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Le problematiche legate all'obiezione di coscienza
Di fronte a questo fenomeno, sempre più diffuso, ci troviamo di fronte a due problematiche: le ragioni della crescita di obiezioni sono il frutto della frammentazione etica della società (quanto più aumenta il pluralismo etico tanto maggiore sarà la possibilità che la norma giuridica entri in contrasto con la coscienza etica); dall'altra parte troviamo il rischio, per le democrazie, consentendo a chiunque di disobbedire alla legge per motivi di coscienza, la società pluralista si disgreghi e scompaia. Altro rischio è l'utilizzo dell'obiezione di coscienza solo per uso strumentale per aggirare la legge.
L'obiezione di coscienza è diversa dall'opzione di coscienza: che sarebbero obblighi alternativi, a volte più onerosi, posti dal legislatore per evitare che la persona si serva della possibilità di obiettare non per nobili motivi di coscienza.
Oggi esistono due concezioni di coscienza: una
concreti e attivi, come ad esempio le manifestazioni di protesta, gli scioperi, le disobbedienze civili. Queste forme di resistenza possono essere motivate da diverse ragioni, come l'ingiustizia delle leggi, la violazione dei diritti umani, la difesa di valori etici o politici. Tuttavia, è importante sottolineare che la resistenza alla legge può comportare conseguenze legali e sociali, e quindi è necessario valutare attentamente le proprie azioni e le possibili conseguenze prima di intraprendere qualsiasi forma di resistenza.attivi che tendono ad allontanare con la forza e la violenza. Esempio tipico è la resistenza partigiana durante l'occupazione nazista. Entrambe sono movimenti collettivi. Differenza fra resistenza attiva/passiva e Obiezione di Coscienza: l'azione individuale sarebbe inutile perché soltanto porterebbe a rafforzare l'autorità che si vuole combattere. La resistenza sono sempre movimenti collettivi, invece l'obiezione di coscienza è sempre individuale ed è sempre personale. Inoltre, la resistenza passiva e attiva mirano a far cadere l'autorità che viene ritenuta illegittima, nel caso dell'obiezione l'obiettivo non contesta invece l'autorità (si ritiene soltanto di preferire di disobbedire alla norma esterna rispetto a quella interna). Laicità e Laicismo: Vi è differenza dei due termini, uno indica il rispetto per tutte le fedi religiose e il rispetto del principio evangelico di“Dare a Dio ciò che è di Dio”, di carattere propriamente ideologico e conquesto ci riferiamo alla laicità. L’altro termine, il laicismo, ci riferiamo alla divisione fra stato e chiesa; in cuisi afferma la superiorità dello Stato affermando una concezione della vita che prescinde dalla religione oaddirittura che si oppone ad essa. L’idea di laicità è connessa al Cristianesimo, in quanto è legata alprincipio dualistico che indica il riconoscimento da parte della Chiesa dei valori, della loro legittimità edell’autonomia della democrazia, che però non può sottrarsi alle leggi morali. Il passaggio alla modernaforma di Stato Laico avviene tra 800 e 900’ con il liberalismo e con l’affermazione della democrazia,portando a quello che definiamo oggi in cui lo Stato Laico ha rispetto per tutte le religioni, tutte hannodiritto di esistere, non vi è una religione ufficiale (aconfessionalità),
Ma questo ha senso solo se lo Stato garantisce a tutte le fedi di essere professate sul territorio. Lo stato laicista combatte la religione in generale, lo stato laico ha un atteggiamento di neutralità e imparzialità. Nella dottrina cattolica esiste un'idea di legittima sana laicità dello Stato, in cui la laicità dello Stato non significa disinteresse o avversione nei confronti della religione, in cui lo stato sanamente laico esprime il proprio ordinamento riservando attenzione al fatto religioso, sia dal punto di vista individuale che collettivo. Altro elemento per una sana laicità è quello del riconoscimento della rilevanza pubblica del fatto religioso, quindi l'elemento centrale è proprio la libertà religiosa, come diritto individuale e collettivo inteso non solo come immunità dalle coercizioni esterne ma anche come diritto di professare in maniera pubblica la propria fede, regolato dal principio di uguaglianza.
