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In un mondo pre-alfabetico il modo era conosciuto attraverso l’udito e restava
misterioso-infinito e senza confini tangibili, mentre con l’inserzione della vista
attraverso l’invenzione della parola e dell’alfabeto fonetico il mondo diventa
visivo; l’alfabeto è appunto un sistema frammentario costituito da segmenti con
valore semantico solo se posti in un ordine= per questa ragione la linea è il
principio regolatore o organizzatore della vita, rendendo la logica dipendente da
processi di concatenazione e la razionalità ad essere connotata dall’uniformità+
il mondo viene percepito in termini spaziali e visivi, rendendo l’uomo un essere
visivo che vive in uno spazio continuo e uniforme sempre connesso, ma al
contempo frammentato per il principio di parcellizzazione lineare tipico
dell’alfabeto tal processo porta alla formulazione della scrittura come delle
strade e burocrazia, dando libero sfogo all’individualità grazie alla stampa,
strumento copia che crea il primo sistema di catena di montaggio e libera
espressione individuale dell’uomo, e la pittura a cavalletto, dando un solo
punto di vista fisso sul reale
Dal rinascimento l’uomo occidentale ha punto di fuga nella possibilità di
autocancellazione, ponendosi fuori dalla cornice ed in una piazza (ne esiste una
per ogni occasione), a contrario di quando oggi avviene con i mezzi di
comunicazione di massa che non permettono il distacco e portano alla
condivisione e ritorno alla multimensionalità del mondo dei primitivi= la
compartimentazione tra Interessi e Occupazioni porta a dividere
l’immaginazione dal fare esecuti portando gli studiosi di anatomia
dell’esperienza a considerarlo come un fatto intrinseco all’uomo quando in
realtà è prodotto del mondo visivo; l’arte è la traduzione grafica di una cultura e
dipinde da com’essa interpreta lo spazio, infatti dal rinascimento in Occidente si
ha la concezione dello spazio caratterizzata dalla proiezione prospettica su un
piano in cui la sovranità verticale ed orizzontale creano la concezione
dell’ordine nelle società pre-alfabetizzate l’arte invece era radiografia del
reale, presentando tutto quello che si conosceva (non vedeva) intrecciando vari
aspetti visivi per spiegare la rappresentazione: lo stesso fanno i bambini prima
dei pregiudizi letterari e visivi datigli dalla lettura, avendo percezioni sensoriali
genuine
Una cella per chi se la cerca
Il concetto di detenzione come espiazione ad una colpa nasce nel XIII/IV sec,
quando si sviluppava la prospettiva e il concetto di spazio pittorico, ma oggi si
torna alla concezione tribale della colpa come collettiva e non individuale,
ponendosi nei panni di chi ha sofferto piuttosto che condannare chi ha attuato il
danno; infatti ci si trova nel villaggio globale in cui il tempo si è fermato e lo
spazio è svanito, portando l’uomo a vivere nella subitaneità riscoprendo il
sentimento primordiale ed emozioni tribali= i mezzi di comunicazione fondati
solo sulla vista sono inutili dato che la nuova tecnologia elettrica non si
interessa all’azione ma alla conseguenza e la vista è troppo lenta per
interpretarla, servono i sistemi di relazioni psicologiche e mentali (pensieri e
concezioni) ma anch’essi sono arretrati rispetto alla comunicazione immediata
del villaggio globale: si ha quindi la necessità di passare da un sistema di
interpretazione dei dati a uno di codificazione di schemi in cui la comunicazione
istantanea porta all’interazione reciproca il mondo viene concepito come
un’opera d’arte e una macchina per l’insegnamento per massimizzare la
percezione, portando a comprendere come gli ambienti non siano involucri
passivi ma processi attivi e invisibili che non vengono compresi semplicemente
a causa delle loro regole di base e strutture 8unico strumento di comprensione
sono i contro ambienti degli artisti)= il maggior problema di oggi sta nel
tentativo di osservare il mondo frammentario da un solo punto di vista
cercando di replicare il processo inconscio della stampa, quando in realtà
bisognerebbe adottare il concetto del XX sec della sospensione del giudizio e
avere molteplici punti di vista
Il capolinea
Le ferrovie hanno completamente cambiato le relazioni personali creando nuovi
universi famigliari e sociali, innescando la nascita del mito della campagna
(anche dal punto di vista politico), poiché l’uomo di fronte allo sconvolgimento,
come quello che avviene eliminando gli aggregati di fattorie per creare
megalopoli del sapere, cerca di aggrapparsi al suo passato più prossimo,
andando al futuro osservando lo specchietto retrovisore (poi si passa al mito
della periferia): la perenne ricerca di partecipazione della società moderna porta
ad interpretare in progresso della cultura attraverso i vecchi mezzi di
comunicazione cadendo nell’errore+ il sistema di dighe di Pairmount a
Philadelphia mostra come il mito del passato continui nella sua malattia (le
chiuse sono a mo’ di tempio), ma al contempo segna la distanza dalla società di
tutti quegli individui che affinando i propri sensi della percezione, poeti-
investigatori-artisti, vedono il reale per come sia davvero: loro appunto non
accolgono le tendenze della società ed è come se di fronte ai Vestiti
