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EPICA ROMANZO
E fatto pe esse e letto o a tato . Nel Medioevo i
Viene tramandata oralmente con divulgazione genere una giovane leggeva, in mezzo ad un gruppo di
mnemonica o rielaborata dagli aedi. persone che stavano ad ascoltare. La lettura silenziosa, è
una conquista che l'uomo ha fatto a partire dal '200 -
anche la scrittura veniva fatta ad alta voce.
E legata alla t adizio e o ale he vie e e upe ata, Viene scritta da una sola persona.
rielaborata per poi essere trascritta.
Si basa e trae spunto per lo più da fatti realmente Ha pochi legami con la storia, è quasi tutto inventato.
L ele e to agi o-fatastico viene ripreso dai celti: maghi,
accaduti. fate, folletti, lupi mannari; ma anche uomini che si
trasformano in animali; realtà meccaniche e fantastiche
come magie, pozioni, uomini che possono volare.
L e oe epi o aveva il fi e di s o figge e il ale pe L e oe vive i u a di e sio e dista ata da uello he e a
il contesto reale, va in cerca di avventure, soprattutto per
arrivare al bene. far innamorare le dame di se. In genere si allontana da
corte in cerca di nuove avventure: può andargli bene, ma
può a he o a ade e ulla. E che lo muove ed è
il caso
sempre questo che muove il romanzo.
E i lasse assonanzate. Distici (couplets) di octosyllab rimati a rima baciata - rima,
non assonanza.
Finalità: ci si riconosce in un popolo, quindi attorno a Finalità: divertire. Viene concepito per un pubblico che
–
degli ideali politico. comprende anche le donne.
Ha un intreccio più complesso (entrelacement): storie
Ha uno svolgimento lineare. differenti, che si concatenano tra loro anche con scarti
temporali
U o dei isultati più vistosi e i po ta ti del uovo app o io, del o a zo l uso dell ironia, intesa come
ezzo di dista zia e to soggettivo dagli avve i e ti des itti, del tutto asse te ell epi a.
*La diffe e za t a li i a e o a zo he la p i a a a di se ti e ti, e t e l alt o u a sto ia*.
Il caso
Il romanzo è un genere libero. I protagonisti, i cavalieri, sono mossi dai loro sentimenti e tutto ciò che fanno
ha il fi e della o uista dell a ata. La lo o vita si svolge atto o al o etto di avve tu a, delle ose he
accadranno. Il motore primo del romanzo è il caso.
• otivo della Quete la ricerca da parte di uno o più personaggi del romanzo, di un oggetto o di una
pe so a, la ui a a za o asse za o pe l e uili io e l ideale a o ia del a o to.
• otivo del Do Co t ig a t do o he ost i ge . U a pe so a fa u do o, il uale o liga u altro.
Quello più fa oso fa i u egalo uale? Te lo di o dopo . Ad ese pio ua do La illotto
ottie e Gi ev a. l i t e io po ta ava ti o te po a ea e te più di u azio e e fatizza do
• otivo dell E t ala e e t
le concomitanze spazio-temporali tra i diversi episodi.
Le origini
Il romanzo nasce in versi nel Medioevo. Non nasce proprio dal nulla; riguardo alle sue origini si è molto
sicuri: nasce a partire da un particolare concetto di storia, la quale nel Medioevo era un mix tra elementi
storico-cronachistici e di tipo leggendario.
è un chierico che scrive il primo vero romanzo, l quale parla delle origini dei
Robert Wace, Roman de Brut
duchi di Normandia e per ingentilire il loro carattere normanno, fa risalire la loro dinastia da Enea.
Le materie
Co e l epi a si divide i i li, il o a zo i t e ate ie:
1) Il romanzo antico o di materia classica;
2) Il romanzo realistico;
3) Il romanzo di materia bretone.
1) Il romanzo antico o di materia classica.
–
Gli albori fino al 1155 circa:
‘o a d Alexandre materia a cavallo tra romanzo ed epica,sia dal punto di vista contenutistico che
-
mertico. –
Romanzi antichi 1155-1165:
‘o a d E eas – asato sull E eide
- –
- Roman de Thebes basato sulla guerra Tebaide;
– asato sull Iliade.
