Anteprima
Vedrai una selezione di 3 pagine su 8
Riassunto esame Storia Medievale, prof. Zorzi, libro consigliato Maometto e Calomagno, Pirenne Pag. 1 Riassunto esame Storia Medievale, prof. Zorzi, libro consigliato Maometto e Calomagno, Pirenne Pag. 2
Anteprima di 3 pagg. su 8.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia Medievale, prof. Zorzi, libro consigliato Maometto e Calomagno, Pirenne Pag. 6
1 su 8
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

LA SITUAZIONE ECONOMICO SOCIALE DOPO LE INVASIONI E LA

NAVIGAZIONE MEDITERRANEA:

Così come era il regime delle persone e delle terre prima delle invasioni, tale rimase dopo di esse; dopo lo

stanziamento dei Germani, si ricostituiva la stabilità. I coloni romani restarono fissi al suolo, invece di

pagare ad un padrone romano, pagavano ad uno germanico; la grande proprietà era affidata a conductores

che la prendono in fitto e riscuotono i redditi dai coloni. Il sistema di classi sociali si è mantenuto

medesimo: al di sopra vi sono i liberi che comprende specialmente un’aristocrazia di grandi proprietari

(senatores), al di sotto si trovano i coloni/liberti. Vi sono anche molti schiavi prigionieri di guerra.

Le città avevano sofferto le invasioni ma sussistevano ancora interamente. I vescovi le avevano restaurate

ed erano rimaste centri d’amministrazione religiosa e civile, oltre a centri permanenti di commercio. Viste

come piazze di commercio permanenti e residenze di mercanti di professione, le città rimangono l’esatto

opposto delle fiere carolingie, piccoli centri economici di rifornimenti frequentati solamente da mercanti

occasionali.

I diritti di dogana continuano a venir riscossi in denaro da parte degli agenti del re; le gabelle sono ancora

possibili grazie agli agenti regi che sapevano ancora leggere e scrivere.

Quasi sempre le prestazioni sono in denaro, dimostrando che c’è ancora circolazione dei beni, vendite al

mercato. Il trasporto in grande dei cereali si fa ancora, poichè le terre occupate da regni barbarici in via di

romanizzazione mantengono la loro prosperità (l’Africa dei Vandali, la Gallia dei Franchi).

Le rotte di commercio con l’oriente ed il medio oriente erano attivissime, ed i commerci mediterranei

erano stati solo un po’ molestati durante i periodi della pirateria vandala, terminata essa non si sente più

parlare di pirati e il commercio all’ingrosso può riprendere tranquillamente. Le rotte del nord Europa ha

dovuto soffrire molto dell’invasione dell’Inghilterra da parte degli Anglo-Sassoni, ma il commercio continua

ad esistere.

Continua lo stabilirsi di mercanti, scienziati e uomini d’arte Siri, Greci ed Ebrei nelle province occidentali

come era stato durante l’impero. Gli ebrei vengono in un primo momento rispettati e tutelati poiché fanno

parte del “popolo prescelto”, essi si dedicano soprattutto al commercio o al prestito ad interesse.

Il gran lusso nella moda e nella tavola era indirizzato e fornito dall’Oriente. Oltre la semplice importazione

di gioielli e vestiti, ciò che faceva un traffico veramente legato alla vita giornaliera era costituito

dall’importazione delle spezie. La loro diffusione nella Romania non fu interrotta dalle invasioni barbariche

e continuarono come prima a far parte dell’alimentazione corrente (anche i più poveri non facevano a

meno di sale e pepe). Altro articolo di grande consumo è il papiro egiziano, materiale corrente di scrittura

essendo la pergamena riservata agli scritti di lusso. Pure l’olio africano figurava largamente nel commercio,

non solo per bisogno alimentare ma anche per l’illuminazione (data l’abbondanza d’olio, la cera non veniva

prodotta per questo uso).

