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Cap.3 DAI BISOGNI AGLI OBIETTIVI: FORMULARE TRAGUARDI VERIFICABILI

Dai bisogni agli obiettivi

Identificati i bisogni educativi o formativi e stabilite le priorità, occorre definire quali sono i traguardi cui tendere. Nell’identificare i bisogni e gli obiettivi si possono usare modelli teorici o tassonomie:

  • sistematizzazioni teoriche dei passaggi evolutivi del soggetto
  • consentono di identificare il livello di sviluppo ideale che una persona dovrebbe aver raggiunto in una determinata fase della sua vita o del cammino formativo. Sulla base di ciò è possibile determinare il percorso ancora da compiere e il traguardo da raggiungere.

Modelli teorici e tassonomie

Il “Quadro educativo teorico” di Boncori→ deriva dalla teoria della personalità di Gordon Willard Allport che individua 4 aree principali:

  1. maturazione dei rapporti sociali e affettivi
  2. cognizione
  3. integrazione e sicurezza emotiva
  4. elaborazione di una propria filosofia di vita

La prima area (maturazione dei rapporti sociali e affettivi) comprende:

  1. l'attuazione di buoni rapporti sociali
  2. la formazione di una propria vita famigliare
  3. l'acquisizione di senso sociale intesa come capacità di vedere se stessi inseriti in strutture sociali più ampie rispetto alla famiglia
  4. l'apertura verso comunità allargate
  5. il senso dei propri doveri e diritti altruistici
  6. lo sviluppo della coscienza religiosa
  7. lo sviluppo di una coscienza personale, leale, impegnata, disponibile
  8. l'empatia

Rispetto all'ambito cognitivo dell'intelligenza di Guilford (seconda area) si può fare riferimento al modello che distingue cinque operazioni mentali:

  1. conoscenza e comprensione
  2. memorizzazione
  3. pensiero convergente
  4. pensiero divergente o creatività
  5. pensiero critico o valutazione

Le operazioni mentali possono essere compiute su diversi materiali e danno origine a diversi prodotti intellettuali: unità, classi, relazioni (nessi tra concetti).

sistemi, trasformazioni, implicazioni o estrapolazioni. Per quanto riguarda le tassonomie, proposta da Anderson, Krathwohl rielaborano la tassonomia degli obiettivi di Bloom. Gli autori identificano sei categorie di processi cognitivi: a) ricordare b) comprendere c) applicare d) analizzare e) valutare f) creare Esse che si attuano su quattro categorie di contenuti: conoscenza fattuale, concettuale, procedurale e metacognitiva. Per quanto concerne il lavoro con soggetti disabili è da ricordare la Classificazione internazionale del funzionamento, della disabilità, della salute (WHO, 2001) → descrive le modificazioni dello stato di salute a partire da quattro aree di funzionamento: a) funzioni corporee b) strutture corporee c) attività d) partecipazione Esse vengono messe in relazione ai fattori personali e ambientali, secondo il modello bio-psico-sociale. In ambito formativo sono un'utile guida le indicazioni curricolari elaborate a livello ministeriale, o i profili.essere basata su una valutazione accurata delle competenze e delle capacità del destinatario dell'intervento educativo. Obiettivi educativi: - Gli obiettivi educativi sono le tappe intermedie che consentono di raggiungere le finalità educative. - Sono specifici, misurabili e realizzabili nel tempo. - Devono essere formulati in modo chiaro e preciso, in modo da poter essere valutati e monitorati. - Gli obiettivi educativi possono essere di diversi livelli, a seconda delle competenze che si vogliono sviluppare. - Possono essere definiti a livello nazionale o internazionale, in base agli standard e alle linee guida stabilite dalle istituzioni competenti. La definizione di obiettivi educativi è fondamentale per garantire un intervento educativo efficace e mirato, in grado di favorire lo sviluppo delle competenze necessarie per il raggiungimento delle finalità educative.tenere conto delle dell'istituzione o finalità all'interno del quale il lavoro educativo si esplica. Tali finalità riguardano le opzioni di fondo che l'istituzione in cui si opera tende a privilegiare e indirizzano le linee generali del progetto. Con il fine e le finalità abbiamo identificato una prima risposta ai bisogni individuati i quali hanno ancora una dimensione valoriale. Per poter concretamente esplicitare ciò che ci si prefigge di raggiungere è necessario passare a una dimensione descrittiva, rappresentata dagli obiettivi, i quali si suddividono in tre livelli, in base alla loro concretezza e verificabilità: indicazioni orientative che stabiliscono le direzioni dell'azione educativa; sono 1. obiettivi generali: traguardi che possono essere caratterizzati da un elevato livello di complessità e richiedere anche tempi lunghi per essere raggiunti elementi più analitici che complessivamente costituiscono

L'obiettivo generale è caratterizzato da un livello di astrattezza che non consente di verificarne subito il raggiungimento. Per questo motivo, è utile identificare per ciascun obiettivo generale uno specifico sotto-obiettivo. I sotto-obiettivi consentono di individuare più facilmente i percorsi da seguire per realizzarli e gli elementi da osservare per verificarne il raggiungimento.