- Roman de Troies
I romanzieri trassero la materia su cui scrivere, dagli epitomi, riassunti delle opere classiche scritti dai
maestri per gli studenti.
I personaggi in questo romanzo, sono descritto con forte appiattimento storico sul presente. Tempo e
spazio vengono deformati. Enea viene presentato come un cavaliere medievale col suo castello, Lavinia è
una perfetta dama di corte, Alessandro Magno parla perfettamente latino. Le storie si medievalizzano: Enea
combatte con la lancia, Lavinia ha un acconciatura medievale.
e i se ito u dato e t ale: l a o e se p e il fi a o e, des itto pe filo e pe seg o ella
Vie
fenomenologia fisica (le mani che sudano, il cuore che batte forte..)
2) Il romanzo realistico.
Le vicende prendono spunto dalla vita reale, ma vengono rivisitate, cambiate; non sono storie accadute
realmente, ma prendono spunto dalla realtà, quindi sono fatti che potrebbero essere accaduti poiché vi è
l asse za dell ele e to fa tasti o.
Tra gli scrittori vi è Jean Renart:
- (: rapace meno pregiato del falco, perché non addomesticabile. Il romanzo narra di due
Escoufile
i a o ati he s appa o pe dife de e l a o e, esse do he il pad e della giova e o a etta il lo o
lega e. L a elo di fida za e to pe la agazza, vie e esso de t o u sa hetto di velluto osso, che il
apa e s a ia pe a e e si po ta via. Il giova e i segue l u ello e ua do to a o t ova più la
fidanzata, che nel frattempo era andata a cercare lui. Dopo varie peripezie i due si trovano e si sposano.
Il romanzo in seguito abbandonerà i versi per seguire la prosa ed inizierà ad allungarsi, i coincidenza con la
sostituzione della carta pecora. Un romanzo famoso è Lancelot en prose.
3) Il romanzo di materia bretone
Nasce in ambienti cortesi, in cui ci sono personaggi come Re Artù e i cavalieri della tavola rotonda.
u pio o a o, he s isse
Alla base di ciò c'è - la
Goffredo di Montmouth, Historia regnum brittanniae
storia dei re di Bretagna. Siamo attorno al 1080-1100; Goffredo per scriverlo attinge a cronache e leggende
orali e a ciò che diceva lo storico Nennio. Qesto affermava che esisteva un difensore di bretoni, Arturus
Britannia, qualificato come Dux Bellorum (:comandante in campo, generale, condottiero), che avrebbe
fermato le tribù britanniche (anglo, sassoni e iuti), a seguito della vittoria nella battaglia di Badonhill. Dopo
la sua o te le t i ù, si sa e e o disg egate e a glo, sasso i e iuti av e e o i vaso l I ghilte a, po ta do
la loro lingua. Artù probabilmente era mezzo bretone e mezzo latino; per secoli resce a creare attorno a se
una fama tale che Goffredo da dux bello rum lo eleva a re. Il re Artù di Goffredo, infatti non siete su un
trono ma ad una tavola rotonda. Il mondo della cavalleria, soppianta lo scenario delle invasioni barbariche,
trasformando un rude capo banda in un re cortese che combatte a cavallo. Non è protagonista di nessun
romanzo, è a capo dei cavalieri migliori del mondo.
Artù deriva da arktos, orso in greco, e Ginevra dal lago svizzero (notare che il simbolo della Svizzera è un
orso): la leggenda vuole che gli orsi amassero accoppiarsi con femmine umane
L auto e he spi a di più Sul suo conto si sa poco: forse era un chierico o forse un
Chrétien de Troyes.
espe to di a i. E stato u o s itto e e poeta f a ese edievale. Dele sue ope e i o dia o D a o s, ui
a tou a oi , o la uale i te vie e el di attito t a ‘ai out e Be a t vedi li i a . Olt e alla li i a,
s ive à a he dive se a atio evis , t a ui, s itta t a e / . L ope a si ispi a
Filomena,
alle Meta o fosi di Ovidio.