Le navi che scaricavano nei porti della Provenza facevano il viaggio di ritorno con vestimenti, tessuti, legno

da costruzione e, soprattutto, schiavi. La principale merce esportata dall’Europa occidentale è costituita da

schiavi, i quali si erano ammassati durante le invasioni, e che continuavano ad essere infoltiti dai grandi

serbatoi di popolazioni pagane slave e germaniche. La chiesa si mosse solo in un secondo momento, e solo

a tutela di schiavi cristiani venduti all’infuori dei reami di appartenenza.

La grande circolazione dell’oro (soldo d’oro romano modificato da Costantino, mantenuto e coniato da tutti

i regni barbarici) in Occidente ci costringe ad ammettere un importante esportazione l’oriente. In occidente

non si erano ancora scoperte particolari riserve auree, le sabbie aurifere fornivano ben poco, i bottini di

guerra ed i sussidi bizantini non bastano a spiegare la notevole ricchezza in oro di re, chiese e privati. 3

Bruschi Pietro

La vita economica In Europa si mantiene tale e quale prima e dopo le invasioni barbariche, se ne

riscontrano tutti i segni: preponderanza della navigazione orientale ed importazione dei suoi prodotti;

organizzazione dei porti, della dogana e della gabella, circolazione e conio della moneta, continuazione del

prestito ad interesse, assenza di piccoli mercati, persistenza di piazze commerciali cittadine e di mercanti di

professione.

LA VITA INTELLETTUALE DOPO LE INVASIONI:

Pessimismo e scoraggiamento si incontrano in tutti i capi culturali (scienza, arte, lettere) dopo il III secolo.

Tuttavia i germanici mantennero lo stesso atteggiamento che hanno avuto nella politica e nell’economia

anche nel campo intellettuale: si assimilarono alle antiche scuole di grammatica e di retorica, e si continuò

a scrivere in latino. Caso d’eccezione, come al solito, si trova presso gli Anglo-Sassoni.

La letteratura continua a vegetare attorno Roma, Ravenna, Cartagine, Toledo e Gallia senza che appaia

nessun elemento nuovo fino al momento in cui si farà sentire l’influenza degli Anglo-Sassoni. La tradizione

sussiste, i poeti hanno solamente trasferito sui re germanici le adulazioni che un tempo prodigavano per

l’imperatore (poiché vi sono ancora scrittori significa che vi è ancora un pubblico relativamente letterato

per leggerli).

La continuità del romanesimo è particolarmente rappresentata della chiesa. Tutto il suo personale è

romano ed appartiene all’aristocrazia che detiene ciò che ancora rimane della civiltà. La chiesa conserva la

tradizione letteraria pagana romana di cui rispetta il prestigio, ma non la continua, non c’è altra letteratura

che quella tradizionale. Il monachesimo si diffonde dall’oriente ed i barbari ne rimangono estranei, qui vi

trovano rifugio una gran quantità di intellettuali del tempo, e da esso partono importanti processi di

evangelizzazione dei pagani settentrionali. La chiesa inoltre si dota di un latino volgare, accessibile al

popolo, per la sua missione di evangelizzazione e di edificazione.

Dopo le invasioni non si constata nessuna interruzione nell’evoluzione artistica della regione mediterrane.

Si continua con l’orientalizzazione di influenza persiana, siriaca ed egiziana, dalla tecnica più sviluppata

rispetto all’artigianato occidentale; le popolazioni migratorie slave portavano già un’arte nata nell’epoca

del bronzo ed arricchita da influssi orientali subiti attraverso il Mar Nero. I germani invece non hanno fatto

nascere alcuna arte originale come gl’Irlandesi e gli Anglo-Sassoni, i quali hanno conservato un carattere

nazionale grazie all’assenza di una romanizzazione totale della Gran Bretagna al momento del loro arrivo.

Tutto il bacino del Mediterraneo prende esempio dall’arte di Costantinopoli. 4

Bruschi Pietro

Seconda parte: L’Islam e i carolingi .