è anche il carattere di distinzione collaborativa a favore della persona e della società fra lo Stato e le confessioni religiose, in quanto si ritiene che entrambi gli ordini possono portare dei benefici alla società. Il modo in cui la Chiesa esercita un ruolo politico è proprio l'evitare sovrapposizioni tra due ambiti, e un ritorno alle esperienze e agli errori passati. Confessionalismo o confessionismo, con esso si intende che lo Stato ha una religione ufficiale e combatte contro ogni altro credo religioso. Giurisdizionalismo Intervento del potere politico a livello legislativo, amministrativo o giudiziario nella vita interna della Chiesa. Democrazia il concetto di democrazia si forma nella cultura greca, regime politico in cui il potere è esercitato dal popolo, e quella Romana, in cui vi è il trasferimento del potere dell'imperatore al popolo con la formazione della legge. Solo con il Cristianesimo, però, vengono immessidignità e uguaglianza di tutti gli esseri umani, e sotto il profilo storico, in cui si evidenzia il contributo della Chiesa cattolica alla diffusione dei principi democratici. Dal punto di vista dei valori, la democrazia si basa sul principio di uguaglianza, che è un principio fondamentale della dottrina cristiana. La Chiesa ha sempre insegnato che tutti gli esseri umani sono creati a immagine e somiglianza di Dio e quindi hanno la stessa dignità e gli stessi diritti. Questo principio di uguaglianza è alla base della democrazia, che garantisce a tutti i cittadini gli stessi diritti e opportunità. Dal punto di vista storico, la Chiesa ha svolto un ruolo importante nella diffusione dei principi democratici. Durante il XIX secolo, la Chiesa ha promosso l'idea di una società basata sulla giustizia sociale e sulla partecipazione di tutti i cittadini alla vita politica. Papa Leone XIII, ad esempio, ha pubblicato l'enciclica "Rerum Novarum" nel 1891, in cui ha sostenuto il diritto dei lavoratori a organizzarsi in sindacati e ha condannato le ingiustizie del sistema capitalistico. Nel corso del XX secolo, la Chiesa ha continuato a sostenere la democrazia come forma di governo preferibile. Papa Giovanni Paolo II, ad esempio, ha sostenuto il valore della democrazia come strumento per garantire la libertà e la dignità umana. Ha anche incoraggiato i cattolici a partecipare attivamente alla vita politica e a difendere i diritti umani. In conclusione, la democrazia si basa su principi che sono in linea con i valori cristiani, come l'uguaglianza e la dignità di tutti gli esseri umani. La Chiesa cattolica ha svolto un ruolo importante nella diffusione dei principi democratici e ha sostenuto la democrazia come forma di governo preferibile.dignità di ogni persona, all'uguaglianza fra tutti e all'assunzione del bene comune principio di sana laicità dello Stato., con il rispetto e la tutela dei diritti. E da un punto di vista di democrazia intesa come metodo, per poter coinvolgere tutti, con il raggiungimento del consenso della maggioranza per poter coinvolgere tutti, anche le minoranze. Il diritto così assumeva la manifestazione non di forza ma di giustizia. Problemi dell'attuale democrazia sono: 1) pensiero non cognitivista come effetto di un accentuato relativismo: Relativismo ogni cultura è legittimata e deve essere tutelata. Fattore endogeno: nasce dalla cultura occidentale, pensiero non-cognitivista secondo cui non esiste una verità oggettiva o conoscibile, con la soggettivazione dei valori morali come conseguenza. Fattore esogeno: nasce da altre culture, dove varie componenti della cultura occidentale in particolare quella giudaico-cristiana hanno permessoL'emergere della concezione dei diritti umani. Questa prospettiva non è compresa da altre culture non cristianizzate, come quella islamica. In cui diritti non vengono visti come avente caratteristica universale, ma come espressione della cultura occidentale. Per la cultura islamica i diritti non possono essere uguali per tutti, come nel caso delle donne.
