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LE CROCIATE IN TERRA SANTA

A partire dal pellegrinaggio e a finire con la convocazione di ordini monastici cavalieri, si sviluppò l'idea di crociata al fine di conquistare i territori dell'Oriente, in particolare Gerusalemme e Costantinopoli.

La conquista di Gerusalemme. Il papa esorta, in una assemblea di feudatari e cavalieri francesi tenuta nel 1095 a Clermont, a porre fine alle lotte fratricide e a intraprendere un pellegrinaggio in Terrasanta. Egli fa leva sul forte sentimento religioso del tempo che animava i pellegrini verso Santiago, per incoraggiare il popolo a legittimare la violenza per causa buona e giusta: la conquista armata verso Gerusalemme.

  1. 1096: spedizione armata che raccolse alcuni dei maggiori esponenti dell'aristocrazia francese e normanna che portò alla conquista di Gerusalemme nel 1099. Si formarono così, in Oriente, vari regni cristiani.
  2. 1099-1118: formazione degli ordini monastici militari: cavalieri del Santo Sepolcro, Ospedalieri di

San Giovanni, Templari.

3. 1187: Salah ed-Din Yusuf riconquista quasi tutti i territori occupati dai cristiani ed entra trionfalmente a Gerusalemme nel 1187.

4. Nuova spedizione, fallimentare, guidata direttamente dall'imperatore e dai re di Francia e Inghilterra tra 1189 e 1192.

5. 1202: Venezia offre ai crociati di trasportarli in Oriente in cambio di una spedizione contro Costantinopoli: la città fu presa e saccheggiata nel 1204.

NOBITA' E CAVALLERIA

Protagonisti delle grandi crociate furono i cavalieri.

Tra XI e XII secolo il mestiere di cavaliere venne specializzandosi e diffondendosi anche per effetto della sempre minore fedeltà armata dei vassalli ai propri signori.

Dal XIII secolo l'addobbamento cavalleresco fu riservato quasi esclusivamente ai discendenti dei cavalieri e questo fece profondamente legare la cavalleria alla nobiltà. La nobiltà utilizzò cioè la dignità cavalleresca per differenziarsi da altri gruppi.

sociali. Ad accrescere il rango dei cavalieri contribuì la definizione di un nuovo modello etico elaborato dagli uomini di chiesa, le paci di Dio, durante le quali i cavalieri giuravano di astenersi da violenze ingiustificate e di non usare le armi in certi periodi dell'anno. A contribuire all'immagine di cavaliere come difensori dei deboli fu l'epica cavalleresca di romanzi che raccontavano, ad esempio, la ricerca da parte di Parsifal del Graal. Adalberone di Laon stabilisce i tre ordini su cui sarebbe fondata la società medievale: oratores, bellatores, laboratores. Calice eucaristico dell'ultima cena, in cui Giuseppe d'Arimatea avrebbe raccolto il sangue di Cristo dopo la deposizione. La coppa sarebbe poi andata perduta: la ricerca di questa reliquia divenne il nucleo narrativo del ciclo cavalleresco bretone. SNODO VIII. L'APOGEO DELL'EUROPA. SECOLI XII-XIII LA RICCHEZZA ECONOMICA Il boom demografico. L'incremento della

popolazione avviatosi dal IX-X secolo divenne impetuoso nel corso del XIII secolo ed ebbe il suo culmine a cavallo tra il 1200 e il 1300. La Francia era il paese più numeroso, con 20 milioni di abitanti. Questo fu dovuto all'assenza di gravi epidemie, al miglioramento delle tecniche agricole e del sistema alimentare. L'incremento della popolazione urbana permise anche uno sviluppo delle tecniche edilizie. Nonostante però questo impetuoso aumento la maggior parte della popolazione continuò a risiedere nelle campagne. Tra le fine del 1200 e il 1300 l'equilibrio degli uomini e delle risorse si ruppe e questo provocò il successivo calo della popolazione.

Il ciclo economico espansivo. Tra le manifatture più incrementate c'è sicuramente quella tessile, le cui principali aree di produzioni furono le Fiandre fiamminghe e la Francia (importata però dall'Inghilterra). I tessuti costituivano il principale prodotto di scambio.

monete. Inoltre, si svilupparono anche le prime banche, come la Banca di San Giorgio a Genova nel 1407 e il Banco di Rialto a Venezia nel 1587. Nel XV secolo, con la scoperta delle rotte oceaniche verso l'America, il commercio internazionale subì una grande trasformazione. Le potenze europee, come Spagna, Portogallo, Inghilterra e Olanda, si lanciarono nella conquista e nell'esplorazione di nuovi territori, creando imperi coloniali e aprendo nuove rotte commerciali. Nel corso dei secoli, il commercio internazionale ha continuato a evolversi, con l'avvento della rivoluzione industriale, l'apertura dei mercati globali e l'innovazione tecnologica. Oggi, il commercio internazionale è un elemento fondamentale dell'economia mondiale, con flussi di merci, servizi e capitali che attraversano le frontiere di ogni paese. In conclusione, il commercio internazionale ha una lunga storia che risale almeno al XII secolo, quando i mercanti italiani acquisirono il monopolio del commercio nel Mediterraneo. Nel corso dei secoli, il commercio internazionale ha subito trasformazioni significative, contribuendo allo sviluppo economico e alla globalizzazione.

monete e il prestito del denaro. Furono essi a diffondere nuovi strumenti di pagamento come le lettere di cambio, che consentivano di trasferire il denaro da un banco all'altro senza rischiosi spostamenti di materiali di monete. Come nelle epoche precedenti però la principale fonte economica restò l'agricoltura.

