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CAPITOLO 16: LA RICCHEZZA ECONOMICA.
16.1: Il “boom” demografico.
- Dal IX-X sec: incremento della popolazione, che divenne impetuoso nel corso del XIII sec: pop.
europea attorno ai 73 milioni.
- effetto combinato di:
- assenza di gravi epidemie
- migliorato sistema alimentare
- progressi dell’agricoltura
- riduzione della mortalità infantile
- vita media più lunga
- centri maggiori: Milano, Parigi, Venezia, Firenze, Siviglia, Granada, Genova, Bologna,
Palerno, Siena, Cordova, Brescia, Cremona, Barcellona, Bruges e Londra.
- incremento della popolazione urbana:
- slancio edilizio, allargamento delle cinte murarie, costruzione in altezza (torri)
- la maggior parte della pop. europea rimase nelle campagne:
- calo della manodopera rurale
- crescita del fabbisogno alimentare urbano
- le tecniche agricole non permettevano ancora rese adeguate alla nuova domanda
- squilibrio tra la domanda e le risorse a disposizione
- tra la fine del XIII e l’inizio del XIV sec la popolazione smise di crescere.
16.2: Il ciclo economico espansivo.
Dal Mille al XIII sec: tendenza economica espansiva.
- tessile:
manifattura
- produzione di stoffe di lana
- impiego di nuovi macchinari: tessuti più robusti in minor tempo
- Fiandre Firenze,
città delle fiamminghe e francesi, importando le lane dall’Inghilterra +
specializzata nella rifinitura di stoffe importate dall’Europa del Nord.
- i tessuti venivano scambiati con: seta e cotone grezzi, tinture, spezie e prodotti pregiati
dall’Oriente + pellicce, legname, pesce dall’Europa scandinava.
generale ripresa
Nel XIII sec il commercio a largo raggio conobbe una (stabilità politica ->
maggiore sicurezza nelle vie di collegamento).
- mercanti concentrati presso le fiere di Champagne; Fiandre (porto di Bruges); Mar Baltico.
- mercanti italiani dominarono il commercio internazionale (presenza sia sul continente sia nel
Mediterraneo)
- colonie permanenti presso i principali empori
- Venezia, Genova e Pisa: scontri per la supremazia
- 1204, saccheggio di Costantinopoli durante la crociata: enormi bottini per i veneziani +
controllo mercantile del Bosforo, estromissione dei genovesi e dei pisani dal territorio
bizantino + apertura di empori in Siria (da cui i mercanti raggiunsero la Cina -> Marco Polo)
- 1284, battaglia navale della Meloria: supremazia di Genova (contro Pisa) nel Mediterraneo
occidentale (Tirreno, Corsica, Sardegna) migliore organizzazione delle attività mercantili:
L’ampliamento della sfera dei traffici sollecitò una associando più individui negli
al singolo mercante si sostituirono forme di impresa più evolute,
investimenti, nei rischi e nei profitti.
- commercio marittimo: contratto detto “commenda”, in cui un mercante raccoglieva i
finanziamenti per il viaggio da vari creditori ai quali, al ritorno, restituiva i prestiti e una
percentuale dei guadagni;
- compagnie
commercio terrestre: formazione di (= associazioni di capitali a carattere
continuativo), che duravano nel tempo e impegnavano più individui (spesso membri della
famiglia) in comuni attività commerciali.
Nuovi strumenti finanziari e monetari per far fronte alla crescente domanda di denaro.
- nuove monete
tra XII e XIII sec: conia di di maggior valore
- metà Duecento: battitura di nuove monete d’oro: augustali (Sicilia), fiorino, ducato (Genova),
zecchino (Venezia), scudo (Francia)
- nascita di nuovi servizi finanziari,
la circolazione di nuove monete sollecitò la offerti dai cambiato
o banchieri: cambio di monete e prestiti;
- lettere di cambio (= atto notarile in cui si attestava il debito
nuovi strumenti di pagamento:
a colui che aveva prestato una somma; antenato dell’odierna cambiale)
La fonte delle ricchezze maggiori rimase l’agricoltura: nel XIII sec raggiunse limiti di sviluppo
insuperabili per le tecnologie del tempo ma nonostante la crescita delle rese, la produttività dei
terreni restò limitata.
- rete di commerci
per fronteggiare il crescente fabbisogno alimentare fu creata una organizzata
per assicurare un regolare invio marittimo di cereali dalle grandi aree di
dalle autorità cittadine
produzione alle regioni più urbanizzate
- incrementata la coltivazione della vite e dell’olivo
- in molte città si diffusero gli orti
16.3: Ricchezze e differenziazioni sociali.
Profonde trasformazioni nella società: rispetto ai secoli precedenti l’Europa era molto più
popolata, più ricca e caratterizzata dallo sviluppo delle città. La società era distribuita in una
miriade di villaggi e centri urbani, la popolazione si spostava in cerca di migliori condizioni di vita.
