vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Ad esempio, con la Coop Card si può avere sconti su prodotti, sulla spesa, ricariche telefoniche della coop voce ad un
prezzo vantaggioso, reciprocità dei punti con alcuni importanti partner.
Programmi di Coalition: sono caratterizzati da una card unica che il cliente può utilizzare presso le diverse imprese
coalizzate.
Customer Relationship Management (CRM)
Si tratta di un processo integrato e strutturato per la gestione delle relazioni con i clienti, il cui scopo è la costruzione
di relazioni personalizzate di lungo periodo con il cliente, in grado di aumentare la soddisfazione dei clienti e, in ultima
analisi, il valore per il cliente e per l’impresa. Oggi si è passati da un’ottica target ad un’ottica personale.
CRM congiunto
L’Industria di Marca e la GDO si uniscono per studiare un modello di CRM efficace che consenta al distributore di
analizzare e proporre offerte mirate a consumatori specifici, migliorando i margini lordi e lo scontrino medio, e
all’industria di offrire in prova un nuovo prodotto ad alcuni specifici clienti e indirizzarli in modo mirato alle proprie
attività.
Politiche di Pricing
Dimensione temporale del pricing commerciale si suddivide in due tipologie: quello di breve (creazione del traffico e
mantenimento dei consumatori orientati a cambiare spesso pv) e quello di lungo (fidelizzazione). Mentre le strategie
alternative di pricing sono Hi-Lo pricing, EDLP e misto.
• Hi-Lo pricing: livello di prezzi mediamente elevato con riduzione selettiva del prezzo su un numero di prodotti e
arco temporale limitato. Tale riduzione è spesso accompagnato dalle attività promozionali con tagli elevati di
prezzo. L’obiettivo è quello di aumentare il valore di vendita, e stimolare gli acquisti dei prodotti non in
promozione.
• EDLP (Every Day Low Price): l’obiettivo è quello di aumentare la percezione della convenienza del punto vendita
anche attraverso il supporto della comunicazione. Richiede un elevato livello di efficienza gestionale per
mantenere l’equilibrio complessivo della redditività. Il distributore deve avere una struttura forte per poter seguire
questa politica.
Ci sono due modelli di EDLP: Puri, in assenza totale di attività promozionale, e Ibridi, il quale utilizza sia EDLP che Hi-
Lo pricing.
Attività promozionale – Tipologie
• Above the line: il vantaggio per il consumatore è espresso in termini di gioco o omaggi, ad esempio regalo,
raccolta di punti, vendita abbinate, etc.
• Below the line: il vantaggio è la riduzione di prezzo con offerte speciali, buoni sconti, etc.
• Promo di merchandising: uso dello spazio all’interno del punto vendita per dare visibilità, attraverso display,
isole espositive, ect.
• Promo di animazione: creazioni di eventi nel punto vendita, ad esempio degustazioni, concorsi, etc.
Canali e Format
• Ipermercato: hanno una superficie tra 2500-25000mq, si trovano in zone periferiche con un elevato bacino di
attrazione. Hanno il parcheggio ed una vasta assortimento. Fanno un elevata attività promozionale.
• Supermercato: caratterizzato da una piccola-media superficie (400-2500mq), self-service, assortimento di
prodotti di largo consumo.
• Superstore: caratterizzato da una media superficie (2500-4000mq), localizzato in area urbana semiperiferica,
con un ampio assortimento food anche di qualità, alta qualità dei freschi e lavorati, ambiente e servizio ben
curato, l’alta quota delle private label.
• Superette: piccola superficie (fino a 400mq), libero servizio (assistito per freschi), assortimento di largo
consumo numericamente limitata, è localizzata in quartiere, con un bacino di attrazione ridotto. Evoluzione
del commercio tradizionale.
• Convenience store: evoluzione del format Superette, assortimento di largo consumo e prodotti ad acquisto
frequente, il livello di servizio è superiore a quella delle superette caratterizzata dalla comodità, facilità di
spesa, orari e time saving. Si rivolgono ad un target maggiormente attento al servizio piuttosto che alla
dimensione prezzo.
• Discount: politica di vendita è di prezzo aggressiva, basata su forte attività promozionale, finalizzata a
sostenere immagine di convenienza del punto vendita. Si distingue in Hard Discount, caratterizzata da piccola
superficie (300-700mq), ambiente spartano, assortimento limitato, assenza di marca leader, posizionamento
di convenienza (EDLP), basso livello di servizio e bassa pubblicità/promozioni. Soft Discount, caratterizzata da
media superficie (800-1000mq), ambiente più curato, assortimento più ampio, presenza di marche industriali
e freschi, marca commerciale presente per circa 80%, posizionamento del prezzo è -10% / 20%, presenza di
servizio e merchandising.
Oggi si assiste ad un ritorno alle piccole superfici perché sono più vicine e più comode per i consumatori, ma
soprattutto perché lo scarso potere di acquisto dovuto alla crisi spinge le persone ad evitare store con molta scelta,
che li condurrebbero ad acquistare di più quando non se lo possono permettere.
