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ZONE TERRITORIALI OMOGENEE

Le posso individuare tramite: classificazione del valore storico e dalla densità.

Zona A (colore rosso nel P.R): sono agglomerati urbani che rivestono carattere storico,

artistico, di particolare pregio ambientale, comprese le aree circostanti che possono

considerarsi parte integranti di esse (centro storico anche se in periferia, vedi Hurakasas a

san basilio, in generale riguarda le aree con una stratificazione storica, sociale).

Dalla planimetria noti il centro storico poiché è più denso definiti “tessuto intricato

compatto” volto a testimoniare le vicende storiche (demolizione, ricostruzione, ecc..).

Colori nel P.R anche se non’è stata unificata da legge in genere (Viola Produttivo, Verde

Aree di espansione, Celeste dove sono attrezzature per servizi)

Zona B: Parti del territorio totalmente o in parte edificate, diverse dalla zona A, ovvero

zone molto dense ma non hanno ancora la dignità di centro storico Si considerano

parzialmente edificate, le zone in cui la superficie coperta degli edifici esistenti sia non

inferiore al 12,5%(un ottavo) della superficie fondiaria della zona nelle quali la densità

territoriale (indice di edificabilità?????) sia superiore a 1,5 mc/mq.le posso individuare

tramite: classificazione del valore storico e dalla densità.

Tutti i piani di ogni ordine e grado hanno 3 elaborati: zonizzazione (individua le zone

attraverso i colori), relazione (spiega perché ha fatto cosi il piano), norme tecniche di

attuazione (danno le regole, ovvero indici e parametri).

Zona C: Parti del territorio destinate a nuovi complessi insediativi (aree vuote dove il P.R

prevede che siano realizzati nuovi quartieri per il futuro).

Zona D: Parti del territorio destinate a nuovi insediamenti per impianti industriali o a essi

assimilati.

Zona E: Parte del territorio destinate a usi agricoli.

Zone F: Parti del territorio destinate ad attrezzature e impianti di interesse generale.

( ovvero che contengono servizi di rango urbano, ospedale, università, liceo, ).

STANDARD URBANISTICI DM 1444/1968

Variano da zona in zona.

Zona C (si tratta di attrezzature di livello locale/di quartiere)

Totale dotazione di aree per attrezzature 18mq ad abitante, e sono articolati così (variano

da Stato in Stato):

-Superfici da destinare alle attrezzature .

per l’istruzione (scuola di base e assistenza all’infanzia, asili nido, scuole materne, i licei

non sono menzionati in quanto non sono obbligatori in zona c) 4,5 mq/ab (superficie lotti

scuole) per la superficie edificata non ci sono.

-Superficie da destinare alle attrezzature pubbliche di interesse comune (religiose,

culturali, sociali, assistenziali, sanitarie, amministrative, ecc..) 2 mq/ab.

-Superficie da destinare a spazi pubblici attrezzati a parco e per il gioco e lo sport,

effettivamente utilizzabili per tali impianti con esclusione di fasce verdi lungo le strade. 9

mq/ab.

-Superficie da destinare a parcheggi pubblici 2,5 mq/ab.

Zona A e B (si tratta di attrezzature di livello locale/di quartiere)

Quantità minima: metà delle dotazioni previste nella zona C.

In caso di impossibilità di reperimento all’interno della zona, le superfici necessarie

possono essere reperite nelle zone adiacenti.

Zona D (si tratta di attrezzature di livello locale/di quartiere)

Una superficie >= 10% della superficie fondiaria della zona deve essere destinata ad

attrezzature pubbliche di interesse collettivo, spazi pubblici attrezzati a parco o a giardino,

parcheggi pubblici.

Il testo del decreto non specifica la ripartizione delle suddette tre componenti della

dotazione collettiva.

Zona E (si tratta di attrezzature di livello locale/di quartiere)

6 mq/Ab Per attrezzature per l’istruzione (scuole di base e assistenza all’infanzia) e per

attrezzature pubbliche di interesse comune. Il testo del decreto non specifica la ripartizione

delle suddette tre componenti della dotazione collettiva.

Zona F: Si tratta di attrezzature di settore urbano.

Totale dotazione attrezzatura 17,5 mq/Ab.

-Superficie da destinare alle attrezzature pubbliche per l’istruzione superiore all’obbligo

(esclusa università) 1,5 mq/Ab

-Superficie da destinare alle attrezzature sanitarie e ospedaliere 1 mq/Ab

-Superficie da destinare a parchi urbani o territoriali 15 mq/Ab

Distinzione spazio urbano e locale:

Variano dal bacino di affluenza che hanno, asilo rango locale o quartiere, un ospedale è di

carattere più raro ed hanno un bacino molto maggiore.

Rango urbano della città, Rango territoriale interpella il comune.

Nei nuovi insediamenti di carattere commerciale (commercio) e direzionale(uffici

privati):

Per ogni 100 mq di sup utile lorda di pavimento di nuovo insediamento di tipo commerciale

e/o direzionale bisogna prevedere:

-40 mq di verde pubblico e altri spazi pubblici escluse strade.

-40 mq di parcheggi pubblici.

PARCHEGGIO

Per superfici di parcheggio di intende anche le superfici di manovra in questo caso, se si

trova lungo la corsia non devo calcolare la superficie di manovra.

I parcheggi si dividono in: pubblici, pertinenziali.

Pubblici (fuori dal lotto): Si divide per residenza [2,5 mqAb] e per terziario (negozi e uffici

privati) [(2,5 mqAb)+Sex0,4][ mq]. Se(Sup.edificata/edificabile))

Pertinenziali (dentro il lotto):definita da Legge Tognoli: 1 mq/10mc(di volume edificato).

