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CAPITOLO 1
1780-1840
LA RIPRESA DI PARIGI.
Nel 18 secoli il ruolo di Parigi dipendeva dallo sviluppo del commercio internazionale. Molti banchieri stranieri provenienti da ginevra vi si stabilirono. Nel 1721 le case bancarie erano 51, nel 1780 le case bancarie divennero più di 70, e nel 1770 le 3 principali erano tra le maggiori d'europa.
La Caisse d'Escompte fondata nel 1776 (dal controllore generale delle finanze Turgot) aveva come funzione principale il sostegno delle attività commerciali attraverso lo sconto di cambiali e altri effetti negoziabili. Questa prendeva come modello la Banca di Inghilterra e può essere per molti aspetti considerata un precursore della banca di Francia, anche se questa non godeva di nessun privilegio particolare. Nacque come società in accomandita per azioni per rispondere ai bisogni del commercio e venne ben presto utilizzata dal governo per provvedere alle necessità del tesoro. Nel 1724 era stata costituita con decreto reale la borsa dove vi erano quotati i titoli di diverse società (come la compagnia delle indie e la Caisse d'Esompte). Nel corso del decennio precedente alla rivoluzione le emissioni furono maggiori a un miliardo di sterline.
1785 era vietata la quotazione di titoli e esteri. Un altro importante mercato era quello del cambio che era riservato alle banche autorizzate dal controllore delle finanze.
Con la rivoluzione e l'abolizione della monarchia nel settembre del 1792 le condizioni economiche e politiche adottate dai giacobini contrastarono i sistema economico e finanziario (-chiusura della borsa, liquidazione della Caisse .scioglimento della società per azioni ecc.). Gli affari ricomincarono solo dopo la caduta di Robespierre e nel luglio 1794 la riapertura delle borse. La ripresa si intensificò gradualmente e nel 1807, molte banche combinarono le attività creditizie con l'investimento industriale.
Con lo scoppio della rivoluzione si ebbe un lungo periodo di instabilità monetaria. L'inflazione si tramutò in iperinflazione, e gli assegni (banconote) emessi da 1790 persero il loro valore . Sei anni più tardi furono aboliti, anche la moneta metallica prese a sparire dalla circolazione.
Questa situazione terminò con la costituzione della Banca di Francia. Bonaparte giunto a potere , in seguito al colpo di stato nel 1799, firmò nel 1800 il decreto che autorizzava un gruppo di banchieri ( tra cui i Perier) a fondare la Banca di Francia in forma di società privata. Questa assorbì la Caisse de Competes Courants e la Caisse d Escompte du Commerce e nel 1803 ottenne il privilegio dell'emissione di banconote per 15 anni. La riforma del 1806 mise la banca sotto la guida di un governatore e due vici di nomina statale trasformandola in un istituzione molto meno indipendente.
La nascita della Haute Banque parigina
All'inizio del 19 secolo il capitalismo commerciale e finanziario francese andò via via concentrandosi a Parigi. Due dozzine di case bancarie provinciali vi si stabilirono. Anche i Perier si trasferirono a Parigi. Fu tra i banchieri che finanziarono il colpo di stato del 1800 prima di fondare la banca di Francia. Durante la rivoluzione assunse il controllo di miniera d'Azio e la sua famiglia mantenne interessi nell'industria pesante. Il centro finanziario parigino cominciò a attirare numerosi mercanti e banchieri dal estero. Dominavano la scena 4 case bancarie importanti ( Mallet, Perregaux , Delessert , Hottinguer)
ci fu una grande ondata di immigrazione proveniente dalla Germania
I punti forza di Parigi
L'attrattiva di Parigi come centro finanziario può essere spiegata dal ruolo nel finanziamento del commercio interno e internazionale. Il ruolo di questa piazza come centro internazionale di compensazione dei flussi finanziari e commerciali è spietato dalla presenza delle case bancarie apparenti alla haute banque e dalla fiducia che esse erano in grado di suscitare nella propria clientela. Il ruolo di Parigi era dovuto soprattutto alla posizione della Francia nel sistema multilaterale dei pagamenti. La Francia aveva un importante ruolo monetario perché era l'unica paese in UE continentale a vantare la bilancia commerciale in equilibrio con l'America Latina e una addirittura positiva con la Gran Bretagna. Il franco godeva dello status di moneta internazionalmente poiché: da un lato gli americani e i britannici cercavano di ottenere bill of exchange su Parigi per pagare una parie dei propri acquisti, e dall'altro i mercanti dell'Europa continentale adoperavano la piazza di Parigi per regolare i propri debiti con i paesi anglosassoni.
Il capitale era allora base della funzione che Parigi aveva avuto da lì in poi nel collocamento dei prestiti esteri. Il numero di prestiti quotati sul mercato parigino aumentò molto lentamente. La borsa parigina offriva un mercato secondario sia per i prestiti emessi sulla piazza sia per quelli emessi su gli altri mercati. Gli anni 40 furono dominati dai titoli del debito pubblico francese o di altri stati. La normativa che regola le operazioni sul mercato finanziario prevedeva il monopolio degli agenti i cambio nella compravendita di titoli pubblici e il divieto di effettuare operazioni a termine. Tali norme erano aggrigate
grazie alla coulisse, un mercato parallelo dove erano quotati i titoli non ammessi al listino ufficiale e si effettuavano operazioni a termine.