L’ESPANSIONE DELL’ISLAM NEL MEDITERRANEO:

Prima del tempo di Maometto (VI-VII secolo) l’impero romano non ebbe quasi nessun rapporto con la

penisola arabica. Queste province non sono mai stati considerate come punti sensibili, quindi non vi erano

mai state ammassate grosse forze militari. Si pensava che non ci fosse niente da temere dai beduini nomadi

il cui grado di civiltà era quello della tribù, le cui credenze religiose erano appena superiori al feticismo ed i

cui abitanti passavano il tempo a farsi guerra tra loro o a saccheggiare carovane. L’impero romano e

persiano erano da sempre assorbiti nel conflitto e non avevano dato peso alla propaganda con la quale

Maometto stava unendo le tribù arabe sotto un polo religioso. Altri fattori a favore dell’avvento delle tribù

islamiche erano la loro nuova maniera di combattere, il malcontento religioso e nazionale dei monofisiti,

nestoriani e copti.

L’avanzata araba continua lungo le coste africane fino a conquistare la Spagna, per poi spingersi verso la

Provenza. Qui vengono sconfitti a più riprese da Franchi e Longobardi nella metà dell’VIII secolo, come i

Bizantini avevano arrestato l’avanzata presso Costantinopoli ad inizio secolo. La Sicilia viene conquistata.

Mentre ad oriente l’impero riesce a mantenere il controllo del mar Egeo, il Tirreno cade totalmente sotto il

potere musulmano nonostante i tentativi dei Franchi e dei Bizantini di impossessarsi delle isole (Baleari,

Corsica, Sardegna, Sicilia, Malta).

Fino al X secolo il conflitto imperversa ovunque ed i Saraceni erano perfino arrivati ad allearsi con alcune

città italiane, le quali non scagliavano le loro flotte contro gli invasori per i grandi profitti derivanti dal

commercio con essi, e a farsi pagare annualmente da Roma per evitare i saccheggi.

Mentre i germani non ebbero niente da opporre al cristianesimo dell’impero, gli arabi erano esaltati da una

nuova fede. Non intendevano convertire i vinti, ma assoggettarli all’obbedienza del dio unico Allah. Si

impadroniscono della scienza e dell’arte degli infedeli, oltre che delle istituzioni civili, poiché non potevano

più fondarsi su quelle tribali da cui derivavano.

L’insofferenza verso la religione cristiana non è tollerabile dai vinti: non viene offesa la loro religione, viene

ignorata. Questo fatto induce le popolazioni a convertirsi spontaneamente ad Allah, il quale gli renderà la

dignità e gli aprirà le porte della città musulmana. Il diritto romano viene sostituito da quello del Corano, la

lingua passa da latina ad araba.

Nella seconda metà del VII secolo la navigazione con l’Oriente cessa su tutte le coste dell’Occidente

cristiano, fatto constatabile dall’assenza di documenti di mercanti siri o greci e dalla totale assenza dei

prodotti che precedentemente importavano in Gallia (spezie, papiro, olio, seta).

Il litorale del Mar Mediterraneo tuttavia diventa luogo devastato dalla guerra e dalle razzie, desertico e

malsicuro. Rimangono solamente quelle poche città mercantili che sono in grado di destreggiarsi nei legami

di potere.

 Venezia viene fondata nel V secolo da popoli in fuga da Attila, altri si aggiungono durante

l’invasione dei Longobardi (era costituita da una popolazione essenzialmente marinara, che viveva

di pesca e di estrazione del sale). La sua vocazione commerciale si afferma durante l’VIII secolo

quando si allea con Bisanzio e con i Franchi, in base alle necessità del momento. Il suo grande

commercio adesso si basa sul legname e sugli schiavi slavi catturati sulla costa dalmata e rivenduti

in oriente, anche ai musulmani, in cambio di prodotti esotici. Lo spirito mercantile prospera e l’oro

continua a circolare p

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
8 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/01 Storia medievale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Fragfolstag di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia medievale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Zorzi Andrea.