RICCHEZZE E DIFFERENZIAZIONI SOCIALI

L'impetuoso sviluppo demografico che ebbe il culmine tra il XII e il XIII secolo determinò profonde trasformazioni nella società. Si crearono una miriade di villaggi e centri urbani. Fu soprattutto nelle città che la società si differenziò maggiormente: nacquero nuovi mesteri come fabbri, beccai, fornai, cuoiai, tessitori, muratori, artigiani, notai e soprattutto mercanti. Questi ultimi univano alla compravendita di merci attività

Creditizie e finanziarie e diventarono prestomembri dei gruppi dirigenti della cultura mercantile. Problematica legata al proprio mestiere ful’usura, condannata moralmente, tanto che spesso molti di loro lasciavano in punto di morte tutti iloro guadagni a persone bisognose in carità. (Non è un caso se il concetto di Purgatorio nasce inquesto periodo).

Cap. XVII. PAPATO, IMPERO E REGNIPapato e impero rinnovarono tra XII e XIII secolo i rispettivi progetti di supremazia universalisticasulla cristianità elaborando modelli di autorità. Dopo il concordato di Worms del 1122 l’azionepolitica del papato divenne irreversibile. L’elezione di Federico I nel 1155 restaurò l’autoritàimperiale sulla scena europea. I papi entrarono in conflitto con i grandi monarchi per il controllodelle immunità e delle cariche ecclesiastiche dei regni. Per diverse ragioni i disegni universalisticidell’impero e del papato entrarono in

crisi dalla seconda metà del 1200. Da allora, la sovranità dei regni e di altre formazioni politiche territoriali come le città italiane non poté più essere messa indiscussione. MODELLO DI UNIVERSALISMO LAICO: Alla base dell'idea di supremazia imperiale di Federico I vi era un rigoroso senso dell'autorità imperiale e della sua missione universale: il potere imperiale era conferito direttamente da Dio attraverso l'unzione, e non era mediato dall'incoronazione del pontefice. L'imperatore era vicario di Cristo e sacre le sue leggi: da qui la determinazione a non riconoscere la supremazia papale e il sostegno dell'antipapa Vittore IV nel 1159 che aprì uno scisma ricomposto solo nel 1176-77 con il riconoscimento di Alessandro III. Federico II ingaggiò con i pontefici un conflitto durissimo fino alla deposizione che scioglieva i sudditi dal giuramento di fedeltà sancita da Innocento IV nel 1245.
  1. PROGETTO EGEMOMONICO DI FEDERICO I:
  2. Federico I si propose di pacificare la Germania e di riaffermare il potere imperiale in Italia.
  3. Nel 1158 convocò a Roncaglia (Piacenza) un'assemblea pubblica del regno d'Italia in cui riaffermò le prerogative, regalìe, dell'autorità regia: esercitare la giustizia, riscossione delle imposte, costruzione di strade e fortezze.
  4. Il termine "banca" indicava la tavola di legno su cui esercitavano il proprio mestiere i cambiatori di monete. Esso divenne il simbolo della propria attività e l'origine dell'odierno termine "banca".
  5. Il termine "regalìe" indicava ogni diritto spettante al re in materia giurisdizionale, fiscale e amministrativa.
  6. Milano non si assoggettò al potere imperiale e fu attaccata dall'esercito di Federico I che ne distrusse le mura nel 1162 e vi insediò un funzionario imperiale.
  7. La crescita della pressione fiscale spinse molte città a...
lega lombarda, sostenuta da papa Alessandro III che sconfisse militarmente e costrinse Federico I a concedere, attraverso la pace stipulata a Costanza nel 1183, l’esercizio delle regalìe ai comuni, in cambio del riconoscimento formale dell’autorità imperiale. FEDERICO II: prima di morire durante la terza crociata nel 1190, Federico I assicurò al figlio Enrico VI l’eredità del regno di Sicilia combinandone il matrimonio con Costanza d’Altavilla. Enrico VI morì nel 1197, quando il figlio Federico era bambino. La madre ne affidò la tutela al papa Innocenzo III che lo incoronò nel 1208. Viene eletto re di Germania nel 1212 e questo aprì a Federico la strada all’incoronazione imperiale nel 1220. Gregorio IX scomunicò Federico per eresia nel 1227 e gli scatenò contro una violenta campagna diffamatoria. Fine della dinastia sveva e interregno imperiale. Dopo gravi sconfitte.

militari a Parma nel 1248 e a Fossalta nel 1249, dove i bolognesi catturarono il figlio Ezio, Federico morì nel 1250, lasciando incompiuto il progetto di unificare il potere imperiale dalla Germania alla Sicilia.

  1. Nel 1254 muore Corrado IV, il figlio di Federico, re di Germania;
  2. Corradino, figlio di Corrado IV, muore prima usurpato dallo zio Manfredi della corona di Sicilia nel 1258 e poi condannato a morte dal sovrano Carlo I d'Angiò nel 1268. Da questo momento il progetto universalistico imperiale sarà per sempre svanito e l'imperatore si ridusse a essere definitivamente un sovrano tedesco.

IL MODELLO DI UNIVERSALISMO PONTIFICIO: affinando la teoria teocratica, già elaborata da Gregorio VII, che attribuiva al papato il potere assoluto su tutti i governi, fu Innocenzo III a sviluppare una coerente dottrina che ne affermava la supremazia universale. Attraverso la metafora del sole e della luna espressa nel 1198, egli sancì il principio per cui

Il papa, vicario di Cristo, riceveva da Dio sia il potere spirituale sia quello temporale, del

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
81 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/01 Storia medievale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher LudovicaIorio di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia medievale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma Tor Vergata o del prof Venditelli Marco.