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Il viaggio è oggi generalmente uno spostamento finalizzato ad occupare il tempo
libero, ma può anche essere un'attività mercantile (il cui tempo influisce sui
prezzi delle merci) e il religiosa (in cui esso è una variabile dipendente
dall'esigenza primaria di raggiungere uno spazio).
Pur essendo possibile sostituirlo attraverso i contenuti mediali (spesso
stereotipati), permane una inevitabile necessità di narrare il viaggio compiuto
anche durante il suo svolgimento.
Introduzione
L'idea di viaggio è legata ad alcuni concetti:
- la performance, intesa come esecuzione. Il viaggio è infatti un tipo di
esperienza che richiede determinate condizioni per realizzarsi: un'occasione che
la motivi, inizio e fine, attività e partecipanti. Tale attività si manifesta quindi
come atto creativo in cui eventi ed esperienza acquisiscono con significato.
- L'efficacia è invece la capacità del viaggio di trasformare chi lo compie, in
analogia col rituale, che allontana e poi reintegra nella comunità. SI pensi infatti
al viaggio di formazione, di nozze o ai viaggi premio, nei quali si ricerca l'altrove
per poi reintegrarsi.
- L'intrattenimento riguarda il coinvolgimento in una realtà altra, di divertimento
e svago.
- Evoluzione e complessità riguardano invece il mutamento del rapporto noi/loro
che diventa reversibile nella società moderna, cosmopolita e universalistica.
- Il consumo si collega al viaggio dell'individuo che cerca nelle sue esperienze di
definire i suoi percorsi identitari personalizzano le sue scelte in base alle sue
vocazioni, marcando differenze di valore tra le varie proposte da esplorare. Egli
si impegna a realizzare qualcosa di sé impegnando al meglio il tempo libero.
- L'immaginario rimanda invece alla componente dell'esperienza turistica del
gioco, al rapporto realtà-finzione, alla sospensione dell'incredulità necessaria a
lasciarsi andare al sentimento dell'altrove, come di fronte a una performance
culturale. Dall'immaginario rappresentazionista premoderno si è passati a quello
performativo, che anziché alla conoscenza della realtà attraverso uno sguardo
panoramico, aspira a rappresentarla attraverso la sua esperienza raccontata
tramite i media digitali. Si predilige ora il fare e l'esserci (più che il vedere), per
poi restituire l'esperienza attraverso un racconto che segue le logiche dei media.
1. Viaggio, turismo, turismi: questioni di struttura
L'evoluzione del viaggio si influenza reciprocamente con le trasformazioni della
comunicazione. L'emergenza del turismo si realizza con la società differenziata
per funzioni (ossia con modernizzazione, industrializzazione e urbanizzazione),
ma il viaggio è sempre esistito come rito di passaggio e segno di appartenenza
di status.
Esso si presentava come prova e penitenza, che migliora moralmente il
viaggiatore, lo rende saggio. Per i moderni, il viaggio è invece la manifestazione
della libertà dalla necessità, la ricerca e l'accesso al piacere. Nell'immaginario il
viaggio è un elemento molto presente, che ritroviamo da Ulisse ai cavalieri
medievali volontari (primo modello del viaggio moderno). La sua storia permette
di osservare come le persone di sia separate dalle strutture sociali, come le
comunicazioni e i mercati abbiano reso sempre più centrali i rapporti sociali tra
estranei. La segmentazione centro/periferia, infatti, ha da sempre costretto
l'uomo ad applicare un'unica prospettiva di osservazione del mondo, non
riconoscendo quella degli altri (cosiddetti “non civilizzati”, quindi sterminabili).
Tuttavia, con l'aumentare dell'esperienza liminale del viaggio, posta tra gli ordini
sociali vigenti, ha messo in discussione la fissità degli ordini sociali.
Parallelamente, però, miti, fiabe e letterature hanno fissato i significati di luoghi
particolari, le cui comunità hanno cercato di difendere l'identità culturale
chiudendosi. La sociologia del turismo nasce quindi con Simmel, che associa allo
straniero 3 caratteristiche:
- la mobilità del commerciante, che trasforma le economie basate
sull'autoconsumo in economie esterne, facendo da intermediario tra i territori di
produzione e destinazione.
- Lo straniero è inoltre obiettivo come il giudice, chiamato nel Medioevo da
alcune città per regolare e controversie, in mancanza di conflitti di interessi con
la comunità.
- Infine troviamo la generalità e l'indifferenziazione dell'ebreo, a cui nel
Medioevo erano richieste imposte fisse, indipendenti dal reddito. Allo stesso
modo, il forestiero non si definisce sulla base dei suoi attributi, ma viene
classificato come tale.
Von Wiese distingue invece i vari tipi di straniero (che in tutti i casi produce
trasformazioni e aumento di complessità a causa della presa di coscienza delle
differenze tra uomini), sulla base del rapporto intrattenuto con la popolazione
locale. Il primo entra in scena come signore e conquistatore, il secondo entra in
contatto con la comunità senza interessi particolari, mentre il terzo lo fa per fini
particolari (come nel caso del commerciante e del ricercatore).
Il viaggio filosofico si caratterizza invece per il ritorno ai luoghi di origine della
cultura alla quale si pensa di appartenere. L'Egitto è stata la prima meta della
civiltà mediterranea, prima della ridefinizione operata dai cristiani, che ha
avvicinato i popoli, nel IV e V secolo, alla Terra Santa.