I criteri di dimensione erano : la rete di relazioni, il genere di attività svolte e il tacito e mutuo riconoscimento tra i membri.
Le attività principali erano: il finanziamento del commercio internazionale (principalmente attraverso l’uso delle cambiali), e l’emissione dei prestiti esteri (gestiti principalmente dalla Rothschild Frères)
I CENTRI MINORI (Amsterdam entro a far parte dei centri minori alla fine del 700)
Francoforte, Amburgo e la GermaniaIn Germania prima dell’unificazione del paese nel 1871 non vi era un grande centro finanziario. (Berlino capitale della Prussia). Amburgo era primo porto europeo continentale e quarto al mondo. Francoforte era un centro bancario rilevante e passò dall’essere il principale centro finanziario tedesco tra la metà del 700 e la metà dell’800, a una condizione di declino dopo l’unificazione della Germania nel 1871.
Francoforte ebbe la propria ora di gloria quando le sue fiere cominciavano a essere sostituite da quelle di Lipsia 18 sec. Il commercio si intensificò interessando principalmente le attività connesse alla navigazione e al trasporto di beni, così come quelle al commercio all’ingrosso. Durante la prima metà del 19 secolo Francoforte si specializzò soprattutto quale magnete centro europeo continentale per la compravendita di obbligazioni statali. Furono collocati sulla piazza a Francoforte titoli del debito pubblico per un totale di 100 milioni di gulden che rappresentava meno di un terzo sulle emissioni collocate su Amsterdam.
Con la dissoluzione del Sacro Romano Impero nel 1806 Francoforte fu annessa per sette anni alla nuova confederazione del regno che riuniva i grandi stati della Germania meridionale. Dagli anni 20 dell’ottocento lo sviluppo di questo centro finanziario fu segnato dalla supremazia della casa Rothschild.
Francoforte all’inizio dell’800 più del 53% dei depositanti della banca Bethmann era costituito da residenti tedeschi.
Dopo l’emancipazione durante l’occupazione e con il ritorno delle vecchie normative (con la restaurazione) i banchieri ebrei dovettero attendere il 1824 per riottenere i diritti civili e il 1854 per godere di pieni diritti politici ( Rothschild era l’esempio più noto)
Bruxelles, Anversa e il Belgio
nel corso del 18 secolo si ritiene che in Belgio siano stati emessi diversi prestiti esteri da parte soprattutto del governo Austriaco, inoltre in Belgio si detenevano quote cospicue del debito pubblico Francese.
All’inizio del 19 secolo Bruxelles era ancora un centro di importanza secondaria poiché battuto da Anversa (maggior borsa belga dove si trattavano soprattutto debiti di esteri). Bruxelles iniziò la sua ascesa negli anni 20 quando fu creata la Société General nel 1822 fondata per iniziativa di Guglielmo 1 dei paesi bassi e con la partecipazione di banchieri brussellesi. L’idea era che il nuovo istituto dovesse sostenere lo sviluppi anni creditizio ed esercitere le funzioni di banca centrale e di cassiere dello stato per la parte meridionale del paese. L’indipendenza del Belgio del 1830 fece sì che Bruxelles si rinforzò ancora di più, anche grazie all’arrivo di potenti banchieri privati di origine straniera, molti dei quali ebrei tedeschi. La costituzione della Société General contribuì alla formazione della banche a Bruxelles .
La costituzione della Banque de Belgique e il ruolo che le due grandi banche svolgevano nella nascita delle prime grandi imprese industriali rafforzò Bruxelles. Le loro azioni erano scambiale nella borsa di Bruxelles e questo dimostrò il declino di Anversa.
Tra il 1830 e il 1850 il capitale belga fu investito essenzialmente nelle grand società industriale mentre l‘investimento in titoli esteri divenne sempre più raro, oltre ciò si verificò l’afflusso di capitali stranieri. Così il belgio si indebitò sull’estero .
Ginevra nella sfera dell’influenza francese
Ginevra era il più piccolo dei centri finanziari secondari. Pian piano divenne un anello fondamentale della catena di finanziamento delle guerre di Luigi 14 che richiedevano massicci apporti di prestiti esteri. Dalla metà del 18 secolo Ginevra anche un importante centro di emissione di prestiti esteri.
Dal 1770 in avanti l’attenzione era principalmente concentrata sul finanziamento del debito francese. In quegli anni i banchieri ginevrini avevano trasformato il tipo di prestito della rendita vitalizia in uno strumento negoziabile altamente speculativo. L’innovazione introdotta da loro consisteva nel selezionare scientificamente le vite. Essi inoltre perfezionarono un sistema di riassicurazione garantendo il pagamento delle rendite anche in caso di morte e offrendo la possibilità di comprare rendite pagandone in differenti rate.
Alla fine del 18 sec la domanda di rendite si trasformò in una mania e gli investimenti dei ginevrini superarono i 100 milioni di sterline . Questi andaronno corrotti formando una bolla speculativa che scoppiò in seguito al disordine della rivoluzione francese. Dopo la sospensione dei pagamenti, 3 banche