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Scuola dell'autonomia e finalità educative
Programmazione di primo livello: documento costitutivo dell'identità culturale e progettuale della scuola che esplicita la progettazione extracurricolare, educativa e organizzativa che le singole scuole adottano nell'ambito della loro autonomia; deve garantire la coerenza con le Indicazioni nazionali e riflettere la realtà locale, è una PROGETTAZIONE in quanto azione capace di individuare direzioni e finalità generali da perseguire.
Programmazione di secondo livello: azione di anticipazione di obiettivi di apprendimento. Programmazione didattica calibrati su specifici gruppi di studenti. È una progettazione dinamica perché include diverse riprogettazioni in itinere, ogni gruppo-classe e ogni allievo parteciperà a più progettazioni. Bisogna definire in anticipo gli obiettivi di apprendimento da raggiungere nella cornice di valori educativi entro cui.
ogni obiettivo assume significato → finalità della scuolasi suppone siano il risultato di un dibattito democratico della società
Le Indicazioni nazionali
civile e politica in un'ottica di dialogo e condivisione → sono orientamenti nazionali agiti da
protagonisti, dal punto di vista della scuola, in contesti specifici
Il PTOF esplicita le direzioni di senso della progettazione scolastica; è volto alla contemporanea
promozione del bene singolo e della comunità dove tutti e ciascuno possano veder garantiti i
risultati migliori possibili; le diverse istanze valorali sono in costante dialettica; è il documento
con cui la scuola si assume la responsabilità educativa sia nei confronti dell'utenza scolastica
che del territorio; è redatto dal collegio dei docenti ed ha un'identità fortemente collegiale, anche
se scritto ufficialmente solo da un gruppo di insegnanti, poi approvato da tutto il collegio dei
docenti, la
La dimensione della collegialità viene espressa in fase di elaborazione, durante l'elaborazione e poi durante la discussione.
Ogni scuola autonoma ha fini generali (come pluralismo culturale, successo formativo, diritto di apprendere) che fini particolari, letti a livello locale → quale idea di scuola e di alunno si vuole perseguire? Quali sono le condizioni di partenza del contesto?; è la terza via di Pellerey che mette in relazione la situazione educativa ideale e quella reale identificando, così, il bisogno educativo.
Ghelfi e Guerra parlano di un modello curricolare della programmazione capace di mettere in relazione i saperi da garantire e le caratteristiche degli allievi; questo modello altri 2 modelli: quello burocratico (produzione documentazione adeguata e rispetto di tempistiche) e quello funzionale (prassi progettuale dove efficienza ed efficacia fungono da orientamento per tutti i docenti) valida a livello europeo →
PromuoveRaccomandazione relativa a competenze chiave del 2006l'accesso ad una cittadinanza attiva in 8 competenze-chiave: comunicazione in lingua madre,lingua straniera, matematica, digitale, sviluppo della capacità di imparare ad imparare,competenze sociali, spirito di iniziativa, consapevolezza culturalele scuole acquisiscono l'autonomia,Con il DPR del 1999 quindi→ regolano i tempi dell'insegnamento e svolgimento delle singole
● Autonomia didattica
discipline e attività (es. didattica per classi aperte, gruppi di livello, flessibilità dell'orario settimanale, etc) → creazione situazioni di progettazione collegiale
● Autonomia organizzativa → attuazione di processi di pensiero
● Autonomia di ricerca, sperimentazione e sviluppo riflessivo con relativa autovalutazione e valutazione centrale (l'Invalsi ha il compito di promuovere la valutazione sia a livello macro che micro e stabilisce standard)
Tappe
Nell'elaborazione del PTOF:
- Riflessione sul contesto socioculturale ed economico
- Analisi del contesto educativo degli alunni e bisogni educativi
- Analisi delle risorse umane disponibili e degli spazi, tecnologie, materiali all'interno della scuola
- Analisi delle variabili di sfondo (ambiente extra scolastico) e di contesto (organizzazione interna della scuola e presenza di strumenti)
- Delineazione delle finalità educative
- Diritto allo studio e all'acquisizione di una solida formazione di base
- Le finalità saranno definite in relazione alle mete educative da raggiungere, alla cura formativa delle famiglie e alla promozione della cultura del territorio
- Le azioni educative mirano a definire un buon contesto, favorevole alle azioni didattiche, anche se sono diverse da queste
- Come gestire e promuovere le relazioni interne alla scuola
Dimensione sociale: la scuola stessa definisce le regole di funzionamento interne all'istituto e il clima sociale della scuola, include anche la valorizzazione della professionalità degli insegnanti e i rapporti tra scuola e famiglia; si riflette su come accogliere ed integrare le diversità.