Private label – Prodotto A Marchio – Evoluzione storica
La Private Label nasce contemporaneamente alle marche industriali ed alle prime catene distributive nella seconda
parte del 19° secolo. Lo sviluppo del moderno concetto di PL avviene a partire dagli anni 70, prevalentemente in
Europa, in un contesto di criticità dei margini sulle marche industriali, a fronte della crescente competizione di prezzo.
La Private Label è vista come un mezzo per garantire prezzi convenienti al cliente, tonificando contemporaneamente
il margine del distributore. Negli anni successivi si afferma come una leva competitiva con più valenze:
1. La presenza di PL negli assortimenti conferisce al distributore maggiore potere negoziale nei confronti dei
fornitori di prodotti industriali.
2. Possibilità di differenziare la propria offerta, rispetto ai competitor diretti, nei momenti fortemente
omologata dalla presenza dei marchi industriali più forti.
3. Negli ultimi 20 anni, la PL è diventato un veicolo di distintività dell’insegna distributiva e contribuisce a creare
la “Brand Image” del distributore.
Attraverso la gestione della PL si agisce direttamente sul fronte di:
• Prezzi
• Promozioni
• Differenziazione dell’assortimento
• Ambientazione del punto vendita
La nuova frontiera della PL è l’espansione in aree di servizi, come ad esempio telefonia, salute, assicurazioni ed energia.
Private label – Articolazione multigamma
Tradizionale:
• Gamma standard: costituisce il cuore dell’assortimento e garantisce redditività e prezzi convenienti
• Economy: servono come arma contro i competitor aggressivi di prezzo come i discount
• Premium e Special: serve come elemento di differenziazione
La moderna strategia multigamma cerca di soddisfare sempre di più le esigenze del consumatore ibrido con una forte
articolazione sia su “value” che su “premium” a causa dell’aumento dell’importanza di consumatori sempre più
esigenti ed attenti alle nicchie, retail brading e diversificazione in sottomarchi, orientamento al discount con maggiore
articolazione delle gamme “economy” di livelli di qualità crescenti.
Prodotti a marchio Coop
Il prodotto a marchio Coop deve concretizzare i suoi valori e la sua mission, deve perciò essere sicuro, conveniente
(25%), buono, etico ed ecologico. Il processo di creazione di un prodotto a marchio Coop è il seguente:
1. Progettazione: analista di mercato individua i bisogni e le necessità del mercato
2. Istruttoria fornitori: da parte del product manager
3. Qualifica fornitori: selezione delle industrie migliori
4. Capitolato: lega il mondo della distribuzione PL con i fornitori, che devono stare alle loro regole
5. Contratto
6. Produzione: con ispettore
7. Controllo di processo: con ispettore, presso il fornitore
8. Controlli su prodotto finito: direttore di laboratorio e laboratorio controllano il prodotto finito
9. Approvazione dei soci: tester di qualità
10. Distribuzione
11. Lancio sul mercato: operazione di marketing con idea di comunicazione
ECR – Efficient Consumer Response – Italy
ECR Italia nasce nel 1993 come associazione paritetica fra imprese industriali e imprese distributive. La sua attività è
finalizzata all’innovazione di processo per il conseguimento di obiettivi specifici di miglioramento sui fronti
dell’efficienza di filiera, della riduzione di costi di interfacciamento e del trasferimento effettivo di valore al
consumatore. Il primo obiettivo di ECR fu contrastare l’entrata dei discount nella GDO italiana, cercando di migliorare
la supply chain per diventare più efficienti e tornare ad avere prezzi competitivi. In seguito, dopo aver risolto i problemi
della supply side, ECR si è occupata della demand side.
ECR – Efficient Consumer Response – Obiettivo
Portare benefici a tutti gli attori della filiera. Ossia, promuovere il miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia delle
imprese produttrici e delle imprese distributrici di beni di consumo, nei loro reciproci rapporti e nelle loro relazioni
con gli altri partner nelle filiere di riferimento, al fine di soddisfare al meglio le attese del consumatore. Gli scopi di ECR
sono collaborazione, trasparenza, condivisione di obiettivi e strategie, creazione di business plan congiunti e
innovazione.
ECR – Efficient Consumer Response – Europe
Nasce nel 1994 ed è rappresentato da ECR Italy. A sua volta è l’organismo che cura la diffusione in Europa di tecniche,
strumenti e modalità di interfacciamento strategico/operativo tra industria e distribuzione, tra loro e il consumatore
finale.
Category Management – definizione
È un processo integrato distributore – fornitore volto alla gestione di una categoria come un’unità di business
strategico, per produrre migliori risultati attraverso la focalizzazione sul valore trasferito al consumatore. Un
Una categoria è gruppo di prodotti/servizi, distinto e gestibile, che il consumatore percepisce come un insieme
interrelato, caratterizzato da rapporti di complementarietà e/o sostituzione, che soddisfa un bisogno. Nell’aggregare i
prodotti in categorie si possono utilizzare due approcci:
1. Da offerta: è basata sulle caratteristiche e dimensioni merceologie dell’offerta e deriva dalla competenza
storica di molte imprese.
2. Da domanda: basata sui comportamenti di consumo, ovvero le funzioni d’uso del prodotto o le occasioni di
consumo
Category Management - Obiettivi
- Soddisfazione del consumatore, visual merchandising
- Valore per tutta la filiera
<