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STORIA DEL BAUHAUS PER SEDI: STORIA DEL BAUHAUS PER DIRETTORI:

1° Weimar (1919-1924) 1° Gropius (1919-1928)

2° Dessau (1924-1932) 2° Meyer (1928-1930)

3° Berlino (1932-1933) 3° Van Der Rohe s(1930-1933)

Aperta la scuola viene indetto un concorso tra gli studenti per la realizzazione del logo, vince una proposta di un

design circolare che integra simboli artigianali e architettonici con riferimenti a molte culture, perfino a quella egizia,

con una piramide.

Gropius poneva come obbiettivo della scuola di unire arte e industria in modo da progettare arte che non fosse solo

bella ma anche funzionale.

STRUTTURA DIDATTICA:

Per affrontare il problema dell’unificazione delle due scuole gli studenti dovevano affrontare un corso di base

preparatorio della durata di 6mesi. Una volta completato esso gli studenti passavano a specializzarsi in uno dei 7

laboratori che erano:

- Tessitura

- Legno

- Vetro

- Ceramica

- Metalli

- Scultura

- Tipografia e grafica pubblicitaria

Gli studenti lavoravano a stretto contatto con i maestri artigiani (esperti nel materiale) e i maestri della

forma (artisti che si occupavano dell’aspetto estetico). Questo approccio combinava la parte pratica con quella

teorica, per insegnare sia la tecnica che la progettazione.

Alla fine di questo percorso vi era il corso di architettura, che verrà avviato però solo nel 1926. Dopo i 3 anni di

apprendimento gli studenti divenivano “maestri artigiani”, ma con altri 2 anni di specializzazione nella scuola

potevano divenire “maestri” e quindi insegnare nella scuola.

LE DONNE NEL BAUHAUS:

Il Bauhaus, pur avendo aspirazioni progressiste, non applicò mai una reale parità di genere. Sebbene la scuola fosse

aperta a entrambi i sessi, le donne furono spesso indirizzate verso laboratori "femminili" come ceramica e tessitura,

mentre i corsi principali erano riservati agli uomini. Tuttavia, quando Gropius sostituì Johannes Itten, la situazione

migliorò per alcune studentesse, come Marianne Brandt, che si oppose al consiglio e passò dal laboratorio di tessitura

a quello del metallo, diventando una delle designer più innovative del Bauhaus. Le sue lampade, come la lampada a

Globo e la lampada orientabile Kande, sono diventate icone del movimento. Tuttavia, la parità non fu mai

completamente raggiunta, e le donne incontrarono molte difficoltà.

STORIA DEGLI SPOSTAMENTI E DEI CAMBI DI DIREZIONE:

Nel 1922, Walter Gropius fu attaccato da Theo Van Doesburg, che organizzò una serie di conferenze alle quali

parteciparono anche studenti del Bauhaus. Questo avvenne dopo che Gropius aveva rifiutato Van Doesburg come

insegnante nella scuola, a causa delle loro visioni differenti. Di conseguenza, all'interno del Bauhaus si formò

un’associazione studentesca che aderì alle idee di Van Doesburg.

Nello stesso periodo, Gropius fu criticato dal consiglio di Weimar. Intuendo il rischio che, con la ripresa della

produzione industriale, il Bauhaus potesse formare più artigiani che designer industriali, egli ribadì ai professori la

necessità di educare gli studenti al rapporto con le macchine. Questo portò Itten, che aveva una visione opposta, a

lasciare la scuola.

Nel 1923, Gropius cercò di migliorare i rapporti con il comune di Weimar organizzando un’esposizione dei lavori del

Bauhaus, ma senza ottenere l’effetto sperato. Anzi, la sua casa fu perquisita a causa del sospetto che nella scuola si

svolgessero attività comuniste. Decise così di trasferire la scuola. Sebbene fosse stata proposta Colonia, Gropius

rifiutò perché troppo distante da Berlino. Fu invece accettata l’offerta della città di Dessau, e il Bauhaus si trasferì lì. In

questo periodo, il Bauhaus adottò il logo moderno che oggi conosciamo.

La scuola intanto aveva sfornato maestri come:

- Gunta Stölzl (tessitura);

- Herbert Bayer, che realizzò il carattere sans-serif "Universal" (tipografia);

- Marcel Breuer (falegnameria) Marcel Breuer è stato un architetto e designer ungherese, celebre per il

suo contributo al design moderno e al Bauhaus. Nei primi anni progetta la African Chair, ispirata

all'artigianato tradizionale e alle culture locali torna al Bauhaus nel 1925 come insegnante del laboratoiro del

mobile fino al 1928, periodo in cui introduce l'uso del tubolare metallico per mobili. Ispirandosi ai telai delle

biciclette, crea mobili leggeri, funzionali e facilmente producibili in serie. Ad esmpio:

Sedia Wassily: Una poltrona in tubolare d'acciaio con seduta e schienale in tessuto.È un'icona del

razionalismo, leggera e facilmente trasportabile.

Sedia Cesca: Realizzata con tubolare d'acciaio e seduta in paglia di Vienna, unisce modernità e tradizione

artigianale.

Nel 1928, Gropius lasciò il Bauhaus per aprire uno studio di architettura a Berlino. Con lui se ne andarono Nagy, che

avrebbe poi fondato il New Bauhaus negli Stati Uniti, Bayer e Breuer. La direzione del Bauhaus passò a

Hannes Meyer, che però non era ben visto dai colleghi per le sue idee politiche e per il suo approccio al design: voleva

creare oggetti utili e accessibili, ma non necessariamente belli o innovativi. Nel 1930, il sindaco di Dessau lo licenziò.