In IX e X secolo emerge invece come fenomeno di massa il pellegrinaggio, con
percorsi, regole di comportamento e abbigliamento definiti. Esso è finalizzato a
guadagnare la grazia e diffondere la realtà cristiana, professione di vagabondi e
mendicanti pagati per sostituire i nobiluomini.
Nel 1095, Urbano II inaugura con la prima crociata in Terra Santa il turismo
militare, che santifica tale mestiere ponendo come obiettivo la conquista degli
infedeli. L'altro è ora visto come portatore di una prospettiva da cambiare: il
riconoscimento di una pluralità viene quindi impedito dalla concezione
dell'esistenza di un'unica fede giusta.
La riproduzione dell'antico sapere in chiave cristiana spingerà gli studiosi a
intraprendere numerosi viaggi destinati al suo recupero, finché nell'Umanesimo
le università si afferma come istituzione fissa.
Nascono poi i viaggi di scoperta del Rinascimento, utili al processo di
modernizzazione dell'Europa, che appare ora sviluppata se confrontata con gli
indiani d'America, considerati da convertire.
L'immutabilità dell'appartenenza al proprio strato sociale rende tuttavia ancora
irrilevante la conoscenza delle altre prospettive: si punta quindi alla ricerca
dell'uguale, e non del diverso. Nasce perciò il Grand Tour, viaggio di formazione
del gentiluomo inglese, che conosce corti e grandi uomini da cui apprendere,
sancendo l'appartenenza al ceto nobile e la transizione dalla giovane età a quella
adulta. Tuttavia, dal XVIII secolo esso diventerà una consuetudine anche della
ricca borghesia, nonché dei lavoratori della piccola corte che accompagna i
giovani viaggiatori per garantire la costanza del contesto relativo al proprio
strato sociale. In Europa si sviluppano nel XIX secolo infrastrutture turistiche
come le stazioni termali e balneari, in cui l'élite rurale si socializza alla vita
urbana e accede a un'esperienza nuova di trasgressione simbolica della norma.
Nasce perciò la “doppia morale” caratteristica dell'immaginario turistico, che
diverge da quella cristiana e dai vincoli di appartenenza. Le classi alte, quindi,
vedendo compromettersi il loro ruolo politico ed economico cercano di dominare
la definizione di stili di vita e tendenze di consumo.
L'emergere del turismo è quindi lo specchio riflessivo dei mutamenti della
società. Il confronto on visioni del mondo differenti diventa un incentivo per
viaggiare, un arricchimento. Nell'Europa del XVIII secolo, l'avvio
dell'industrializzazione rende infatti sempre più inadeguata la stratificazione, a
vantaggio della differenziazione funzionale. Il riferimento per la distinzione
noi/loro non è più, quindi, l'appartenenza allo strato, la il locale e lo straniero.
La società, infatti, componendosi di sottosistemi parziali, consente all'individuo
di sperimentare molteplici forme di appartenenza che ne dimostrano le capacità.
Il contesto urbano diventa il centro del vissuto quotidiano, con l'accesso alle
stazioni balneari anche per le classi operaie e l'invenzione del viaggio
organizzato di Thomas Cook a metà dell'800. La democratizzazione del viaggio
corona il sogno borghese di appropriazione del mondo, grazie al contributo del
progresso della tecnica e dell'industria culturale.
- Nel 1800, lo sviluppo turistico è caratterizzato dall'imitazione dell'aristocrazia
decadente da parte dell'alta borghesia. Il turismo presenta ora un carattere
multistagionale, grazie all'illimitata disponibilità di tempo degli aristocratici.
- Negli ultimi 30 anni del secolo, rendite e ruoli professionali nuovi consentono
di aumentare grandi alberghi, villeggiatura e buon mercato e la loro
promozione.
- Nel periodo precedente alla prima guerra mondiale, il tracollo politico ed
economico di monarchie e aristocrazie europee rende il lavoro l'unica fonte di
sostentamento. Vengono quindi istituite le ferie pagate, risposta a un reale
bisogno di riposo delle categorie che ora si affacciano al consumo turistico
(artigiani, commercianti e piccoli funzionari) soprattutto legato a laghi,
montagna e spiagge del Mediterraneo.
- Dagli anni 20 al secondo dopoguerra, la partecipazione di piccoli impiegati e
lavoratori e lo sviluppo dell'associazionismo portano alla diffusione della
letteratura turistica, dei provvedimenti a favore di congedi e vacanze e alla
protezione dei siti. L'estensione della possibilità di viaggiare perette di superare
la distinzione di status tra chi può e chi no, che si trasforma tuttavia in una
distinzione di scelte, gusti, destinazioni e stili di consumo. L'industria culturale
forgia le dinamiche dell'immaginario collettivo, sviluppatosi grazie allo
spostamento del centro della società dalla produzione al consumo.
Scolarizzazione, maggiore mobilità sociale e massificazione causano un conflitto
tra culture delle élite e culture dei consumi.
La fabbricazione in serie consente infatti a tutti di partecipare alla civiltà del
benessere: il tempo libero diventa intrattenimento, non più spazio vuoto di
riposo e recupero psicofisico n&