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POSIZIONI COMPETITIVE SUL SINGOLO CLIENTE
Quando l’impresa fa riferimento ad uno specifico cliente può trovarsi a competere sol ocon alcuni dei
concorrenti, mentre su altri dovrà affrontarne atri ancora e così via. Esistono tre situazioni concorrenziali
tipiche che delineano la posizione che può assumere un fornitore rispetto al cliente:
- fornitore leader
- uno dei tanti fornitori
- fornitore neo-entrante o marginale
Fornitore leader
Posizione primaria sul cliente, in quanto
quest’ultimo acquista solo dallo stesso (oppure
i maggiori volumi d’acquisto dipendono da un
unico fornitore). In tal caso il fornitore ricerca
una relazione esclusiva con il cliente
attraverso: analisi costanti della concorrenza
attuale/potenziale (alertness), innalzare barriere all’entrata sullo specifico cliente (isolamento del cliente),
gestire anticipatamente le relazioni con il cliente.
Uno dei tanti fornitori
In questa situazione il confronto con i concorrenti è
continuo e intenso. La relazione si presenta dinamica e
instabile, perché nessuno dei fornitori alternativi è in
grado di controllare autonomamente e anticipatamente
la relazione. Di conseguenza avremo due condizioni
concorrenziali:
- se il cliente ha chiare le proprie esigenze, i margini di manovra adottabili dai fornitori per differenziare
l’offerta sono limitati alle variabili di prezzo, di servizio, di performance, etc.
- se il cliente non ha chiare le proprie esigenze, il fornitore presenta una varietà di politiche alternative con le
quali differenziarsi dai concorrenti e acquisire una posizione dominante.
Fornitore neo-entrante o marginale
L’impresa si trova in una posizione assente o
marginale: occorre analizzate le modalità con
cui vengono attualmente soddisfatte le
esigenze del cliente, individuando eventuali
punti deboli su cui intervenire con un’offerta
migliore della situazione attuale. Se esiste un
fornitore leader bisogna soprattutto proporsi come alternativa più efficace, più efficiente e altamente
innovativa.
Se sul cliente operano più fornitori, il marginale può scegliere se cercare di entrare nel parco fornitori
“preferiti” oppure rimanere nella posizione marginale detenuta.
Esempio
AXALTA: FIAT, RENAULT, HONDA à à
1) Fiat utilizza per le principali produzioni Axalta (fornitore leader) alertness (monitoraggio) gestire
anticipatamente il cliente
2) Renault utilizza Axalta ma anche altri fornitori allo stesso tempo.
- Renault utilizza Axalta per la produzione A (vernice migliore e più costosa) mentre per altre produzioni si
à
ricercano altri attributi Competizione relativa al cliente e alle sue richieste
à
3) Axalta verso Honda risulta essere un fornitore marginale Occorre un’innovazione grandiosa per
migliorare la propria posizione oppure si sceglie una strategia di adattamento
CUSTOMER VALUE
PROPOSITIONS
Le strategie di differenziazione nei
mercati business si concretizzano in
customer value propositions (promessa
di valore formulata al cliente), che
supportano il posizionamento
dell’organizzazione.
La CVP deve avere 3 caratteristiche:
- Distintiva: superiore a quella dei
concorrenti;
- Misurabile: basata su punti di differenza che possono essere misurati e quantificati in termini monetari;
- Sostenibile: in grado di essere sostenuta per un lungo periodo di tempo.
9) SEGMENTAZIONE E PORTAFOGLIO CLIENTI
Con il processo di segmentazione l’impresa suddivide il mercato in gruppi di clienti, ciascuno dei quali
presenta caratteristiche omogenee ed è destinatario dei medesimi stimoli di marketing. Lo scopo di tale
processo è: 1) identificare segmenti/clienti profittevoli; 2) sviluppare una value proposition adatta alle loro
specifiche aspettative e migliore di quella della concorrenza; 3) indirizzare le risorse verso l’acquisto, lo
sviluppo e il mantenimento dei clienti profittevoli.
- Macrosegmentazione: caratteristiche generali del mercato
- Microsegmentazione: caratteristiche specifiche degli acquirenti e delle relazioni di business
Come nei mercati consumer, anche nei mercati business occorre che siano rispettati alcuni criteri:
• Misurabilità: condizioni per ottenere informazioni sui clienti, misurando il segmento di clienti.
• Accessibilità: i clienti devono poter essere raggiunti efficacemente dalle strategie di marketing.
• Rilevanza: i clienti identificati devono essere abbastanza profittevoli da giustificare i sacrifici dedicati.
• Compatibilità: occorre che i clienti siano compatibili con la strategia di business dell’impresa.
• Azionabilità: occorre che i segmenti identificati possano essere raggiunti dagli stimoli di marketing.
MACROSEGMENTAZIONE
La macrosegmentazione prevale quando l’impresa opera in mercati frammentati e si esprime nella ricerca di
variabili che aiutino la scomposizione della domanda in cluster omogenei. Le basi di tale processo sono:
- Settore: ambito settoriale nel quale l’impresa opera il proprio
business. à à à
Es. Italia ISTAT classificazione attività economiche AtEco
- Localizzazione geografica: suddividere il mercato partendo dalle macroregioni a
livello internazionale fino ad arrivare a definire i confini a livello microregionale.