- specializzazioni
crescita delle attività economiche: nuove opportunità di arricchimento + nel
mondo del lavoro + accentuata divisione sociale
- in campagna si acuirono le disparità sociali: contadini agiati + coltivatori con meno
favorevoli contratti di affitto di terre che li costringeva ad indebitarsi
- in città si differenziò maggiormente la società:
- nuove tipologie di artigiani
domanda di diversi prodotti =
- aumento degli scambi = crescita di commercianti, mercanti e prestatori di denaro
- mercante: attività in proprio favorite dallo sviluppo dei commerci
- professionalizzazione
più marcata
- diventarono presto membri dei gruppi dirigenti delle città
- cultura mercantile: sapere tecnico che li portò ad innovare le forme
societarie e gli strumenti contabili e finanziari (cfr. 16.2)
- prestito a interesse -> usura, problematico anche religiosamente
- società più articolata = necessità di notai, maestri, giudici, avvocati, medici,…
- laiche
nuove figure contrapposte agli ecclesiastici dei secoli precedenti
CAPITOLO 17: PAPATO, IMPERO E REGNI
17.1: Le autorità universali
Papato e impero rinnovano i progetti di supremazia universalista sulla cristianità (XII-XIII sec).
- 1122: concordato di Worms -> l’azione politica del papato diventa irreversibile
- 1155: elezione di Federico I Barbarossa -> restaura l’autorità imperiale in Europa
- entrambi i poteri devono affrontare forze ostili alla loro pretesa di guida egemonica: gli
imperatori devono gestire l’autonomia rivendicata dai principi territoriali tedeschi e dalle città
italiane, i papi entrano in conflitto con i monarchi per il controllo delle immunità e delle cariche
ecclesiastiche
- crisi dalla seconda metà del XIII sec: la sovranità dei regni e delle città non poté più essere
messa in discussione
Federico I Barbarossa: idea che il potere imperiale sia conferito direttamente da Dio, non
mediato dall’incoronazione del pontefice; la volontà divina è manifestata nell’elezione da parte dei
principi elettori; l’imperatore è vicario di Cristo, le sue leggi sono sacre. (Rinaldo di Dassel)
- imperum”
“sacrum
- non riconosce la supremazia papale -> sostegno all’elezione dell’antipapa Vittore IV
(1159) -> scisma fino al 1176
- si propose di pacificare la Germania e di riaffermare il potere imperiale in Italia -> aperto
conflitto con le città
- 1155: eletto imperatore
- 1158: convoca l’assemblea a Roncaglia: Constitutio de regalibus -> riafferma le prerogative
= diritti spettanti al re in materia giurisdizionale, fiscale e
dell’autorità regia (“regalìe”
amministrativa): giustizia, imposte, arruolamento di eserciti, controllo di strade e fortezze;
proibisce legge tra città, guerre tra privati; impone all’aristocrazia l’omaggio feudale.
- Milano non si assoggetta e fu attaccata dall’esercito di Federico
- lombarda”
formazione di una “lega sostenuta da papa Alessandro III, che sconfisse
pace di Costanza (1183),
Federico e lo costrinse a concedere, con la l’esercizio delle
regalìe ai comuni in cambio del riconoscimento formale dell’autorità imperiale.
- Enrico VI
sposa il figlio con Costanza d’Altavilla, assicurandogli l’eredità del regno di Sicilia;
ma Enrico muore presto, lasciando il figlio Federico II sotto la tutela del papa Innocenzo III
- Federico II: dominazione illimitata, recuperata dall’ideologia classica e dal diritto romano.
- 1208: incoronato re di Sicilia da papa Innocenzo III
- 1212: incoronazione a re di Germania
- 1220: incoronazione imperiale
- solo nel regno di Sicilia riuscì a perseguire una politica di piena affermazione della propria
sovranità, con un efficiente apparato burocratico e campagne militari -> rivendicazione dei
diritti regi usurpati dai baroni, ribadendo l’assoggettamento delle comunità urbane
- vano tentativo di imporre l’autorità imperiale sulle città del centro-nord, sostenute da papa
Gregorio IX
- 1227: scomunica per eresia
- 1231: Liber augustalis: legislazione, esercizio della giustizia e della fiscalità regia; assicurò al
clero la completa immunità giurisdizionale e fiscale.
- conflitto durissimo con i pontefici, fino alla deposizione sancita da Innocenzo IV nel 1245
- 1250: muore; incompiuto il progetto di unificare il potere imperiale della Germania alla Sicilia
- Corrado IV
1254: muore il figlio
- dinastia sveva estinta: Corradino Manfredi
perde la corona di Sicilia, usurpata da (figlio di
Carlo I d’Angiò
1258, Benevento nel 1266
Federico II) nel sconfitto a da (appoggiato dal re
francese Urbano IV).
- fase di grave instabilità politica: sia il titolo regio tedesco sia quello imperiale vacanti fino al
1273, Rodolfo I d’Asburgo
quando fu eletto imperatore
- rafforzata l’idea che l’impero cristiano dovesse essere soggetto al potere universale del
pontefice.
Teoria teocratica: dottrina che riportava a Dio l’origine e il fondamento del potere politico: il
papato rivendica il potere su tutti i governi della terra
- Constitutum Constantini, “Donazione di Costantino”:
pretese basate sul falso documento che
attribuiva al primo imperatore cristiano, nell’atto di trasferire la sua capitale a Costantinopoli, la
concessione a papa Silvestro del dominio su Roma e sull’impero occidentale.
- Gregorio VII: attribuzione al papato del potere assoluto
- Innocenzo III (1198): supremazia universale:
- metafora del sole e della luna (impero, che brilla di luce riflessa)
- riceveva da Dio sia il potere spirituale sia quello
sancisce che il papa, vicario di Cristo,
temporale, delegando poi l’autorità temporale ai sovrani, che dovevano esercitarla sotto
la guida della Chiesa
- papa attivo nelle vicende politiche con