Un'altra minaccia è da ricercare nella tentazione a vedere nella regola della maggioranza il criterio etico a cui si ispira la legislazione. In quanto la democrazia è un ordinamento e uno strumento, non un fine, non ha carattere automatico ma quest'ultimo dipende dalla moralità e dai fini da perseguire.
Cattolicesimo e Chiesa hanno fornito un grosso contributo nella definizione dei pilastri cardine della democrazia, a partire dall'evoluzione del concetto di laicità, a partire dall'800' infatti con il pontificato di Papa Pecci si comincia ad apprezzare la laicità dello Stato.
nel momento in cui questo risponda alle esigenze del bene comune., grazie a questa evoluzione di pensiero è stato possibile far emergere l'idea di laicità intesa come imparzialità dello Stato nei confronti delle varie posizioni religiose. Altro elemento di contributo della Chiesa, emerge nel principio di uguaglianza da quella formale a quella sostanziale. Viene adesso essere fissato il principio di uguaglianza di fronte alla legge (uguaglianza formale), come stimolo di trasformazione della società, per uguaglianza sostanziale si intende invece che lo Stato deve dare a tutti le stesse opportunità e promuovere l'agevolazione della rimozione di fattori di disparità sociale, culturale ed economica. Quindi lo Stato deve anche tutelare le migliori condizioni anche per le categorie svantaggiate. Il Concilio Vaticano II ha dato anche il suo contributo con la Gaudium et Spes. Essa ha valenza politica nella misura in cui la politica è uno spazio pubblico.Dove l'individuo opera con gli altri nel perseguimento di finalità comuni, inoltre la politica è l'arte che guida a vivere come cittadini nella gestione comune delle cose. Dunque, con il concetto di politica intendiamo che essa ha come oggetto la comunità. La comunità politica è indipendente dall'autonomia della Chiesa e viceversa. La Chiesa non si confonde con la comunità politica, ma esprime un favoritismo per la democrazia. Si fa politica non solo facendo parte di un partito o di un'assemblea ma anche nella corretta gestione della vita. Anche il volontariato è politica, visto che si occupa delle fasce più deboli della società. La stessa azione educativa dei genitori è politica. Bisogna quindi avere un ruolo attivo come cittadino.
Giustizia e Carità con l'avvento del Cristianesimo e la concezione dualistica di Cesare e Dio, si cominciò a distinguere la giustizia dalla
le attraverso la pratica della giustizia. La giustizia implica il rispetto dei diritti di ogni individuo e la promozione dell'uguaglianza e dell'equità nella società. È un valore fondamentale che dovrebbe guidare le azioni di tutti i cittadini. La giustizia è considerata una virtù naturale e cardinale, il che significa che è intrinseca alla natura umana e fondamentale per il benessere della società. È un principio etico che riguarda l'ordine giuridico e la corretta distribuzione dei beni e delle risorse. Nella società moderna, il compito di garantire la giustizia spetta allo Stato. È responsabilità delle istituzioni governative creare e applicare leggi giuste e garantire che vengano rispettate da tutti i cittadini. Questo include l'accesso equo alla giustizia e la tutela dei diritti fondamentali di ogni individuo. Tuttavia, la responsabilità di promuovere la giustizia non è solo del governo. Ogni fedele laico è chiamato a contribuire alla crescita della società attraverso la pratica della giustizia. Ciò implica agire in modo etico, rispettando i diritti degli altri e cercando di promuovere l'uguaglianza e l'equità in ogni ambito della vita quotidiana. La giustizia è un valore universale che dovrebbe essere coltivato da tutti, indipendentemente dalla propria posizione sociale o religiosa. È attraverso la pratica della giustizia che possiamo costruire una società più equa, solidale e armoniosa.