Gli obiettivi specifici devono scaturire in maniera logica e coerente dagli obiettivi generali o dagli eventuali sotto-obiettivi. Essi consistono nell'indicazione precisa della meta da raggiungere, definiscono le condizioni entro le quali il nuovo comportamento dovrà prodursi e poter essere rilevato, e spesso, i tempi previsti. Le condizioni minime alle quali si può dire che l'obiettivo è stato raggiunto stabiliscono un criterio di accettabilità, come incrementare, aumentare, diminuire, promuovere, ecc.

aiUtilizzano verbi precisi: cambiamenti che il soggetto deve perseguire e non alle azioni che l'educatore metterà in atto per raggiungerli. Essi costituiscono quindi un elemento di razionalizzazione dei percorsi, rispondono alle esigenze di comunicabilità e trasparenza delle scelte operate nei confronti delle istituzioni, facilitano la valutazione dell'efficacia delle scelte operate e consentono il ripetersi di itinerari portati a termine in modo efficace. Ultimo passaggio è quello della traduzione degli obiettivi specifici in termini operativi: la definizione dei risultati attesi in termini direttamente osservabili; in questo modo si rende possibile la valutazione dell'efficacia degli interventi. Difficoltà metodologiche nell'identificazione: - I cambiamenti attesi possono non essere direttamente descrivibili o monitorabili perché illoroconseguimento esige tempi lunghi e non del tutto prevedibili o perché si tratta di obiettivi cheappaiono molto piccoli in rapporto ai tempi molto lunghi che richiedono per poter essere verificatio Tuttavia queste difficoltà non eliminano le responsabilità degli operatori nel chiarire cosaeffettivamente il progetto intende ottenere. Se anche non è possibile prevedere tutti i cambiamentiche un intervento educativo può produrre, un progetto educativo deve assumersi la responsabilità dicreare tutte le condizioni affinché si realizzino.Quello che è prevedibile e perseguibile è il processo educativo, mentre i risultati derivano da fattoricontrollabili solo parzialmente.LA DEFINIZIONE OPERATIVA DEGLI OBIETTIVIIl procedimento da seguire per individuare gli indicatori è analogo a quello della ricerca empirica.Anche nella progettazione educativa:o è necessario partire da una definizione concettuale di ciascun obiettivo.individuando gli elementi analitici che lo caratterizzano sulla base di questi è possibile identificare i comportamenti osservabili da poter rilevare direttamente nel contesto con opportuni strumenti per l'analisi della situazione di partenza dei soggetti, del processo di cambiamento durante l'intervento e del loro punto di arrivo. Si tratta di un processo che dall'astratto al concreto porta a connettere il concetto alla realtà empirica, l'esplicitazione del comportamento atteso. La formulazione di un obiettivo in termini operativi prevede delle condizioni in cui tale comportamento si attua e dei criteri di valutazione di tale comportamento. ERRORI NELLA FORMULAZIONE DEGLI OBIETTIVI Il processo di formulazione degli obiettivi è particolarmente delicato e può condurre ad alcuni errori. Uno degli errori più frequenti è quello di formulare l'obiettivo a partire da ciò che l'operatore si propone di fare e nondal cambiamento che si produrrà nel comportamento dei destinatari. Si ricorda a questo proposito che il soggetto degli obiettivi è il destinatario degli interventi e non chi ha il compito di attuarli. Gli obiettivi sono di fatto i traguardi che il destinatario degli interventi raggiungerà grazie alle azioni che l'operatore propone. Il raggiungimento effettivo del traguardo va apprezzato a partire dal soggetto stesso e non dalle strategie messe in atto da chi lo guida. Altri errori sono: l'eccessiva genericità o ampiezza dell'obiettivo formulato: a) che ne rende difficile la contestualizzazione o il raggiungimento e la conseguente verifica; l'utilizzo di insiemi di obiettivi a diverso livello; b) di ampiezza: senza attenzione alla logica che li lega, nell'indicare il tipo di comportamento. Al fine di evitare questi rischi è opportuno descrivere i traguardi attesi con verbi precisi e univoci il tipo di comportamento. Utili a questo scopo sono le tassonomie.ci, che rappresentano i risultati attesi dell'intervento. Gli obiettivi generali indicano la direzione generale da seguire, mentre gli obiettivi specifici sono più dettagliati e mirano a raggiungere risultati specifici. Successivamente, si individuano gli indicatori, che sono strumenti di misurazione utilizzati per valutare il raggiungimento degli obiettivi. Gli indicatori devono essere chiari, misurabili, realistici e pertinenti. È importante garantire la congruenza tra la scelta della linea d'azione, gli obiettivi e gli indicatori, al fine di evitare di perseguire traguardi diversi da quelli iniziali e di non rilevare aspetti necessari per comprendere l'entità del cambiamento prefigurato. La strutturazione degli interventi e la stesura formale del progetto sono fondamentali per garantire la chiarezza e la coerenza dell'intervento.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
27 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/04 Pedagogia sperimentale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Marpao00 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Docimologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Roma Tre o del prof Castellana Giuseppina.