Dimensione politico-culturale: esplicitando le proprie scelte pedagogico-culturali, promuovendo la continuità orizzontale (predisposizione dell'"atlante delle offerte formative") e verticale (progettazione di un curricolo che coinvolga ordini diversi di scuola), produce la documentazione educativa e didattica (permette lo scambio delle esperienze e può essere strumento di dialogo e confronto anche con i genitori), pianificazione di progetti di ricerca e sperimentazione (definizione trasparente degli obiettivi che si intende raggiungere e verifica rigorosa dei risultati raggiunti).
Dimensione disposizione: regola i rapporti della scuola con l'esterno.
organica e coerente delle risorse umane
● Dimensione funzionalee materiali dell'istituto, strutturazione della composizione di classi e sezioni ecollocazione degli insegnanti, delineazione routine quotidiane, scelte sullestrumentazioni didattiche, quindi adozione libri di testo, etc
3. Delinea i modelli di azione che intende utilizzare
4. Evidenzia le modalità di realizzazione della verifica della proposta progettuale
1. METODOLOGIE PER PROGETTAREpropone un'attività più ampia,
PROGETTARE PROGRAMMARE significa definire i singoli passidi un percorso, è un'operatività più specifica
La ciclicità e la dinamicità sono 2 elementi distintivi della programmazione didattica, che ha ilcompito di ridisegnare continuamente il curricolo da realizzare → immagine della spirale apertache procede in una direzione generale, ma, allo stesso tempo, si apre ad obiettivi intermedi diapprendimento ritornando ricorsivamente su se
stessadefiniti dalle Indicazioni nazionali, identificano laI traguardi per lo sviluppo delle competenze,direzione verso cui una programmazione didattica deve tendere → continuità verticale checonsolida le competenze di base indispensabili per la vita
Le competenze di base supportano la costruzione di ulteriori conoscenze e garantiscono all’acquisizione di abilità funzionali al vivere sociale, alla comprensione delle regole,soggettoall’esercizio di capacità interpretative e critiche
Una programmazione didattica deve essere:→ garanzia per tutti gli allievi del possesso delle competenze di
- INDIVIDUALIZZATA
base, la scuola adegua l’insegnamento alle caratteristiche di ogni alunno rendendosidinamica, flessibile; o apprendimento per la padronanza: tutti sono in grado
● MASTERY LEARNING
di acquisire competenze a patto che vengano offerti tempi e metodologieadeguate → fine degli anni ‘60, Stati Uniti, Bloom propone lo spostamento
Dellacurva dell'apprendimento verso una forma a J fornendo a tutti metodi e materiali per l'insegnante un'osservazione degli studenti, didattici adeguati: ciò comporta stabilendo livelli intermedi di apprendimento, elabora strumenti per la valutazione formativa predisponendo eventuali correttivi; prepara attività di consolidamento o di recupero;
Insegnante come guida che fornisce feedback nella valutazione formativa → lo scopo non è dare un voto, ma si tratta di assumere informazioni sul processo cognitivo che lo studente sta mettendo in atto al fine di fornirgli informazioni utili sul miglioramento dell'apprendimento
2 principi fondamentali per Bloom:
- Utilizzo frequente della valutazione formativa
- Chiarezza e coerenza tra gli elementi del processo di insegnamento
L'individualizzazione garantisce il diritto all'uguaglianza e, contemporaneamente, quello alla diversità; viene data grande responsabilità alla scuola;
- Ulteriore modalità dell'individualizzazione (o individualizzazione2. PERSONALIZZATA) divergente, cioè orientata al raggiungimento di obiettivi diversi per ciascun alunno, che presta attenzione ai talenti personali di ognuno, incarna il diritto alla diversità e comporta un peso più leggero per l'azione didattica;
- Apertura alle possibilità;
- Creazione del progetto didattico: il docente inserisce nella programmazione argomenti multidisciplinari;
- Importanza del laboratorio che valorizza la partecipazione autonoma dell'allievo alla costruzione delle sue competenze didattiche;
- L'unità didattica deve possedere:
- Chiarezza cognitiva - fini e contenuti devono essere espliciti all'allievo;
- Autosufficienza cognitiva - gli argomenti devono essere un punto di conoscenza nevralgico di una materia;
- Interconnessione cognitiva - relazione disciplinare tra gli obiettivi di conoscenza;
- Il contesto socio culturale e familiare.
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