Es. Valore dei mercati geografici rispetto agli impianti.
à
Conseguenza l’azienda ha aperto/chiuso filiali in funzione del valore del
mercato
- Dimensione: le organizzazioni che costituiscono il mercato vengono
distinte in base a variabili dimensionali e descrittive quali il fatturato,
il numero di addetti, il valore aggiunto, etc.
- Intensità d’uso del prodotto: distinguere i clienti sulla base di
quanto si ritiene necessitino e possano utilizzare il
prodotto/servizio: l’intensità può essere elevata, moderata, ridotta;
occasionale o continuativa.
- Modalità d’uso del prodotto: lo stesso prodotto può
essere utilizzato in processi produttivi fondati su diverse
tecnologie.
MICROSEGMENTAZIONE
La microsegmentazione considera l’analisi dei comportamenti dei singoli clienti e consente di delineare
cluster di clientela omogenei in termini di caratteristiche e di comportamenti rilevanti nel processo
d’acquisto. Il fornitore può cercare di suddividere il mercato secondo tali variabili (cap. 2, 4 e 5):
- grado di novità dell’acquisto: per il cliente l’offerta rappresenta un acquisto nuovo/modificato/invariato;
- livello di incertezza e rischio: problematicità rappresentate dall’acquisto (es. routine, performance, etc.);
- caratteristiche personali (buyers e componenti centro d’acquisto): background culturale e professionale,
attitudini decisionali, livello di propensione al rischio e altre variabili utili per favorire l’acquisto.
- orientamento verso il fornitore: usando la matrice di Krajlic, parliamo di orientamento di tipo
transazionale, all’approvvigionamento e di partnership.
- valore ricercato nel processo d’acquisto: valore orientato all’abbattimento dei costi e dei sacrifici oppure
alla generazione di benefici e allo sviluppo.
LE MATRICI DI PORTAFOGLIO CLIENTI BASATE SUL VALORE DELLE RELAZIONI
Le imprese dei mercati B2B realizzano processi di segmentazione che puntano a identificare e valorizzare
singoli clienti attraverso matrici di portafoglio, le quali risultano particolarmente efficaci per mantenere un
equilibrio economico nell’ambito della propria base clienti. Tali matrici si basano soprattutto sul valore della
relazione di business con il cliente. Rispetto a questi, le possibili opzioni strategiche sono sostanzialmente
riconducibili alle seguenti:
1. Mantenere la base clienti e la gamma dei prodotti/servizi esistente:
il reddito d’impresa può essere aumentato attraverso
l’intensificazione dell’uso dei prodotti da parte dei clienti esistenti.
2. Sviluppare le relazioni con nuovi clienti o abbandonare alcuni di
essi, mantenendo la stessa gamma di prodotti/servizi
3. Ampliare/ridurre la gamma di prodotti/servizi offerti, mantenendo
gli stessi clienti: l’aumento della gamma richiede l’ampliamento dei
contenuti delle relazioni esistenti
4. Perseguire varie combinazioni di ampliamento/riduzione della
gamma di prodotti e della base clienti
Le più note analisi portafoglio prodotti come quelle del BCG e di McKinsey, per valutare il proprio
equilibrio finanziario ed economico, prendono in considerazione due variabili: "attrattività del mercato” e
“posizione competitiva dell’impresa”. Analogamente, i responsabili di marketing possono pervenire a
identificare i segmenti/clienti valutando:
- la dimensione e il tasso di crescita dei clienti/segmenti (attrattività)
- il potenziale di vendita e di profitto anche nel medio-lungo termine
(livello di competitività sul cliente)
Per i mercati B2B le relazioni con i clienti sono tra i principali valori posseduti
e costruiti nel tempo. Alcuni clienti hanno la priorità su altri e su questi
l’impresa investe maggiormente.
Ma quali criteri si possono adottare per definire gli ordini di priorità?
Proprio per questo emerge l’utilità del portafoglio clienti che permette
di guidare l’allocazione degli sforzi dell’impresa e dei relativi
investimenti.
Il criterio differenziale preferito dai manager è generalmente quello
della redditività (clienti più redditizi).
Una modalità di identificazione dei clienti secondo questa dimensione è
la matrice per redditività, nella quale si evidenziano le relazioni con i
clienti in base ai ricavi che essi generano e i costi sostenuti per servirli.
In una prospettiva dinamica, il rapporto tra ricavi e costi dei clienti può
essere monitorato attraverso lo sviluppo della relazione nel tempo: la
seguente matrice associa il “tasso di crescita nei volumi di vendita per
singolo cliente” con la percentuale di quota di “bisogno soddisfatto”
coperta dall’impresa. Le posizioni dei cerchi forniscono indicazioni
sulla dipendenza dal cliente, sugli spazi di opportunità e sulle minacce.
In una prospettiva temporale e relazionale si possono classificare i clienti sulla base del “valore di
profittabilità” (customer lifetime value) e sulla “lealtà prospettica”.
• Farfalle: clienti profittevoli, se pur nel breve termine; clienti da
mantenere poiché la gestione di tali clienti non supera i ritorni della
stessa.
• Veri amici: clienti più profittevoli e fedeli; sono capaci di garantire un
flusso di entrate nel medio-lungo termine e l’impresa può contare su di
essi anche per il lancio di nuovi prodotti.
• Stra