carica; tutto per lui derivava dal fatto che la commistione tra sacro e
profano nella cinematografia svilisse il sacro per la condizione anti-clericale
diffusa a Cinecittà
La risposta di Andreotti comincia con la ripresa delle critiche a lui volte di
eccessiva severità nella censura, portando l’esempio di Gioventù Perduta di
Germi, per poi mostrare come la sua linea di azioni si sviluppi anche nell’attività
sotterranea di cambiamento dei colori-figure-scene-quadri eliminando
l’oscenità+ successivamente mostra il suo sostegno agli organismi cattolici con
mezzi non del tutto leciti: devozione di fondi al CCC; riconoscimento di membri
cattolici nella Giuria della Mostra del cinema di Venezia, autorizzazione per le
sale parrocchiali= oltre ciò richiama forme di partecipazione segrete o riservate,
con esempio la partecipazione di due membri laici del CCC (non concesso,
controllava 1/3 delle sale italiane) alla Commissione per la Censura delle opere
cinematografiche, in cui tutti i membri erano scelti con morale cristiana, che
avrebbero potuto esprimere sempre la loro opinione e riportargli discrepanze+
infine presenta il ruolo del Sacerdote in Roma Città Aperta e del convento come
luogo di pace in Paisà, mostrando rappresentazioni positive dei sacerdoti
infine suggerisce, che sebbene non sia tra i suoi compiti di Segretario, si
impegnerà nella formazione di uomini vicini alla chiesa e ai suoi principi come
registi poiché quelli presenti all’epoca professavano un indifferente
agnosticismo e scetticismo in formule neoveriste
La scelta di Rossellini : i metodi di reclutamento di Andreotti nell’Anno santo
del 1950 sono chiariti da un documento dell’ASAC (Archivio storico delle arti
contemporanee della biennale di Venezia); la lettera in questione del 29/12/49
mostra Petrucci, direttore andreottiano della Mostra di Venezia, chiedere a
Sanpieri, Ufficiale della Mostra a Parigi, se Herbier sia strumento dei comunisti
per fondare un Club internazionale del cinema Venezia contrastando il Film Club
cattolico di Rondi, per poi chiedere chi sia più adatto tra i critici francesi ad
iscriversi nel Club di Rondi per creare la sezione francese nella Fondazione
premi di Roma (democristiana) la scelta di Rossellini pare obbligata in un
periodo dominato politicamente dalla sinistra in cui si ha il caso esemplare di
Don Camillo-Piccolo mondo: in esso collabora Morlion (documento manoscritto
di 5 pagine del 17/10/50), cercando di scrivere un’introduzione e delle note
secondo la volontà dell’autore del romanzo Guarneschi, il cui romanzo doveva
essere rappresentato dal 48 in un film per mostrare la differenza tra massa
comunista e apparato comunista da Amato (produttore per la Rizzoli Films)
Morlion dimostra di volere la sceneggiatura del Film, ma afferma anche che per
regista serva un uomo che sappia rappresentare la satura affettuosa
dell’umorismo umano e sofferto di Guareschi, tutto attraverso uno speciale
dinamismo cristiano; consiglia Blasetti, ma lui come ogni altro regista italiano
(dimostra De Sica) rifiuta perché non ha bisogno di mostrarsi non comunista
creando un film anti-comunista, portando Morlion a scegliere un regista
all’estero: la pellicola infatti dimostrava come i vertici del PCI fossero molto
lontani da Peppone, comunista e buon cristiano il libro venne messo all’indice
dal Vaticanista Lai nel 53 per la congiunzione di marxismo e religione cattolica,
per poi essere accusato da Badeschi nel 52 sulla Settimana del Clero di
Irenismo= De Pirro si mostra molto preoccupato e scrive una lettera a
Dell’Acqua (AGA) in cui mostra la preoccupazione di Rizzoli che aveva già
prodotto il II° film che sarebbe uscito in epoca elettorale; il fatto che vi partecipi
il CCC potrebbe mettere in imbarazzo la chiesa, come mostra la richiesta di
Montini a Galletto di intercedere in vaticano (interessi congiunti)
Si ha così la scelta di Rossellini: egli era stato celebrato come regista di
massima fama nazionale e internazionale per la vittoria dei premi Miglior Film-
Miglior Regia-Miglior Commento Musicale con Paisà nella Cerimonia della
consegna dei Nastri d’Argento dal sindaco dei Giornalisti cinematografici =
M.Mayer , rappresentate a Parigi della Motion Picture Association of America,
scrive a Petrucci un biglietto da passare poi ad Andreotti in cui loda l’industria
italiana per il successo di Paisà negli USA, che come i film della Metro-Goldwyn-
Mayer rimase nelle sale del circuito di Loew, come della Warner e Fox, per
cinque giorni di seguito all’inizio degli anni 50 si hanno ancora successi per
Paisà, come mostra il Telespresso del Consolato d’Italia in Nuova Zelanda al
Ministero degli esteri (poi alla Direzione Generale Cinema) in cui se ne descrive
l’ottima accoglienza a Auckland: il neorealismo viene utilizzato inserendovi
un’ottica estranea, come del resto Rossellini per la sua grande adattabilità e
possibilità di manipolazione: il regista infatti nella sua storia era passato
dall’essere vincitore di premi nazisti, al cinema resistenziale con Amidei per la
Sinistra nel dopoguerra, fino alla produzione andreottiana, dimostrando come
non appartenenza a nessun partito ma al contempo a tutti e come sostiene
Dagrada che venga disprezzato ma sfruttato da tutti per non lasciarlo ad altri +
per il suo stile debole e capace di essere adattato ad ogni corrente venne
sempre considerato diverso, ovvero non un regista neorealista con Roma città
Aperta e non un regista cattolico con Francesco giullare di Dio ( non era legato
al Gruppo Cinema o alla Rivista del cinematografo) dando origine
all’antirosselinismo e all’impossibilità di collocazione in una categoria
Se il suo modus operandi era perfetto per Andreotti e Morlion allo stesso tempo
non lo era affatto perché la natura orale delle sue opere dava la trasmissione
del messaggio cristiano, ma il debole stile si affiancava ad una debole
propaganda; inoltre Fabretti nel 1962 sostiene che vi sono 2 motivi per cui
Rossellini non avrebbe dovuto essere il regista del film: 1° non era credente e
quindi era come se avesse preso in “affitto” l’ideologia da porre in scena+ 2° la
sua condotta morale non lo faceva identificare come buon cattolico= Andreotti
si troverà infatti a difenderlo il 04/04/50 davanti al Parlamento per le critiche
voltegli qualche giorno prima dal membro del Congresso degli USA Edwing
Johnson; il sottosegretario sostenne che non bisognava considerare la persona
di Rossellini ma la sua opera, come patrimonio nazionale, dato che davanti
all’arte si devono mettere da parte la considerazione delle luci e delle ombre
della sua esistenza dandogli la possibilità di accettare dei premi lo scandalo
internazionale che lo coinvolse portando ad un’incrinatura dei rapporti con la
Santa Sede riguardò il suo divorzio e cessazione della relazione con la Magnani
per iniziar quella con la Bergman sul set di Stromboli, prima che le divorziasse
dal marito + nella formazione del casting di Francesco giullare di Dio addirittura
confessa la gravidanza di lei a Rondi
De Gasperi in onore della consegna del premio Roma chiede al regista tramite
Rondi di non presentarsi perch&eacu