dell’Imperatore lo vedessero nudo, mentre la corte, già posta nel nuovo
ambiente, lo vede con abiti meravigliosi l’ironia come sistema di
comunicazione e sonda dell’ambiente è il sistema anti-ambiente di maggior
efficacia , dato che contro le vecchie società non ha trame e intrecci ma un
compatto rivestimento di storie
Faraday viene celebrato come il padre della fisica moderna ma non ha fatto
altro che porre in un sistema semplice e non matematico le leggi dei fenomeni
elettrici e magnetici, data la sua mncanza di conoscenza delle leggi
matematiche: egli si distingue per il suo intuito ed indipendenza, mostrandosi
attraverso la creatività come un Dilettante, ovvero una figura anti-sistema che
considera criticamente le leggi della società e le oltrepassa attraverso la propria
coscienza individuale, contro il Professionista invece che è un individuo
ambientale che accetta acriticamente tutte le leggi che la società gli impone
(Oppenheimer pensa che i bambini per strada potrebbero risolvere i suoi
problemi senza difficoltà dato che hanno percezioni sensoriali che lui ha perso)
la nostra cultura ufficiale ha il problema di cerca di piegare i nuovi mezzi di
comunicazione ad attuare le mansioni dei vecchi e il pubblico si pone con il
condizionamento psicologico e relazioni sensoriali del vecchio nel nuovo: ci si
trova quindi in un momento di transizione, in cui Montaigne invita a vivere con i
vivi, dato che i giovani non possono accedere al tradizionale patrimonio del
genere umano dato che la nuova tecnologia viene utilizzata guardando nello
specchietto retrovisore
I giovani vivono in modo mitico e profondo il loro tempo, opponendosi alle
istituzioni che procedono per informazioni standardizzate, prima tra tutti la
scuola, poiché porta il bambino a non attuare attività pratiche ma lo spinge
all’amore per la poesia e cultura popolare (se fosse forza attiva aprirebbe al
passato) e si trova quindi senza legami tra il suo mondo di dati vissuto
profondamente e quello che gli viene insegnato= le aule scolastiche lottano per
la sopravvivenza contro i persuasivi mezzi di comunicazione, ma l’educazione
non dovrebbe avere base nel nozionismo e sistema per matrici ma nel nuovo
linguaggio delle forme: la protesta dei giovani avviene per mezzo dei 1° Dibattiti
studenteschi, che portano ad opporsi al nozionismo orientando il sapere verso la
scoperta e interpretando l’aula come un palco, 2° l’abbandono scolastico, come
rifiuto alla tecnologia ottocentesca del sistema scolastico
L’orecchio non privilegia alcun punto di vista, dato che il suono ci circonda come
una ragnatela e non porta a discriminazioni in base alla sua provenienza,
portando alla creazione di un mondo di relazioni simultanee contro quello
uniforme della vista: per Platone l’alfabeto porterà i giovani a dirsi coscienti di
tutto ma a non conoscere nulla dato che si appoggeranno agli scritti esterni e
non a loro stessi o alla memoria; egli però va anche contro l’enciclopedia della
Grecia pre-letteraria, ovvero l’Iliade, creata con tutte le abilità del linguaggio
poetico per la trasmissione (l’uomo è l’unico essere biologico ad averne un
apparato apposito) con una metrica facile da memorizzare, poiché vorrebbe un
sistema più preciso per la diffusione e classificazione di idee che favorirebbe la
ricerca e conoscenza dei principi della natura= la poesia nell’antica Grecia
infatti era prodotta da una sola mente ed anima, utilizzando nella forma metrica
il ritmo-musica-metro ottenendo le reazioni psicologiche desiderate
nell’ascoltatore; ciò innesca una predilezione nell’ascoltatore per l’ascolto e non
il dibattito, che per Platone è la base del ragionamento speculativo: si trova
però nella modalità metaforica di Omero, che sacrifica il particolare per ottenere
il massimo grado di suggestione, rendendo il mito modalità di consapevolezza
simultanea delle cause ed effetti oggi si ha il problema del pensiero sempre in
modo frammentario sebbene i circuiti elettrici diano un valore mitico alle nostre
azioni: Ad interpretare il nuovo spirito del tempo sono i Beatles che cercano di
vestire l’universo come Partecipation Mystique non cercando schemi distaccati
dal mondo come nell’800
Molte persone non riescono ad adattarsi alla comunicazione solo verbale poiché
hanno sola sicurezza in quello che vedono, non fidandosi di quello che sentono:
Per questo nascono tipi di stenografia che traducono in simboli i suoni e le
metafore per stadi psicologici avvengono sempre e solo in base al concetto di
Durata e Tendenza (Sul punto di al posto di Nel momento di), si hanno però
sforzi per introdurre la dimensione uditiva nello spazio visivo della pagina,
usando nell’informazione il ritmo-inflessione-pause portando a cambiamenti
tipografici nei giornali che li rendono molto più vicini agli effetti dell’udito
rispetto ai libri= oggi si accettando anche prove come registrazioni vocali nei
tribunali poiché l’impronta vocale è detta pari a quella digitale per John Cage
bisogna essere disinteressati nei confronti del concetto di ordine, pregiudizi
estetico, espressione del sentimento, essendo come la natura con il massimo
fine di non avere un fine, dato che tutto quello che l’uomo attua è musica e il
teatro, ovvero l’arte, &