CALCOLO ABITANTI INSEDIATI/INSEDIABILI

Per ogni abitante insediato o insediabile corrispondono 25 mq di superficie edificata o

edificabile esclusivamente residenziale (pari a circa 80 mc di volume edificato).

Incrementabili di altri 5 mq di superficie edificata o edificabile (pari a circa 20 mc di volume

edificato) per destinazioni non specificamente residenziali ma strettamente connesse alla

residenza (negozi di prima necessità, servizi collettivi per le abitazioni, studi professionali

ecc..)

In termini di superfici: 25+5=30

In termini di volumi: 80+20=100

Sistemi Urbani

La città è in senso ampio, ogni tipo di insediamento, ed è fatta di edifici e spazi tra loro

relazionati.

Relazioni funzionali: residenze-servizi, edifici-strade, funzioni-flusso di traffico.

Relazioni formali: disposizione, forma, dimensione degli edifici-disposizione, piazze,

strade.

La città in quanto insieme in quanto insieme di elementi che interagiscono può essere

definito come un sistema urbano.

Nei piani urbanistici e territoriali l’assetto fisico del sistema territoriale si scompone in:

-Sistema ambientale

-Sistema insediativo

-Sistema relazionale

-Sistema socio-economico

-Sistema insediativo per le attività fisse

Il sistema territoriale è il risultato dell’antropizzazione ovvero della trasformazione del

territorio naturale in un ambiente parzialmente artificiale idoneo all’insediamento, ed ‘è un

processo permanente mai concluso.

Gli elementi che compongono un sistema territoriale sono in 3 sotto insieme: Sistema

ambientale, Sistema socio economico, Sistema insediativo.

Sistema ambientale: comprende suolo, sottosuolo, acqua, flora, fauna, clima, le reazioni

riguardano il complesso dei fenomeni naturali.

Sistema Socio economico: comprende, popolazione e attività economiche, le relazioni al

suo interno riguardano: dinamiche demografiche (nascite, morti, immigrazione) dinamiche

economiche (reddito, occupazione, mercato).

Sistema insediativo: è il sistema strutturato delle attrezzature integrate con il territorio

naturale.

Una attrezzatura è un’opera, edificio, prodotto dall’antropizzazione. Il sistema insediativo

può essere articolato in:

-Sistema insediativo per le attività fisse, costituito dalle attrezzature puntuali e aerea li

(edifici singoli, complessi estesi di edifici, aree attrezzate).

-Sistema relazionale, costituito dalle attrezzature a rete per la mobilità delle persone, merci

ecc..

I P.U(piani urbanistici) regolano i sistemi insediativo e ambientale, e rappresenta un

movimento politico (fascismo espansione roma verso mare, oggi policentrismo portare

qualità del centro in periferia). 25/11/16

Il sistema insediativo: Tipologia degli insediamenti

Gli insediamenti possono essere descritti e distinti in base a quattro differenti tipologie:

Dimensionale, formale/morfologico, geografica, funzionale.

Tipologia dimensionale può riguardare tre diversi aspetti:

1) La dimensione demografica, data dal numero degli abitanti residenti o presenti.

Sulla base del numero degli abitanti si ha una distinzione generale:

Piccoli centri: sotto una soglia di abitanti.

Metropoli: sopra un milione di abitanti.

2) La dimensione territoriale, data dall’estensione dell’insediamento.

3) La densità territoriale, data indicativamente da rapporto numerico tra popolazione e

superficie territoriale.

La tipologia formale riguarda la conformazione d’insieme dell’insediamento, facendo

riferimento ai due differenti livelli di scala:

1)livello territoriale, con scala sovra-urbana, e riguardante la forma d’insieme di un

sistema di centri e città diverse nel territorio.

2) Livello urbanistico, corrisponde alla scala di un’intera città o di parti riconoscibili di

essa, come ad esempio i quartieri.

Vari tipi di tipologia formale:

Lineare: a livello territoriale i centri urbani sono tutti allineati secondo una direttrice,

A livello urbanistico la città è disposta longitudinalmente lungo un asse viario, che ne

determina la conformazione lineare.

Reticolare: A livello territoriale, la disposizione dei centri urbani nel territorio presenta

un assetto generale a reticolo.

A livello urbanistico, la tipologia a reticolo è determinata dalla conformazione d’insieme

a griglia della rete delle strade, e quindi degli isolati, (New York, San Francisco).

Radiale o stellare: A livello territoriale, la disposizione dei diversi centri urbani si basa

su una rete di collegamenti di scala territoriale convergenti come raggi verso un centro

principale.

A livello urbanistico radiale è determinata dalla convergenza a raggio delle strade della

città verso una o più aree centrali.

Anulare: A livello territoriale, la disposizione dei diversi centri urbani nel territorio

presenta anelli concentrici di insediamenti rispetto a un centro geometrico.

A livello urbanistico, le parti urbane sono conformate come settori anulari.

Nucleare: A livello territoriale, la disposizione dei diversi centri urbani nel territorio

evidenzia un sistema di nuclei interdipendenti e distinti, non riconducibile allo schema

geometrico del reticolo o della raggiera.

A livello urbanistico, l’assetto nucleare corrisponde all’organizzazione della città in una

struttura di nuclei insediativi dotati ognuno di una propria riconoscibile conformazione,

non riconducibile nell’insie

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
34 pagine
11 download
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/20 Tecnica e pianificazione urbanistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Raincy44 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Tecnica urbanistica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Cappuccitti Antonio.