Filo e a, ve e viole tata dal a ito della so ella; l uo o, pe fa i odo he lei o di esse ulla, le
taglia la lingua, ma Filomena, riuscirà a recare il messaggio alla sorella ricamando sulla tela. Appena saputo
ide il figlio avuto o i a ito e glielo dà da a gia e. Qua do l uo o vie e a sape e
del fatto, la sorella uc
ua to avve uto, e a le due do e he el f atte po e a o s appate. Le due i vo a o o l aiuto degli dei
e t e l uo o ve e t asfo ato i
e vennero trasformate in uccelli: una rondine ed un usignolo,
u upupa.
Tuttavia la sua fama, si deve ai suoi 5 romanzi che scrisse ispirandosi alle leggende bretoni:
(Scritto intorno al 1170) Erec, figlio del re, prode cavaliere della tavola rotonda,ottiene di
1. Erec et Enide.
sposare Enide, di ceto inferiore. Una volta sposati, Eric da eroico cavaliere si trasforma in un pantofolaio
che vuole stare solo a letto con la moglie e tutti lo deridono alle spalle. Enide e viene a conoscenza e ne
soff e, fi h i u o asio e s oppia a pia ge e e a o ta tutto al a ito. Quest ulti o si i fu ia e
trascorrerà tutta la seconda parte del romanzo a dimostrate di poter esser benissimo un cavaliere valoroso
anche da sposato (situazione rara). Durante lo scontro con due giganti, Erec è talmente stremato da
perdere i sensi, tanto da esser creduto morto. Credendolo morto, Enide si augura di morire, ma viene
fe ata da u o te, he la po ta o se al astello i sie e al o po di E e . Giu ti al astello, l uo o le
osì he i izia a pe uote la. E e si isveglia salva do osì l a ata e le
chiede di sposarla, ma lei rifiuta,
di hia a uova e te il suo a o e. L ulti a tappa dei due sposi gioia della o te u a sfida t a olti
l i o o azio e uffi iale dei due sposi
cavalieri, Erec riesce a vincerla, dopodiché si conclude il romanzo con
a Nantes. E l a ti-Tristano) Il romanzo è bipartito nella sua struttura: è presente una prima parte trattante
2. Cliges.
le avventure dei genitori di Cliges, mentre la seconda riguarda le avventure del protagonista, Cliges. Il
romanzo è considerato anti-Tristano (dalla quale Chrétien fu influenzato). Nella seconda parte, Fenice
(Isotta) rifiuta di concedersi a Cliges (Tristano) dal momento che deve sposarsi con suo zio Alessio (Marco),
ma un filtro eviterà la consumazione con Alessio e lei potrà tranquillamente continuare la sua storia con
Cliges. L auto e del o a zo ip e de la sto ia o igi ale off e do soluzio i e fi ale diffe e ti poi h i
opposizio e al te a dell a o e adulte a a tato ell ope a.
Tristano e Isotta - Il re Marco di Cornovaglia, manda il suo fidato nipote Tristano in Irlanda a
prelevare la promessa sposa Isotta la bionda. Sulla nave, durante il viaggio di ritorno i due bevono per
e o e il filt o d a o e, he l a ella aveva p epa ato pe la giovane donna e si innamorano. Isotta
sposa ugualmente il Re, ma continua ad incontrare di nascosto Tristano. Il re li scopre e allontana
T ista o, il uale si e a i B etag a dove sposa u alt a do a di o e Isotta dalle ia he a i, a
non consumeranno mai essendo ancora innamorata di Isotta la bionda. Dopo numerose vicissitudini
Tristano è in fin di vita e chiede di Isotta la bionda: dice alla moglie che se questa avesse accettato di
metter le vele bianche, altrimenti le vele nere. La moglie, avendo sospettato il loro amore, lo inganna,
gli dice che le vele sono nere, facendo così in modo che Tristano si lasci morire. Isotta la bionda
giunger&agrav