La direzione passò a Mies van der Rohe, che trasferì il Bauhaus a Berlino nel 1932, in alcune fabbriche a sue spese,

dopo che i finanziamenti erano stati tagliati. La scuola divenne privata, con i docenti che insegnavano senza compenso.

Tuttavia, nel 1933, il Bauhaus fu accusato dai nazisti di essere una scuola comunista e venne chiusa dalla polizia. Van

der Rohe e i maestri decisero quindi di scioglierla definitivamente.

In seguito, il governo nazista incluse opere del Bauhaus nella mostra di propaganda "Arte degenerata".

. LA RUSSIA E I VCHUTEMAS

In Russia, uscita dalla guerra nel 1917, nel 1920 nascono I Vchutemas, laboratori tecnico artistici superiori. La necessita

di un istituto di sviluppo dell’architettura e del design si era già palesata negli anni subito dopo la guerra con la volonta

degli studenti di avere liberi laboratori statali in cui avere come docenti artisti non riconosciuti, inoltre la russia stava

vivendo un processo radicale di industrializzaazione con la necessità di avere prodotti ottimizzati per la produzione di

massa. All’interno del gruppo si formerà poi una scissione:

- Kandinskij, sosteneva un’arte più libera ed espressiva e meno volta alla produttività perché danneggiava la

creatività. “Perde” il confronto e anche per via del sempre più crescente controllo del governo sull’arte si

sposta in Germania.

- Rodcenko, propone un metodo d’insegnamento su basi scientifiche e volto alla produttività.

L’organizzazione dei corsi avviene in modo simile a quelli del Bauhaus con un corso introduttivo di base e poi una

specializzazione in achitettura, design grafico, pittura, scultura, tessitura, lavorazione del metallo e ceramica.

Nel laboratorio tessile sono da sottolineare le figure di Popova e Stepanova, le quali assumeranno la direzione del

corso tessile e progetteranno abiti modellati sui movimenti del corpo e costruiti per parti per essere prodotti in serie

All’ Exposition Internationales des Artes Decoratifs et Industriales, il padiglione sovietico ricevette un premio per

l’architettura. Inoltre venne esposto il club operaio di rodceko, con semplici mobili in legno da produrre in serie che

riscosse molto successo.

I vchutemas nel 1928 vengono trasformati in Vchutein, la didattica viene riorganizzarta e progrssivamente si va contro

le avanguardie e vi è un ritono all’ordine. Nel 1930 viene chiuso e poco dopo il regime di stalin impone un ritorno a

uno stile nazionale recuperando classicismo e monumetalismo.

In Russia nel 1920 nascono i Vchutemas, laboratori tecnico artistici, che rispondevano alla crescente necessità di

formare professionisti nell'architettura e nel design, in un periodo di radicale industrializzazione. Il gruppo che si formò

al suo interno si divise in due correnti principali:

- Kandinskij sosteneva un'arte più espressiva, lontana dalla produttività, che danneggiava la creatività. Perse il

confronto e si trasferì in Germania, anche a causa del crescente controllo del governo sull'arte.

- Rodcenko, invece, proponeva un approccio scientifico e produttivo, mirato alla creazione di oggetti utili per

la produzione di massa.

L’organizzazione dei corsi avviene in modo simile a quelli del Bauhaus con un corso introduttivo di base e poi una

specializzazione in achitettura, design grafico, pittura, scultura, tessitura, lavorazione del metallo e ceramica. Tra i

protagonisti del laboratorio tessile si distinguono Popova e Stepanova, le quali assunsero la direzione del corso tessile

e progetteranno abiti modellati sui movimenti del corpo e modulari per la produzione in serie.

Nel 1925, il padiglione sovietico all'Exposition Internationale des Arts Décoratifs et Industriels vinse un premio per

l'architettura, e il "club operaio" di Rodcenko, con mobili semplici e funzionali da produrre in serie, riscosse grande

successo.

Nel 1928, i Vchutemas vennero trasformati in Vchutein, con un cambiamento della didattica che si orientava contro

le avanguardie, tornando a uno stile più tradizionale. Nel 1930, l'istituto venne chiuso e il regime di Stalin impose un

ritorno al classicismo e al monumentalismo.

. L’ART DECO

La Francia, seppure essendo una delle nazioni storicamente più progressiste rimane “indietro” ed ancorata alla sua

tradizione.

L’Art Déco fu un fenomeno del gusto nato in Europa negli anni ’10 e attivo fino al 1930, mentre in America si

protrasse fino al 1940. Influenzò arti decorative, visive, architettura e moda. Il nome deriva dall’Exposition

Internationale des Arts Décoratifs et Industriels Modernes di Parigi del 1925. Fu un movimento particolare, il primo

vero legato al consumo di massa.

L’esposizione ebbe principalmente funzione propagandistica, con l’intento di rendere di nuovo “famosa” l’arte francese

che si era persa durante e dopo la guerra. Di fatti l’esposizione era stata organizzata per il 1915, ma per via della

guerra venne rimandata, di conseguenza ciò che essa sanciva era già qualcosa facente parte del tessuto sociale e

culturale. All’interno dell’esposizione emersero due schieramenti:

- Modernisti, come Le Corbusier, che rifiutavano l’ornamento e volevano una rottura totale con il passato. Il

suo padiglione, un alloggio pensato per la produzione in serie, rappresentava questa visione.

- Neotradizionalisti, che reinterpretavano tradizione e ornamento in chiave contemporanea.

L’Art Déco alleggerì il tradizionale gusto france

Dettagli
Publisher
A.A. 2024-2025
11 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/17 Disegno

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher man1771 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del design e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Chimenz Luisa.